28 febbraio 2009

Riepilogo di Febbraio

Febbraio è stato un mese stressante ma pieno di cibo... ed emozioni! Ho cucinato ciambelle alle patate, tagliatelle dolci, palline dolci di semolino, gelatina di kiwi con salsa alla mandorla, gelatina di azuki, seitan alle mele, frittelle salate di mela e patata, crema di topinambur, crema di carote e quinoa, crema di quinoa e cavolfiore. Ho anche parlato di agar agar e farina... sono stata a Milano e sto pensando di tornarci a Marzo (anche se il corso di cucina naturale, com'era inevitabile, me lo sono persa). Ho visto un bel documentario sulla vita dell'archeologa Marija Gimbutas (Signs out of times), e anche se non ho comprato la seconda edizione della Guida ai Detersivi Bioallegri faccio il tifo per il progetto.
Posso ritenermi soddisfatta!

26 febbraio 2009

Ciambelle alle patate

Ingredienti per 10 ciambelline: 200 g di patate a pasta bianca, 200 g di farina tipo 0, 75 ml di latte vegetale, 1/2 dado di lievito di birra fresco (12 g), 50 g di malto di riso, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di cannella (se piace), abbondante olio di semi di arachide per friggere, una miscela di 4 cucchiai di malto di riso e 1 cucchiaio d'acqua per glassare, confettini colorati per decorare.

Sciogliete il lievito nel latte tiepido, con 1 cucchiaino di malto. Nel frattempo mescolate farina e malto, unite il latte e il sale e lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Fatevi un taglio a croce e mettetelo a lievitare in una ciotola, coperta con un canovaccio, in un luogo tiepido e riparato dalle correnti d'aria, per 1 ora.
Nel frattempo, lavate le patate e lessatele con la buccia per 40 minuti; poi scolatele, sbucciatele e passatele allo schiacciapatate.
Spianate la pasta lievitata e incorporatevi poco a poco le patate, aggiungendo eventualmente la cannella. Formate delle palline, fatevi un buco al centro e ponete le ciambelle ottenute a lievitare, per 1/2 ora, su una teglia infarinata.
Riscaldate abbondante olio e friggetevi le ciambelle finché prendono colore. Sgocciolatele bene, asciugatele, poi disponetele su una griglia e cospargetele con la miscela di malto e acqua e con i confettini. Servite calde!

25 febbraio 2009

Tagliatelle dolci (con foto nuova)

Nuova fotografia per una ricetta già presente sul blog.
Non essendo soddisfatta della presentazione della precedente versione, mi sono impegnata nel compito certosino di arricciare ciascuna tagliatella intorno a un ferro da calza prima di friggerla (e così la profezia s'è avverata, dopotutto).

Ingredienti per 4: 300 g di semola di grano duro, la punta di 1 cucchiaino di curcuma, 1 pizzico di sale, 1 cucchiaio di olio di mais, 4 cucchiai di malto di riso + malto per decorare, diavolini o altri confettini colorati, olio di semi di arachidi (per friggere).

Mescolate la semola, l'olio e il sale; sciogliete il malto in poca acqua, aggiungetevi la curcuma, mescolate e poi versate sulla semola.
Unite acqua sufficiente ad ottenere un impasto omogeneo, ma che riesca facilmente lavorabile; fatelo riposare per mezz’ora, poi tirate la pasta col mattarello e, con l'aiuto della macchina per la pasta, stendetela in lunghi rettangoli spessi 3-4 mm.
Cospargeteli leggermente di semola, passateli nel rullo per le tagliatelle, e stendetele su un vassoio; arrotolatele una per una intorno a un ferro da calza, poi riscaldate abbondante olio di semi di arachidi e friggete le tagliatelle.
Dopo averle sgocciolate e asciugate bene, cospargetele con una miscela di 4 cucchiai di malto e 2 cucchiai d'acqua, e con i confettini colorati.

Che ve ne pare?

24 febbraio 2009

Nuovo DDL sulla caccia

Ricevo da AgireOra questa protesta alla quale vi invito caldamente ad aderire!

Segnalazione della LAC Veneto - lacveneto@ecorete.it

Questo messaggio sta gia' girando in varie liste e forum, quindi forse l'avrete gia' letto, ma qui aggiungiamo anche gli indirizzi email dei parlamentari a cui inviare la nostra protesta, quindi leggete e partecipate!

In breve:

La bozza di Disegno di Legge del senatore Franco Orsi: una lista di vergogne senza fine!

Dal Senato della Repubblica parte in questi giorni uno dei più gravi attacchi alla Natura, agli animali selvatici, ai parchi, alla nostra stessa sicurezza: una bozza di disegno di legge di totale liberalizzazione della caccia. E' firmato dal senatore Franco Orsi, relatore incaricato di predisporre un testo base unificato, in seno alla Commissione Territorio/Ambiente del Senato di una dozzina di altri ddl "spara-tutto".

Animali usati come zimbelli, caccia nei parchi, riduzione delle aree protette, possibili abbattimenti di orsi, lupi, cani e gatti vaganti e tante altre nefandezze.

La legge 157/1992, l'unica legge che almeno in parte tutela gli animali selvatici nel nostro Paese, sta per essere fatta a pezzi.
Ci hanno provato qualche anno fa e non ci sono riusciti, ora ci provano di nuovo. Fermiamoli ancora una volta!

