Rinuncio in partenza a esprimere in modo sensato e razionale il senso delle letture venute dopo Donne che corrono coi lupi.
Non sarei proprio in grado di spiegarvi contemporaneamente quanto mi hanno suscitato (un tumulto interiore) e quello di cui parlano (argomenti seri e impegnativi), quindi farò prima l'una e poi l'altra cosa... cercando di non perdermi in troppe digressioni.
Fin da quando ero bambina, ho subito il fascino dei racconti su maghi, streghe, folletti e simili. Mi piaceva ascoltare storie del terrore, fantasmi, paranormale e tutto il resto... insomma, se era intangibile, indimostrabile e un pizzico spaventoso, faceva per me.
Crescendo, ho imparato a differenziare un po'... mi piacciono ancora le storie di elfi, folletti e fate, come in generale ho sempre amato le storie di dei e divinità, e tutta la mitologia; ma ben presto ho dovuto rivedere la mia posizione sulle cosiddette streghe. Sono diventate qualcosa di molto poco "paranormale" quando ho capito che nei secoli passati, purtroppo, "strega" molto spesso non era altro se non una donna, che conosceva i poteri curativi delle erbe, o praticava il controllo della nascite, o semplicemente cercava di rendersi un pizzico più autonoma di quanto le fosse consentito... e per questo veniva tacciata di contatti col diavolo, diventava una reietta, finiva torturata, e bruciata.
Penso che su questo ormai possiamo concordare tutti, non è certamente un segreto... per approfondire l'argomento, visitate la pagina di Wikipedia sulla voce Strega e collegamenti vari.
Insomma, gira che ti rigira intorno a streghe, Malleus maleficarum, erboristeria e levatrici (secondo mamma, con le mie mani affusolate avrei potuto diventare agevolmente ostetrica), sono arrivata inevitabilmente alla Wicca. Me ne sono interessata per un po', ma con molta perplessità... finché sul forum delle capellone, incappando in una discussione sull'argomento, ho sentito parlare per la prima volta della Dea.
E qui confesso di essermi scontrata con un argomento di cui non sapevo davvero nulla. La Dea esulava completamente dal mio bagaglio di conoscenze!
Per fortuna le ragazze, gentili come sempre, mi hanno messo sulla buona strada consigliandomi qualche lettura (non ho qui i titoli, ma si trattava principalmente di testi di antropologia), e sono iniziate le letture.
Mi son trovata tra le mani, per primo, Il risveglio della dea di Vicki Noble. Certo, non sapere nulla della Dea e leggere del suo risveglio è stato come mettere il carro davanti ai buoi, così il libro mi ha lasciata in balia di pensieri e sentimenti contraddittori: alcune parti le ho trovate molto interessanti, perché il testo è costellato di riferimenti concreti (di volta in volta archeologici, letterari, sociologici eccetera) che tutto sommato ho potuto seguire e mi hanno introdotta alla realtà storica del culto della Dea, ma in altri punti mi ha lasciata a dir poco perplessa.
Per dirla senza peli sulla lingua, mi sono fatta l'idea che l'autrice fosse mezza matta.
Non ero certamente pronta a sentire certi discorsi, e accettarli dentro di me, per quanto fossero affascinanti... quindi ho accantonato tutto quello che non riuscivo a capire, e ho conservato il substrato di fondo, che mi è servito poi per affrontare letture più impegnative... come Il calice e la spada di Riane Eisler.
Ci tengo a precisare che il libro della Noble non mi ha delusa, ma probabilmente ho letto tre testi nell'ordine opposto a quello consigliabile... mentre infatti affrontavo il monumentale e complesso saggio della Eisler, mi sono imbattuta in un agile libricino, La Grande Madre di Laura Rangoni. Se avessi letto prima la Rangoni, poi la Eisler, sono certa che avrei seguito meglio il discorso, apprezzando maggiormente anche la Noble, possedendo gli strumenti adatti!
Ma in sintesi, senza entrare nello specifico, poiché voglio dedicare a ciascun testo, unico e particolare, lo spazio che merita, cosa mi hanno trasmesso queste letture?
La dico con le parole di Alessandro Marescotti riportate da Peacelink:
Io non studo archeologia, né antropologia, i campi di indagine forse più utili per studiare il culto della Dea, e tuttavia, per quanto scarse siano le mie conoscenze, ho letto riferimenti a miti antichi e meno antichi da me già studiati, opere letterarie che conosco bene, manufatti e forme artistiche piuttosto note, e sono riuscita a seguire le argomentazioni delle autrici... arrivando a dirmi convinta che, almeno nelle linee generali, quanto esposto nelle loro opere sia verosimile, anzi probabile.
