28 febbraio 2010

Riepilogo di Febbraio

Ciao a tutti!
Febbraio è finito, e con esso anche la mia sessione di esami! Dell'ultimo non vi ho detto, è andato molto bene e adesso mi sento leggera e sollevata. Nonostante i corsi ricomincino il 1° Marzo, ho deciso di prendermi una settimana di vacanza e sono tornata a casa con una mezza idea di farmi la Campania artecard 365, una carta che consente l'accesso gratuito ai siti e monumenti della regione per un anno intero (in verità, sono consentiti due accessi gratuiti a ciascun sito nell'arco dell'anno!). Costa 40,00 € ma finché sono under 25 posso approfittare della riduzione e pagarla solo 30,00 €. Un'occasione da non perdere, vero? Se siete in procinto di visitare la mia regione date un'occhiata al sito dell'artecard, ci sono altre soluzioni interessanti che potrebbero farvi comodo.
Dopo questo angolino pubblicitario, torniamo al resoconto del mese! Ho scritto due ricette nuove, quella della crema di cavolfiore al latte di cocco e quella degli gnocchi di riso cinesi; ho riproposto anche due ricette di muffin e alcuni dolci di carnevale. Ma il "grande evento" di Febbraio, per me, è stata la nevicata del 12: ogni volta che ne rivedo le fotografie stento a credere che sia successo davvero!
Per chiunque volesse mandare ricette per il nuovo libro della serie Cucina etica, confermo la chiusura della raccolta: il libro è in dirittura d'arrivo e presto sarà nelle librerie. Grazie comunque per la generosità!
Questo è tutto, per oggi, perdonate la brevità ma... vado a godermi il meritato riposo! A presto!

24 febbraio 2010

Crema di cavolfiore al latte di cocco

Dopo aver passato i primi 16 anni della mia vita a detestare cordialmente le verdure, mi sono messa in testa di diventare vegan e nel giro di poco ho dovuto arrendermi all'evidenza: essere vegan e odiare le verdure è poco fattibile. Volente o nolente ho iniziato un lungo percorso di rieducazione delle mie papille gustative, e alla fine, assaggia che ti riassaggia, il ventaglio dei vegetali a me graditi si è allargato sempre più... A un certo punto, anzi, sono diventata addirittura un'amante delle robine verdi, spodestando mia sorella, la verdurofaga della famiglia (che ancora mi odia per averle tolto lo scettro). Da quel momento non mi sono più fermata ed oggi difficilmente dico di no, quando si tratta di provare un piatto o un ingrediente nuovo, anche se magari ci vado piano con le quantità.
Tra le insane passioni che ho sviluppato nel corso degli anni, c'è quella per i cavoli e in particolar modo per il cavolfiore; non li disdegno semplicemente cotti al vapore e conditi con olio, sale e limone, ma avevo in testa da un po' questa cremina e pochi giorni fa ho avuto l'occasione di provarla. La ricetta è molto semplice e non ho fotografato la crema, ma questo scatto di Azabel vi illuminerà sulla sua consistenza densa e vellutata. Una goduria coccolosa!

Ingredienti per 4:
1 kg di cavolfiore
500 ml d'acqua tiepida
250 ml di latte di cocco
3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino abbondante di polvere di curry o di garam masala
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaino raso di sale

Pulite il cavolfiore e dividetelo in cimette di grandezza omogenea (potete utilizzare anche le foglie più piccole e tenere, e la parte interna del torsolo).
In una pentola ampia, riscaldate l'olio e soffriggetevi per qualche minuto le spezie e il sale, a fuoco dolce; quindi unite le cime di cavolfiore e mescolate per 2 minuti.
Aggiungete l'acqua e coprite la pentola, cuocendo per 10 minuti a partire dal bollore.
Versate la metà del latte di cocco e rimettete il coperchio, proseguendo la cottura per 5 minuti; quindi aggiungete il latte restante e cuocete, a pentola scoperta, per altri 5 minuti o finché il cavolfiore sarà morbido.
Frullate il tutto accuratamente e servite tiepido, in modo che i sapori possano "assestarsi".

Da leccarsi i baffi!

23 febbraio 2010

Gnocchi di riso cinesi

Non ricordo se questi gnocchi venissero da una razzia romana da Castroni o addirittura da uno degli ultimi viaggi a Milano, con puntatina da Kathay... di sicuro giacevano in dispensa da mesi in attesa di essere degnamente utilizzati, e l'occasione giusta si è presentata grazie ai tantissimi germogli di soia che mi trovavo per casa e non sapevo come consumare. Va beh, se proprio dobbiamo dirla tutta mi piace tantissimo mangiare cinese, e pure al mio 3/4 che, forse, dopo il tiro mancino delle bacchette dovrei rinominare proprio Il Mancino... ed eravamo entrambi in profonda astinenza da cinese quando ci siamo resi conto che gli ingredienti per questo piatto li avevamo tutti, e così pure le carte in regola per una bella cenetta. Abbiamo quindi colto l'occasione per rifare questo piatto in versione decisamente meno unta di come ce lo propongono di solito ed è riuscito molto bene, a detta di entrambi. Eccovi la ricetta! 