Piu' oltre la "lista degli orrori" dettagliata, qui invece gli indirizzi per chiedere che tutte queste proposte di legge siano bloccate.
Potete usare il messaggio-tipo o scriverne uno voi, basta che evitiate di insultare: scrivere insulti ai parlamentari e' la cosa piu' stupida che si possa fare, quello che dobbiamo far vedere loro e' che la maggioranza dei cittadini e' CONTRO la caccia, e chiedere loro di rispettare le nostre richieste (e insultandoli non le rispetteranno di certo).

Scriviamo ai componenti della Commissione Territorio/Ambiente del Senato (se vi torna indietro qualche messaggio d'errore, non importa, vuol dire solo che la loro casella si e' riempita!):

bruno_f@posta.senato.it, monti_c@posta.senato.it,
deluca_v@posta.senato.it, fluttero_a@posta.senato.it,
alicata_b@posta.senato.it, bonino_e@posta.senato.it,
chiti_v@posta.senato.it, coronella_g@posta.senato.it,
dellaseta_r@posta.senato.it, dellutri_m@posta.senato.it,
digilio_e@posta.senato.it, gallone_m@posta.senato.it,
leoni_g@posta.senato.it, mazzuconi_d@posta.senato.it,
molinari_c@posta.senato.it, nessa_p@posta.senato.it,
oliva_v@posta.senato.it, orsi_f@posta.senato.it,
peterlini_o@posta.senato.it, russo_g@posta.senato.it,
soliani_a@posta.senato.it, viceconte_g@posta.senato.it

oppure, col ";" come separatore:

bruno_f@posta.senato.it; monti_c@posta.senato.it;
deluca_v@posta.senato.it; fluttero_a@posta.senato.it;
alicata_b@posta.senato.it; bonino_e@posta.senato.it;
chiti_v@posta.senato.it; coronella_g@posta.senato.it;
dellaseta_r@posta.senato.it; dellutri_m@posta.senato.it;
digilio_e@posta.senato.it; gallone_m@posta.senato.it;
leoni_g@posta.senato.it; mazzuconi_d@posta.senato.it;
molinari_c@posta.senato.it; nessa_p@posta.senato.it;
oliva_v@posta.senato.it; orsi_f@posta.senato.it;
peterlini_o@posta.senato.it; russo_g@posta.senato.it;
soliani_a@posta.senato.it; viceconte_g@posta.senato.it

Come oggetto del messaggio mettete il vostro nome e cognome.

Messaggio-tipo:

-------------
Buongiorno,

scrivo per sostenere la seguente petizione:

Alla Commissione Territorio/Ambiente del Senato

In merito al disegno di legge in materia di caccia, firmato dal senatore Franco Orsi.

Dato che:

- l'attuale legge 157/1992 gia' ora protegge gli animali selvatici in modo insufficiente e i cacciatori hanno ampia liberta' e quasi nessun controllo;

- il nuovo disegno di legge intende peggiorare di molto la legge 157 introducendo una serie di privilegi per i cacciatori e ancor meno tutela agli animali e alla natura;

- i cacciatori sono solo l'1% della popolazione italiana;

- la stragrande maggioranza dei cittadini italiani e' contro la caccia, un'attivita' il cui solo scopo e' quello di ammazzare chi non si puo' difendere per puro divertimento;

- i cacciatori sono un pericolo per l'incolumita' pubblica e rendono la vita impossibile a chi vive o lavora in campagna e in montagna.

I sottoscritti cittadini CHIEDONO

- che questo disegno di legge venga bocciato e assieme ad esso tutti gli altri ad esso aggregati che hanno l'unico scopo di far divertire i cacciatori a spese degli animali, della natura, dei cittadini.

In fede,
... nome cognome ...

-----------------

Ricordatevi di mettere il vostro nome e cognome in calce alla lettera.

Qui sotto sono spiegati in dettaglio gli orrori di questo disegno di legge.


Sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna. L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, della cui tutela non sarebbe più compartecipe.

Scompare la definizione di specie particolarmente protette.
Animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale.

Si apre la caccia a molte specie lungo le rotte di migrazione.
Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori, come i valichi montani.

Totale liberalizzazione dei richiami vivi!
Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti prigionieri in piccolissime gabbie per attirarne altri. Già oggi questa pessima pratica è consentita, seppure con limitazioni. Ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente.
Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato.
Spariranno gli anelli di riconoscimento per i richiami vivi. Sarà sufficiente un certificato (con possibilità illimitate di falsi e di riciclaggi) . Uno per tutti!!!

Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. Anche le peppole, i fringuelli, ecc.

700 mila potenziali imbalsamatori
I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole.
Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e imbalsamarli?

Mortificata la ricerca scientifica
L'Autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali.
Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria.
Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale.

Si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili.
Un'incredibile formulazione del testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette!

Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale!
Norma offensiva! Chi protegge "troppa" natura sarà punito. Come se creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un dramma.

Licenza di caccia possibile a 16 anni.
Invece che educare i ragazzi al rispetto, ecco a voi i fucili!

Liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera!
Un articolo incredibile, che dà a i sindaci poteri di autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale "dia fastidio".
Un vero e proprio Far West naturalistico.

Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili.
Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell'Unione europea, non sono bastate due sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà alle regioni Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e
di farlo con leggi regionali. E le multe per le ripetute infrazioni europee le pagheremmo noi!

Caccia con neve e ghiaccio.
Si potrà cacciare anche in presenza di neve, o acque con superfici ghiacciate, cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, riparo.