Una struttura sociale diversa da quella cui siamo abituati, paritaria, basata su valori positivi e costruttivi espressi e concentrati in una divinità femminile; una Dea, che tuttavia di questi valori non fa dono all'umanità: si limita a custodirli. Perché come tutti gli dei, anche la Grande Madre è creazione dell'uomo, una sua proiezione, che riflette un'umanità molto diversa, quasi antitetica, da quella odierna.
Se quella società, come sembra possibile, è davvero esistita, il nodo della speculazione diventa piuttosto interessante. E' questa la domanda intorno alla quale ruota il saggio della Eisler: "È realisticamente possibile il passaggio da un sistema di guerre incessanti, di ingiustizia sociale e di squilibrio ecologico a un sistema che porti alla pace, alla giustizia e al ripristino dell'armonia?"
La questione è aperta, ma giorno dopo giorno, la necessità di trovare una risposta, mettere in pratica una soluzione, appare sempre più pressante.
Non sarei proprio in grado di spiegarvi contemporaneamente quanto mi hanno suscitato (un tumulto interiore) e quello di cui parlano (argomenti seri e impegnativi), quindi farò prima l'una e poi l'altra cosa... cercando di non perdermi in troppe digressioni.
Fin da quando ero bambina, ho subito il fascino dei racconti su maghi, streghe, folletti e simili. Mi piaceva ascoltare storie del terrore, fantasmi, paranormale e tutto il resto... insomma, se era intangibile, indimostrabile e un pizzico spaventoso, faceva per me.
Crescendo, ho imparato a differenziare un po'... mi piacciono ancora le storie di elfi, folletti e fate, come in generale ho sempre amato le storie di dei e divinità, e tutta la mitologia; ma ben presto ho dovuto rivedere la mia posizione sulle cosiddette streghe. Sono diventate qualcosa di molto poco "paranormale" quando ho capito che nei secoli passati, purtroppo, "strega" molto spesso non era altro se non una donna, che conosceva i poteri curativi delle erbe, o praticava il controllo della nascite, o semplicemente cercava di rendersi un pizzico più autonoma di quanto le fosse consentito... e per questo veniva tacciata di contatti col diavolo, diventava una reietta, finiva torturata, e bruciata.
Penso che su questo ormai possiamo concordare tutti, non è certamente un segreto... per approfondire l'argomento, visitate la pagina di Wikipedia sulla voce Strega e collegamenti vari.
Insomma, gira che ti rigira intorno a streghe, Malleus maleficarum, erboristeria e levatrici (secondo mamma, con le mie mani affusolate avrei potuto diventare agevolmente ostetrica), sono arrivata inevitabilmente alla Wicca. Me ne sono interessata per un po', ma con molta perplessità... finché sul forum delle capellone, incappando in una discussione sull'argomento, ho sentito parlare per la prima volta della Dea.
E qui confesso di essermi scontrata con un argomento di cui non sapevo davvero nulla. La Dea esulava completamente dal mio bagaglio di conoscenze!
Per fortuna le ragazze, gentili come sempre, mi hanno messo sulla buona strada consigliandomi qualche lettura (non ho qui i titoli, ma si trattava principalmente di testi di antropologia), e sono iniziate le letture.
Mi son trovata tra le mani, per primo, Il risveglio della dea di Vicki Noble. Certo, non sapere nulla della Dea e leggere del suo risveglio è stato come mettere il carro davanti ai buoi, così il libro mi ha lasciata in balia di pensieri e sentimenti contraddittori: alcune parti le ho trovate molto interessanti, perché il testo è costellato di riferimenti concreti (di volta in volta archeologici, letterari, sociologici eccetera) che tutto sommato ho potuto seguire e mi hanno introdotta alla realtà storica del culto della Dea, ma in altri punti mi ha lasciata a dir poco perplessa.
Per dirla senza peli sulla lingua, mi sono fatta l'idea che l'autrice fosse mezza matta.
Non ero certamente pronta a sentire certi discorsi, e accettarli dentro di me, per quanto fossero affascinanti... quindi ho accantonato tutto quello che non riuscivo a capire, e ho conservato il substrato di fondo, che mi è servito poi per affrontare letture più impegnative... come Il calice e la spada di Riane Eisler.
