11 dicembre 2006

TARTY. E' natale!

Prendete un piccolo e tenero gattino pazzo... diamogli un nome di fantasia, lo chiameremo Tarty.
Prendete l'aria natalizia... ok, il natale ci fa schifo, dopo il natale iniziano le sessioni di esami, arriva "o' fridd", ci si accorge che di tutti i propositi dell'anno appena terminato non se n'è realizzato neanche uno... si spendono un sacco di soldi per regali che non si volevano fare e spesso si ricevono oggetti che non si desiderava ricevere.
Se sei veg* vieni costretto a cenoni con parenti che non ti rispettano neanche un po' e ti offrono cotechini, zamponi, capitoni, gamberoni e pur di farti mangiare carne si staccherebbero un dito per offrirtelo... è una questione di principio, per loro, spingerti a trasgredire o fare la famosa "eccezione".

Ok, il natale ci fa schifo, però... però le luci, le vetrine, la neve (chi ce l'ha), il tempo libero, stare a casa al calduccio sfornando dolci, abbracciare la persona che ami, indossare una calda e morbida sciarpona... è bello. E' un momento magico da vivere dentro di sé, imbroccando lo spirito giusto, un momento per fermarsi, pensare, crescere e maturare.

E allora ci stanno bene le luminarie, ci sta bene il presepe per chi ci crede, e ci sta bene un paganissimo albero di Natale.

E non sarà mica un piccolo, tenero gattino pazzo di nome Tarty a negarcelo?

E così, si parla con Laura, ci si fa raccontare come ha fatto a impedire che Silly, la sua micia pazza, abbattesse il fittizio abete, e si decide che tutto sommato, dai, è fattibile.


Scena: il Papà sullo scaletto tira giù da un mobile altissimo l'albero e lo scatolo delle decorazioni. Tarty sale sullo scaletto per vedere cosa sta succedendo.
Tarty oppone resistenza mentre Vera cerca di staccarla dallo scaletto, ma cede quando vede Sara che estrae dallo scatolo i rami dell'albero (abbiamo un albero coi rami smontabili). Estasiata da tutte quelle fronde, Tarty "zompa" agilmente sul tavolo e inizia ad agguatare, scavare, annusare, addentrarsi, insomma, a dominare il territorio.

Scena: il Papà "pianta" l'albero in un grande vaso colmo di terra per evitare che si possa rovesciare. Tarty salta nel vaso e inizia a scavare, gettando la terra sul pavimento. Vera afferra Tarty e la porta via, Tarty torna a scavare, Vera la riafferra. La scena si ripete per venti volte, finché Vera e Tarty si chiudono in camera (Tarty per vendetta tenta di iugulare Vera, ma al massimo riesce a lesionarle i tendini ad altezza della caviglia).

Scena: Vera e Sara iniziano a montare i rami sull'albero. Tarty scopre quanto sia facile arrampicarsi sui rami e, con invisibilità felina, si nasconde tra le fronde. Quando Vera o Sara inseriscono un altro ramo, una zampa tigro-tartarugata emerge dagli aghi sintetici e ghermisce le miserelle. Le miserelle si incavolano e la strappano via dall'albero, causando la caduta di un numero imprecisato di rami. Mentre li risistemano, Tarty fa il giro dell'albero e riprende gli agguati. Irritazione rassegnata.

Intermezzo: Tarty ha colonizzato l'albero. Nella speranza che, esaurita la novità, smetta di interessarsi all'albero, esso viene lasciato sguarnito per un giorno. Purtroppo, l'albero non perde attrattiva e diventa il nascondiglio preferito di Tarty. Essendo piazzato al centro della casa, è il luogo ideale per tendere agguati alle antilopi e dominare la savana.
Sì, credetemi, ha delle macchie di leopardo, quella micia lì.

Scena: Sara avvolge le lucine (una nutrita "serie" di "pisellini") intorno al tronco dell'albero, girandovi in torno. Tarty va in tilt: non sa se inseguire Sara che girotonda, i pisellini che si agitano o le fronde scosse. Salta al centro dell'albero e decide di fare un po' dell'uno e un po' dell'altro, cercando frattanto di impedire a Vera di portarla via. Ovviamente ci riesce.

Scena: Sara decora l'albero. Tarty ormai è abbarbicata, se non fusa, al tronco e stacca tutte le palline, gli angioletti, i pacchetti che Sara aggancia alle fronde. Sara grida, Tarty si nasconde beffarda. Sa di essere nella ragione. E' il gatto, lei. E il gatto VINCE SEMPRE.
Cala il sipario.


Morale della "favola(?)". L'albero è lì da tre giorni, Tarty da tre giorni è nell'albero. Lo ha quasi completamente spogliato delle decorazioni, alcune non si sa nemmeno che fine abbiano fatto. Non riuscendo a strangolarsi con i fili elettrici (non per niente li abbiamo avvolti intorno al tronco), tenta di mangiare i pisellini, ma non è ancora riuscita a fulminarsi, così ha velocemente perso interesse. Ha però scoperto l'utilità di nascondersi dietro l'enorme vaso di plastica: riesca a girarci intorno molto più in fretta di noi e quindi a sfuggire a qualsiasi tentativo di imporle disciplina.

Gatto 1, umani 0. Come sempre.
Propositi per l'anno nuovo? Scendere a compromessi con sua maestà felina.

Tanto si sa che i proposito per l'anno nuovo non vengono mai mantenuti...



Questi sono stati i commenti al post:
At 22 dicembre, 2006 16:43, laura said…

per ora il nostro albero è ancora tutto intero, e silly non riesce e dormirci dentro (x quello usa il mio armadio). Diciamo ke abbiamo raggiunto un compromesso: lei lo lascia in pace e papà le promette di poterlo abbattere completamente per la befana!!!!bisogna farli sentire utili i gatti!

At 22 dicembre, 2006 19:11, Vera said…

Uhm... guarda Lauretta, tra Silly e tuo padre, io mi preoccuperei più per tuo padre! :D

Mi sa che è lui che si vuole sentire utile e Silly gli da la soddisfazione di stargli appresso! :)

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