30 settembre 2008

Riepilogo di Settembre

Ecco l'elenco delle ricette inserite questo mese: insalata di farro, mole di seitan, crema di mais al cioccolato, koftas di tofu, falafel, vellutata di zucca, seitan tandoori, panelle, seitan al pepe verde, crema di patate e panna, seitan al brandy e rosmarino.
Uhm, sono abbastanza soddisfatta di me stessa!

Altri argomenti trattati: maschera per capelli nutriente, riflessante e schiarente (per bionde), questionario di cucina naturale, gel di semi di lino, essiccatoio.

La Saga della Sana Gola: puntata I, II, III, IV, V.

L'esame di oggi è andato bene, molto probabilmente presto cucinerò qualcosa di nuovo per "premiarmi", ma ora sono stanchissima!

Baci!

29 settembre 2008

MMM...

Forse vi è sfuggito il mega-post sulla Sana gola? Mi aspettavo di essere sommersa dalle domande...

Per qualche giorno non pubblicherò nulla, comunque; devo assolutamente correre a ripetere per l'esame di domani.

Ho le palpitazioni e mi tremano le ginocchia e non è un buon segno: scappo a farmi una overdose di linguistica in extremis.

Baci a tutti voi!

27 settembre 2008

Trenitalia anticani

Da AgireOra, ricevo e giro:

Diversi di voi ci hanno segnalato la vicenda di Trenitalia che vuole vietare il trasporto di cani oltre i 6 kg in treno, come se lo stato di degrado e di sporcizia dei treni fosse una colpa dei pochi cani e ci viaggiano sopra, e non delle centinaia di migliaia di persone ma soprattutto della mancanza di pulizia da parte di Trenitalia stessa.

Qui l'articolo con la notizia.

Qui una petizione da firmare, proposta da Dogwelcome, che si sta occupando di portare avanti la protesta contro queste assurde regole.


Inoltre, qui c'è un sondaggio del Corriere della Sera, votate NO!
Massima diffusione!

26 settembre 2008

La Sana Gola

Come promesso, eccomi qui a tentare di mettere insieme le informazioni, e razionalizzare le mie impressioni, sulla Sana Gola.

Innanzitutto, La Sana Gola, scuola di cucina naturale, terapia alimentare e benessere, si trova in Via Carlo Farini 70, a Milano; dalla stazione centrale è facilmente raggiungibile con la linea gialla della metropolitana, direzione Maciachini, fermata Maciachini. Da lì alla Sede ci vogliono circa 10 minuti, se si conosce già la strada - 15, nel caso dobbiate fermarvi a chiedere indicazioni. Volevo scattare qualche fotografia dell'esterno ma andavo sempre troppo di fretta per fermarmi; comunque, è esattamente uguale a queste foto qui (compreso l'orologio!) e ben visibile dalla strada.

La Sana Gola è anche un ristorante, aperto tutti i giorni a pranzo, e il venerdì sera a cena; all'interno della Sede vi è l'aula predisposta per le lezioni di cucina. Poiché il numero di posti a sedere è limitato, bisognerebbe prenotare in anticipo le lezioni che si è intenzionati a seguire.

Per quanto riguarda il corso di cucina, esso consiste in 19.5 giornate - non consecutive, ovviamente - così suddivise:
A) SCIENZA E NUTRIZIONE 2 GG
B) ENERGIA DEL CIBO 2 GG
C) CORSO BASE 2 GG o 6 SERATE/MATTINE
D) GIORNATE DI APPROFONDIMENTO E SPECIALIZZAZIONE 13 GG
E) ESAME TEORICO E PRATICO ½ GIORNATA

I costi dei singoli corsi sono i seguenti: 95.00 € a giornata, 180.00 € per il corso base completo, 60.00 € per l'esame, per un costo complessivo di 1855.00 € (col pacchetto sconto sono 1700.00 € - ma mi sono dimenticata di chiedere come si fa ad avere lo sconto). I pasti per i corsi di cucina sono inclusi nel prezzo: si mangia quello che si è cucinato durante la lezione.

Ora, poiché ci ho messo un bel po' di tempo, con l'aiuto di Nico, a capire quali fossero i corsi da frequentare, per comodità vi riporto le date di tutti i corsi che dovreste seguire per conseguire il diploma. Lo so, il calendario sembra fittissimo, ma non lasciatevi ingannare: tutte le lezioni indicate vanno seguite solo una volta, anche se si ripetono in più date (potete scegliere la più comoda per voi).

A) SCIENZA E NUTRIZIONE 2 GG - E' disponibile una sola data, per ciascuna giornata, nell'arco dell'anno.
B) ENERGIA DEL CIBO 2 GG - E' disponibile una sola data, per ciascuna giornata, nell'arco dell'anno.
C) CORSO BASE 2 GG o 6 SERATE/MATTINE - Nel caso delle 2 GG: sono previsti cinque weekend nell'arco dell'anno. Nel caso delle 6 serate/mattinate: sono previste tre serie di incontri mattutini e tre serie di incontri serali, in entrambi i casi a cadenza settimanale (quindi, o seguite di mattina, oppure di sera, in una delle tre serie di date disponibili).
D) GIORNATE DI APPROFONDIMENTO E SPECIALIZZAZIONE 13 GG - Sono disponibili due date, per ciascuna lezione, nell'arco dell'anno (nel caso di "Dimagrire" con Marco Bo, invece, le date sono tre).
E) ESAME TEORICO E PRATICO ½ GIORNATA - E' disponibile una sola data nell'arco dell'anno.

Le date dovrebbero essere le seguenti:

Settembre
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
sab.20 Corso base 1’ giornata con Nives Antic dalle 10.00 alle 15.30
dom.21 Corso base 2’ giornata con Nives Antic dalle 10.00 alle 15.30
lun.22 Corso base 1’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.23 Corso base 1’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
dom.28 Seitan e tempeh con Piera Lunardon dalle 10.00 alle 15.30
lun.29 corso base 2’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.30 corso base 2’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30

Ottobre
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
dom.5 piatti equilibrati di pesce con F. Martinelli dalle 10.00 alle 15.30
lun.6 corso base 3’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.7 corso base 3’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
sab.11 Pane pizza e focacce I con G. Franco Berton dalle 10.00 alle 15.30
dom.12 Pane pizza e focacce II con G. Franco Berton dalle 10.00 alle 15.30
lun.13 corso base 4’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.14 corso base 4’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
dom.19 Scienza e Nutrizione I con Martin Halsey dalle 10.00 alle 17.00
lun.20 corso base 5’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.21 corso base 5’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
dom.26 Scienza e Nutrizione II con Martin Halsey dalle 10.00 alle 17.00
lun.27 corso base 6’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.28 corso base 6’ giornata con Martin Halsey dalle 20.00 alle 21.30