Ritorno all'utilizzo degli uccelli come zimbelli!
Puro medioevo! Le civette legate per zampe e ali e utilizzate come esca!

Ridotta la vigilanza venatoria.
Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d'Europa, cosa fa il Senatore Orsi? Riduce la vigilanza!

Cancellato l'Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale.
Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre.

E altro, tanto altro ancora...

23 febbraio 2009

Seitan alle mele

Anche questa ricetta è una rielaborazione da Cucina naturale; è stata inviata da Francesca, lettrice della rivista, che gliel'ha pubblicata nel numero di Febbraio 2009.

Ingredienti per 4: 400 g di seitan, 4 cucchiai di panna vegetale, 2 mele verdi piccole, 1 cipolla, farina 00 q.b., 4 cucchiai di brandy, sale, 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva.
Affettate finemente la cipolla e rosolatela, nell'olio, per 5 minuti; aggiungetevi il seitan, tagliato a fettine oppure a dadi, e infarinato. Lasciate cuocere per 10 minuti.
Nel frattempo, tagliate le mele a spicchi, pelatele e togliete i semi.
Sfumate il seitan con il brandy, aggiungete le mele e la panna vegetale, aggiustate di sale; cuocete per altri 5 minuti e servite caldo.

Non c'è la fotografia perché non sono riuscita a farne una decente... devo anche ammettere che non sono rimasta pienamente soddisfatta di questa ricetta, avevo già provato in passato a preparare il seitan alle mele ma... forse, semplicemente, non gradisco l'accostamento.
Se decidete di cimentarvi, fatemi sapere come va, sono curiosa.

22 febbraio 2009

Frittelle (salate) di mela e patata

Non vedo l'ora di provare una versione dolce di queste frittelline, magari proprio con le patate dolci, se riesco a trovarle. Per ora ho provato quella salata, su ispirazione di Cucina naturale: un gusto interessante e insolito!

Ingredienti per 2: 2 patate medio-grandi (circa 300 g), 1 mela (croccante e non troppo dolce), 1/2 cipolla rossa, 1/2 cucchiaino di sale, 1/2 cucchiaino di pepe nero macinato, 1/2 cucchiaino di zenzero in polvere, farina q.b., 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva.

Sbucciate la mela e le patate; grattugiatele grossolanamente e raccogliete il tutto in una ciotola. Aggiungetevi il sale, il pepe, lo zenzero, la cipolla tritata finemente e mescolate con le mani. Lavorate il composto aggiungendo farina quanto basta perché non si disgreghi.
Nel frattempo scaldate l'olio in padella, formate delle frittelle basse e larghe e friggetele su entrambi i lati finché saranno dorate; servitele calde, ma non bollenti.

21 febbraio 2009

Agar agar - istruzioni per l'uso

L'agar agar è un prodotto derivato dalle alghe che si utilizza come gelificante al posto della comune colla di pesce o gelatina alimentare (prodotti di derivazione animale sulla cui natura vi consiglio di non indagare troppo approfonditamente).

Si trova in forma di polvere, in scaglie e in "barrette" (non ho mai capito di preciso cosa siano, suppongo "blocchi di filamenti" come questo qui: un tempo li usavo, ma non si scioglievano neanche a pregare, ed era quasi impossibile dosarli con precisione!).

Attualmente sto usando la polvere, molto pratica; anche la versione in scaglie o fiocchi è comoda, cambiano solo leggermente le quantità da utilizzare.

Il potere gelificante di 1 cucchiaino di polvere equivale a quello di 2 cucchiai di scaglie.
Per addensare 1 litro di liquido si utilizzano: da 1 cucchiaino a 2 cucchiaini di polvere;
oppure: da 2 a 4 cucchiai di scaglie.

Scaglie e barrette vanno tenute a bagno nel liquido da addensare prima della cottura per 5 minuti, così possono sciogliersi; poi si porta il liquido a bollore, si tiene su per almeno 3 minuti, si spegne, si versa nelle formine e si lascia raffreddare.

La polvere invece non si mette in ammollo, si mescola direttamente al liquido caldo, per il resto il procedimento è uguale.

In ogni caso, l'agar agar si addensa col freddo, di conseguenza non fate raffreddare troppo velocemente il liquido (ad esempio aggiungendovi un ingrediente appena tolto dal frigorifero) perché l'alga potrebbe formare grumi. E non allarmatevi se non si rassoda subito, è normale che finché resta sul fuoco o molto caldo il composto rimanga liquido.

In caso si siano formati grumi o il liquido, pur essendo diventato freddo, non accenni a gelificare o sia rimasto troppo poco sodo, è sufficiente rimettere il tutto sul fuoco e, nel primo caso, mescolare meglio; nel secondo caso, aggiungere altro agar agar: il procedimento di gelificazione, infatti, è regolato dal passaggio dal caldo al freddo, potete ripetere l'operazione diverse volte fino ad ottenere il risultato desiderato.

Gironzolando in rete ho trovato diversi spunti interessanti per usare quest'alga, proverò qualche ricetta e vi farò sapere.
Attualmente sto usando quella della rapunzel, un po' costosa (sono circa 6 euro per 60 g), ma da Kathay ho comprato questa e spero che funzioni altrettanto bene.

