30 giugno 2010

Riepilogo di giugno

Nonostante tutto* giugno è stato un mese positivo! E come avrebbe potuto essere altrimenti, considerando che è stato il mio compleanno, ho festeggiato alla grande l'avvenimento, e ho finalmente ripreso a cucinare?
Be', a dir la verità "cucinare" è una parola grossa, diciamo che ho ripreso a trafficare in cucina: tra torta gelato, sorbetto all'anguria, gelato di cioccolato all'arancia e frullato di banana, non ho acceso neppure un fornello! Però mi sono divertita un mondo. Tra l'altro, anche se qui non l'ho scritto, ho ripreso a sperimentare con la Sojafit, il latte di soia autoprodotto, variazioni sullo yogurt e sull'okara, eccetera. Insomma, sono di nuovo in attività!
Finalmente, poi, presa da un temporaneo (ma ripetibile) crollo dei livelli del pudore mi sono decisa a riparlare di muscoli vaginali, lanciando la proposta shock ovvero un acquisto collettivo di smartballs, purtroppo non andato a buon fine (e se non mi faccio sentire presto, lo so, questa è la volta che Gio mi uccide). L'ultima novità da tenere d'occhio è "l'Erbaviola tour" che Grazia sta tenendo in giro per l'Italia, per insegnare a noi poveri tapini a coltivare ortaggi sul balcone. Io mi accontenterei di imparare a non uccidere una pianta di basilico, motivo per cui se ci riesco cercherò di trascinare la poveretta qui a Roma, al più presto. Ovviamente, se ci riuscirò, avrete aggiornamenti!

* tutto = colpi di calore, piogge torrenziali improvvise, nuovi colpi di calore, invasioni di formiche, visite dal dentista, follie universitarie, esami sofferti e chi più ne ha più ne metta! Che mese intenso!

28 giugno 2010

Frullato alla banana equosolidale

Ancora una ricetta golosa, perfetta per la colazione o la merenda... specialmente con questo caldo insopportabile. Il frullato è semplicissimo, ma reso più goloso da un ingrediente segreto; e soprattutto è equosolidale! L'assaggio non si può proprio rifiutare.


Frullato alla banana equosolidale
Ingredienti per 2:
2 banane equosolidali
500 ml di latte di soia
1 cucchiaio di sciroppo di mandorla (io uso questo: lo producono letteralmente dietro casa mia!)
a piacere, codette di cioccolato fondente per decorare

Spezzettate le banane e mettetele nel bicchiere del frullatore, aggiungendo lo sciroppo di mandorle e qualche cucchiaio di latte di soia.
Frullate per circa 30 secondi, poi continuate a frullare mentre versate il latte restante.
Il frullato deve risultare perfettamente liscio; servitelo cosparso di codette al cioccolato o con una spolveratina di cacao zuccherato.


C'è bisogno di aggiungere altro? Solo una cosa: di solito evito la frutta tropicale (a parte l'avocado per il quale ho una insana, e talvolta irresistibile, passione), per motivi di sostenibilità ambientale e sfruttamento umano. La frutta tropicale equosolidale costa un occhio della testa e non tutte le botteghe ce l'hanno per problemi di deperibilità... ma è veramente squisita, oltre che "etica", quindi la compro quando posso. Stavolta, in aggiunta, c'è una giusta causa, ovvero sostenere l'apertura di una bottega del commercio equo a Monterotondo (se volete qualche informazione in più sul progetto la trovate qui). Oltre a invitarvi a comprare frutta tropicale equosolidale o prodotta in Italia (è una rarità, ma esiste), se siete di Roma o dintorni non perdete l'occasione di dare il vostro contributo allo sviluppo della rete delle botteghe del Mondo!

25 giugno 2010

Gelato al cioccolato aromatizzato all'arancia

Avevo in mente di postare tutt'altra ricetta (farifrittata agli spinaci) ma questo gelato, provato quasi per gioco, mi ha dirottata verso strade più dolci.
L'idea viene dal Mancino, che ieri l'ha assaggiato in una gelateria e mi ha chiesto di rifarglielo. Detto, fatto. Purtroppo non ho la fotografia, sia perché mi manca una coppa artistica (tipo questa) in cui immortalare le mie creazioni sia perché era talmente buono che ce lo siamo mangiati subito. Il gelato era molto simile a questo, ma un po' più scuro e consistente.

Ingredienti per 2 porzioni (medie, se lo volete più abbondante aumentate un po' le dosi!)

