31 gennaio 2010

Riepilogo di Gennaio

Poca roba per questo mese, malgrado le mie buone intenzioni. Speravo di replicare il buon andamento di Dicembre, ma sono riuscita a postare molto poco... Dal punto di vista culinario ho parlato soltanto di base per soffritto e legumi in pentola a pressione, due ricette non certo originali ma, secondo me, molto utili nella vita quotidiana. Per il resto ho rimesso in campo alcuni progetti (purtroppo non sempre riusciti); dopo un post ecologico, tra una cosa e l'altra, il tempo è passato molto in fretta e la situazione non sembra migliorare. Sto studiando tantissimo e ho ridotto al minimo la mia presenza su internet, nonché le già scarse uscite e l'impegno nelle faccende domestiche... Sì, ecco tornata la mia cara, vecchia vita da studentessa reclusa!

Nota positiva: dopo tanto innaffiare l'insalatina da taglio è spuntata, prima con una certa timidezza e ritrosia, poi con decisione sempre maggiore... cresce a vista d'occhio! Quindi, presto avrete un post dedicato all'argomento e una ricca documentazione fotografica, promesso!

27 gennaio 2010

Mi sa che latiterò ancora per un po'...

Si avvicinano date interessanti, per le quali mi sarebbe piaciuto preparare qualche ricetta (tanto per dire... c'è "M'illumino di meno" il 12 febbraio, San Valentino il 14, e poi carnevale il 16) ma in questo periodo sono davvero molto impegnata e dubito di riuscire a fare qualcosa in proposito.
Ieri ho dato il mio primo esame della specialistica e sono molto soddisfatta del risultato: cominciare con un trenta e lode è un segno confortante, considerando che mi sto chiedendo da settimane se ho fatto la scelta giusta, oltre a domandarmi dove mi porterà questa strada...
Adesso mi aspettano esami difficili, e tutti di fila, quindi temo che sparirò di nuovo. Non sto trascurando completamente la cucina, però: una bellissima e saporita zucca mi ha dato lo spunto per un orzotto e una crema con miglio soffiato, quindi presto avrete le ricette e - spero - anche le foto. Volevo anche mettere una ricetta per gli involtini primavera, ma purtroppo sono stati un fallimento troppo smaccato anche solo per pubblicarli come "suggerimento da reinterpretare"! Se la prossima volta andrà meglio, ve lo farò sapere.
Domenica ho preparato un primo vaso per seminare la misticanza. Per adesso non s'è mossa foglia e neppure germoglio, ma attendo fiduciosa. La prova lenzuolo ha subìto una battuta d'arresto perché il mio tessuto di prova è stato lavato dalla pioggia dei giorni scorsi, ma lo prendo come un segnale positivo: essendo tornato praticamente candido, dubito che fosse sporco di gas di scarico... e questa è esattamente la risposta che desideravo!

Per il resto nulla da dire, chiedo scusa a chiunque mi abbia scritto e stesse aspettando una risposta - magari da settimane - ma sono veramente presa in un vortice di cose da fare: vorrei potervi dedicare più tempo ed energie ma non posso... Perdonatemi per questo post sconnesso, e per eventuali refusi o errori di grammatica, sono davvero stanca... infatti vado a dormire, sperando di potervi dare presto altre notizie di me!

23 gennaio 2010

Cosa? Il 23 gennaio??

Neanche il tempo di girarmi un attimo, e sono già passati dieci giorni dall'ultimo post. Gli esami incombono, i vestiti non si lavano da soli e purtroppo nemmeno il frigorifero ha il riempimento automatico (sarebbe un bene, considerando che quando vado a fare la spesa compro sempre tutte le cose scritte sulla lista, più una ventina di altre non previste e il conto lievita!).