Novembre
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
sab.1 frittura e tempura con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30
dom.2 alghe e tofu con Nives Antic dalle 10.00 alle 15.30
dom.9 dessert al forno con Fabrizio Martinelli dalle 10.00 alle 15.30
dom.9 Energia del cibo I con Martin Halsey dalle 10.00 alle 17.00
dom.16 dimagrire con Marco Bo dalle 10.00 alle 15.30
dom.23 Energia del cibo II con Martin Halsey dalle 10.00 alle 17.00
dom.30 laboratorio in casa con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30

Dicembre
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
dom.14 Buffet e piatti delle feste con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30

Gennaio
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
sab.10 corso base 1’ giornata con Federica Ferrari dalle 10.00 alle 15.30
dom.11 corso base 2’ giornata con Federica Ferrari dalle 10.00 alle 15.30
lun.12 corso base 1’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.13 corso base 1’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
dom.18 dessert al forno con Nives Antic dalle 10.00 alle 15.30
lun.19 corso base 2’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.20 corso base 2’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
dom.25 Insalatini e condimenti a tavola con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30
lun.26 corso base 3’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.27 corso base 3’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
sab.31 Colazioni e dolci a cucchiaio con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30

Febbraio
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
dom.1 cucina per bambini con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30
lun.2 corso base 4’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.3 corso base 4’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
lun.9 corso base 5’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.10 corso base 5’ giornata con Fabrizio Martinelli dalle 19.15 alle 21.30
sab.14 Corso base 1’ giornata con Federica Ferrari dalle 10.00 alle 15.30
dom.15 Corso base 2’ giornata con Federica Ferrari dalle 10.00 alle 15.30
lun.16 corso base 6’ giornata con Ramona Saviola dalle 9.30 alle 12.00
mar.17 corso base 6’ giornata con Martin Halsey dalle 20.00 alle 21.30
dom.22 Piatti equilibrati di pesce con Fabrizio Martinelli dalle 10.00 alle 15.30

Marzo
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
dom.1 alghe e tofu con Nives Antic dalle 10.00 alle 15.30
dom.8 frittura e tempura con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30
dom.15 Seitan e tempeh con Nives Antic dalle 10.00 alle 15.30
sab.21 dimagrire con Marco Bo dalle 10.00 alle 15.30
dom.22 corso base 1' giornata con Piera Lunardon dalle 10.00 alle 15.30
dom.29 corso base 2' giornata con Piera Lunardon dalle 10.00 alle 15.30

Aprile
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
dom.5 buffet e piatti delle feste con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30
mar.7 corso base 1’ giornata con Federica Ferrari dalle 19.15 alle 21.30
mar.14 corso base 2’ giornata con Federica Ferrari dalle 19.15 alle 21.30
sab.18 Pane pizza e focacce I con G. Franco Berton dalle 10.00 alle 15.30
dom.19 Pane pizza e focacce II con G. Franco Berton dalle 10.00 alle 15.30
lun.20 corso base 1’ giornata con Nives Antic dalle 9.30 alle 12.00
mar.21 corso base 3’ giornata con Federica Ferrari dalle 19.15 alle 21.30
lun.27 corso base 2’ giornata con Nives Antic dalle 9.30 alle 12.00
mar.28 corso base 4’ giornata con Federica Ferrari dalle 19.15 alle 21.30

Maggio
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
dom.3 corso base 1' giornata con Federica Ferrari dalle 10.00 alle 15.30
lun.4 corso base 3’ giornata con Nives Antic dalle 9.30 alle 12.00
mar.5 corso base 5’ giornata con Federica Ferrari dalle 19.15 alle 21.30
sab.9 Colazioni e dolci a cucchiaio con Federica Ferrari dalle 10.00 alle 15.30
dom.10 corso base 2' giornata con Federica Ferrari dalle 10.00 alle 15.30
lun.11 corso base 4’ giornata con Nives Antic dalle 9.30 alle 12.00
mar.12 corso base 6’ giornata con Federica Ferrari dalle 19.15 alle 21.30
lun.18 corso base 5’ giornata con Nives Antic dalle 9.30 alle 12.00
lun.25 corso base 6’ giornata con Nives Antic dalle 9.30 alle 12.00
sab.30 dimagrire con Marco Bo dalle 10.00 alle 15.30

Giugno
Ogni venerdì cena dell’amicizia dalle 20.30
dom.7 cucina per bambini con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30
dom.14 laboratorio in casa con Ramona Saviola dalle 10.00 alle 15.30
dom.21 Insalatini e condimenti a tavola con Nives Antic dalle 10.00 alle 15.30
dom.28 esame cuoco

Dovrei averle segnate tutte; comunque sia, consultate il calendario degli eventi e il calendario completo dei corsi 2008/2009 per i confronti del caso.


Venendo ai contenuti del corso, la prima cosa che salta all'occhio di un vegan è la giornata dedicata ai "piatti equilibrati di pesce".
La macrobiotica, tendenzialmente, esclude i prodotti animali, ma non il pesce; beh, per conseguire il diploma, questa giornata deve essere seguita, non si può "fare filone" (anche perché all'ingresso si firma per la presenza).
Fortunatamente, le lezioni sono sì teorico/pratiche, ma consistono per lo più nell'assistere alla preparazione dei pasti, quindi non dovrò manipolare nessun cadavere, anche se mi è appena sorto il dubbio che possa essere necessario farlo all'esame... Ovviamente, in questa giornata, mi porterò il pranzo da casa, e... in qualche modo, gestirò la cosa, anche se non sarà facilissimo (e comunque, poveri pesci).

In generale, mi aspetto molto dalle giornate di specializzazione e spero di non rimanere delusa, ma lo potrò sapere soltanto provando.
Sebbene il corso di cucina di base prevedesse l'insegnamento di ricette a me in gran parte note, ho imparato comunque diverse cose su ingredienti, metodi di cottura, tecniche di cucina, eccetera. Anche quando si trattava di preparare l'hummus o il sushi, lo si faceva "alla macrobiotica" e quindi con differenze sensibili rispetto alle ricette originali - e interessanti, devo dire: trovo sempre utile confrontare il mio modo di cucinare con quello altrui!

Soprattutto, mi è piaciuta l'atmosfera del corso, stimolante, leggera, aperta al dialogo (ma per nulla approssimativa, come dimostrano le dispense distribuite prima di ogni lezione). Non so se sia l'effetto dello stare insieme ad altre persone che condividono con me la passione per la cucina, e non solo (c'erano tanti vegetariani e vegan!); forse è stata l'emozione di vedere qualcuno, qualcuno di concreto, in carne ed ossa, spiegarmi le ricette dal vivo, in una cucina vera; di sicuro è stato bello poter "vivere", appunto, l'esperienza di una "vera" cucina - piena di... qualsiasi utensile sia utile allo scopo!

