30 novembre 2006

Novembre

Riepilogando... nel mese di novembre ho inserito le seguenti ricette: dolce alle uvette e pistacchi, verdure semplici e buone: i broccoli, linguine in salsa di castagne, suggerimenti per preparare il seitan, linguine allo scoglio, spaghetti alla carbonara, arancini vegan e precisazione di Daniele, pasta alla puttanesca, rustici vegan, pancakes, torta cioccolatosa, tortino di scarole.

Queste le ricette inviatemi da voi (e già che ci siete leggete qui): polpette di fagioli gratinate (di Barbara), western tofu al baileys (di SilviaWest), sformato bicolore (di Verdesperanza), castagnaccio (di Barbara), brasato di seitan (di Hinikko), pasta al cavolo bianco e curcuma (di pleiadi), frittelle di polenta (di Milla), farinata di Loano (di Milla).

Altri post: scrub all'olio sale e crusca, candele vegan, pentola a pressione e nutrienti negli alimenti, sorprese gradite, informazioni sulla danza del ventre.

Da visitare questo mese:
Il cucchiaio di legno - il blog di yari
Vegan in cucina
Veganswiss - il vegan in Svizzera
VegFacile
Facciamo la pace
Il blog di Laura e quello di Tonia
Il Forum di scienza vegetariana

Da non dimenticare: il grande post del seitan e il riepilogo di ottobre.

Le parole chiave più divertenti del mese. Dal giorno in cui ho attivato il contatore visite ne ho scoperte delle belle circa le parole chiave con cui vengo scovata dai motori di ricerca. Ultimamente queste parole sono diventate particolarmente esilaranti; pertanto da oggi le raccoglierò a vostro beneficio e ci faremo delle belle risate per risollevarci il morale.
"maschere con sacchetti del pane a forma di riccio animale" vince il premio interpretazione: ci ho messo una quindicina di minuti per capire che (forse) la persona che ha digitato quelle parole cercava istruzioni per realizzare una maschera di riccio a partire da un sacchetto del pane. Altre teorie interpretative?
"gambe di mia cugina" vince il premio scary: mi ha fatto un po' paura soprattutto corrispondere a questo criterio di ricerca...
Non male anche la voce "i vostri commenti acidi e maligni"; invece "le tinte per capelli contengono glutine" mi lascia semplicemente esterrefatta.
Per concludere, "COME SI DISTRUGGE LA GOLOSITà" mi fa pensare che forse non mi sto impegnando abbastanza in cucina... che dite?

29 novembre 2006

Tortino di scarole

Ingredienti per la pasta (brisè): 250 g di farina, 125 g di margarina o olio extravergine d'oliva, 80 g di acqua fredda, sale.
Per il ripieno: una scarola liscia, olive verdi e nere, sale.

Preparate la pasta: setacciate la farina a fontana sulla spianatoia. Versatevi la margarina a pezzetti o l'olio a filo, lavorando con la punta delle dita finché sarà assorbito dalla farina. Versate il sale e l'acqua e lavorate con un cucchiaio di legno, amalgamando bene. Lavorate la pasta con le mani velocemente, formate una palla e sgretolatela (eseguite questa operazione due volte). Formate di nuovo una palla e lasciatela riposare coperta da un canovaccio per mezz'ora.

Nel frattempo, lessate e scolate bene la scarola. Soffriggete delicatamente le olive tagliuzzate e aggiungete la scarola a pezzettini.
Stendete la pasta brisè il più sottile possibile e adagiatela in uno stampo, versate sopra le scarole a pezzetti e coprite con l'altro disco di pasta. Sigillate i bordi e infornate a 190° per il tempo necessario... il mio tortino dopo un'ora era ancora crudo , ma probabilmente non faccio testo (sempre idiosincrasia col forno ).
Però (testimoni le briciole ) era molto buono; acquista in bontà se consumato il giorno dopo la preparazione.

28 novembre 2006

Farinata di Loano (di Milla)

Ancora una ricetta inviatami da Milla... grazie!

Ingredienti: 250 gr di farina di ceci, 1/2 lt di acqua (a volte ne serve un poco di più, semmai aggiungerne se il composto è troppo asciutto), 2 cucchiai abbondanti di olio extravergine di oliva (possibilmente taggiasco), sale, rosmarino.