150 g di latte di soia
150 g di panna vegetale da montare
90 g di zucchero di canna (poco aromatico)
100 g di cioccolato fondente all'arancia (io ne ho usato uno preso al naturasì, marca Vivani: un pelo troppo amaro, a dir la verità)

Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria, stemperandolo poco a poco col latte di soia.
Togliete dal fuoco e incorporate lo zucchero e la panna, sbattendo con una frusta per sciogliere i grumi.
Quando il composto risulta amalgamato, lasciatelo raffreddare completamente. Versatlo nella gelatiera già raffreddata e azionatela per 30 minuti.
A piacere, potete aggiungere (5 minuti prima di spegnere la gelatiera) delle scorzette d'arancia candita tritate finemente.

L'abbinamento cioccolato-arancia non è una novità, ma non avevo mai pensato di farci un gelato... e invece è da leccarsi i baffi!

23 giugno 2010

Sorbetto all'anguria

Ho una gelatiera, ho una gelatiera, ho una gelatiera!

Ebbene sì, quasi per caso ho trovato nella cantina del Mancino una vecchia Gaggia, identica alla mia, che giaceva lì abbandonata e priva del cestello e della paletta mescolatrice... Così mi sono procurata i pezzi mancanti e adesso sono l'orgogliosa mamma di una fantastica gelatiera perfettamente funzionante. E dire che lui neanche sapeva quale tesoro si trovasse tra le mani!

Le temperature, qui, sono salite di nuovo e avevo proprio voglia di qualcosa di fresco, così ho dato una bella lustrata alla Gaggia appena acquisita e mi sono messa all'opera.


Sorbetto all'anguria
Ingredienti per 4:
400 g di acqua
400 di polpa di anguria senza semi
150 g di zucchero di canna tipo Dulcita (o anche meno, dipende dai gusti)

Tagliate l'anguria a pezzettoni e frullatelo insieme all'acqua e allo zucchero.
Versate nella gelatiera già raffreddata e azionatela per 30 minuti.
Servite con qualche fogliolina di menta fresca.

La prossima volta proverò con meno acqua e più anguria, perché il sapore si sentiva poco, ma già così è una delizia rinfrescante e leggera! Ovviamente, avendo uno scavino per gelato, potete sbizzarrirvi nella presentazione. Serve forse ricordare l'intramontabile idea del gelato nel cestino di anguria?
Se avete qualche ricetta da suggerirmi per i prossimi gelati, è bene accetta!

21 giugno 2010

Torta (di) gelato ai frutti di bosco

Ventuno giugno: estate in teoria... autunno - o almeno a me così pare - in pratica!

Quando ho preparato questo dolce, pochi giorni fa, l'estate sembrava già arrivata, così è stato naturale rispolverare la gelatiera e approfittare del ritorno a casa per rimettere in uso un po' degli aggeggi rimasti lì.
Con le temperature odierne, non mi pare proprio il caso di replicare subito questa ricetta, ma sono ottimista, aspetto fiduciosa il ritorno del caldo e sto già cercando di mettere le grinfie su un'altra gelatiera per ripetere l'esperimento anche qui!


Io ho usato una tortiera apribile, ma penso che vada bene anche un anello di cartone per alimenti appoggiato su un vassoio.

Gli ingredienti sono per uno stampo da 24-26 cm.

Torta (di) gelato ai frutti di bosco
Per il gelato:
300 ml di latte di soia
300 ml di panna vegetale da montare
150 g di zucchero di canna
150 g di frutti di bosco misti (anche surgelati)

Per il biscotto:
300 g di biscotti al cacao sbriciolati
250 g di margarina

Per la copertura:
200 ml di panna vegetale da montare

La base di biscotto.
Foderate la tortiera con della carta da forno.
Mettete i biscotti in un sacchetto e sbriciolateli con un mattarello.
Sciogliete la margarina a fuoco dolce.
Mescolate i biscotti e la margarina fino a ottenere un composto omogeneo; prelevatene poco più di metà e stendetelo sul fondo della tortiera in uno strato alto circa 7-8 mm, premendo bene sui bordi. Mettete lo stampo nel freezer.
Col composto rimanente preparate un altro disco, largo circa 22 cm; mettete anche questo disco nel freezer.

Il gelato.
Versate i frutti di bosco in un pentolino con 4 cucchiai di zucchero e 1/2 bicchiere d'acqua; cuocete per circa 10 minuti, finché cominceranno ad ammorbidirsi, quindi spegnete.
Nel frattempo mescolate il latte e la panna (fredda di frigorifero) e cominciate a montarli con le fruste elettriche. La miscela deve diventare leggermente spumosa, ma restare semiliquida.
Mescolate lo zucchero alla panna e versate nella gelatiera già raffreddata; azionatela e dopo 5 minuti aggiungete i frutti di bosco (freddi), tenendo da parte il sugo di cottura.

Assemblaggio e copertura.
Versate la metà del gelato nella tortiera, spalmatelo sul biscotto e livellate.
Disponetevi sopra l'altro disco di biscotto, aggiungete il restante gelato e rimettere in freezer fino al momento di servire.
A quel punto montate la panna, spalmatela sul gelato e decorate la superficie con la siringa per pasticceria. Servite cospargendo con lo sciroppo di frutti di bosco tenuto da parte.