Un'ultima nota riguarda l'odore e il sapore dei dolci preparati con l'agar: non c'è la minima interferenza, anche se ammetto che, al momento di sciogliere la polvere nel liquido, si sprigiona un leggero odore di mare. E' un minuto, poi passa, fidatevi... e se proprio non ce la fate a sentire quell'odore, fatevi aiutare da qualcuno meno sensibile. Ne vale la pena, perché serve a preparare dei piatti davvero sfiziosi!

Per il momento credo che sia tutto, spero di essere stata chiara ed esaustiva; se così non fosse, chiedete pure lumi.

20 febbraio 2009

Cosa preferite?

La ricetta del seitan alle mele, quella delle frittelle (salate) di mele e patate, o le istruzioni per utilizzare l'agar agar?

19 febbraio 2009

Crema di topinambour

Non so perché ultimamente qualsiasi ingrediente mi passi per le mani si trasformi in una crema più o meno vellutata. Stavolta è toccato ai topinambour.
Non li trovo facilmente qui, ma me li sono accaparrati lo scorso fine settimana e, dopo averli provati "al naturale" (tagliati a dadi e rosolati nell'olio), ho deciso di prepararci questa squisita cremina, dal leggero sapore di carciofo.

Ingredienti per 4: 700 g di topinambour, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 1 piccolo porro, 1 pizzico di sale, 2 grosse fette di pane, 1 cucchiaio di margarina vegetale non idrogenata.

Lavate i topinambour, metteteli in una pentola e copriteli a filo con acqua. Fateli cuocere per 20 minuti; scolateli, spellateli e passateli al passaverdure, oppure al frullatore.
Tagliate il porro a rondelle e soffriggetelo nell'olio, in una padella; aggiungete la crema di topinambour e allungate con acqua sufficiente ad ottenere una crema liscia. Fate cuocere per qualche minuto, con un pizzico di sale.
Spalmate la margarina sul pane, tostatelo in padella o nel tostapane e tagliatelo a quadretti.
Passate di nuovo al passaverdure o al frullatore la crema e servitela calda, con i crostini.

18 febbraio 2009

In questo momento, fuori dalla mia finestra...

...sta nevicando.

Ricette per il carnevale

Carnevale: quale migliore occasione per gettare la maschera (o indossarne una) e scoprire le carte dei propri sogni proibiti?
Il mio sarebbe quello di indossare un vestito da diavoletto rosso fuoco, con tanto di coda puntuta e tridente, che per una volta lasci emergere senza freni il mio lato dispettoso e birichino, normalmente occultato...

...invece, molto più probabilmente, trascorrerò la serata in casa - magari non proprio come una vecchietta asociale, sferruzzando a maglia con filati vegetali (scoperti grazie ad Ariel), ma quasi.
Voi invece, se avete una famiglia numerosa, con tanto di bambini da viziare, o se siete stati invitati ad una festa e volete fare bella figura con gli amici, potete stupire tutti con qualche dolce di Carnevale, vegan ovviamente, ma buonissimo.

Mi ero ripromessa di incrementare il numero delle ricette tipiche di questa festa, ma a parte gli ultimi arrivati (i dolci di semolino) mi sono limitata a rifare le chiacchiere.
La ricetta è la stessa di due anni fa, con qualche piccolissima modifica: invece dell'olio d'oliva ho usato quello di mais (molto più delicato), qualche cucchiaio in più di brandy, nessuna spezia e soprattutto le ho stese molto sottili, cioè fino a 2-3 mm (grazie, come sempre, alla macchina per la pasta): in questo modo sono venute croccanti ma gonfie esattamente come le originali! Con le dosi indicate ne vengono tante, per 8 persone circa.

E voi? Quali sono le ricette tipiche della vostra regione? Avete già provveduto a renderle vegan?

17 febbraio 2009

Crema di carote e quinoa

Seconda improvvisazione sul tema quinoa. Dato che la prima soluzione mi era piaciuta molto, ho deciso di proseguire sulla stessa strada, ovvero una cremina di quinoa e verdura. Ho scelto le carote per la loro dolcezza e le noci per aggiungere grassi buoni e dare più carattere al piatto.
A dispetto della semplicità e dello scarso numero di ingredienti, il risultato è un sapore interessante e appagante.

Ingredienti per 4 persone: 125 g di quinoa, 500 g di carote, 1/2 cipolla rossa, 4 noci, 1 pizzico di sale.
Sciacquate la quinoa con l'aiuto di un colino, lasciatela asciugare e tostatela. Fatela bollire con un volume d'acqua triplo e il pizzico di sale, finché diventerà morbida (e traslucida: ci vogliono circa 25 minuti).
Nel frattempo, lavate le carote, pelatele e pulite la cipolla. Tagliate le carote a pezzi di circa 2 cm e dividete la cipolla in spicchi; cuocete le verdure al vapore finché saranno tenere.
Sgusciate le noci, tostatele leggermente in padella e spellatele il più possibile.
Aiutandovi con l'acqua di cottura delle carote, frullate prima le noci, poi aggiungetevi le verdure e infine la quinoa (che deve restare un po' più grossa; in alternativa, tenete da parte un paio di cucchiai di chicchi interi da aggiungere al termine della preparazione).
Fate riposare 10 minuti e servite tiepido.

14 febbraio 2009

Palline dolci di semolino

Le ho preparate ieri, sono ottime calde, ma anche consumate il giorno dopo hanno il loro perché!