Ci tengo a precisare che il libro della Noble non mi ha delusa, ma probabilmente ho letto tre testi nell'ordine opposto a quello consigliabile... mentre infatti affrontavo il monumentale e complesso saggio della Eisler, mi sono imbattuta in un agile libricino, La Grande Madre di Laura Rangoni. Se avessi letto prima la Rangoni, poi la Eisler, sono certa che avrei seguito meglio il discorso, apprezzando maggiormente anche la Noble, possedendo gli strumenti adatti!
Ma in sintesi, senza entrare nello specifico, poiché voglio dedicare a ciascun testo, unico e particolare, lo spazio che merita, cosa mi hanno trasmesso queste letture?
La dico con le parole di Alessandro Marescotti riportate da Peacelink:
Fin dal secolo scorso alcuni studiosi hanno ipotizzato che intorno al V millennio a.C. si sarebbero sviluppate delle società matriarcali basate sulla venerazione della Grande Madre che era considerata una divinità femminile creatrice dell'universo. Di tale divinità si ritrovarono vari resti in tutta Europa e nella Russia asiatica. Sulla base dei documenti che sono stati reperiti si è potuta ipotizzare l'esistenza di una società pacifica e ordinata nata in un sistema politico governato da donne. Non ci sarebbero state disparità tra uomini e donne. Queste società scomparvero intorno al 1500 a.C. quando iniziarono a prendere il potere i popoli indoeuropei provenienti dalla Russia meridionale e dal Mar Nero, che imposero una cultura basate sul culto della forza. "La cultura androcentrica divenne così la cultura della classe dominante", afferma lo storico Umberto Diotti. La trasmissione del potere maschile pose così fine a un'esperienza storica di pacifica convivenza sociale basata sulla parità e sulla tolleranza.Beh, detto in sintesi, tutti i testi parlano proprio di questo. La grande madre introduce egregiamente l'argomento, Il calice e la spada lo approfondisce e lo documenta e, idealmente, il passo successivo dovrebbe essere Il risveglio della Dea.
Io non studo archeologia, né antropologia, i campi di indagine forse più utili per studiare il culto della Dea, e tuttavia, per quanto scarse siano le mie conoscenze, ho letto riferimenti a miti antichi e meno antichi da me già studiati, opere letterarie che conosco bene, manufatti e forme artistiche piuttosto note, e sono riuscita a seguire le argomentazioni delle autrici... arrivando a dirmi convinta che, almeno nelle linee generali, quanto esposto nelle loro opere sia verosimile, anzi probabile.
Una struttura sociale diversa da quella cui siamo abituati, paritaria, basata su valori positivi e costruttivi espressi e concentrati in una divinità femminile; una Dea, che tuttavia di questi valori non fa dono all'umanità: si limita a custodirli. Perché come tutti gli dei, anche la Grande Madre è creazione dell'uomo, una sua proiezione, che riflette un'umanità molto diversa, quasi antitetica, da quella odierna.
Se quella società, come sembra possibile, è davvero esistita, il nodo della speculazione diventa piuttosto interessante. E' questa la domanda intorno alla quale ruota il saggio della Eisler: "È realisticamente possibile il passaggio da un sistema di guerre incessanti, di ingiustizia sociale e di squilibrio ecologico a un sistema che porti alla pace, alla giustizia e al ripristino dell'armonia?"
La questione è aperta, ma giorno dopo giorno, la necessità di trovare una risposta, mettere in pratica una soluzione, appare sempre più pressante.
Magari... Un post molto interessante, credo che approfondirò quello che hai presentato, grazie!
RispondiEliminaciao Vera!
RispondiEliminavolevo solo dirti che stamattina (ovvero adesso) vado a pagare in posta i tuoi CDs...
Scusa l'OT!
Buona giornata
Ele
Vera, conosci Marion Zimmer Bradley? Nel suo ciclo di Avalon (5 libri) parla di una divinita' donna simile a quella di cui parli tu. Io ho letto solo il primo libro (Le nebbie di Avalon) perche' il fantasy non e' il mio genere, ma l'ho trovato molto coinvolgente e ogni tanto faccio un pensierino sui libri successivi... Se ti affascina questo tipo di letture te lo consiglio.
RispondiEliminaCiao
pinklady
Yari, seguiranno post dettagliati su tutti i testi che sto consultando... ;-)
RispondiEliminaEle, grazie, e un bacione!
Pink, la conosco di nome, non mi stupisce affatto che i suoi libri trattino di questo argomento... molto sfruttato nella letteratura, non per niente la Eisler è una fonte dichiarata di Dan Brown per il suo Codice da Vinci... ma se il tema riscuote tanto successo, credo sia proprio per il potenziale intrinseco in tutta la faccenda... merita senz'altro un approfondimento il più scientifico e documentario possibile!
