21 settembre 2010

E allora MAMbo!*

Sul finire di agosto io e il Mancino ci siamo regalati un viaggio a Ravenna, via Bologna. Lo so, non ho detto niente a nessuno e così probabilmente ho perso l'occasione di incontrare qualcuno di voi... ma volevamo starcene per conto nostro, una volta tanto, godendoci una totale autonomia di spostamenti e la libera scelta su cosa fare e quando farlo. Sappiate subito che Ravenna mi è piaciuta tantissimo, quindi ci sono forti probabilità di ritornarci, anche se non a breve.

Come dicevo, sia all'andata che al ritorno siamo passati per Bologna, città il cui nome basta a causare l'orticaria alla mia amica Laura ma che a me non è dispiaciuta.
È piccola, ma proprio tanto. Si gira a piedi senza difficoltà, infatti tutti si sconvolgevano quando chiedevamo informazioni sugli autobus... altro che Roma! Avendo lasciato i bagagli in deposito in stazione, gli spostamenti sono stati facilissimi; purtroppo, la città sembrava moribonda. Capisco che d'estate gli studenti scarseggino, ma per essere il sabato dell'ultima settimana di agosto, mi aspettavo un po' di vita in più...

Tralascio l'elenco di quello che abbiamo visto e fatto, per raccontarvi alcune delle cose che ci hanno colpito.
Innanzitutto, tanto di cappello a tutti i vegetariani e vegan che vivono in Emilia Romagna: dovunque ci girassimo, i menù erano infarciti di carne (e a Ravenna anche di pesce); in alcuni casi le verdure non c'erano neppure come contorno. Alla fine abbiamo mangiato al ristorante cinese: come sempre, una garanzia di cibo vegan a poco prezzo. Veramente a un passo dalla stazione c'era una specie di tavola calda (google mostra una tabaccheria, ma adesso c'è una tavola calda) che serviva i piatti pronti Bioappetì, però all'ora di cena non eravamo in zona. Siamo anche incappati in una piadineria che offriva una sedicente piadina vegetariana, col formaggio, e fin qui ci siamo... c'era scritto vegetariano, non vegan. Ma qualcuno dovrebbe proprio spiegare a Mr Piadina che lo strutto presente nell'impasto NON è un ingrediente vegetariano!

Pazienza. Ci siamo rifatti la bocca con il sorbetto 100% vegetale di Grom, piacevole scoperta fin dai tempi della gita a Siena (quella in cui ho imparato a svuotare la mooncup nei bagni pubblici). Nelle gelaterie trovate una tabella con l'elenco dei gusti adatti alle varie intolleranze; i prezzi sono un po' alti, ma ne vale decisamente la pena!

Passeggiando per la città, ci siamo imbattuti in una delle sedi di Eataly, così siamo entrati a dare un'occhiata. Che dire? I prezzi, ovviamente, sono altissimi e quei pochi prodotti vegan sono comunque così "improbabili" che perfino io sono uscita a mani vuote. Però è stato divertente. Vedere espositori su espositori di pregiata pasta di Gragnano mi ha fatto sorridere. Gragnano confina con Castellammare e la sua pasta si trova sulla tavola di tutti gli stabiesi quotidianamente - e non certo a quei prezzi! Ma immagino che sia lo stesso, che so, per i capperi a Salina o cose del genere. Comunque, non voglio giudicare Eataly, sono solo osservazioni buttate lì... ad avere un po' di soldi da spenderci, deve essere bello concedersi qualche sfizio in un posto del genere.
Per esempio, portando a casa qualche libro. A destra potete vedermi mentre mi cimento in una posa "Nigella Lawson style"; pregasi notare la mia fantastica abbronzatura, duramente conquistata con 15 giorni di esposizione al sole cilentano!**

Un' ultima cosa da dire su Bologna, poi chiudo perché a scrivere tutto ci vorrebbero ore.
Ci sono un sacco di biciclette in giro, non quante a Ravenna, ma comunque in numero impressionante! Purtroppo pare ci sia anche un discreto traffico di bici rubate, come dimostrano iniziative di questo tipo, ma fa veramente effetto vedere tante persone che pedalano... Approfondirò il discorso nel prossimo post in cui, oltre a straparlare di Ravenna, sarete messi al corrente dei miei tentativi di entrare in possesso di una bici... con annessi e connessi!