Mettete la farina a bagno nell'acqua per almeno 8 ore (meglio farlo di notte). Mescolate bene con una frusta per eliminare eventuali grumi. Togliete tutta la schiuma che si forma in superficie, salate, versate in una teglia abbondantemente oleata (calcolate che il composto non deve essere più alto di mezzo cm). Cospargete di rosmarino se vi piace. Fate cuocere a 200° per 20 minuti, accendendo il grill verso la fine della cottura per far diventare croccante la superficie.
Buonissima con le olive!

27 novembre 2006

La torta cioccolatosa

Ispirata dalla cuoca petulante... riadattando la ricetta dei muffin.
Ingredienti: 2 tazze di farina, 1/2 tazza di cacao amaro, 2 cucchiaini di cremor tartaro, 1 tazza di malto, 1 tazza e mezza di latte di soia, 4 cucchiai di olio di mais, 1 pizzico di sale.

In una terrina mescolate bene la farina, il cacao e il cremor tartaro. In un'altra terrina amalgamate il latte, il malto e l'olio. Versate i liquidi nella prima terrina e sbattete bene con una frusta, sciogliendo eventuali grumi. Oliate uno stampo e versatevi l'impasto, poi infornate a 180° per circa 30 minuti.

Ah... prima di infornarla ho amalgamato all'impasto dei pezzetti di cioccolato fondente grattugiato... cioccolatoooosaaaaa!!!
E non c'è bisogno, vero, che vi ricordi di usare cioccolato e cacao del commercio equo?


La torta aveva un sapore molto buono, ma anche stavolta l'ho sfornata prima del tempo... Forse inconsciamente sto sviluppando una passione per la farina cruda?
Comunque sia, sono sempre più favorevole all'idea che tra me e il forno a gas ci sia una profonda e insanabile idiosincrasia.
Se qualcun altro è affetto da questo morbo, potremmo fondare un gruppo di sostegno per persone che stanno sulle balle al proprio forno, che dite? Mi consolerebbe parecchio.

26 novembre 2006

Pancakes

Aaaaaaaaalloooooooraaaaa... non fate caso all'aspetto anemico dei miei pancakes, nella vita come in cucina mi lascio spesso prendere dall'impazienza e quindi li ho tolti dal fuoco prematuramente...

Queste dolcissime "frittelle" sono indissolubilmente legate al ricordo della scorsa estate a casa di Daniele e Antonella... mi sono ingozzata senza alcun pudore, nonostante Dani mi rimproverasse perché non stavo mangiando la mia frutta...!

Ma come avrei potuto resistere?

La ricetta è quasi identica a quella postata da William su consapevolmente.org, ma come al solito ho apportato qualche cambiamento perché in casa avevo ingredienti diversi!

Per preparare tre pancakes servono 100 g di farina, 150 ml di latte di soia, 10 g di zucchero di canna, mezzo cucchiaino di cremor tartaro, un pizzico di sale e un cucchiaino di olio di mais per ungere una padellina.

Mescolate con una frusta gli ingredienti, sciogliendo i grumi, e quando l'olio è caldo versate il composto nella padella.
Quando la superficie del pancake inizia a screpolarsi, rivoltatelo e lasciate cuocere per due minuti. Mangiateli belli caldi!
William suggerisce: "prima di affondare le fauci in queste sublimi frittelline, irroratele ben bene di sciroppo d'acero. In alternativa si possono usare: marmellata, malto, crema al cacao, zucchero a velo e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce; anche se ritengo che il 'non plus ultra' dei condimenti per pancakes resterà sempre lo sciroppo d'acero."

Io non l'avevo e ho usato per questo il malto di mais, ma devo ammettere che anche l'Estrella con zucchero a velo è da leccarsi i baffi!

25 novembre 2006

A proposito di danza del ventre...

...come dimenticare il mio delirio settembrino sul ballo della trippa?

Ne avevo decantato le virtù con lodi sperticate, ma senza fornire altre spiegazioni... Ebbene, ho recuperato a questo proposito un affascinante articolo sui benefici psicofisici della danza del ventre e oggi ve lo propongo perché mi sembra che tutto sommato l'argomento avesse fatto presa.
Sempre sullo stesso tema, potete leggere qui una descrizione accurata dei vantaggi fisici derivanti dalla pratica di questa danza...
Invogliano a provare, non è vero?

Buona lettura, e buon fine settimana a tutti!

24 novembre 2006

TARTY. Sterilizzazione

Ebbene sì, ho lasciato passare parecchio tempo perché non ritenevo giusto sterilizzare precocemente la mia piccina, ma dopo quattro calori da manuale ho ritenuto che il suo sviluppo psico-fisico fosse adeguato, e le è stato praticato l'intervento.