Ingredienti per 4: 500 ml di latte vegetale, 125 g di semolino (più un cucchiaio da tenere da parte), la scorza grattugiata di 1 limone e/o di 1 arancia, 4 grossi cucchiai di malto di riso (circa 50 g), 1 cucchiaio pieno di margarina vegetale non idrogenata, 50 g di uvetta bionda tritata grossolanamente e infarinata, 5 cucchiai di rum, abbondante olio di semi di arachide.

Portate il latte a bollore, fatelo bollire per 5 minuti e poi stemperatevi il malto e la margarina, facendo sciogliere bene; aggiungete la scorza di limone o arancia e metà del rum e fate cuocere per 5 minuti.
Versate il semolino a pioggia, mescolando con una frusta o un cucchiaio perché non formi grumi e non attacchi ai bordi della pentola. Fate cuocere per qualche minuto, poi spegnete e aggiungete le uvette e il rum. Il composto deve essere quasi asciutto; lasciatelo riposare per circa 1/2 ora.
Inumiditevi leggermente il palmo delle mani e formate delle palline col composto di semolino; adagiatele su un vassoio cosparso di semolino.
Riscaldate l'olio e friggetevi le palline finché saranno dorate; scolatele su carta assorbente e servite.

12 febbraio 2009

Crema di quinoa e cavolfiore

Non sono molto esperta di quinoa, l'ho preparata soltanto poche volte e non ho ancora capito pienamente come sfruttarne il sapore... ma a differenza di altri cereali (o pseudo-cereali) ha un gusto gradevole e abbastanza versatile; così, nonostante per questa ricetta mi sia affidata all'istinto, aggiungendo ingredienti in base all'ispirazione del momento, il risultato è stato sorprendentemente buono.
Prima di utilizzarla, ho fatto tostare in padella la quinoa; sulla confezione non c'erano istruzioni in merito, ma mi è sembrata una buona idea.

Ingredienti per 4 persone: 125 g di quinoa, 1 cavolfiore piccolo, 1 cucchiaio di tahin, 1 cucchiaio di malto, 1 cucchiaino di zenzero in polvere, 1 pizzico di sale, erba cipollina.

Fate bollire la quinoa con un volume d'acqua triplo e un pizzico di sale, finché diventerà morbida (e traslucida: ci vogliono circa 25 minuti).
Nel frattempo cuocete al vapore il cavolfiore ridotto in cimette; mescolate tahin e malto e aggiungete lo zenzero, un pizzico di sale e acqua quanto basta (circa 1 cucchiaio) ad ottenere una cremina.
Frullate il cavolfiore con acqua di cottura sufficiente ad ottenere una minestrina liquida; aggiungete la quinoa e frullate ancora, insieme alla salsa di tahin.
Servite guarnendo con l'erba cipollina.

Domani: frittelle di semolino dolce per Carnevale.
E se ve l'eravate perso, per sabato, il mio menù di San Valentino.

11 febbraio 2009

Oggi ho mangiato...

...crema di quinoa e cavolfiore (più ingredienti vari).
Non ho tempo per scrivere la ricetta, ma me lo segno per non dimenticarlo!

(Sì, lo so, in questi giorni sono invisibile, sto praticamente vivendo incollata al portatile per lavorare alla tesi... vi ricordate certe mie entusiastiche esternazioni dopo aver superato l'esame di storia medievale - intendo, aver superato l'esame dopo essermi ammazzata di fatica?
Ecco. Alla fine gliel'ho chiesta, la tesi, motivo per cui gli ultimi tre giorni li ho trascorsi incollata al portatile ammazzandomi di fatica.
Spero di essere altrettanto entusiasta dopo aver discusso la tesi, un giorno molto molto lontano...)

10 febbraio 2009

Fa' la cosa giusta

Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.

Forse quest'anno riuscirò a visitare l'edizione milanese (13-14-15 marzo) e a giudicare dall'elenco degli espositori potrei tornare a casa con una valigia molto, molto più pesante dell'andata. Ci sarà il portafogli vuoto a compensare...

09 febbraio 2009

C'è farina e farina...

Sto meditando da parecchio sull'opportunità di scrivere un post sulla farina: è un argomento sconfinato, e da affrontare da più di un punto di vista.
Non so se troverò mai il tempo per scrivere qualcosa di mio... ma vi suggerisco di andare a leggere questo articolo di Dario Bressanini sulla forza della farina, è molto interessante.

08 febbraio 2009

Signs out of times


Non so se potrò essere presente alla proiezione, ma ho scoperto che su youtube è presente questo documentario sulla vita di Marija Gimbutas, sottotitolato in italiano, a spezzoni. L'ho guardato ieri, trovandolo affascinante... non solo per i contenuti, che mi erano già noti attraverso lo splendido libro di Riane Eisler, ma proprio perché ho potuto conoscere un po' questa donna... e mi è piaciuta molto!
Devo riprendere l'argomento, ultimamente l'ho trascurato, e mi manca. Suggerimenti su qualcosa di nuovo da leggere?

07 febbraio 2009

Gelatina di kiwi con salsa alla mandorla

Fotografia in preparazione!

Ingredienti per la gelatina: 500 g di kiwi, 1/2 l di succo di mela, 2 cucchiaini rasi di agar agar in polvere, 2 cucchiai di malto di riso.
Ingredienti per la salsa: 200 ml di latte di mandorla (mettete nel frullatore a caraffa 50 g di mandorle spellate e un volume d'acqua triplo; frullate per un paio di minuti, poi filtrate con un fazzoletto strizzando bene), 2 cucchiai di amido di mais, 2 cucchiai di malto di riso.

