31 maggio 2009

Riepilogo di Maggio

Anche Maggio è stato un mese intenso, per me; non ho cucinato molto... mi sono sbizzarrita coi muffin (anche se non sempre con successo, ma almeno ho imparato qualcosa di nuovo sul cremor tartaro) al punto da provarne una versione senza glutine, oltre a quelli buonissimi ai mirtilli rossi. La mia voglia di dolce mi ha spinta poi a sperimentare una crema di nocciole e cacao, dolcificata con solo malto, buonissima; mentre in preda ad un attacco di creatività, mi sono nuovamente cimentata con le palline di yogurt stranghistò.

Per il blog, a parte qualche altra segnalazione, questo è tutto, ma non crediate che io non abbia lavorato: vi siete già accorti dei progressi del forum? Vi aspetto lì!

29 maggio 2009

Non c'entra molto ma...

...oggi il Giro d'Italia passerà per la mia città, Castellammare.
Io nel frattempo sarò a Napoli, ma se ne avete l'opportunità, date un'occhiata dalle 16 in poi (la diretta è su Rai2 se non erro, ma si può seguire anche sul sito del Giro d'Italia). La tappa di oggi, Avellino-Vesuvio, oltre a passare per la suggestiva costiera sorrentina e per la mia città terminerà proprio sul Vesuvio, e senz'altro le riprese aeree della zona saranno splendide.
Fatemi sapere se ne è valsa la pena, io nel frattempo starò dando un esame, e scambierei volentieri la storia contemporanea col Giro!

28 maggio 2009

Palline di yogurt stranghistò

Ci avevo già provato tempo fa con risultati insoddisfacenti, ma stavolta è andata decisamente meglio, sarà che mi sto abituando ad una maggiore varietà di sapori! La ricetta è molto semplice, anche se la preparazione è lunga. Non lasciatevi scoraggiare.

Ingredienti per circa 20 palline: 400 g di yogurt Sojade (ovviamente, potete usarne una maggiore quantità e cambiare marca, ma restate su uno yogurt bianco di buona qualità, rigorosamente senza zucchero, tipo il Sojasun), sale fino, aromi a piacere.
Occorrente: un colino, un contenitore sul quale appoggiare comodamente il colino, un fazzoletto di stoffa leggera o una garza a trama fitta.

Poggiate il fazzoletto sul colino, appoggiatelo sul contenitore e versatevi lo yogurt. Riponete in frigorifero e lasciate sgocciolare per quattro ore.
A questo punto, prelevate lo yogurt dalle pareti con un cucchiaio, aggiungete un pizzico di sale fino e rimescolate il tutto (compreso lo yogurt staccato dalle pareti); poi rimettete in frigorifero.
Rimescolate ogni giorno per 3-4 giorni, senza aggiungere sale, limitandovi a rimescolare il tutto e rimettere in frigorifero (è importante, specialmente d'estate, per non far inacidire lo yogurt).
Lo yogurt perderà poco per volta il siero (che potete usare per panificare) e diventerà sempre più denso, fino a raggiungere la consistenza di una pasta semisolida.
Al termine delle operazioni, otterrete un composto malleabile: formate con le mani delle palline di yogurt del diametro di circa 2 cm, e fatele rotolare in aromi a vostra scelta. Potete usare spezie (paprika, peperoncino, pepe...), semi tritati (papavero, sesamo o altro), oppure erbe aromatiche fresche o secche (ottimi basilico, origano, erba cipollina, ma potete sbizzarrirvi).

Si possono mangiare subito, specialmente se le preparate con le erbe aromatiche (ne risulta un gusto fresco e molto estivo), oppure l'alternativa è riporle in un barattolo di vetro, coprirle d'olio d'oliva e consumarle nei giorni seguenti (si suggerisce un riposo di una settimana, in frigorifero). Ma se vi piacciono i sapori un po' aciduli, la pasta si può anche spalmare su fette di pane o crackers, aromatizzandola o meno, dipende dai gusti.

Sul sito e-bio trovate le fotografie dell'intero procedimento... Sono buone, e fanno proprio un bell'effetto!

24 maggio 2009

Crema di nocciole, cacao e malto

Un bel po' di tempo fa ho preparato la versione vegan della Nutella, per la quale trovate in rete mille ricette con mille nomi (che ve lo dico a fare? Pure Azabel ne ha proposta una, bellissima, ma non la trovo!); mi era piaciuta ma avevo incontrato due difficoltà: eliminare la granulosità delle nocciole, e prolungare il tempo di conservazione, dato che dopo qualche settimana in frigorifero aveva comunque iniziato ad ammuffire un po'.