Elena mi ha scritto una e-mail perché non è riuscita a loggarsi e lasciare un commento... lo pubblico comunque qui, perché è molto interessante.
RispondiElimina"Di marion zimmer bradley è da leggere ASSOLUTAMNETE "le nebbie di Avalon". Anche in altri suoi fantasy trovasi la Dea, ma mai come in questo libro.
Successivo al fantasy di Zimmer, consiglio vivissimamente "passaggio ad avalon" di jean shinoda bolen, analista junghiana e professoressa di pasichiatria clinica che ha scritto il meraviglioso libro "le Dee dentro la Donna", da leggere assolutamente, e che ha vissuto e mostrato nel reale quando "le nebbie di Avalon" sia un libro guido per tutte le donne.
Viky noble è un pò particolare, a volte esagerata per i miei gusti, però valido.
Il mio incontro con la wicca l'ho avuto con un libro molto bello e consigliato, anche perchè oggettivato oltre che "allucinato": il sentiero della Dea di Philis Currot.
Ma la cosa più bella è vivere la Dea nel reale."
Grazie, elle, dei suggerimenti. :)
ma perchè non mi accetta il login? e posso mica lasciare in anonimo?
RispondiEliminaveruccia, non hai corretto l'itaggliano del mio commento!
elle
Certo che puoi lasciare in anonimo, ma ti sarò grata se poi aggiungi anche il nome. :)
RispondiEliminaNo, non ho corretto, il tuo itaggliano mi piace troppo! :)
Avrei dovuto?
Bè, il ciclo della Marion Zimmer Bradley, per quanto gradevole da leggersi,tratta la cosa in maniera un po' superficiale, "alla fantasy".
RispondiEliminaSi è sempre supposto che le prime società avessero una struttura matriarcale e adorassero principi femminili, creatori di vita: basta pensare alle cosiddette "veneri" del paleolitico,figure che esaltavano la fertilità, con grandi fianchi e dai grandi seni. O più tardi, alla figura della Potnia, della Signora degli animali delle società minoica. Tuttavia è un po' azzardato fare ipotesi di società ideali e paritarie, ne sappiamo poco o nulla. E'uno spunto di riflessone interessante, ma anche molto scoraggiante. Perché sono scomparse? la natura e la storia selezionano, si è lentamente diffuso un principio diverso, che attraverso la forza e la lotta procurava più cibo, più territorio, zone migliori, in sostanza che assicurava maggiore sopravvivenza al gruppo... ecco ora che mi sono rattristata a sufficienza torno a studiare ;___;
hmmmmmm.. non sono tanto d'accordo sulla superficialità di Mario Zimmer, in particolare per il libro "le nebbie di avalon".
RispondiEliminaA parte che come ho scritto sopra una psicologa junghiana di chiara fama e particolarmente esperta di femminile e Dea, ha scritto e mostrato come ciò che sembra fantasy in quel libro, nella realtà sia una guida efficace e antica, anche sommersa e profonda, di ciò che avviene nella donna nelle sue fasi di vita.
Per quel che mi riguarda ho ritrovato e ritrovo con grande chiarezza, e nel caso del libro speficico direi anche con "implacabilità", il femminile profondo e misterico che è andato perduto, ma che è possibile ritrovare nelle profondità di se.
Vivo ed ho vissuto esperienze profonde e coinvolgenti legate al femminile e alla ricerca del Sacro. A volte trovi in te cose che poi risuonano o si completano anche nella lettura di libri. Il caso de "le nebbie di Avalon" mi conferma ciò.
In effetti altri libri della stessa serie di Zimmer Bradley non li ho trovati così coinvolgenti e centrati sul mistero della Dea.