Motivo primario è stato la preoccupazione che Tarty sviluppasse forme tumorali continuando ad andare in calore. Ovviamente non ho alcuna intenzione di farla accoppiare...

"Cosa succederebbe se ogni cagna o gatta avesse almeno una volta nella vita una cucciolata?
Ogni animale “produrrebbe” una media di circa sei cuccioli, considerando che a volte sono solo due o tre, ma molto spesso le cucciolate sono anche di dieci individui.
Se la metà sono femmine (tre) anche queste, nel giro di un paio di anni, avranno messo al mondo altri diciotto cuccioli.
Dopo altri due anni anche le nove giovani gatte avranno sfornato 54 nuovi animaletti.
Passano altri due anni e i proprietari ritengono che sia ormai ora anche che le 27 gatte della terza generazione abbiano i loro bei cucciolini miagolanti: ecco che 162 pallette di pelo vedono la luce.
Ancora altri due anni: 81 gatte hanno prodotto 486 gatti che cercano un nuovo proprietario.
Sono passati a questo punto solo dieci anni dal primo della serie dei parti.
In questo calcolo nessuna delle mamme pelose ha prodotto più di una cucciolata, ma nonostante ciò la cifra totale degli animali si è quasi cinquecentuplicata!
Tenete presente che non è affatto vero che un parto prevenga tumori mammari o problemi all’utero (come si sosteneva alcuni anni fa): l’unico metodo veramente sicuro di prevenzione delle neoplasie mammarie è la sterilizzazione precoce dell’animale."

A dir poco terrificante, e ovviamente tutto questo non aiuta a combattere il randagismo; sottrae ai poveri randagi già esistenti la possibilità di avere una famiglia amorevole che li accolga!

Nonostante l'angoscia per il risveglio dall'anestesia, che l'ha lasciata intontita per un giorno facendomi sentire completamente impotente, sono ben contenta di averla fatta sterilizzare.

Il giorno seguente, la micia di ferro già saltava su sedie e divani; tempo tre giorni, e ha ricominciato a graffiare i parati; non si è calmata granché...
Adesso sta meravigliosamente, non è ingrassata ed è tornata quella di prima, come nuova.

Forse è soltanto leggermente più coccolona del solito... quando non mi azzanna i piedi, sia chiaro.

Potete ammirarla in fotografia, intenta a fare toeletta.
Ma quanto è splendida, questa cucciola?

Questi sono stati i commenti al post:
At 25 novembre, 2006 18:18, kham said…

ma quanto è bella la tartina!!

vera, la "storiella" che tu hai postato il mio vet ce l'ha appesa in sala d'attesa... io, contraria alla sterilizzazione, convinta da quel cartello!
ma coi punti non ti ha fatta impazzire? maya, a parte che è rimasta poco intontita, due giorni dopo li aveva eliminati (per fortuna la ferita era cicatrizzata)... ^_^"

infine appello: STERILIZZATE I VOSTRI PELOSI!

un bacione a te e alla miciola
khami

At 26 novembre, 2006 00:56, Vera said…

Impazzire no... ogni tanto tentava di leccare, ma tutto sommato non ha fatto danni, guarendo bene. :)

Ha una cicatrice tipo taglio cesareo con una deliziosa piega di pelle sul pancino. :)

E con la rasatura si vede la pelle mezza grigia e mezza beige, è comicissima! :D

Bacio!

Frittelle di polenta (di Milla)

Ingredienti: 300gr di farina, 200 gr di polenta avanzata (non condita), 2 patate medie lessate, mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva, 20 gr di lievito di birra.

Impastate la farina con l'olio e il lievito ben sbriciolato. Aggiungete poi la polenta e la patate lesse frullate assieme, e impastate con energia. Coprite con un panno e lasciate riposare un paio d'ore. Ungetevi le mani d'olio, staccate dei pezzettini dalla massa e friggeteli nell'olio bollente.

23 novembre 2006

Rustici vegan

Beh, la foto non corrisponde proprio a quel di cui intendo parlare, ma è l'unico "rustico" carino che ho trovato in rete e mi ricorda il mio esame di Geografia I, così lo ospito volentieri.

Tornando ai rustici commestibili... sono di preparazione estremamente semplice, ma buoni buoni buoni!