Presto detto.
L'alternativa alle nocciole tritate è ovviamente la crema di nocciole, che si trova piuttosto facilmente, e anche se costa un po' ha un prezzo onesto per tutto il lavoro che vi risparmia! Tra l'altro è impossibile farla in casa esattamente uguale a quella commerciale, se non usando un mulino apposito per i semi oleosi, bellissimo ma, lui sì, costosetto. Per prolungare il tempo di conservazione... l'acqua è vita, no? Ho pensato di togliere il latte vegetale, e di sostituirlo con qualcosa di fluido per non far diventare troppo compatta la crema. E il gioco è fatto.

Ingredienti:
60 g di crema di nocciole (non dolcificata), 20 g di cacao amaro in polvere, 80 g di malto di riso, 1 pizzico di sale fino.

Mescolate il malto con la crema di nocciole e aggiungete il cacao, setacciandolo bene sul momento, insieme al sale. Mescolate accuratamente fino a far diventare la crema omogenea, e lasciate riposare per un paio di giorni prima di consumare.

E' meglio utilizzare una bilancia elettronica per essere più precisi con le dosi, che ovviamente potete aumentare a piacimento mantenendo le proporzioni.
La crema di nocciole deve contenere una certa quantità dell'olio che, solitamente, nel barattolo tende a separarsi e venire a galla mentre la pasta di nocciole resta sul fondo: bisogna mescolarla molto bene prima di usarla, altrimenti dove c'è più olio è troppo fluida, e dove ne resta poco diventa, al contrario, impossibile da spalmare.
La crema, alla fine, è perfettamente liscia ma molto consistente; le proporzioni fornite, per me, sono l'ideale mix tra sapore della nocciola, aroma di cacao e dolcezza del malto: un dolcificante, certo, meno "brutale" dello zucchero di canna ma, a mio avviso, molto efficace anche qui.
Il sale esalta, per contrasto, il sapore dolce, ne serve davvero una quantità minima.
E credo che anche il problema della conservazione sia risolto. A rigor di logica, dato che tutti gli ingredienti si conservano a temperatura ambiente, il risultato della loro miscelazione non dovrebbe fare eccezione.
Tenetela in un luogo fresco, vista la stagione, anche perché altrimenti il malto rischia di fermentare; ma io ce l'ho in dispensa da quasi un mese e non si è minimamente alterata!

23 maggio 2009

Ci sono, ci sono!

Sono persa in una spirale di studio senza fondo, ma ci sono.
Mi dispiace aver aggiornato pochissimo il blog, questo mese, e aver scritto molto poco anche sul forum, però sto studiando davvero tanto, e spero di passare tutti gli esami programmati al primo colpo, e di potermi concentrare per bene sulla tesi, e poi finalmente di laurearmi, ad ottobre. Ho 34 esami alle spalle e 5 in avvicinamento, e NON NE POSSO PROPRIO PIU'!!!

Quindi dovrete fare a meno di me ancora per un po'. Per fortuna c'è Azabel che porta avanti la causa, sul suo blog e su Vegan Gourmet!
Spero di essere più presente da luglio in poi, anche se non prometto nulla... e poi a quel punto, voi sarete tutti in vacanza, vero?

20 maggio 2009

Almonature e il mese della solidarietà felina



Un mese di solidarietà felina dal loro punto di vista.

Da sabato 02 maggio 2009 a sabato 30 maggio 2009, su ogni acquisto di prodotti della linea gatto Almo Nature (Almo Nature 50, 70 e 140 g, Cuisine, Jelly, Bio Patè, Holistic Croquettes) verrà applicato dal negoziante al cliente uno sconto immediato alla cassa del 10% sul prezzo di vendita solitamente praticato.

Inoltre, Almo Nature spa destinerà alle Associazioni Feline ONLUS o accreditate come tali sui Registri Regionali del Volontariato, il 10% sul fatturato Italia del mese di maggio 2009 della linea gatto della società Almo Nature spa. La donazione avverrà NON in danaro, ma sotto forma di alimenti per gatti.