Dalla foto si capisce quant'è buona? A casa l'hanno spazzolata tutti, non vedo l'ora di rifarla (magari in altri gusti) perché, pur essendo un pelino laboriosa, è facile da preparare e soprattutto è da leccarsi i baffi!

16 giugno 2010

Acquisto collettivo di smartballs a Roma

Come vi avevo detto qualche settimana fa, sto valutando seriamente l'acquisto delle smartballs, le palline per allenare la muscolatura pelvica.

Prima di procedere ho cercato di farmi un'idea della loro reale efficacia cercando testimonianze on-line, e ho scoperto alcune cose:

1) Le smartballs sono considerate a tutti gli effetti giochi erotici, addirittura affini ai vibratori.

2) In qualità di sex toys, vengono usate per provocare megaorgasmi garantiti, dall'intensità paragonabile a quella di un terremoto.

3) Sono note anche come "palline cinesi" o "palline della geisha" e se digitate questi termini in un motore di ricerca spunta fuori di tutto, compresi diversi racconti erotici! Pare proprio che l'oggetto in questione stimoli ed ecciti le fantasie di entrambi i sessi.

4) Non ci sono resoconti diretti di donne che le hanno usate; soprattutto, non ci sono racconti credibili e dettagliati sul loro utilizzo "terapeutico". In compenso ci sono interi forum in deliquio alla luce dei punti 2 e 3, che riferiscono di sensazioni intensissime ed effetti spettacolari, ma tutte le fonti mi sono sembrate poco affidabili.

A conti fatti, non ho ben capito dove finisca la realtà e cominci la leggenda delle smartballs, ma sono decisa ad acquistarle e vedere cosa succede.
In internet si trovano facilmente in vendita in diversi siti, con prezzi più o meno interessanti, ma mi piacerebbe dare il mio sostegno economico alla Bottega della luna, dalla quale ho già preso la mooncup.
Ok, alcuni oggetti recentemente messi in vendita dalla Bottega non mi piacciono: mi riferisco al sapone di bile bovina, che cozza con la mia scelta vegan; alla sfera di ceramica per il bucato, che considero una eco-bufala; all'apparecchio per il riequilibrio energetico del corpo, che mi lascia perplessa; e ad alcuni dei corsi e seminari proposti. Ma in generale, nel complesso, trovo il progetto e le scelte commerciali della Bottega coraggiose e intelligenti: anche se significa spendere qualche euro in più, perciò, vorrei comprare le smartballs da loro.

E quindi: qualcuna/o di voi vuole aggregarsi?
C'è uno sconto per chi ordina almeno 5 smartballs: invece di pagarle 23 euro al pezzo, vengono a costare 20,70€ e le spese di spedizione possono essere non solo divise tra i partecipanti all'acquisto, ma anche ridotte con l'aumentare del valore dell'ordine (fanno 5,90€ per ordini da 50 a 150€, mentre per ordini di importo superiore sono gratis). Quindi, comprare le smartballs ognuna per sé, tra prezzo dell'oggetto e spese di spedizione, costa quasi 33 euro; invece basta essere in cinque per spenderne meno di 22 a testa. E più si è, più si risparmia!

Specifico che l'ordine è esclusivamente per il modello doppio, con due palline. Inoltre:
- non posso anticipare i soldi dell'acquisto, per cui le quote andrebbero raccolte prima di effettuarlo; posso invece fare io il versamento, e ricevere il pacco a casa;
- potete aggiungere al vostro ordine altri prodotti della Bottega, sempre a patto di anticipare la quota; il tutto verrebbe poi consegnato a mano, preferibilmente in un unico incontro collettivo;
- pur operando con la massima trasparenza, ovviamente un acquisto di gruppo necessita di profonda fiducia tra tutti i partecipanti. Io ci metto la mia faccia, il mio impegno e la mia correttezza, invito tutti a fare altrettanto.

Se volete saperne di più, qui trovate altre informazioni sulle smartballs. Se siete interessate/i a partecipare fatevi sentire, nei commenti o via e-mail!