Non è neanche propriamente una ricetta, se così si può dire, perché non c'è bisogno di fare nulla; ma l'idea era carina e volevo condividerla con voi.

Basta prendere della pasta sfoglia (la si trova anche pronta al supermercato, vegan), tagliarla a rettangoli e arrotolarla intorno a un pezzettino di seitan di dimensioni adeguate (simil wurstel, diciamo). Poi infornare alla temperatura giusta per il tempo necessario e divorare avidamente.

Pur non essendo un'amante del salato, i rustici non mi dispiacciono e li ho trovati particolarmente buoni. Sarà una stupidaggine, ma non ci avevo mai provato prima!
Vi consentono di fare un figurone durante festicciole in ufficio, brunch vari e compleanni di figli che vorrebbero tanto essere "come gli altri bambini" ; e sono veloci e appetibili in caso non abbiate molto tempo per preparare un pasto: il palato senz'altro non si lamenterà.

22 novembre 2006

Pasta al cavolo bianco e curcuma o zafferano (di pleiadi)

In genere la pasta col cavolo bianco (o cavolfiore, o broccolo per i siciliani) la faccio raramente perchè in Sicilia tendono a vendere il cavolo verde (altrettanto buono).
L'ultima volta che ho acquistato il cavolfiore ho pensato di farlo come al solito a minestra, così ho messo in una pentola olio extravergine, uno spicchio d'aglio, le cimette di cavolfiore e ho soffritto alcuni secondi, ho aggiunto l'acqua (volendo si può mettere anche un pò di pomodoro e prezzemolo), sale e pepe e viaaa di cottura!
Pochi minuti prima di calare la pasta nella minestra, Daniele mi ha dato la brillante idea di aggiungerci un pò di curcuma, quindi ne ho messo mezzo cucchiaino nella pentola, gettata la pasta (spaghetti spezzati per l'esattezza), ho fatto asciugare il tutto e servito fumante... è stata ottima, di sapore, di odore e di un colore giallo paglierino splendente!!

21 novembre 2006

Si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto...

Qualche giorno fa, ho ricevuto una e-mail per me molto importante e toccante.
La persona che me l'ha scritta mi ha accordato il permesso di pubblicarla qui.


Ciao Vera, mi chiamo ******, ho 29 anni e ti scrivo dalla Toscana; ho trovato il tuo blog, qualche mese fa, gironzolando per siti vegan in cerca di informazioni e ricette. Sono stata vegetariana per 10 anni (non mi ero mai decisa a passare all' alimentazione vegan per paura e scarsa informazione) e finalmente lo scorso anno sono diventata vegan! Ti scrivo questa mail per dirti che grazie a te e al tuo blog ho ricevuto tante informazioni e ricette che mi sono state molto utili durante questo mio primo anno vegan. Il tuo blog è diventato per me un appuntamento fisso e i tuoi esperimenti culinari mi hanno risparmiato un sacco di pasticci in cucina e inoltre, mi hanno anche spronato a sperimentare a mia volta. Insomma, grazie di cuore per aver condiviso anche con me le tue esperienze, mi hai veramente fornito un sacco di preziose informazioni e strappato innumerevoli sorrisi! Grazie di cuore.

Non aggiungo nulla... voglio lasciare queste parole qui, senza commenti; e se vi va, rifletteteci su.

20 novembre 2006

La pentola a pressione

Non so se vi ricordate che qualche tempo fa avevo espresso i miei dubbi circa la cottura in pentola a pressione (stavo sproloquiando di seitan, se non erro). Non essendone molto informata, ho chiesto agli esperti del forum di scienza vegetariana ed ecco le loro illuminanti risposte:

Da parte di seitanterzo:
Non mi sembra ci siano particolari argomenti su questo tipo di cottura, sappi comunque che le regole son le solite: il calore distrugge, modifica e aumenta i contenuti di nutrienti vari, vedi la vit. "C" la cui labilità non và d'accordo con nessun tipo di pentola, mentre molti altri nutrienti vedono abbassare il loro apporto anche dell'70-80% (es. carboidrati e proteine la cui percentuale di perdita dipende da vari fattori quali il tipo di alimento, tempo di cottura, intensità del calore, ecc.). Aumenta invece la biodisponibilità di antiossidanti quali Betacarotene e Lycopene contenuti in verdure giallo-arancioni, rosse e verde scuro fra le quali salse e passate di pomodoro.
La miglior cottura consigliata resta quindi quella al vapore (anche se si consiglia sempre una buona quantità di alimenti crudi, vedi VegPyramid) che limita le perdite e mantiene alta la biodisponibilità dei già citati antiossidanti e se ti può interessare una lista di alimenti con relative % di risultati post-cottura puoi andare sul sito dell'INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) www.inran.it