A proposito di lievitare... anche se non sto usando spesso la macchina del pane mi è tornata la voglia di panificare. Non so se lo farò con una banale lievitazione e poi cottura in forno, oppure sfruttando il tepore dell'incubatrice, o ancora mettendo a regime la principessa... in ogni caso, ho comprato della pasta madre essiccata al Naturasì con l'intenzione, prima o poi, di ricominciare ad allevarla, sperando di avere la costanza per fare le cose per bene.

Vi sarete chiesti tutti che fine abbia fatto l'incubatrice col suo contenuto. Il riso, inoculato con le spore preferite dal tempeh, è rimasto a fermentare praticamente per una settimana, tornando completamente secco ma senza accennare a diventare nero (come da ricetta). Sospetto che il fermento di partenza fosse un po' vecchio e non sia stato in grado di far fermentare adeguatamente il riso.
Adesso non so cosa fare: mi è rimasto del fermento di partenza, ma ho paura che sia troppo vecchio anche per far fermentare la soia, e non vorrei che il mio primo tempeh fosse un drammatico fallimento... per caso qualcuno ha del fermento più fresco ed è disposto a mandarmene? Suggerimenti di altro tipo?

Anche se non ho accolto l'invito di Erbaviola a piantare patate, qualcosa si muove. Ovviamente il più possibile a costo zero.
Ben sapendo che la mia inquietudine mi avrebbe spinta presto a ritentare con l'orto sul balcone, quando mi sono trasferita qui ho portato con me i semi di alcune piante particolarmente piccole e facili da coltivare (sono tutte, più o meno, insalatine da taglio). Fortunatamente si accontentano di vasi poco profondi per crescere, quindi ho passato i giorni scorsi a fare la posta ai fruttivendoli, aspettando che abbandonassero qualche bella cassetta al suo destino, pronta a ghermirla per i miei loschi scopi. Così è stato, per adesso ne ho raccattate tre, poi mi sono fiondata all'Auchan a comprare, di malavoglia, un paio di sacchi di terriccio universale e domani appronterò un comodo lettino dove seminare le mie insalate.
Contemporaneamente sto portando avanti una artigianale "prova lenzuolo" per valutare quanto dei gas di scarico delle strade del quartiere arrivi al mio balcone; i primissimi risultati sembrano incoraggianti, ma non canto vittoria troppo presto.
Vi terrò informati.

Ah, nel frattempo il compostaggio va avanti. Non è sicuramente il metodo ottimale, ho già visto qualche mosca posarsi sul cumulo e già temo le conseguenze tra qualche settimana, ma va avanti e sono contenta così.

Per finire, chiunque si sia domandato per settimane cosa diamine sto studiando adesso all'università, sta per ricevere finalmente la risposta.
Non mi chiedete come, non mi chiedete perché, ho deciso di iscrivermi al corso di laurea in Editoria e giornalismo. E la faccio finita qui prima di aggiungere altro... a voi i commenti!

13 gennaio 2010

Legumi salvavita in pentola a pressione

Ecco qua la prima applicazione della base per soffritto autoprodotta di cui parlavo qualche giorno fa. Non vi aspettate una ricetta da gourmet: nessuno di noi si concede quotidianamente un pasto luculliano, credo, e quello che vi propongo è un modo per cuocere i legumi secchi (ingrediente "sano" e molto importante nella dieta vegan) veloce, facile e soprattutto gustoso.
La pentola a pressione è praticamente indispensabile, non solo per ridurre i tempi di cottura ma anche perché così, mentre il cibo cuoce, potete allontanarvi dalla cucina con relativa tranquillità (e magari andare a scrivere un post per il vostro blog).
La ricetta che vi propongo è sperimentata per i legumi misti o per le zuppe di cereali e legumi, del tipo con almeno tre ingredienti diversi e di "grana" piuttosto grossa, per esempio la zuppa campesina, oppure la fagiolata o la zuppa fantasia della Coop (linea biologica). Non va bene per i legumi piccoli e per i cereali raffinati perché i tempi di cottura sarebbero eccessivi, si spappolerebbe tutto.
Per l'ambiente e per voi stessi, scegliete ingredienti da agricoltura biologica. Potete concedervelo perché la resa è ottima: da un pacco da 1/2 kg di legumi o zuppa mista, viene fuori circa il triplo di prodotto cotto. Fate le dovute proporzioni "in lattine" pronte e vedrete quanto si risparmia!