Ho pestato il sesamo nel suribachi e mi chiedo come ho fatto a vivere senza, fino ad ora. Mi sono innamorata del caddie e del coltellaccio per tagliare la verdura (...ci sbavavo su già da un po'). Ho sentito nostalgia per gli enormi pentoloni del campo Scout nei quali ho cucinato per 12 persone per giorni e giorni (con i guaiti di Pallino in sottofondo).
In generale non ho potuto fare a meno di immaginarmi dall'altra parte del bancone e sentire le farfalline nello stomaco - non quelle di quando rispondi all'appello per un esame e ti accorgi di avere la testa vuota, quelle di quando ridi con qualcuno, lo guardi negli occhi e senti scattare qualcosa, come uno scoppiettio di elettroni (uhm, dubito che gli elettroni scoppiettino, ma... avete capito!).


Mi piace cucinare, mi piace assaggiare cibi nuovi, mi piace fare "esperimenti" anche quando falliscono, mi piace saper rifocillare le persone e farle sentire amate prendendole per la gola, e mi piace, mentre cucino, spiegare loro cosa sto facendo perché imparino. Recentemente un'amica ha ventilato l'ipotesi di farmi tenere un corso di cucina vegana di base nella città dove vive e, mentre fino a qualche anno fa il solo sentirne parlare mi avrebbe spinta a scappare a nascondermi , ho avuto solo un breve attimo di panico, seguito da brividi di adrenalina lungo la schiena. Sarei felicissima, se la cosa andasse in porto; imbarazzata ma felicissima.

Non mi sta risultando facile decidere se seguire o meno il corso.
Non so dire se alla fine avrò imparato tanto o poco, non so se un pezzo di carta mi sarà veramente utile o potrà darmi "soltanto" più fiducia in me stessa, non so se la Vera macrobiotica prenderebbe il sopravvento su quella fedele a Lucullo o meno, non so se vorrò fare di tutto "questo" un lavoro, e soprattutto non so se potrò assecondare la mia inclinazione.
Ma voglio provare, dovessi pure riconoscere che non faceva per me; preferisco saperlo, ma non voglio domandarmi come sarebbe stato "se solo". Ho la possibilità di scoprirlo, con qualche sacrificio, certo, ma fattibile, e posso farlo mentre proseguo lungo il sentiero universitario "istituzionale", sarebbe a dire con le spalle coperte... relativamente.

Ma non vi annoio oltre, queste riflessioni riguardano soltanto me...

Spero di essere stata abbastanza chiara e di aver risposto a tutte le vostre domande; se avete altri dubbi, osservazioni o curiosità, dite pure.
Anche i consigli sono bene accetti, e le offerte di ospitalità in zona; e se volete fare un investimento per il futuro regalandomi una giornata di specializzazione, non mi offenderò di certo.

25 settembre 2008

Seitan al brandy e rosmarino

Ingredienti per 4: 450 g di seitan in pezzettoni, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 2 rametti di rosmarino, 1 spicchio d'aglio, 1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchierino di brandy, 1 cucchiaino di shoyu, 2 cucchiai di pepe nero macinato, 1 cucchiaino raso di sale.
Riscaldate in padella 2 cucchiai di olio; mescolate all'olio restante il sale e il pepe e cospargetevi i pezzi di seitan. Disponeteli poi nella padella, senza sovrapporli, e dorate per 5 minuti a fuoco vivace, girando almeno una volta. Versate il vino, aggiungete l'aglio pulito e schiacciato e cospargete di rosmarino tritato (1 rametto); lasciate cuocere per 10 minuti a pentola coperta e fiamma più bassa. A questo punto bagnate col brandy, scoprite la pentola lasciando sfumare e servite con il rosmarino restante.

Fotografia interessante, vero? Ho dovuto modificarla perché... uhm... mi è stato imposto così dall'alto per motivi estetici. Per quanto riguarda il post sulla Sana gola, spero di riuscire a terminarlo per domani, ma non posso garantire... in ogni caso, prima o poi, ce la farò!

24 settembre 2008

Crema di patate e panna

Ricetta preparata la sera prima di partire, e spazzolata interamente con somma goduria di tutti.

Ingredienti per 4: 4 patate medie, 1 cucchiaio di margarina (non idrogenata), 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva, 1/2 litro di brodo vegetale, 1 costa di sedano, 1 cucchiaino di noce moscata in polvere, 1 cucchiaino di pepe bianco macinato, 1 cucchiaino di sale fino, 150 - 250 ml di panna di soia, 2 fette di pane integrale, 2 cucchiai di margarina.

Lavate, pelate e tagliate a pezzi le patate; rosolatele nella margarina calda mescolata all'olio per 1 minuto e versatevi sopra il brodo bollente, lasciando poi cuocere per 30 minuti a pentola coperta.
Lavate e mondate il sedano, tagliatelo a pezzettini e tenetene da parte 2 cucchiai. Passate le patate al mixer o al passaverdure, aggiungetevi la panna, il sale, le spezie, il sedano e fate addensare a fuoco dolce per qualche minuto. Nel frattempo, tagliate il pane a dadini e doratelo nella margarina bel calda; servite la crema decorando col sedano tenuto da parte, una spolverata di noce moscata e i crostini di pane.

(Tratta da Cucina vegetariana di Ottobre 2005, ma rifatta in chiave vegan e con meno ingredienti. Da leccare la scodella, e per coccolarsi in una fredda serata invernale!)

23 settembre 2008

Resoconto del viaggio (sì, beh, più o meno!)

Tranquilli, tranquilli, sono tornata a casa sana e salva! A giudicare dall'altissimo numero di visite ricevuto ieri, direi che stavate cominciando a chiedervi se il treno fosse arrivato regolarmente in stazione...
...sì, lo ha fatto, ma anche se ci sarebbero tantissime cose da raccontare su questo viaggio, non posso permettermi il lusso di trascorrere tutta la giornata a scrivere un resoconto dettagliato; purtroppo dovrete accontentarvi della versione breve (molto breve, per i miei standard). Magari nei prossimi giorni aggiungerò qualcosa per rimpolpare la storia!

Innanzitutto, avevo ragione a dire che avrei dovuto svegliarmi prima dell'alba: la prima parte del mio viaggio si è svolta nel buio pesto e poi ci ha pensato la pioggia, da Orte in poi, ad immalinconire l'atmosfera (per la cronaca: a Milano il tempo è stato splendido, rendendo inutile la mia bardatura invernale, mentre ha piovuto al ritorno a Castellammare: sono tornata a casa fradicia...).

In secondo luogo, il viaggio è stato massacrante. Sono stata seduta praticamente per nove ore e mezza e ancora prima di passare per Roma non ne potevo più: il sedere mi si era ridotto a una frittella, le gambe erano del tutto addormentate e dopo Orte, quando, appunto, abbiamo incontrato la pioggia, la temperatura "ambientale" si è abbassata drasticamente, col risultato che nel giro di poco non riuscivo più a sentire le dita dei piedi.
Aggiungiamoci il bambino moooolto vivace ed espansivo, salito a Roma, che la madre ha ignorato praticamente per tutto il viaggio (consentendogli di infastidire chiunque a volontà) e il risultato sarà generazione di pensieri omicidi/suicidi per sei ore buone... quando sono arrivata a Milano stavo per inginocchiarmi a baciare la terra.