Ingredienti per 4:
400 g di gnocchi di riso cinesi
250 g di cavolo cappuccio
1 manciata abbondante di germogli di soia verde crudi
3 carote medie
1 pezzetto (2 cm) di radice di zenzero fresca
8 funghi shiitake secchi
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva + 1 cucchiaino di olio di sesamo
40 ml di salsa di soia
40 ml di mirin
40 ml di acqua
1 cucchiaino raso di zucchero di canna

Il giorno prima. Mettete a bagno gli gnocchi in abbondante acqua fresca; dovranno rimanervi per almeno 18 ore (seguite comunque le istruzioni sulla confezione).
Il giorno dopo. Sciacquate i germogli di soia in acqua fresca. Mettete i funghi shiitake, dopo averli sciacquati, in ammollo in acqua tiepida per almeno 30 minuti; strizzateli, eliminate il gambo e affettate le cappelle molto sottilmente.
Tagliate il cavolo a listarelle sottili, le carote in rondelle oblique e la radice di zenzero (sbucciata) a bastoncini. Riscaldate in una padella capiente l'olio di oliva e quello di sesamo, versatevi il cavolo e dopo qualche minuto aggiungete i funghi, lo zenzero, le carote e i germogli di soia. Saltate a fuoco vivo per 4-5 minuti (le verdure devono restare croccanti); mescolate la salsa di soia, il mirin, l'acqua, lo zucchero e aggiungetene la metà alle verdure.
Nel frattempo scolate gli gnocchi e bolliteli in acqua leggermente salata per 3-4 minuti, quindi scolateli e sciacquateli per un istante sotto l'acqua fredda. Aggiungeteli alle verdure, fate saltare per 4-5 minuti aggiungendo l'altra metà della miscela di salsa di soia, mirin e acqua.
Servite subito e mangiate rigorosamente con le bacchette!

Ps: se sono di stagione, ci stanno bene anche delle zucchine tagliate a rondelle.

22 febbraio 2010

Muffins mania

Tanto per fare un po' di vita sociale bloggeresca e diffondere il verbo vegano con dolcezza ho deciso di partecipare a una raccolta di muffin organizzata dal blog Pan di panna.
Le regole per partecipare sono semplici:
  • realizzare, fotografare e postare una ricetta di muffins, salata o dolce;
  • sono valide anche ricette già postate, e si può contribuire con più di una ricetta;
  • bisogna inserire nel post il logo della raccolta, e un link al blog di pan di panna;
  • nei commenti, bisogna comunicare la pubblicazione della ricetta.
La raccolta scade il 28 Febbraio 2010 e al suo termine sarà pubblicato un pdf completo della raccolta; inoltre, pare, sarà estratto a sorte un vincitore, tra tutti i partecipanti, che riceverà un premio a tema.

Ho adocchiato questa iniziativa mesi fa, ma mi sono ridotta all'ultimo per partecipare; lo faccio con i muffin ai mirtilli rossi e quelli con mela, cacao e zenzero, perché entrambe le ricette mi sono piaciute in modo particolare! Prevedo che, allo scadere della raccolta, avrò un bel po' di ricette nuove da provare.

21 febbraio 2010

Che cosa ho fatto negli ultimi dieci giorni

Ecco, come mio solito sono sparita per un pezzo. Belli, i tempi in cui riuscivo ad aggiornare il blog praticamente tutti i giorni! Ormai sono fagocitata dalla vita casalinga della studentessa fuori sede... e non riesco più a tornare indietro. La buona notizia è che, in qualsiasi modo vada, tra poco darò l'ultimo esame della sessione e potrò (forse) re-impostare la mia esistenza su ritmi più umani, e ritrovare quel briciolo di tranquillità mentale necessario a riprendere il contatto con la realtà, vera o virtuale che sia. In attesa dell'arrivo del glorioso giorno vi aggiorno sulle mie recenti attività.

La cosa più insolita e divertente è stata sicuramente dover "spalare" la neve dal mio balcone. Per darvi un'idea, ecco una piccola galleria fotografica...


I primi fiocchi


Vista dal balcone






Dettagli degli alberi


Paesaggio


Il balcone dei vicini


Il tetto dei vicini


Tracce umane


E alla fine... guardate quanta n'è venuta giù!