Ingredienti: 500 g di legumi secchi misti oppure di zuppa di cereali e legumi, 2 dadi per soffritto, 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva.
Sciacquate accuratamente i legumi e metteteli a bagno in abbondante acqua per circa 10-12 ore.
Scolateli, mettete la pentola a pressione sulla fiamma grande, versatevi l'olio e quando diventa caldo aggiungete il dado per soffritto; fatelo sciogliere, rigirandolo di tanto in tanto, per qualche minuto.
Versate i legumi, copriteli d'acqua sovrastandoli di 2-3 cm e chiudete la pentola; quando fischia, passatela sulla fiamma piccola e iniziate a calcolare il tempo di cottura, che sarà di circa 40 minuti (30 se gli ingredienti della zuppa sono piccoli).
A quel punto spegnete la fiamma e lasciate la pentola chiusa finché sarà raffreddata, quindi apritela, mescolate il contenuto, assaggiate e fate gli eventuali aggiustamenti di sale o aromi.

Se volete strafare, prima di mettere il coperchio aggiungete un pezzo (5 x 2 cm) di alga kombu, ben sciacquato, all'acqua di cottura: ammorbidisce i legumi, arricchisce la zuppa di preziosi minerali e il sapore alla fine neanche si sente. Per una zuppa più saporita, sostituite l'acqua di cottura con una analoga quantità di brodo vegetale leggero, o soltanto aggiungete al dado per soffritto anche un dado vegetale.


Il motivo per cui ho indicato nella ricetta 1/2 kg di legumi è che a questo punto potete porzionare tutta la zuppa cotta (o solo una parte) nelle vaschette di plastica per surgelati e congelarla.
Sono ultracomode: se decido di mangiare legumi a cena, tiro fuori la vaschetta dal freezer al mattino e per la sera li trovo scongelati; se mi servono per il pranzo, faccio la stessa cosa una notte prima; se mi ricordo all'ultimo minuto, scongelo direttamente sul fuoco aggiungendo un po' d'acqua tiepida. E avendo sempre mille cose da fare e poco tempo a disposizione, trovo che questa soluzione sia una salvezza per mangiare un cibo nutrizionalmente valido, saziante e anche gustoso senza perdere ore in cucina!
Lo ammetto, tra soffritto già pronto, dado per il brodo e pentola a pressione si bara un po', ma per me ne vale la pena. Ditemi che non sono l'unica a fare una cosa simile!

12 gennaio 2010

Eco font, ovvero risparmiare inchiostro ma stampando bene

Vi aspettavate un post mangereccio, ma confesso, non ho avuto il tempo di prepararlo e quindi "ripiego" su un argomento che ero convinta di aver già trattato qui, ma evidentemente mi sbagliavo perché il search mi ha risposto picche... però scrivendo queste righe ho davvero una sensazione di déjà vu, siamo sicuri che non ne ho mai parlato prima?
Va beh, sarò davvero breve anche perché Marco ha già spiegato tutto brillantemente su Eco font. Si tratta di un carattere che consente di risparmiare fino al 20% di toner durante la stampa, grazie all'inserimento di pallini bianchi (quindi "vuoti") all'interno delle lettere. Posso confermare che stampando con una dimensione del carattere di 9 o 10 la leggibilità è buona, i pallini non si vedono per niente e la grandezza dello scritto, nel complesso, è adeguata.
Usando eco font le cartucce dureranno di più, il che significa risparmio economico e minori "ricambi" delle cartucce, con conseguente riduzione dei rifiuti. Essendo una maniaca delle stampe risicate, lo apprezzo moltissimo e vi consiglio di provarlo; ci vuole davvero poco per installarlo e potrete rendervi subito conto della sua validità. Che aspettate a scaricarlo?

