04 maggio 2006

Latte di mandorla 2

Questa volta l'ho preparato seguendo la ricetta originale:
1/2 tazza di mandorle, reidratate tutta la notte, sciacquate e scolate; 1 tazza e ½ di acqua; 2 o 3 datteri denocciolati; vaniglia.
1. Frullare tutti gli ingredienti.
2. Per separare il latte dalla polpa di mandorle, filtrare utilizzando un tovagliolino di stoffa. Conservare la polpa.
3. Servire a temperature ambiente oppure fresco.
4. Il latte si può conservare in una bottiglia di vetro ben chiusa in frigorifero fino a quattro giorni.
5. Conservare la polpa avanzata in un contenitore ermetico nel freezer fino a quattro mesi. Utilizzarla per fare pane, biscotti, crostini, dolcetti.

Le mie impressioni: le mandorle reidratate fanno tutto un altro effetto, sono molto più gonfie e succose, cosa positiva. Tuttavia, pelarle senza sbollentarle è una faticaccia tremenda: un'ora e mezzo di orologio per 200g di mandorle, cosa mooolto negativa. Il latte è venuto più delicato, si sente meno il sapore di mandorla e non è poi tanto dolce, nonostante ci abbia infilato dentro 5 datteri e due enormi manciate di uvette.
Lo stesso è accaduto quando il mio ragazzo ha seguito lo stesso procedimento.

Ho formulato qualche ipotesi per spiegare l'accaduto:
1 Non avendo cambiato l'acqua di ammollo delle mandorle, hanno trattenuto l'amaro della buccia.
2 Avendo tenuto in ammollo datteri e uvette per tutta la notte, hanno perso la componente zuccherina.
3 Dipende dal non aver sbollentato le mandorle.

Non è male, è certamente un buon latte ed il non imporsi del suo sapore è certamente un pregio nella preparazione di caffèllatte, latte e orzo o cioccolato in tazza... ma quel pforumino paradisiaco della prima preparazione era... incredibile.

Sara, se capiti da queste parti, mi aiuti a sciogliere l'arcano?

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