Postilla per fidanzati gelosi e fanciulle pudiche...
Non so se le smartballs hanno davvero le incredibili capacità citate in rete; non so se siano davvero assimilabili ai più audaci giochi erotici disponibili in commercio; non so se garantiscono sul serio gli orgasmi intensi e profondi tanto promessi...
In verità mi interessa molto di più il loro aspetto terapeutico, cioè la possibilità di tonificare la muscolatura pelvica come atto volto a mantenerla in salute. Se tra gli effetti collaterali c'è anche una gamma di sensazioni piacevoli ne sono contenta, ma pensare alle smartballs soltanto come a dei giocattoli sessuali mi sembra riduttivo.
I muscoli pelvici sono importanti: tonificarli aiuta a ridurre i problemi di incontinenza che affliggono molte donne con le gravidanze o con l'avanzare dell'età, a contrastare il prolasso della vescica e, sicuramente, anche ad accrescere la sensibilità della vagina durante i rapporti sessuali. Tutti questi aspetti verranno approfonditi in futuri post.
Non c'è niente di cui vergognarsi nel volersi prendere cura di questi muscoli, significa solo volersi prendere cura di se stesse. E quindi bando agli imbarazzi. Se ci fosse qualche illuminato maschietto desideroso di unirsi alla combriccola a beneficio della propria compagna, ne sarei felicissima; ugualmente spero rispondiate in tante, l'occasione è ghiotta, non lasciatevela scappare!

09 giugno 2010

Milano - Incontro sull'orto sul balcone

Giovedì 10 giugno (cioè domani) alle 21, presso la sede dell'associazione Progetto Gaia (via Copernico 41, Milano; tel. 02 67075700) si terrà un incontro sul tema "orto sul balcone" e si parlerà di orticoltura cittadina condotta con metodi naturali.
Cito dall'e-mail che mi è arrivata:
Armati di materiali riciclati e voglia di ortaggi squisiti, parleremo di come ottenere semi in quantità, costruire vasi, vasetti, seminiere, germogliatori, sostegni, fertilizzanti naturali e mini serre. Impareremo le principali tecniche naturali per equilibrare e far crescere il nostro orto da balcone, orticello condominiale e orto sociale con leggerezza, consapevolezza e amore per un mondo pulito.

La partecipazione è libera (pero' se vieni e ci avvisi prima ci fai un favore!).

Se ho ben capito, la serata sarà guidata da Grazia Cacciola, alias Erbaviola, autrice del libro "L'orto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti". Purtroppo non ho ancora letto il libro, ma sono sicura che la serata sarà interessante! Qualche altra info utile la trovate qui. Inutile dirlo... non mancate!

08 giugno 2010

Chiacchiere in libertà (su compleanni e pub vegan)

Pochi giorni fa, mentre gironzolavo nei meandri del blog, mi sono imbattuta nel mio primo post di compleanno: di anni ne compivo 21, era il 2006, e mi sembrano passati secoli.
Mi pare proprio di essere giunta a una svolta epocale, soprattutto se si dà retta al Mancino, che non manca di farmi notare come, da due giorni a questa parte, mi allontano sempre più dai 20 per avvicinarmi a spron battuto ai 30. Ora, a parte il fatto che il Mancino è lo stesso fidanzato jettatore che ha dato inizio alle ribellioni della mooncup, e se si mette pure a fare commenti sulla mia età forse è il caso di sostituirlo con un partner meno molesto l'occasione c'era, e sabato mi andava tantissimo di festeggiare!
Passare il compleanno lontano da casa non è bellissimo, ma determinata a non farmi buttare giù dalle circostanze mi sono ripromessa di concedermi comunque una serata coi fiocchi. Sono stata molto tentata dal ristorante Eritreo, perché per me è un posto magico e speciale e adoro mangiare con le mani, ma alla fine mi sono detta "stai tranquilla per una volta, e vai in un posto dove puoi scegliere qualsiasi cosa dal menù, anche ad occhi chiusi"! C'erano in lista un paio di nuovi posticini veg* da provare ma, sempre per la filosofia del "passa una serata senza doverti preoccupare di niente", mi sono buttata sul Rewild. E - me lo dico da sola - ho fatto benissimo!
Il menù era appena stato rinnovato, quindi ho passato il primo quarto d'ora a leggerlo tutto per decidere cosa prendere. Alla fine, io e il Mancino ci siamo fatti fuori due panini (uno con verdure e salse varie, e l'altro con affettato vegetale), una colossale porzione di patatine fritte, una pizza alla diavola (con affettato vegetale piccante), un vassoio di Sheese misti (formaggi di soia), e per dolce un vegamisù e varie fette di salame di cioccolata... con tanto di candeline incorporate! Per concludere degnamente la serata mi sono perfino concessa un piñacolada: non dovendo guidare perché sono senza auto almeno ne approfitto, no?
Ecco, forse i cocktail sono stata la novità più apprezzata, prima c'erano soprattutto tante birre e liquori, ma a me non piace sentire il sapore dell'alcol e preferisco i cocktail dolci e leggeri. Adesso che ci sono, tornerò sicuramente più spesso al Rewild senza preoccuparmi di dover concludere la serata altrove, soprattutto se sono in compagnia.
Se volete altre informazioni, l'indirizzo o i contatti del club, andate a leggere il sito e non perdetevi gli aggiornamenti!