10 gennaio 2010

Base per soffritto autoprodotta

Lo so, è una ricetta di semplicità disarmante, ma mi serve per introdurre l'argomento che tratterò prossimamente, in linea con la Vera Van de Kamp ecobio che vi avevo promesso qui.

Si tratta di una base utilissima, non soltanto indispensabile per il soffritto, ma perfetta per arricchire qualsiasi minestrina, zuppa di verdure o preparazione brodosa dandole una marcia in più. Il vantaggio principale sta nell'immediatezza dell'utilizzo: preparare un trito per soffritto non richiede molto tempo, ma perfino quel poco di tempo necessario non è sempre a nostra disposizione, vero? E se come me fate la spesa una volta a settimana, potreste non avere in frigorifero tutto l'occorrente al momento opportuno. Allora, ben venga questa soluzione, grazie alla quale potrete sempre attingere a una scorta di "odori" come freschi, spendendo poco e concedendovi anche il lusso, se volete, di sceglierli provenienti da coltivazione biologica. Procediamo!

Ingredienti: 1 carota grande o 2 carote medie, 1 cipolla dorata media, 1 gambo di sedano.
Pelate le carote e spuntatene le estremità. Tagliate le due estremità della cipolla ed eliminate gli strati esterni. Pulite il gambo di sedano, togliendo i filamenti verticali.
Tritate finemente gli ingredienti oppure passateli al minipimer (se avete l'attrezzo per tritare), mescolando bene.
Disponete il trito in una vaschetta per il ghiaccio e sistemate nel congelatore finché sarà solidificato; conservate in sacchetti di plastica oppure in contenitori a chiusura ermetica fino al momento dell'utilizzo.

I cubetti si usano subito dopo averli tolti dal freezer; mediamente ne basta uno, se sono grandi. Oltre ad usarli per il soffritto, spesso li aggiungo alle minestrine o al brodo di dado (comprato) per dare un sapore più "verduroso" e autentico. In effetti (ma lo dico sottovoce!) un paio di dadi in un litro d'acqua sono un surrogato veloce e accettabile per preparare il brodo vegetale.
Le proporzioni delle verdure sono indicative: più o meno il peso di carota, cipolla e sedano dovrebbe equivalersi ma io, solitamente, vado a numeri, quindi se ho una sola carota ed è più piccola della cipolla la uso lo stesso... Allo stesso modo, le foglie del sedano andrebbero omesse ma io ce le metto comunque, buttarle mi sembra uno spreco.

Ecco, lo confesso, questo dado-soffritto autoprodotto è diventato la mia salvezza, lo uso praticamente per tutto... e in uno dei prossimi post potrete ammirarne una applicazione!

09 gennaio 2010

Dell'imperscrutabilità delle incubatrici

Sono passate 24 ore dall'attivazione dell'incubatrice, ma lei non dà segni di vita. Il suo contenuto (riso inoculato con starter per tempeh) è praticamente inalterato. Perfino la frequenza di accensione della lampadina mi sta deludendo: una volta ogni ora, circa, e per meno di cinque minuti.
L'unica conferma del funzionamento del tutto proviene dal penetrante odore di gorgonzola che si sprigiona dalla scatola. E così, mentre mi spremo le meningi per battezzare l'incubatrice con un nome più originale de "la scatola", non resta che attendere i prossimi sviluppi.
Riproduzione dello starter per tempeh, fase 2, ovvero: prima o poi, succederà qualcosa. E allora, seguiranno aggiornamenti...

08 gennaio 2010

Progetti vecchi e avventure nuove

Per una volta sarò breve e concisa... arrivo subito al dunque saltando i preamboli!