Beh, tralasciamo questi particolari e veniamo alle cose importanti!

Antaress è simpaticissima, ha un senso dell'ospitalità smisurato e si è presa cura di me come una sorella maggiore (come una sorella maggiore che ti vuol bene, ecco). Voglio ringraziarla pubblicamente per tutto: per avermi comprato le pantofole coi cuoricini, per avermi riservato un cassetto dove sistemare i miei vestiti, per avermi portata al Naturasì e poi scarrozzata avanti e indietro all'occorrenza, per avermi messa sempre sull'autobus giusto e per non aver riso troppo di me quando ho preso la metro sbagliata (veramente la metro era giusta, ho sbagliato solo la direzione ). Grazie per essere stata deliziosa, carina e spontanea con me, facendomi sentire a casa e davvero la benvenuta; per essere appassionata di junk food vegan, di cucina etnica vegan e per aver apprezzato la mia cenetta vegan. Mi sono divertita tantissimo, e sicuramente grazie a lei ho vissuto la trasferta molto meglio che alloggiando in un albergo del centro di Milano!

Quindi, tutti insieme, una ola per Anna e tanti incrocini per gli esami: spacca tutto!


Il corso della sana gola è stato molto interessante. La cucina macrobiotica sconcerta un po', ma tutto sommato, almeno per quel che ho visto nei due giorni appena trascorsi, non si discosta tantissimo dal modo in cui cerco di mangiare quotidianamente (tralasciando il discorso delle energie e restando sul piano delle ricette).
Non mi dilungo nello sviscerare l'argomento perché il tempo mi manca, ma sicuramente nei prossimi giorni dedicherò un post alle due giornate di scuola di cucina; molti di voi mi hanno chiesto informazioni e risponderò anche alle vostre domande (mmm... ma è possibile che con tante persone residenti nei dintorni di Milano abbiate dovuto "mandare avanti" me, dall'altro capo dell'Italia, a sondare il terreno, raccogliere informazioni, insomma, farsi un'idea di come sia questa scuola? Ok, sarò la vostra pioniera-inviata-speciale... ma avrò bisogno del vostro aiuto!).
Vi anticipo infatti che, nonostante seguire il corso sia molto impegnativo (non solo a livello economico, ma anche per il dispendio di energie), sono ormai quasi certa di seguirlo interamente e prendere quindi il diploma.

Così, tornerò a Milano e dintorni; spero di riuscire a vedere qualcosa in più oltre a Kathay (quello in piazza IV Novembre 4; dovrebbe esserci anche in via Rosmini 11 e via Clitumno 18) e la sede-emporio di Progetto Gaia (due posti dove comunque farò di nuovo un salto). In futuro, sperando di essere meno distrutta fisicamente, gironzolerò e farò un po' la turista!


Apro una piccola parentesi.

Mi sono divertita da mo-ri-re nei 4 giorni trascorsi fuori casa e ho avuto modo di pensare alla mia vita e mettere assieme le seguenti considerazioni.

Non ho più bisogno di sentirmi alle spalle la presenza "protettiva" della mia famiglia; anzi, sono convinta che sarebbe ora di andare a vivere da sola e che il complicato intreccio di rapporti tra i miei familiari ne trarrebbe vantaggio. In ogni caso, io mi sentirei di sicuro molto meglio così...

Non ne posso più dell'università e attualmente le mie materie di studio sembrano estranee alla mia vita. Anche se c'è stata (c'è stata, vero?) un'epoca in cui ero pienamente a mio agio immergendomi nella letteratura e nella linguistica, quei bei tempi sono andati e onestamente ne sono felice: sto diventando meno cervellotica di una volta e questo è un cambiamento positivo, da assecondare. Una carriera da "studiosa" sarebbe fatale per la mia verve: correrei il serio rischio di diventare un topo di biblioteca sociopatico, se non mi dedicassi a un'attività più pragmatica, concreta, fisica e imperniata intorno al contatto umano.
E non ho più voglia di diventare un topo di biblioteca sociopatico!

Cucinare mi rende felice. Dimostrazione:

E questo è qualcosa con cui devo fare i conti, dato che ho cominciato ad avere le fregole alla vista della cucina professionale della Sana gola, e a sbavare per ogni utensile, pentolone, lavello, elettrodomestico, piano di cottura e di lavoro, pietanza o ingrediente sul quale si posasse il mio sguardo.
Credo che questo corso, proprio per l'impegno che richiede, possa essere un adeguato banco di prova per la mia passione, per discernere tra un capriccio passeggero e la vera vocazione... ma ne riparlerò in seguito, sto scrivendo già da tre ore e il tempo stringe: la linguistica romanza mi aspetta.


Per ora è tutto, ma prima di salutarvi devo rivolgere un ringraziamento speciale a Nico.
Per avermi aiutata a cambiare il template, altrimenti staremmo ancora qui con l'ammasso fucsia che piaceva ad Antaress e al 20% di voi - ma io preferisco di gran lunga questo!
Per il supporto morale e materiale prima, durante e dopo il corso, e cioè ogni volta che andavo nel panico perché non ero più convinta di fare la cosa giusta, o quando all'improvviso mi dimenticavo quale treno dovevo prendere (di solito non sono così stordita, eh, ma sono stati 4 giorni molto intensi e stancanti!).
Per aver riso fino alle lacrime quando ho preso la metro nella direzione sbagliata (anche se la metro era quella giusta).
Per avermi tenuto compagnia durante la tappa a Roma, perché non ce la facevo a tornar giù da Milano in un unico viaggio, e per la corsa attraverso la stazione, nonostante il ginocchio disintegrato, quando mi sono accorta di non aver obliterato il biglietto (per lo stordimento: vedete sopra).

Per essere acido, irritante, ipercritico; perché dici tutto "in faccia", non hai peli sulla lingua e non me ne fai passare una liscia; per essere mio amico, nonostante ti dimostri continuamente di essere pazza; per tutto questo e per tutto il resto, grazie.

E per tutti gli altri... grazie di avermi pensata mentre ero via; ci risentiamo quanto prima per gli aggiornamenti!

EDIT: Mi sono accorta di non aver inserito l'indirizzo del Naturasì di Pavia, che si trova in Via dei Partigiani, 84; inoltre, se potete, vi invito ad andare a mangiare al Biblos caffé, sempre a Pavia in Via Volturno 35: è un locale libanese dove troverete senz'altro qualcosa di vegan, e molto gustoso, da mettere sotto ai denti! ^-^

18 settembre 2008

Io parto... Pensatemi tanto!

Lo so, ultimamente non ho inserito tante ricette e forse sono stata poco presente e distratta, sul blog (credo di aver lasciato senza risposta buona parte dei commenti ricevuti), ma in nome del seitan tandoori e di quello al pepe verde, pensatemi tanto!