Gelatina. Riscaldate il succo di mela e scioglietevi l'agar agar, usando una frusta per non formare grumi. Nel frattempo lavate, sbucciate e tagliate a pezzi i kiwi; quando il succo di mela sarà arrivato a bollore, fate bollire per due minuti e poi spegnete; mescolatevi il malto e fatelo sciogliere bene. Quando il succo sarà diventato tiepido, frullate i kiwi e aggiungeteli poco a poco al succo; eseguite l'operazione lentamente, oppure il composto potrebbe formare dei grumi a causa dello sbalzo termico. Lasciate raffreddare e poi mettete in frigorifero fino al momento di servire.

Salsa. Riscaldate il latte di mandorle e stemperatevi l'amido di mais, facendo attenzione a non formare grumi. Unite il malto, sciogliete bene, lasciate addensare facendo bollire per un paio di minuti e poi spegnete.
Servite la gelatina con la salsa a temperatura ambiente (è importante che la salsa non sia calda, oppure l'agar agar potrebbe sciogliersi di nuovo).

Per recuperare la farina di mandorle rimasta nel fazzoletto dopo la preparazione del latte, fatela asciugare in padella con la fiamma al minimo. All'inizio formerà dei pezzi, ma asciugandosi essi si disgregheranno. Potrete poi usarla come ingrediente o decorazione per dolci, oppure come base per il parmigiano vegetale.

06 febbraio 2009

Ps: per Erbaviola...

...ho 1/2 kg di kiwi di là in cucina, pronti per essere ridotti in gelatina...

Cucina naturale e macrobiotica al Centro botanico (Milano)

LEZIONI DI CUCINA NATURALE E MACROBIOTICA
CON CENA INCLUSA

Una cucina gustosa, sana, varia e raffinata.
Basata sull’uso di cereali integrali (grano, farro, orzo, riso, miglio, quinoa), verdure di stagione, proteine vegetali (legumi, Tofu*, Seitan*, Tempeh*) e tanti altri ingredienti naturali tutti da scoprire.
Piatti ispirati alla tradizione italiana con incursioni nelle cucine del mondo; richiami ad alcuni semplici principi della macrobiotica e un’interessante scoperta della gastronomia crudista; senza utilizzo di carne, latte e derivati, uova, burro, zuccheri raffinati.

*Tofu: alimento proteico ricavato dalla soia secondo una tradizione orientale millenaria, privo di grassi e colesterolo ma ricco di lecitina, per creare piatti dall’antipasto al dessert.
*Seitan: rappresenta la parte proteica del frumento. Simile alla carne per forma e consistenza, saporito e versatile.
*Tempeh: prodotto fermentato a base di soia, ad alto contenuto proteico, molto digeribile e dal gusto aromatico.

LA CUOCA
Diplomata presso la Scuola di Cucina Naturale La Sana Gola (Milano) e specializzata in Catering naturale e biologico. Ha seguito un periodo stage con lo Chef Pietro Lehmann nella cucina del Ristorante Joia.
Realizza, presenta e arricchisce ogni piatto con la cura e la creatività che derivano dall’amore e dalla curiosità per il mondo vegetale, dal desiderio di sperimentare e dalla sua formazione di Architetto Paesaggista.

STRUTTURA DELLE LEZIONI
Ogni lezione della durata di circa tre ore è strutturata in:
- una breve introduzione teorica con i principi di base di questo tipo di cucina e le informazioni sulle proprietà e gli usi di alcuni ingredienti particolari;
- la preparazione dei piatti;
- la degustazione di ciò che è stato preparato.

TEMI DELLE LEZIONI
1 Primi piatti e contorni di verdure veloci, sani e gustosi.
2 Le buone alternative alla carne e al formaggio: Tofu, Seitan e Tempeh.
3 Stare meglio mangiando, strategie e ricette per dimagrire.
4 Dolci al forno (torte, crostate, biscotti) senza latte, uova, zucchero né burro.
5 Piatti da asporto (per pic-nic, pausa lavoro, viaggi).
6 Piatti crudi: freschezza, colori, sapori e vitalità nel piatto.
7 Torte salate, sformati, muffins salati
8 Mousse, creme, budini, torte fredde.
9 Finger Food: un buffet senza posate.
10 Pane, pizze e focacce.
11 Piatti etnici e uso del Wok .
12 Prima colazione con sorriso (dolce e salata).
13 Cucina per i bambini golosa e sana.
14 Cucinare senza glutine.

DATE DI SVOLGIMENTO
Sabato 7 febbraio, ore 17.00-19.45
Sabato 14 febbraio, ore 17.00-19.45
Sabato 7 marzo, ore 17.00-19.45
Sabato 14 marzo, ore 17.00-19.45
Sabato 21 marzo, ore 17.00-19.45
Sabato 28 marzo, ore 17.00-19.45

Le lezioni si svolgeranno al raggiungimento di un numero minimo di 6 partecipanti.

Quota di partecipazione a lezione: € 40 (€ 30 se con iscrizione al pacchetto completo di 14 lezioni)

Sede dei corsi e informazioni: Centro Botanico
Piazza S. Marco 1, 20121 Milano - Telefono 02.29013254

05 febbraio 2009

Gelatina di azuki

Ebbene, sì. Mi sono data ai fagioli dolci! Giacevano in dispensa da troppo tempo ormai, e da novembre andavo ripetendo che dovevo proprio provare la ricetta di stella di sale, ma mi sono decisa soltanto ieri.
Mi piace la resa degli azuki nei dolci, anche se i miei erano vecchiotti e ci hanno messo un'infinità di tempo per cuocere. Però sono proprio buoni!