Inveve Fox_Mulder mi ha scritto:
Ciao, in effetti la cottura a pressione è il metodo più efficace per preservare le qualità dei vegetali, in quanto le perdite di minerali e vitamine sono minime, il massimo che puoi perdere è un 10% di vitamina C e betacarotene. Il vantaggio è che diminuendo i tempi di cottura perdi meno sostanze, semplice.
Forno, griglia, frittura invece sono i peggiori.

Visto che siamo in tema, aggiungo anche che la verdura surgelata è spesso più nutriente di quella fresca, perchè quest'ultima spesso viene colta e poi lasciata maturare prima della vendita. Oppure viene conservata in modo non eccellente, e quindi perde molti nutrienti. Questo vale anche per i negozi biologici ovviamente.
I surgelati invece vengono colti maturi e quindi cotti e surgelati subito, con una minima perdita di nutrienti.


Io, da vera furbona, sono solita cuocere al vapore inserendo il cestello nella pentola a pressione. Sono brava?
Nel caso la discussione avesse altri sviluppi, o voleste porre domande allo staff, potete seguirla qui.

18 novembre 2006

Pasta alla puttanesca

Confesso che questo "piatto delle feste", tradizionalmente preparato da mia madre nella vigilia di Natale, mi mancava un pochino... Pertanto l'ho adattato in chiave vegan (togliendo il tonno, poverello!) sfruttando la mia recente riscoperta delle alghe!

Ingredienti: 4 pomodori, olio extravergine d'oliva, alghe a piacere (in questo periodo sto usando sempre le nori), due cucchiai di capperi, una manciata di olive nere snocciolate, 2 spicchi d'aglio, sale.

In una casseruola mettete l'olio, l'alga rinvenuta in acqua fredda e spezzettata, i capperi tritati, i pomodori spellati, privati dei semi e ridotti a filetti, le olive a rondelle, l'aglio sbucciato. Cuocete a fiamma viva, aggiustando di sale, per circa 15 minuti.


Il sapore è molto buono e l'alga da un retrogusto di mare, tuttavia molto delicato, quasi impercettibile; eppure in qualche modo nettamente presente! Secondo me è da provare, abbandonando ogni scetticismo sulle "verdure" marine.

17 novembre 2006

ARANCINE

Questo post soltanto per puntualizzare che il vero nome della pietanza di cui Vera ha oggi postato la ricetta è ARANCINE, come si può leggere anche su Wikipedia:

Il vero nome della pietanza è arancina, come viene chiamata nella zona di Palermo. Nelle altre città siciliane (e nel resto d'Italia) viene erroneamente chiamata arancino. A supporto della tesi del genere femminile vi è l'interpretazione dello storico palermitano Gaetano Basile, che sottolinea come il nome derivi dalla forma sferica e dal colore che la rendono somigliante in tutto e per tutto ad un'arancia (e non all'albero, l'arancio).

Insomma le arancine le abbiamo inventate noi palermitani, e non è corretto che si diffonda la la falsa idea che il loro vero nome è "arancini", uffa!

Ho finito! ^_^ Buone arancine a tutti!:-)

Arancini vegan (ma profondameeeeente ERETICI!!!)

Tanto per chiarire: con sommo rammarico di Daniele, no, non chiamerò mai "arancine" gli arancini, anche se a Palermo lo fanno!

Ingredienti: riso, seitan, tofu, piselli, concentrato di pomodoro, sale, pepe, pangrattato, olio per friggere.

Ottimo modo per riciclare gli avanzi di riso e cosine varie giacenti abbandonati in frigorifero.

Se decidete di prepararli a posta, dovrete prima lessare il riso (magari in brodo vegetale); altrimenti utilizzate quello che avete già cotto.
Personalmente, i miei arancini me li sono un po' inventati... mescolando tofu e seitan a cubetti piccolissimi, piselli lessi, poco pomodoro direttamente insieme al riso. Ho pensato "se mi metto a scavare buchi negli arancini di riso per infilarci il ripieno (come vorrebbe la tradizione) non vado da nessuna parte" - la mia manualità non arriva a tanto! - quindi mi sono semplificata la vita con questo trucchetto.
Fatti i dovuti aggiustamenti di sale e pepe, eventualmente farina per amalgamare meglio, ho formato delle palline, le ho rotolate nel pangrattato e poi fritte in abbondante olio caldo.