Sono ancora tutta acciaccata dal qualsiasi-cosa-fosse e sto assumendo dosi preoccupanti di paracetamolo (e se il mio omeopata lo sapesse mi farebbe a fettine); domani dovrò svegliarmi all'alba (o forse prima dell'alba) per prendere il treno ed iniziare una lunga e stancante trasferta verso Milano (anzi, prima verso Napoli, poi verso Milano), in compagnia di musica (ancora la stessa dell'estate... non ho aggiornato il mio Mp3) e riviste di cucina (...ma sono proprio fissata!).
Dopodiché, spero che il clima milanese non abbatta definitivamente il mio delicato fisicuccio partenopeo (anche se esteriormente non sono proprio una tipa mediterranea...); spero inoltre di arrivare sana e salva a destinazione. Spero di trascorrere un fine settimana rilassante, divertente ed energizzante; di conoscere gente simpatica, di trovarmi bene al corso di cucina, di non sentirmi troppo terrona e riuscire a camminare ovunque a testa alta... e di tornare a casa col sorriso sulle labbra.
E poi spero che al mio ritorno la linguistica romanza torni ad essere comprensibile dato che, purtroppo, la mia attitudine all'apprendimento subliminale nei giorni scorsi non ha superato la barriera dell'emicrania.

Senza ulteriori indugi, vi lascio; devo finire di preparare la valigia (spaziosa e semivuota, per accogliere le mie pazze spese milanesi!) ed andare a dormire presto, altrimenti, domattina, chi la sente la sveglia?

Un bacio a tutti voi, ci risentiamo al mio ritorno!

17 settembre 2008

Ah, non ve l'avevo detto?

Scusatemi se dopo la richiesta di aiuto della scorsa settimana non vi ho più aggiornati sulla faccenda "Sana gola": a parte l'essere stata impegnata con un esame (sì! Sì! SI'! Uno in meno!!), ho impegnato gran parte del mio tempo libero a pianificare dettagliatamente la distribuzione delle lezioni della scuola di cucina nell'arco dei mesi per incastrarle con gli impegni universitari, fare i conti con i prezzi assurdi delle Ferrovie dello Stato e con quelli ancora più assurdi (perché bassissimi!) delle compagnie aeree low cost, contare il gruzzoletto di soldi messi da parte fin da quando ero una bambina che riceveva mille lire per ogni cucchiaiata di pastina ingurgitata, e soprattutto domandarmi continuamente "Ma cosa sto facendo?!" e "Ne vale veramente la pena?".

Sì, sono passata dall'esaltazione al panico, dalla felicità al dubbio profondo... Una graditissima chiacchierata con mio padre mi ha confuso nuovamente le idee sul mio futuro immediato e a lungo termine, ma non vi ammorberò con le mie paranoie e salterò direttamente alle conclusioni.

Ovvero: ho prenotato il corso base di cucina per il 20 e il 21, in modo tale da avere l'opportunità di non prendermi subito l'impegno dell'intero corso; frequenterò le lezioni di questo weekend, vedrò come mi trovo, com'è l'ambiente eccetera, e poi deciderò se proseguire con le altre lezioni o meno... Una soluzione che dovrebbe permettermi di salvare capre e cavoli, insomma.

Se tutto va bene, mi ritroverò molto presto a "pendolare" su e giù tra Milano e Napoli; se per qualche motivo, invece, la cosa non dovesse piacermi, questa toccata e fuga resterà un episodio isolato.
Pertanto, se qualcuno di voi volesse cogliere l'occasione per incontrarmi, ne approfitti! Potrebbe essere la vostra unica chance di conoscermi...

16 settembre 2008

Sigh

Ho mal di testa, brividi di freddo lungo tutto il corpo, gli occhi gonfi, pesti e lacrimosi e Tarty mi sta torturando perché giochi con lei.
Invece devo tornare a studiare linguistica romanza, sperando che la mia attitudine per l'apprendimento subliminale travalichi la barriera dell'emicrania...


...quindi vi lascio, per di più senza ricetta della torta: siete stati molto cattivi a non impegnarvi neppure in una piccola macumba, ieri. So che non l'avete fatto!

Almeno pregate che non mi venga la febbre, sono già abbastanza a pezzi per non aver chiuso occhio tutta la notte, e questa settimana devo essere in formissima per il corso della Sana gola.

Fatelo per me, non posso proprio ammalarmi adesso.

15 settembre 2008

Voglio un nuovo essiccatoio!

Uff. I miei esperimenti di essiccazione sono stati interrotti dal cattivo tempo e a giudicare dal meteo accade lo stesso anche nel resto d'Italia.

Nemmeno quest'anno ho essiccato molto, soprattutto per mancanza di organizzazione; ho poi avuto qualche problema con alcuni tipi di frutta e verdura (albicocche e pomodori), ma mi sono consolata con peperoni, zucchine, fragole, ciliegie e mele (sono in fervente attesa di assaggiare tutto, ma mi sforzo di aspettare e mettere da parte come uno scoiattolino diligente).

Comunque, qualche giorno fa sono incappata nell'essiccatoio del blog cotto al vapore ed ho pensato di segnalarvelo, perché mi sembra un'idea intelligente per risparmiare spazio, bene prezioso per chi possiede solo un piccolo balcone cittadino...

Ri-uff. Voglio un marito ingegnoso, un essiccatoio nuovo, rivoglio il sole e soprattutto voglio i pomodori secchi: d'inverno mi mancano da morire e quelli comprati non mi piacciono molto.

Però sono felice lo stesso. Sto attraversando un periodo "d'oro" (e incrociate le dita perché duri) in cui mi pare di aver ripreso le redini della mia vita; questo mi permette di avere un esubero di energie positive che oggi concentrerò su una persona a me molto cara perché una "botta di culo" pazzesca riesca a farle superare un esame.
Forza, tutti insieme. Dateci dentro con macumbe e scongiuri.
Se l'esame andrà bene, vi premierò con la ricetta della torta al cioccolato, rum e uvetta.

Se invece andrà male, beh... ci consoleremo tutti con la torta al cioccolato, rum e uvetta.

Impegnatevi!

14 settembre 2008

Seitan al pepe verde

Un'altra delle tante ricette provate direttamente in versione vegan (sono la maggioranza... quando ero onnivora mangiavo davvero poche cose, e svogliatamente). Ho trovato diverse versioni; alcune prevedono la senape, o non usano il brodo, altre variano il procedimento (c'è chi dà fuoco al brandy, e chi lo mette nella panna) ed io ho scelto quella che mi sembrava più convincente, apportando qualche piccola modifica. Che ve ne pare? Qualche ex appassionato di filetto al pepe verde, passando di qui, vuol dire la sua?