Queste sono le dosi che ho utilizzato per 4 stampini: 100 g di azuki già cotti, 250 ml di acqua di cottura, 1 pizzico di sale, 3 cucchiai abbondanti di malto di riso (cambiare la dose a piacere), 2 cucchiaini rasi di agar agar in polvere.

Passate gli azuki al passaverdura, mescolate la crema all'acqua di cottura, aggiungete il pizzico di sale, e scioglietevi dentro il malto, mescolando bene.
Portate lentamente a bollore, versate a pioggia l'agar agar (o aggiungetelo dopo averlo stemperato in una piccola quantità di liquido), mescolate con una frusta, fate bollire per 2 minuti e poi versate negli stampini. Lasciate raffreddare, entro poco tempo si solidificherà e potrete servirlo spolverizzando di cacao, o polvere di carruba, o versandovi sopra una glassa di malto e acqua o quello che preferite.
Se la gelatina non si addensa appena diventa fredda, portate nuovamente a bollore e aggiungete ancora un po' di agar agar. Vi raccomando poi di assaggiare, prima di versarla negli stampi, per regolare bene la quantità di malto: deve risultare dolce!

04 febbraio 2009

Indovina indovinello

Un'anteprima sulla ricetta di domani... chi indovina di cosa si tratta?

03 febbraio 2009

Milano (con neve)

Se dico che è stato un fine settimana intenso, risulto ripetitiva? Mi sa che questa solfa l'avete già sentita... ma è stato un fine settimana intenso, come tutti quelli che ho trascorso a Milano, o comunque in viaggio, del resto! E dunque, lasciatemelo dire: è stato un fine settimana intenso e pieno di cose da raccontare; spero, ancora una volta, di non dimenticare nulla.

Sabato ho seguito la giornata di specializzazione alla Sana gola, tenuta da Ramona Saviola e riguardante l'argomento Colazioni e dolci al cucchiaio.
Le ricette proposte sono state tante e diverse tra loro: a base di farine, o di cereali (in chicco o in fiocchi), bevande di vario tipo, gelatine e creme dolci, dessert a base di cereali o frutta... Personalmente, non ce l'ho fatta ad assaggiare tutto!
Ramona ci ha gentilmente mostrato il funzionamento della sua fioccatrice (attrezzo che riduce i chicchi di cereali in fiocchi), il mulino elettrico per cereali (che li trasforma in farina) e quello per semi oleosi (che permette di ottenere crema/burro da mandorle, arachidi, nocciole eccetera); inutile dire che adesso li voglio anch'io, ma costano parecchio, e l'investimento sarebbe sprecato...

La gelatina di kiwi era spettacolare e mi ha fatto venire una voglia matta di cominciare a usare l'agar agar, anche perché, giusto ieri, mi è arrivato via posta il libro di Pasquale Boscarello, Pasticceria naturale senza zucchero, latte, burro e uova. Me l'ha spedito Francesca, che ringrazio infinitamente. A proposito, la ricetta del seitan alle mele, nel numero di Febbraio di Cucina naturale, è sua: non vedo l'ora di provarla.

Insomma, ho passato il sabato mattina assaggiando piatti goduriosi come il "cappuccino" di soia alla nocciola e i pancakes, gli scones all'uvetta e la mousse di "caffè"; ma ho gustato anche quelli più semplici e spartani come la crema di cereali, quella di riso con le mele, la composta di frutta secca, l'amasake caldo... e un paio di dolci, per quanto mi tentassero, ho dovuto lasciarli da parte per scongiurare l'indigestione. Credo proprio che nei prossimi giorni riprenderò alcune di queste ricette!

Dopo la lezione, sono andata alla manifestazione per l'abolizione della carne. Non so dire bene quale impatto abbia avuto sui passanti, ma di sicuro ci ha visti un bel po' di gente. Speriamo che in qualcuno si sia accesa una scintilla...
Il pomeriggio è stato freddo, umido e ventoso, e l'ho vissuto con un certo senso di solitudine, considerando che non conoscevo quasi nessuno. Fa uno strano effetto viaggiare da sola allontanandomi così tanto da casa... persino un breve tragitto in metropolitana può risultare lungo e noioso, se non si ha nessuno con cui chiacchierare. Ah, nella foto a lato: Milano alle 9 di sabato, all'uscita dalla stazione centrale delle FS, tanto per darvi un'idea del tempo. Pare che si sia guastato proprio sabato e domenica, anche se il peggio è arrivato ieri.

Così, domenica mattina ho avuto la sorpresa. Non potevo scamparmela per sempre, no?
La neve è stupenda! Sarà che scendeva pian piano, dolcemente, sarà che tutto sommato il freddo era sopportabile, sarà che il mio autobus è arrivato puntualissimo (e riscaldato), ma mi ci sono proprio divertita.