Su Repubblica.it trovate tante altre gallerie, comprensive di foto di alcuni dei più bei monumenti della capitale.


Neve a parte... che altro è successo? Ah, sì! Ho imparato a mangiare con le bacchette! Per adesso riesco ad afferrare soltanto cose non troppo piccole (della dimensione di un maki, per dire), ma credetemi, è un grande traguardo; è vero che sono "impedita" di mio, però sappiatelo: prendere lezioni da un mancino è fuorviante. Beh, comunque, appena mi sarò impadronita della tecnica, potrò andare anch'io in Giappone, come il cavoletto!


Ho ripreso in mano la sparabiscotti, ed è stato amore. Sono riuscita finalmente a produrre biscotti dalle forme accettabili, se non propriamente ortodosse; il gusto invece è ottimo, ma già lo sapevo. Ancora qualche prova col forno, e potrò dichiararmi del tutto soddisfatta!


Mi sono data alla produzione di germogli: quelli di soia verde sono diventati delle liane tropicali in brevissimo tempo, faticavo a tenerli a bada mentre sono invecchiata a furia di aspettare che quelli di broccolo si dessero una mossa. Si sono decisi quando li ho mollati per un giorno intero sul balcone, sotto una pioggia torrenziale... forse soffrivano la sete! Comunque sia mi sono piaciuti, e nonostante l'odore pestilenziale di broccolo che emanava dal germogliatore li rifarò, provando anche qualche nuovo tipo di seme. Se state cercando qualche trucchetto sull'argomento, potete leggere il blog di Erbaviola, qui e qui.


Dopo una lunga attesa, ho visto finalmente spuntare qualcosa dal secondo vaso di verdura home-made. E' appena un minuscolo germoglio, ma promette di diventare un cespo di lattuga Regina di Maggio, o almeno così si spera. Non ci faccio troppo affidamento, però avevo il "vaso", avevo la terra, avevo i semi e quindi, perché non provare? Le insalatine da taglio invece vanno abbastanza bene, mi sembrano un po' lente ma non ricordo se a Castellammare crescevano più veloci... staremo a vedere.


Aver scoperto la diffusione capillare del dashi nella cucina giapponese non mi ha fatto passare la voglia di gustare sapori "altri", e mi sono concessa dei bei maki all'avocado. Si prevede, prossimamente, la produzione di maki casalinghi - così, tra l'altro, mi posso esercitare con le bacchette!


Ancora sul versante autoproduttivo, dopo aver lasciato al Naturasì una parte consistente del budget stanziato per la mia sopravvivenza ho deciso di utilizzare la macchina del pane per qualcosa di più creativo di un semplice impasto di acqua, farina e lievito. Ci ho messo dentro un impasto di acqua, farina, uvetta, cioccolato e lievito... che originalità! Il problema dei panificati fatti col lievito di birra fresco è che restano un po' "gnucchi", si induriscono in fretta, e spesso il lievito "si sente", ma a conti fatti questo pane è buonissimo per la colazione, ed anche economico. Io e il 3/4 l'abbiamo decisamente promosso.


Se siete arrivati incolumi fino a qui, vi meritate un premio: per stasera evito di intristirvi con un argomento, piuttosto pesante, che pure meriterebbe qualche parola da parte mia. Oggi voglio lasciarvi con un post fondamentalmente positivo... quindi vi saluto, alla prossima!

15 febbraio 2010

Un post dell'ultimo minuto sul Carnevale

State cercando qualche idea per un dolce di carnevale vegan? Niente di più semplice! Lasciatemi sfoderare il mio repertorio e sono sicura che troverete qualche ricetta di vostro gradimento!



Per esempio, che ne direste di un bel vassoio di chiacchiere? Sono un dolce ormai collaudato, perché lo rifaccio ogni anno: non potrete fallire! Preferite qualcosa con un goloso ripieno? C'è l'imbarazzo della scelta, tra le castagnole e i "bombigné" di Celidonia, che non ho ancora provato ma che a giudicare dall'aspetto devono essere buonissimi. Se state cercando un dolce meno dolce, invece, apprezzerete la semplicità delle palline di semolino o, al contrario, la "presenza scenica" delle tagliatelle dolci; in entrambe le ricette c'è pochissimo zucchero. Tutt'altra storia con le ciambelle di patate, ma sono talmente squisite che si può cedere, no? Se invece preferite consistenze cremose e sapori decisi, dovete provare il "sanguinaccio", ovviamente, neanche a dirlo, in versione vegan.
Quest'anno, per ora, non ho nulla da aggiungere ai miei "classici", ma vi lascio una novità che, ne sono certa, sarà un successo: le frittelle di riso. Garantisce Azabel!

Buona abbuffata a tutti, e non dimenticatevi di dirmi come avete festeggiato!