Ingredienti per 4: 350 g di seitan in fette sottili, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 100 ml di brodo vegetale, 1 cucchiaino di salsa di soia, 200 ml di panna di soia da cucina, 2 cucchiai di pepe verde in grani, 2 cucchiai di brandy.
Se il pepe è sotto vetro, sgocciolatelo e sciacquatelo sotto l'acqua corrente; pestatelo, tenendone da parte qualche grano intero, e fatelo aderire alle fette di seitan. Riscaldate l'olio in una padella e soffriggetevi il seitan da entrambi i lati; versate il brandy, fate sfumare e poi mettete il seitan da parte. Versate nella padella il brodo, la salsa di soia e il pepe e fate cuocere per 5 minuti, mescolando accuratamente. Servite il seitan con la salsa, e decorate con qualche grano di pepe tenuto da parte.

Ho introdotto la salsa di soia per dare sapore e colore, ma mettetene poca. La salsa al pepe verde non deve essere troppo asciutta né troppo liquida; allungatela pure col brodo vegetale, tende a venire densa perché la panna di soia, una volta fredda, si inspessisce molto.

13 settembre 2008

Panelle (meglio dell'ultima volta)

L'ultima volta erano storte, un po' crude e mollicce. Stavolta sono solo tagliate troppo spesse, sto facendo progressi! Sono certa che al terzo colpo finalmente preparerò le panelle perfette.
[Era per dire: a volte, l'importante è perseverare, perseverare, perseverare!]

Ingredienti: 1/2 l d'acqua, 200 g di farina di ceci, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, 1/2 cucchiaino di sale, olio di semi di arachide.
Sciogliete la farina nell'acqua, col sale, e mettete sul fuoco, mescolando continuamente con una frusta per non formare grumi; portate a ebollizione e cuocete fino a quando avrà una consistenza cremosa ed inizierà a staccarsi dalle pareti della pentola (ci vorranno circa 10-15 minuti, quindi non demordete). Spegnete il fuoco, aggiungete il prezzemolo tritato e versate il composto su un tagliere o un piano di marmo; stendetelo allo spessore di ½ cm e lasciate raffreddare. Tagliate dei rettangoli, scaldate l'olio e friggete le panelle finché sono dorate. Asciugatele su carta assorbente, salate se necessario e servite caldissime.

Ps: Palemmitani? Ma sopra, ci va una spruzzata di limone? Perché quando sono stata a Palermo ho mangiato le panelle, ed erano buonissime, ma non mi pare ci fosse il limone, e invece mi hanno detto che ci dovrebbe essere...

12 settembre 2008

Gel di semi di lino (versione profumata, a caldo e a freddo)

Adesso che sono nuovamente una lupa di pelo corto (e la cosa mi piace assai), devo stabilire degli obiettivi, a proposito del suddetto pelo, tali da rendere la convivenza reciproca durevole e proficua.

[Ovvero: del non cedere alla tentazione di rapare i capelli rimanenti, tingerli color ribes, farli diventare biondo platino o permanentarli]

Il primo imperativo è smettere di toccarmi i capelli e di passarci le mani dentro. L'impulso fino a qualche giorno fa era irrefrenabile; adesso riesco a controllarmi, tranne quando sono al telefono o mentre studio... In ogni caso devo impegnarmi, perché la ripetizione di un simile gesto mi porta a trovarmi in testa, a fine giornata, una specie di eccentrica acconciatura afro... e il crespo è nemico dei capelli curati!

Il secondo obiettivo è impedire che durante l'inverno, soprattutto a causa dello smog di Napoli, passino da biondo cenere al semplice "cenere"; quindi devo approfittare di qualsiasi cosa possa scongiurare il pericolo. Posso permettermi ogni genere di trattamento, perché tanto ci metto 15 minuti per lavarli ed asciugarli: non ho scuse, sono moralmente obbligata a prendermene cura in modo eccellente.

Il terzo accorgimento è ricominciare ad usare il gel di semi di lino, e non solo perché protegge i capelli: li tiene in piega, e ciò mi eviterà l'impulso malefico (forte, fortissimo e malefico) di tornare dal parrucchiere per farmi rasare a spazzola la zazzera (non sono tipa da mezze misure, s'è capito?).
Lo so, lo so, i capelli a spazzola sono comodissimi; adoro giocare col gel, adoro l'effetto "ho un porcospino incazzato seduto sulla testa", adoro non dover provvedere ad acconciarmi la chioma, ma se li taglierò ancora mi vedrò troppo poco femminile, sempre uguale a me stessa, mi stancherò e mi verranno idee terribili e controproducenti come tingermi color ribes, diventare biondo platino, permanentarmi, oppure far crescere i capelli fino all'osso sacro (tutto già fatto, e da non rifare).

Quindi, dopo la maschera nutriente e riflessante, vi ripropongo il gel di semi di lino, in versione profumata, con metodo a caldo e a freddo. E quando dico "gel" intendo proprio "gel", in caso non sappiate di cosa io stia parlando: si usa per tenere in piega i capelli, come quello normale; li nutre, non appiccica, non lascia residui a fine giornata, però non fa l'effetto bagnato - a meno di non usarne chili (non si può avere tutto dalla vita!).
Dura almeno 2 settimane, ma non preparatene troppo, e state attenti a non infilare le mani direttamente nel barattolo, o andrà a male velocemente: conservatelo in un dispenser con erogatore.

Versione a caldo
Ingredienti: 40 g di semi di lino, 250 ml d'acqua, 1 cucchiaino di sale, poche gocce di olio essenziale a scelta.
Versate i semi in un colino, adagiatelo in una piccola pentola e coprite con l'acqua, assicurandovi che i semi non fuoriescano, ma stiano ben sommersi. Lasciate riposare per una notte.
Portate ad ebollizione (sempre nel colino) e cuocete per 10 minuti; spegnete il fuoco, scolate i semi (potete frullarli e usarli per un impacco) ed aggiungete il sale alla gelatina ottenuta (è conservante e aiuta il fissaggio). Mescolate e lasciate raffreddare.
[Mentre lo preparate non lasciatevi impressionare dall'odore o dalla schiuma prodotta: entrambi spariranno una volta rafreddato. Seguendo il procedimento a freddo, il tutto è meno inquietante, ma il gel rischia di restare troppo "lungo" ed essere quindi meno forte.]
Aggiungete l'o.e. prescelto, shakerate e conservate in frigorifero (da 10 giorni a 1 mese). Si può congelare nei sacchetti del ghiaccio, scongelandone all'occorrenza un cubetto tra le mani.

Versione a freddo
Ingredienti: 40 g di semi di lino, 100 ml d'acqua, poche gocce di olio essenziale a scelta.
Coprite i semi con l'acqua e lasciate riposare per una notte; versate tutto in un colino e lasciate scolare, mescolando bene con un cucchiaino perché la gelatina si separi dai semi (sempre utilizzabili per un impacco). Aggiungete l'o.e. prescelto, shakerate e conservate in frigorifero (da 10 giorni a 1 mese), oppure congelatelo nei sacchetti del ghiaccio.