Come a confermare i sospetti di Puccina, la lezione di domenica (sempre tenuta da Ramona) verteva sulla Cucina per bambini.
Cucinare senza sale e senza troppi condimenti non è stato il massimo, ma alcune ricette erano comunque buonissime (e la torta di mele e mandorle... non ne parliamo!). Il grosso della lezione era di "teoria" e così, chiacchiera dopo chiacchiera, si è parlato di tanti argomenti interessanti: dell'importanza dell'allattamento al seno, di come procedere con lo svezzamento naturale, della risoluzione dei "conflitti" col parentado che si preoccupa per l'alimentazione del bambino, e dintorni. Ho imparato qualcosa di nuovo, ma molte idee le avevo già in testa, perché ogni tanto visito il sito della Lega del latte (La Leche league), leggo il forum Crescere insieme, il blog ecomamma e molti altri più o meno su questa linea. C'è davvero un mare di informazioni su come crescere un figlio in modo "non tradizionale", l'argomento è vastissimo, e molti riferimenti in merito li trovate nel forum di Antonella Sagone segnalato sopra: basta saltare di link in link per scoprire un mondo nuovo!

Dopo la lezione (più divertente del previsto) sono rimasta ad aiutare Ramona a riordinare la cucina, poi via in stazione ad aspettare il treno per un pezzo... e dopo 12 ore di viaggio sono finalmente arrivata a casa.

E' stato un bel fine settimana, anche se c'è una contropartita: ho dovuto trascorrere tutta la mattina sui libri, e probabilmente anche il pomeriggio, e le prossime giornate... Sono nel panico, ho sempre la sensazione di lasciare qualcosa indietro, quando preparo gli esami penso alla tesi, e mentre scrivo la tesi mi chiedo se non dovrei dedicarmi di più agli esami.

A proposito della Sana gola, forse qualcuno di voi se ne sarà già accorto... Ho saltato le lezioni del 18 e del 25 Gennaio, e la lezione del 18 non la potrò più recuperare perché non sono previste altre date entro Giugno. Questo significa dover attendere necessariamente la prossima estate per completare il percorso di Cuoco. Mi dispiace, ma era necessario: devo rallentare il ritmo, perché non sto vivendo questa esperienza come vorrei, in modo costruttivo. Viaggiare spesso mi ha portata a deconcentrarmi dallo studio, e a stancarmi molto, soprattutto mentalmente; gli ultimi esami e la scrittura della tesi, ora, risucchiano la maggior parte delle mie energie e mi è già difficile tenere insieme i pezzi anche senza essere continuamente in viaggio.
Inoltre, cosa per niente trascurabile, l'aspetto economico comincia a pesarmi; non voglio neanche pensare a quanto ho speso finora per partecipare alle lezioni, e preferisco "spalmare" la cifra complessiva su due anni invece di uno solo. Frequenterò, probabilmente, la lezione su Pane pizza e focacce, ma per quest'anno credo di aver finito.

Ultimamente sto riflettendo molto su una cosa, ovvero la sensazione di essere sradicata che provo quando viaggio. Mi sto trovando spesso a Milano e a Roma, vado su e giù, parlo con tante persone ma, nonostante io abbia un sacco di contatti tramite e-mail, forum e il blog, rimango spesso sola. E' ovvio essere esclusa dai "giri vegan" e non conoscere nessuno, perché vengo da fuori, e non mi aspettavo qualcosa di molto diverso, ma in alcuni momenti questa sensazione mi è pesata moltissimo, come al Veggie Pride dell'anno scorso o alla manifestazione di sabato...

Più in generale, mi chiedo che senso abbia tutto questo spostarmi. Vivo a chilometri di distanza dalle maggiori iniziative del "settore", non è un caso che io stia frequentando la Sana gola, non esistendo nulla di simile nelle vicinanze; posso anche andare avanti e indietro e fingere per un paio di giorni di sentirmi a casa, ma di fatto non è così. Alla fin fine, sono una visitatrice, una sconosciuta che resta un po' in disparte, che non si fa notare.
Perfino alla Sana gola, dopo aver perso appena due lezioni, mi sentivo tagliata fuori dal gruppo degli "storici"; non posso condividere con gli altri, nella vita quotidiana, le mie conoscenze; non posso fare assistenza ai cuochi, e tutto perché dovrei attraversare mezza Italia, per restare a Milano non più di un giorno o due.

Che senso ha?

Con Annalisa e altre allieve del corso, riflettevamo su come sarebbe bello, se abitassimo vicine, comprare insieme il mulinetto per cereali e riunirci una volta alla settimana per cucinare, imparando l'una dall'altra.

Mi sto chiedendo che senso abbia rincorrere la mia identità per ogni dove, ed avere sempre la sensazione di essere isolata dagli altri, di non riuscire a trovare i miei simili, e tutto questo mentre la mia vita è comunque un delirio - un delirio di onnipotenza, perché pretendo che le giornate abbiano 48 ore, e non la metà.


Mi sa che ho bisogno di andare a mettere la testa nel secchiello del ghiaccio.


Ps: ultimamente qualsiasi post io mi trovi a scrivere vira in tragedia dopo 10 righe. Nei prossimi giorni solo ricette e nessuna paranoia, lo giuro solennemente.

02 febbraio 2009

Guida ai Detersivi Bioallegri - II edizione

Siamo felici di annunciare che è uscita
la seconda edizione della
"Guida ai detersivi bioallegri"
aggiornata e integrata con nuove ricette :
più pagine, più illustrazioni!
(I diritti d'autore saranno devoluti al
Centro pediatrico di Goderich
gestito da Emergency)

Visitate il sito
http://biodetersivi.altervista.org/
completamente rinnovato !
MondoNuovo


Ps: Sì, sono tornata, sto stendendo il resoconto del mio ultimo viaggio a Milano. Un po' di pazienza, e poi vi racconterò tutto!