L'ADDA è in lizza per l'assegnazione del premio; potete votare l'associazione a questo indirizzo (http://onlus.almonature.eu/scheda-associazioni.cfm?id=444571318) entro il 30 maggio 2009.
Grazie a chiunque deciderà di sostenerci e di girare la notizia!

17 maggio 2009

Muffin senza glutine

Celiaci (vegani o meno) che mi seguite, per favore drizzate le orecchie.
La cara Ciccina, qualche giorno fa, mi ha lanciato un appello, chiedendomi cortesemente di provare a preparare dei muffin con le farine a lei consentite. Io mi sono messa all'opera, non senza qualche difficoltà, perché non sono riuscita a trovare un mix pronto per torte adatto ai celiaci, e non avevo tutti gli ingredienti per realizzare le ricette di mix trovate on line (ad esempio manioca e farina di quinoa... che in ogni caso avrei preferito non utilizzare, a vantaggio di ingredienti meno costosi e più facilmente reperibili!).
Insomma, ho dovuto improvvisare, ed alla fine me ne sono uscita con la seguente ricetta. Non è che qualcuno di voi vuole provarla e suggerirmi un modo per migliorarla?

Ingredienti per 6 muffin piccoli: 70 g di farina di riso (io ho usato easyglut), 35 g di fecola di patate, 35 g di amido di mais, 50 g di zucchero (ho usato quello bianco), 1 cucchiaino di lievito per dolci (sempre easyglut), 50 g di latte di soia, 50 g di polpa di mela, 15 g di olio di girasole (o mais).

Il procedimento è lo stesso degli altri muffin: setacciate e mescolate gli ingredienti asciutti, a parte mescolate quelli liquidi, unite gli ingredienti liquidi a quelli asciutti e girate fino ad amalgamare appena il composto; infornate in forno già caldo a circa 180°. Il tempo di cottura è risultato di 15 minuti, non so se perché gli stampi erano piccoli o le farine utilizzate impiegano effettivamente meno tempo per cuocere.

Ora, c'è da dire che è la prima volta che provo a fare un dolce con farine senza glutine, che non uso lo zucchero bianco da anni, e neppure il lievito "chimico" è tra i miei soliti ingredienti, ma mi pare sia andata abbastanza bene. I muffin si sono alzati tantissimo, infatti hanno la forma di una cupoletta, e si sono fessurati per benino; l'interno è rimasto sufficientemente umido e ha delle alveolature (piccole, ma ce le ha). Non somigliano più di tanto ai miei muffin delle altre volte, si sente che la farina non è quella di frumento, ma devo dire che li ho graditi, e anche mia madre e mio padre; hanno un gusto decisamente interessante.
Ci ho messo la mela sia per dare in qualche modo un aroma, sia per mantenere l'interno umido, mi sembrava importante farlo specie considerando che non ci sono le uova (in molte ricette di muffin per celiaci, esse sono una parte preponderante degli ingredienti).

Se volete provo a fotografarli per farvi capire meglio il risultato; se qualcuno di voi fosse disposto a provarli e farmi sapere come posso migliorarli, vi sarei grata.

EDIT delle 15.51: di seguito la fotografia dei muffin, fatta purtroppo in fretta e
furia. Tenete conto del fatto che i muffin tendono ad abbassarsi col passare delle ore e questa fotografia è stata scattata il giorno dopo la preparazione.



Una precisazione, poi, sull'esecuzione della ricetta: versate l'impasto fino al bordo delle formine. Io le avevo riempite per due terzi ma, a parte la cupola al centro, l'impasto non si è mosso di lì, quindi se li volete più alti, aumentate leggermente le dosi e riempite gli stampi fino all'orlo.
Aspetto le vostre osservazioni!

14 maggio 2009

A proposito di cremor tartaro

Una nota velocissima.
Un recente articolo sul blog di Dario Bressanini potrebbe aver definitivamente chiarito il motivo dell'insuccesso dei miei muffin della settimana scorsa.
Come avevo accennato, ho da poco cambiato marca di cremor tartaro e non mi ero resa conto che, nelle bustine che utilizzavo in precedenza, esso era mescolato a bicarbonato di sodio. Questa miscela, secondo Bressanini, costituisce una buona base lievitante.
Nella marca nuova invece il cremor tartaro sembra essere puro e quindi, non avendo io aggiunto bicarbonato all'impasto, non c'erano le basi per consentire la lievitazione dei dolcetti.
Quando ho provato di nuovo a preparare i muffin, invece, ne avevo aggiunta una certa quantità e quindi è andato tutto liscio.