Io l'ho aromatizzato col lemongrass, e mentre smanettavo nei capelli l'odore mi è sembrato piuttosto familiare, ma per un pezzo non sono riuscita a capire cosa fosse... Poi è arrivata la folgorazione. Odoravo di Calippo al limone.
Sono stata colta da una profonda nostalgia, considerato che era il mio ghiacciolo preferito ma, una volta entrata nell'età della ragione, ho smesso di mangiarlo per ovvi motivi di decenza e pudore...
...ma sto divagando.
Potete utilizzare un o.e. a piacere, per fortuna non siete obbligati ad andare in giro tutti odorosi di Calippo. Sto stilando una lista di essenze particolarmente adatte per i capelli, per cui il post potrebbe essere aggiornato; nel frattempo, buona gelificazione.

11 settembre 2008

Seitan tandoori

Vi ricordate del tandoori masala comprato a Roma qualche settimana fa? Ha resistito ben poco, chiuso nel suo sacchetto; nel giro di qualche giorno ho deciso di usarlo e, tanto per provare, ho seguito la ricetta indicata sulla confezione.
Il procedimento è piuttosto semplice, richiede solo un po' di tempo, ma sembra abbastanza fedele alle varie versioni trovate su internet. Non spaventatevi, anche se il seitan ha lo stesso colore dell'occhio di Sauron non è piccante come sembra: a renderlo così "infuocato" è un colorante!

Ingredienti per 4: 400 g di seitan a fette o in pezzi, 125 ml (1 vasetto) di yogurt di soia naturale, 1 cucchiaio colmo di olio extravergine d'oliva, 2 cucchiai non troppo colmi di tandoori masala, 1 pizzico di sale.
In una terrina, sbattete lo yogurt e l'olio con una frusta; aggiungete il masala, il sale, mescolate accuratamente e cospargete il seitan con questa crema, coprendolo bene da ogni parte. Lasciate marinare per almeno 2-3 ore in un luogo fresco, ma non in frigorifero.
Disponete il seitan in una teglia e infornate a 150° (o col grill acceso) per circa 15-20 minuti.

Mi aspettavo che lo yogurt avrebbe conferito alla marinata un sapore molto acido, invece il seitan si era ammorbidito, ma non aveva assorbito più di tanto il sapore dello yogurt.
Non so quale sia il tradizionale complemento del tandoori, ma personalmente trovo che una freschissima insalata di pomodori ci stia divinamente!

10 settembre 2008

Questionario su "Cucina Naturale"

Nel numero di settembre di Cucina Naturale è incluso il questionario che vedete accanto (cliccate per ingrandire).
Vi invito caldamente a compilarlo (stampate la pagina, se non riuscite a trovare la rivista in edicola) per far sentire forte la voce dei vegetariani e vegani d'Italia: Cucina Naturale è l'unico periodico attualmente esistente sensibile alle nostre esigenze; il questionario mi sembra un'ottima occasione per chiedere ancora più spazio, nella rivista, per le ricette e le tematiche veg*ane.
Se non l'avete mai acquistata prima... compilate lo stesso il questionario e rifatevi col prossimo numero. E mi raccomando, diffondete la notizia!

Post scriptum.
Ecco i risultati del sondaggio sul nuovo template.
Hanno votato 100 persone.

Il cambio di template ha lasciato del tutto indifferenti il 4% di loro.

Il 5% preferiva quello di prima e ben l'11% preferiva quello di prima in quanto "ammasso fucsia" (ok, quanti di voi hanno votato così solo perché "ammasso fucsia" ha un suono accattivante?).

Il nuovo, trasparente, candido, puro, leggiadro, simbolico template incontra il favore del 60% dei votanti, mentre il 20% lo apprezza ma mi sollecita "elegantemente" a risistemare tutto quello che manca.

Che dire? Sono contenta che ben 8 visitatori su 10 siano soddisfatti della nuova versione del blog; sto lavorando per perfezionarla, ma... siate pazienti. Si sa che il bruco ha bisogno del suo tempo, per diventare farfalla!

08 settembre 2008

Scuola di cucina "La Sana gola" - lettori, a me

Solitamente non utilizzo il blog per scopi strettamente personali, ma stavolta devo farlo: ho davvero bisogno del vostro aiuto.

Vi prego: chiunque di voi abbia mai mangiato alla Sana gola, frequentato un corso alla Sana gola, conosciuto uno chef diplomato alla Sana gola, o sia in qualche modo in possesso di informazioni attendibili (a favore o a sfavore) della Sana gola in generale, mi scriva un commento oppure una e-mail.

E' molto importante. Sto seriamente pensando di iscrivermi al loro corso di cucina, ma capirete che prima di imbarcarmi in qualcosa che mi costerà più di 2000 euro e innumerevoli trasferte a Milano (quindi soldi, tempo - sottratto all'università - e fatica) vorrei essere sicura della validità di quanto sto facendo.
Il corso partirebbe sabato 20, quindi, per favore, per favore, per favore, se sapete qualcosa o potete raccogliere informazioni per me, fatelo il prima possibile.

Scusate per la fretta e per le scarse spiegazioni, e grazie per tutto l'aiuto che saprete darmi.

07 settembre 2008

Zucca vellutata

Manca la fotografia... anche questa è una delle ricette preparate in campeggio e non avevo nessun supporto (piatto, ciotola, scodella o contenitore di sorta) minimamente degno di essere immortalato dalla digitale. Immaginatevi una crema arancione brillante e avrete un'idea della cosa.

Ingredienti per 4: 600 g di polpa di zucca, 4 cucchiai di olio, ½ l di brodo vegetale, ½ cucchiaino di pepe nero, 1 cipolla piccola, 5 cucchiai di farina 00.
Tagliate la zucca a pezzi. Versate 3 cucchiai di olio in pentola a pressione, riscaldate e fatevi rosolare la cipolla sbucciata e tagliata in grossi pezzi; aggiungete la zucca, fate cuocere per 5 minuti su fiamma dolce e aggiungete il brodo vegetale. Chiudete la pentola, spostatela sulla fiamma alta e dopo il fischio lasciate cuocere per 30 minuti (su fiamma piccola). Spegnete e passare tutto al mixer. In un tegame, friggete per 1 minuto le spezie nell’olio restante, aggiungete la crema di zucca e versate la farina a pioggia, facendo addensare per 5 minuti, sbattendo continuamente con una frusta per non formare grumi.

Se vi piacciono le creme di verdure e/o la zucca, questa ricetta non farà eccezione. E' incredibile come a volte il giusto più intenso stia nelle preparazioni più semplici, vero?