Goduriosiii!

16 novembre 2006

Spaghetti alla carbonara

Ingredienti: spaghetti, tofu, seitan (possibilmente affumicato), cipolla, panna di soia, curcuma.

Soffriggete la cipolla affettata sottilmente, aggiungete il seitan a cubetti e fate colorire. Nel frattempo cuocete la pasta.
Frullate il tofu con della curcuma, riducendolo a fiocchetti, e tenetelo da parte. Dovrebbe assumere l'aspetto dell'uovo strapazzato.
Quando la pasta sarà cotta, scolatela, amalgamatela al soffritto di seitan, versate sopra panna di soia e tofu sbriciolato, mescolate bene e servite.

La fotografia accanto non è mia, l'ho raccattata in rete. Non ho avuto tempo di fotografare, ma il risultato era estremamente simile. E buono!


PS: sono particolarmente gustosi se mangiati con Marcello* su monte Faito, seduti dietro in macchina, tra una coccola e l'altra.


*Disclaimer: se il vostro ragazzo non si chiama Marcello, sostituite nel periodo di cui sopra al suo nome quello del vostro ragazzo; siete pregate di non sostituire al vostro ragazzo Marcello, altrimenti devo venire "lì", dovunque esso sia, e spezzarvi le gambe. Amen e buon appetito.

15 novembre 2006

Candele vegan

"Allora, la cera non è vegan perché qualsiasi modo tu abbia per condurre un alveare, anche quello più attento e delicato, qualche ape (magari decine) inavvertitamente la uccidi: o la schiacci oppure muore lei tentando di pungerti".

E se lo dice un ex apicoltore (un ex apicoltore che ha smesso l'attività per motivi etici) ci posso credere, vero, Marcello?

Personalmente non sono mai andata pazza per il miele, non ero una fanatica di propoli, pappa reale e altri presunti "integratori" e quindi in vita mia credo di aver dato ben poco fastidio alle api... se si esclude quella calpestata diverse estati fa, ma posso giurare che lei si trovava al momento sbagliato nel posto sbagliato, e neanch'io mi divertii molto nella settimana seguente...

Motivazioni per evitare i prodotti dell'alveare ce ne sono parecchie e molto articolate (fonte uno e due, tanto per dire); ma trovo la spiegazione di Marcello più che sufficiente. Non essendo prodotti indispensabili o insostituibili, perchè dovrei infastidire quegli adorabili insettini pelosi? (Me li sto ingraziando nella speranza che quando ci incrociamo mi lascino in pace!!)

Tuttavia, c'è una cosa di cui non potrei mai fare a meno: le candele.
Sono troppo affascinata dal tremolare leggero della fiammella che si staglia in una stanza completamente buia e fa vagare la mia fantasia, per pensare di non accenderne mai più una in vita mia.

Nonostante molti siti vegan invitino ad utilizzare, in sostituzione delle candele in cera d'api, quelle di paraffina, non mi sembra per nulla una buona soluzione! "La Paraffina è il nome corrente dato ad una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, le cui molecole presentano catene con più di 20 atomi di carbonio. È ricavata dal petrolio e si presenta come una massa cerosa, biancastra, insolubile in acqua e negli acidi."

Navigando altrove, mi consolo scoprendo l'esistenza delle candele vegetali, informandomi meglio Alex su Forum etici mi scrive: "Esistono anche candele fatte di stearina, che è una miscela di grassi vegetali estratti principalmente dalla palma. O candele comunque vegetali a base di soia, o cera carnauba."
Serena mi segnala che Lumen vende candele vegetali; anche Naive sembra che le produca; si trovano anche da natsabé oppure qui, e continuando con le ricerche chissà quanti altri risultati emergerebbero.
Se qualcuno le usa e desidera dire la propria, lo faccia liberamente; sono incuriosita da queste candele, sono molto diverse da quelle tradizionali?

Volendo crearle in casa, si può acquistare il materiale on line; sempre Alex, ad esempio, mi segnala L'aquilone, io ho trovato DeD, e certamente con un motore di ricerca troverete diversi fornitori.

Adesso mi sento molto meglio!

Non c'è nessuna scusa, quindi... lasciate in pace le apine!