1. Ho ricominciato a fare il compostaggio. Mi mancava già quando ero a Castellammare; adesso che abito dove l'organico non viene separato dal secco, compostare non solo mi mancava ma era diventato un dovere morale. Così, pur essendo disorganizzata e a corto di soldi, ho rimediato qualche contenitore di fortuna e sto iniziando ad ammassarci i miei scarti di cucina. Il mio sogno è riuscire a portare da casa uno dei due bidoni grandi per poter fare le cose con stile... e con successo, diciamolo: non so quanto possa funzionare bene il metodo casuale appena adottato, e temo l'arrivo di puzze e bestioline, col caldo primaverile.
Comunque, il 3/4 è rimasto sconvolto dal volume dei rifiuti organici rispetto al totale della spazzatura: circa il 60-70% di quanto butto via rientra in questa categoria. Considerate che sono un'estremista e composto nel mio bidone personale anche fazzolettini di carta, cotton-fioc in pura cellulosa, dischetti struccanti (non mi trucco quasi mai, quindi li uso per pulirmi il viso con olii vegetali: è tutto organico), e poi gusci di frutta secca, bucce di agrumi e altri materiali un po' "difficili", per non parlare degli involucri in mater-bi... lascio finire nel secco davvero molto poco.
Spero di aver fatto tesoro della mia precedente esperienza e di non combinare guai, in ogni caso ovviamente vi terrò aggiornati!

2. Balconaggio. Erbaviola odia questa parola, la trova un "orrendo neologismo" ma io mi ci sono affezionata (tra l'altro non ho ancora capito se l'ho davvero inventata io o l'ho solo letta da qualche parte, appropriandomene profondamente). Sto cercando di convertirmi a un sinonimo, ma le abitudini sono dure a morire.
Comunque vogliate chiamarlo, il concetto non cambia: si tratta di usare il proprio balcone, terrazzo o davanzale per coltivare non fiori o piante ornamentali, bensì ortaggi commestibili (scoprendo, tra l'altro, che alcuni di essi sono molto decorativi). A questo proposito, sul blog di Grazia ci sono delle interessanti segnalazioni in tema.
Io per adesso sono ferma, sia perché vorrei cercare di portare i vasi da casa (avendoci speso, a suo tempo, una piccola fortuna), sia perché prima di cominciare sto organizzandomi per capire il livello degli inquinanti presenti sul mio balcone. Però ecco, l'idea di un "orticello" rigoglioso di piantine, o più probabilmente, conoscendomi, assaltato da ogni genere di parassita ed erba infestante, si è riconquistata un posto nel mio cuore.

3. Incubatrice. Messa in funzione oggi. Sta riproducendo il fermento necessario per fare il tempeh... domani conoscerò i risultati dell'operazione, incrociate tutti le dita per me, ok?

4. Macchina del pane. Gentile prestito del mio 3/4 (lo so, è un uomo da sposare), così finalmente posso smettere di maledire il prezzo e la qualità del pane romano. Preparata ieri una pagnottella di prova, ricetta base e procedimento pure, ma il risultato mi ha già mandata in visibilio. Anche qui, seguiranno aggiornamenti.

Au revoir!

04 gennaio 2010

Non sono in letargo ma solo in stand-by

Buon 2010 a tutti!

Ehm... sono un po' in ritardo? Mah, spero non troppo! Tranquilli, non sono andata in letargo però mi sono presa un attimo di quiete dopo i bagordi di inizio anno... Avevo intenzione di scrivere presto sul blog ma ho cominciato a studiare seriamente per gli esami e il tempo scarseggia; aggiungeteci una lieve "indisposizione" del tipo ciclico, e il quadro della situazione sarà completo... Insomma, sono un po' acciaccata e distratta, ma ho tante idee per la testa e qualche novità da raccontare.

Il mio 3/4 mi ha regalato una incubatrice (fatta a grandi linee su questo modello), grazie alla quale potremo "sfornare" non pulcini né neonati umani, bensì dello squisito (speriamo!) tempeh. Non vedo l'ora di darmi da fare e spero di potervi presto dire di più sulla cosa.

Intanto, ancora buon anno a tutti e a risentirci presto!