**No, non questo qui, ques'altro! Non siamo riusciti a vederlo, ma il titolo mi piaceva così!
*Chi non lascerà commenti sulla mia fantastica abbronzatura verrà bannato da questo blog vita natural durante...

19 settembre 2010

Rimettendo la testa a posto

No, non sono incinta. Immagino che qualcuno l'abbia pensato e del resto, se una scrive di essere innamorata e sentirsi a casa nella sua nuova città d'adozione, e poi sparisce per un mese e mezzo, il dubbio forse viene.
Perfino mia madre, qualche giorno fa, mi ha telefonato per chiedermi come mai non scrivessi più sul blog. Quindi, una doppia rassicurazione: no, non sono incita e sì, da oggi ricomincerò a scrivere. E mamma, per favore, smettila di leggere questo blog!
Sono tornata a Roma da un pezzo ma, come suggerisce il titolo del post, non ho ancora messo la testa a posto dopo questa folle estate, una delle più folli degli ultimi anni. Uhm, ripensandoci, tutte le estati degli ultimi quattro o cinque anni sono state folli... ma si sa, l'ultima sembra sempre la peggiore, no? Almeno, per me è così!
Un'estate stravagante, ma a suo modo dolce. L'impatto con l'arrivo dell'autunno è tremendo. Rimpiango il sole e il mare, quel mare che mi immagino sempre essere dalle parti dei Castelli Romani, nemmeno fossero il Vesuvio... rimpiango la pigrizia e quel tempo lento che scorre piano tra la spiaggia e gli eucalipti... rimpiango l'assenza di pensieri e il suono confortante che veniva fuori dal mio lettore mp3, mentre oziavo come una lucertolina a pochi metri dalle onde salate...
Sono tornata a Roma, ma la mia testa è irreperibile. È rimasta da qualche parte tra il Cilento e Castellammare, a quanto pare. Ce la farò a richiamarla qui? Lo spero proprio!
Ci sono tante cose da fare, e bastano per farmi sentire schiacciata dalle responsabilità. Sì, se potessi, tornerei molto volentieri nel mio nido estivo fatto di leggerezza e disimpegno. Questa fase di passaggio è più dura del solito, per me: non vado pazza per l'autunno, ma stavolta sto avendo proprio grandi difficoltà ad accettare il ritorno alla "normalità"!

Note positive: ho tantissime idee per la testa... forse troppe, come sempre; ma le sto mettendo in pratica, pian piano. Il più grande cambiamento sta nel fatto che ho ricominciato a mangiare come si deve, con dei veri pasti, a base di vero cibo. Non potete sapere quanto male io abbia mangiato fino ad oggi... ma sto migliorando. Come dicevo, veri pasti con vero cibo, e per di più con un occhio di riguardo a calcio, ferro, B12, omega3.
Al Naturasì ho comprato l'olio di semi di lino da frigorifero; non l'avevo mai usato ma era in offerta, e mi son detta "ora o mai più". Terrorizzata da racconti terribili su un olio puzzolente di pesce marcio, sono rimasta piacevolmente stupita dal sapore di noci dei semi di lino. Il Mancino conferma che è tutt'altra cosa rispetto all'olio non "da frigo" assaggiato in passato; lo sto usando tranquillamente in una quantità di piatti, è davvero buono! Se volete saperne di più sulle sue proprietà, cliccate qui.

Pochi giorni fa ho mangiato una deliziosa parmigiana di zucchine e sto cucinando un sacco di cose nuove. L'idea di dover allestire un set fotografico e impazzire per immortalare il tutto non mi sorride, ma ci sono molte ricette che vorrei condividere con voi.

Bentornati, dunque, e... spero che il mio ritorno su queste pagine non si spezzi troppo presto. Proverò a prenderlo con leggerezza, quindi scriverò una quantità di chiacchiere e divagazioni prima di arrivare al sodo, ma aspettatevi anche post brevissimi e stringati. È passato così tanto tempo dall'ultimo post, devo proprio riprenderci la mano!

Ce la farà, la vostra eroina? Lo scoprirete nella prossima puntata...