06 settembre 2008

Falafel (più decenti dell'ultima volta)

L'ultima volta avevo cercato di farli usando ceci già cotti e si erano inesorabilmente disintegrati: sembra indispensabile utilizzare ceci crudi per evitare che le polpette si spappolino (a saperlo prima!). Comunque, dopo la frittura saranno ben cotti, quindi andate tranquilli. Bisogna ancora raggiungere la perfezione, in rete ho trovato tante ricette diverse e penso di preparare presto delle varianti, ma giudico quella che vi propongo una buona versione, per cominciare.

Ingredienti per 4 (20 felafel): 300 g di ceci secchi, 5 spicchi d’aglio, 1 piccola cipolla, 1 cucchiaino di cumino tritato, 1 cucchiaino di coriandolo in polvere, ½ cucchiaino di sale, ½ cucchiaino di pepe, olio di semi di arachidi.
Mettete i ceci a bagno per la notte, poi scolateli e sciacquateli. Tritateli finissimamente nel frullatore con gli altri ingredienti (tranne l'olio), pochi per volta; lasciate riposare in frigorifero per 1 ora, formate delle polpettine o crocchette e friggetele in olio ben caldo.

05 settembre 2008

Maschera per capelli: nutriente, riflessante e schiarente (per bionde)

Recentemente sono stata dal parrucchiere e ho lasciato sul suo pavimento circa 45 cm di capelli, con somma gioia, devo dire.

I capelli rimanenti erano un po' meno gioiosi, soprattutto dopo essere stati lavati con uno shampoo/balsamo di origine ignota, martoriati con lo sfilzino (ma il "corto e sfilato" l'ho chiesto io, quindi non posso lamentarmi), piastrati (sì, la shampista è riuscita a passarmi la piastra su 6 cm di capelli, ma la prossima volta me li faccio asciugare mossi, così evito la tortura), inondati di lacca o qualcosa di simile, e impiastricciati di cera (l'unica cosa che mi piace del parrucchiere, a dir la verità; adoro "l'effetto cera" sui miei capelli corti). Dopo tutto questo, dicevo, erano un po' meno gioiosi di me.
"Serve qualcosa per consolarli, si sentiranno soli poverini, e qualcosa per rimetterli in sesto, in fondo sono stati cotti alla piastra, e magari anche qualcosa per dar loro un tono, sono un po' troppo cenere e poco biondi", mi sono detta. Così ho razziato dagli scaffali del bagno e della cucina tutto quanto mi ispirava e mi sono inventata questa maschera per capelli biondi e bisognosi di affetto.

Ingredienti: 2 grossi cucchiai di yogurt di soia bianco, 1 cucchiaio di balsamo ecobio, 1 cucchiaino di curcuma, 1 cucchiaio di infuso di camomilla molto forte, 1 cucchiaio di succo di limone, 10 gocce di olio di argan o jojoba (o altro olio vegetale), 1 cucchiaio di malto di riso.
Mescolate tutti gli ingredienti, sbattete con una frusta stando particolarmente attenti a sciogliere la curcuma, fate riposare per 15 minuti; impiastricciatevi la chioma, impacchettatela con la cuffia da doccia e lasciate agire per 15-30 minuti; risciacquate e lavate con lo shampoo.

Se avete tanti capelli o li avete lunghi, aumentate le dosi (a me, la maschera è avanzata, ma i miei sono sempre stati sottili e con 100 g di henné riuscivo a farci 4 tinte, una cosa inaudita).
Se la pappa risulta troppo liquida e/o volete strafare col nutrimento, aggiungete anche 2 cucchiai di semi di lino tritati con 1 cucchiaino d'acqua fino a ridurli in poltiglia e poi filtrati con un colino (o anche non filtrati, ma se rimangono a pezzetti possono dare fastidio). Non siete obbligate a usare tutti gli ingredienti elencati, ma ciascuno di essi ha un suo perché, di seguito illustrato.

Yogurt di soia ----> sostituisce il classico yogurt vaccino; forse il potere nutriente non è lo stesso, ma serve come base cremosa e per dare il ph acido che piace ai capelli.
Balsamo ----> districa, nutre e serve a dare consistenza.
Curcuma ----> brucia e pizzica sulla cute... ma lo scopo principale non è quello: tinge, rinforzando i riflessi biondo grano.
Camomilla ----> dona riflessi chiari, ma l'infuso deve essere davvero molto forte (tipo 1 bustina di camomilla in 3 cucchiai d'acqua - non di più altrimenti la maschera viene troppo liquida e cola ovunque).
Limone ----> schiarisce e rende acido il ph della maschera.
Olio vegetale ----> quello di argan rende i capelli particolarmente setosi; in generale serve a dare nurimento, specie nel dubbio (a mio avviso fondato) che lo yogurt di soia non sia molto efficace in questo senso.
Malto ----> sostituisce il classico cucchiaio di miele; magari non ha lo stesso effetto "vellutante", ma rende più densa la mistura.
Semi di lino ----> addensano e sono nutrienti.

Si può aggiungere anche 1 cucchiaino di "henné rosso" (Lawsonia Inermis); non farà in tempo a ossidarsi come si deve e quindi, se tingerà, lo farà pochissimo, dando appena qualche venatura rossiccia. Ovviamente è da evitare se volete schiarire i capelli, mentre va benissimo per rendere il colore più caldo.

Puntualizziamo: è difficile schiarire davvero i capelli senza maltrattarli con trattamenti violenti; diciamo che è quasi impossibile, specialmente se li avete scuri.
Per le bionde o castane chiare c'è qualche speranza; con impacchi e altre cure a base di prodotti naturali i risultati arriveranno, ma di certo non saranno gli stessi dei trattamenti del parrucchiere (e meno male!). Soprattutto, simili cure richiedono tempo e pazienza, ma danno molta soddisfazione se si hanno aspettative realistiche riguardo a quanto si può ottenere dai propri capelli. Avendo in programma degli esperimenti in questo senso (impacco di karité e camomilla, risciacquo con birra chiara, applicazione di henné biondo...), sarete informate dei miei eventuali progressi.
L'etichetta "cura naturale dei capelli" potrebbe infoltirsi a dismisura...

04 settembre 2008

Koftas di tofu

Ricetta veganizzata da Cucina Vegetariana, dove era presente, appunto, in versione vegetariana (con le uova).

Ingredienti per 4: 250 g di tofu, 70 g di farina di ceci, 50 g di farina 00, 1 cucchiaio di salsa di pomodoro, 2 cucchiaini di sale, 1 pizzico di peperoncino e di coriandolo in polvere, 1 cucchiaio di cumino macinato, olio di semi di arachidi.
La preparazione è semplice e veloce: schiacciate il tofu con una forchetta; impastatelo con gli altri ingredienti fino ad ottenere un impasto un po' umido ma consistente; formate delle polpettine rotonde, friggetele nell’olio bollente, sgocciolatele e servite calde.

Scusate se oggi lesino i commenti alla ricetta, ma gli ultimi giorni sono stati densi di cose difficili da affrontare e attualmente non sono molto incline a chiacchiere e amenità varie. Dovrete accontentarvi della ricetta e basta.