Se così fosse (proverò ancora per sicurezza) mi scuso con tutti voi, non avevo mai fatto caso all'aggiunta di bicarbonato nel mio cremor tartaro o meglio, ne avevo sottovalutato l'importanza. Quindi ricordate: se utilizzate una marca di cremor tartaro non mescolata con bicarbonato, dovrete provvedere voi all'integrazione!

09 maggio 2009

Di nuovo in pista con i muffin

Stamattina ho fatto una controprova per cercare di capire cosa fosse andato storto con i muffin dell'altro giorno, così ho rifatto fedelmente una versione già sperimentata... ed è andato tutto alla grande! Non so ancora di preciso quale errore io abbia commesso in precedenza, ho due o tre idee per la testa... ma l'importante è che penso di aver risolto e di potervi quindi deliziare, in futuro, con tante altre ricette di muffin.
Insomma, se volete fermarmi dovrete distruggermi il forno, credo che neanche l'arrivo dell'estate mi farà passare la voglia di cucinarli.

07 maggio 2009

Mi sono portata sfiga da sola...

I muffin non sono venuti, forse perché ho dovuto cambiare marca di cremortartaro... dovrò fare ulteriori prove per appurarlo. Peccato, ne avevo davvero voglia!

In compenso, ho trovato la farina Manitoba pura (quella in commercio non lo è, è sempre una miscela, a meno che non sia per uso professionale) e ci ho preparato un seitan favoloso con una resa ottima, ma non ho ancora avuto il tempo di buttare giù un post sull'argomento: dovrete pazientare!

E per stasera chiudo, sono immersa nella tesi fino al collo e non ne posso più!

06 maggio 2009

Ancora muffin?

Sto per preparare dei muffin. L'avevo detto che sono una droga, no? Lo sono! Motivo per cui, dopo diversi giorni di astinenza, ho bisogno di nuovi muffin e sperimenterò un gusto inedito, sperando che riescano bene.

Qualcuno di voi ha già provato una delle mie versioni?

Comunque sia, non mi sto nutrendo esclusivamente di muffin, quindi prima o poi la smetterò di postare solo ricette di dolci, promesso!

02 maggio 2009

Muffin ai mirtilli rossi

La versione ultraclassica dei muffin non poteva certamente mancare nella mia "collezione"!
Prossimamente spero di riuscire a trovare i mirtilli freschi, ma quelli essiccati sono più facilmente reperibili... e comunque deliziosi! Tra l'altro, mi ricordano il mercato di Campo de' Fiori a Roma, dove ho comprato delle buonissime ciliegie essiccate, durante una fantastica vacanza con Hinikko e Daniela, tanto tanto tempo fa.
Lo stampo utilizzato è di questo tipo qui (diametro alla base: 7 cm; altezza: 3.5 cm); se il vostro è diverso, cercate di adattare le quantità degli ingredienti alle dimensioni dello stampo.

Ingredienti per 6: 250 g di farina 00, 50 g di amido di patate, 10 g circa di cremortartaro, 100 g di zucchero di canna, 50 g di mirtilli rossi secchi, 200 ml di latte di soia, 5 cucchiai di olio di mais, 100 ml (1 vasetto) di yogurt Sojasun ai frutti di bosco, 100 g di polpa di mela Golden, 1 cucchiaio di aceto di vino bianco.
Accendete il forno a 170°. Infarinate leggermente i mirtilli; setacciate insieme la farina, l'amido, il cremor tartaro e lo zucchero di canna. Sciogliete la parte di zucchero che non passa attraverso il setaccio nel latte di soia; aggiungete l'olio, lo yogurt, la polpa di mela e mescolate. Versate il tutto sugli ingredienti secchi, unite l'aceto e mescolate grossolanamente con un cucchiaio di legno; la pastella deve risultare appena amalgamata e piuttosto morbida. Incorporatevi i mirtilli, versate negli stampi fino ai 3/4 dell'altezza; infornate per 25-30 minuti e controllate la cottura con uno stuzzicadenti prima di sfornare: appena l'interno dei muffin risulta asciutto, spegnete il forno, lasciate riposare per qualche minuto e poi estraete i muffin dagli stampi.

L'aggiunta di polpa di mela contribuisce a mantenere il muffin morbido anche il giorno dopo, ma l'ideale è consumarlo in giornata, quando è tiepido e profumato... una goduria!