Elle
Francesca, se posso permettermi una considerazione... Io non credo che dovremmo rassegnarci all'idea che solo perché un individuo, popolo o specie è più forte di un altro, e può quindi permettersi di nuocere all'altro, dovrebbe automaticamente sentirsi autorizzato o in dovere di farlo; forse è ingenuità, ma continuo a credere che le persone possano essere cambiate. Certo, sarebbe una delle "lotte" non violente più dure per l'umanità, la riaffermazione dei valori femminili comporta la necessità di stravolgere completamente l'ordine in cui viviamo adesso... è un cambiamento forse di portata pari alla battaglia per i diritti animali... e secondo me, sono lotte che dovrebbero procedere affiancate... E tuttavia io credo che siano lotte possibili, e necessarie. Senz'altro non si ritornerà esattamente alla società arcaica, non si può cancellare tutto quel che vi è stato in mezzo, ma si arriverà a qualcosa di diverso che in qualche modo ne rispecchierà, appunto, i valori... lo spero! :(
RispondiEliminaComunque, circa il motivo della scomparsa di queste società, Eisler utilizza una terminologia specifica che spero di riuscire a spiegare senza rendermi troppo ridicola... ^-^
Se ben ricordo, chiama "attrattori" i due sistemi culturali alla base dell'organizzazione sociale, che generano di volta in volta androcrazia e gilania col prevalere dell'uno o dell'altro; sostiene che periodicamente uno degli attrattori si rafforzi a discapito dell'altro; ad esempio, quando il sistema a impostazione femminile, gilanico, è stato spazzato via dai Kurgan, portatori dei valori della Spada, ha avuto luogo quel fenomeno (non ricordo come lo definisce Eisler, però...): l'attrattore androcratico ha prevalso nettamente.
Tuttavia Eisler dimostra che nei secoli successivi "ondate" di gilania anche piuttosto consistenti sono riemerse, immediatamente schiacciate dalla repressione androcratica (leggi proprio caccia alle streghe, o in tempi attuali soffitto di cristallo). E' necessario che la spinta gilanica riesca a contrastare la repressione androcratica... difficile forse, ma perché considerarlo impossibile? La società siamo noi, le persone che la compongono: sta a noi formarla...
E adesso la smetto, perché mi si rivina il post sul Calice e la spada! :)
Elle, concordo con quanto dici: non necessariamente l'invenzione poetica e letteraria toglie credibilità al substrato oggettivo... è solo un modo diverso per veicolare le idee. Senz'altro un saggio è più credibile, ma può risultare meno gradevole. :(
Devo confessare che è stato proprio il libro di Dan Brown a incuriosirmi su un argomento di cui sapevo molto poco... stimolandomi a cercare altre informazioni.
E questa ricerca, non ha forse avuto inizio con un romanzo della Allende?
Ben vengano tutte le opere che possono accendere un briciolo di interesse nel più vasto numero di persone...!
di soffitto di cristallo non so assolutamente niente, che è?
RispondiEliminaVorrei aggiungere una cosa, sperando di non venire fraintesa: concordo con il fatto che abbiamo bisogno assoluto di una rinascita del femminile per .. volgere le sorti di questo mondo succube di un'egemonia maschile. ecc ecc eccc...
Vorrei però sottolineare che non credo assolutamente che il femminile sia meglio del maschile. Anzi, la risoluzione avverrà, se mai sarà possibile, quando tra altenanti tentativi tra l'una e l'altra posizione si arriverà a una equilibrata via di mezzo.
Questa via di mezzo deve esperimentarsi e radicarsi soprattutto nell'essere umano, che grazie a secoli di evoluzione non si divide più in uomini strettamente maschilizzati e donne strettamente femminilizzate, ma al contrario tende sempre più ad integrare queste parti entro se.
Trovo che la sopressione del femminile e le angherie irracontabili cui il femminile è stato sottoposto, hanno risvegliato nella femmina una parte combattiva e di rivalsa molto forte e potente. Questo ha permesse che a oggi noi donne abbiamo mille possibilità in più, anche ha portato a una sorta di rovesciamento dei ruoli: si assiste molto spesso a una femminilizzazione eccessiva dell'uomo, che stenta a ritrovare la propria voce e determinazione, e quanto spesso a una maschilizzazione della donna? Donne che non sanno più cosa vuol dire essere donne?
Femminile e Maschile è altra cosa da Uomo e Donna. Sono due energie complementari che vanno integrate.
Non credo che una rinata società esclusivamente femminile possa sulla lunga distanza determinare un clima assoluto di pace, amore e meraviglia, perchè fa parte del femminile profondo essere anche profondamente ombrosa e pericolosa.
Quello che maggiormente emerge dal libro "le nebbie di avalon, per esempio, è proprio la caratteristica inflessibile e spietata di un divino femminile che non si ferma davanti a niente, a volte e quando ritiene che serve. L'anima guerriera della donna non è meno spaventosa di quella dell'uomo. Aggiungerei che la rappresentazione femminea di Dea guerriera - la Dea Kalì - è una visione che nella sua accezione ombrosa è assolutamente terrificante. E lo è davvero.
Entrare in contatto e connessione con la Potenza del Femminile significa Necessariamente e Assolutamente passare attraverso Lei. Riconoscerla come parte di se, e integrarrla.
Ciò permette di conoscere le proprie parti distruttive e terrifiche, e saperle contenere e indirizzare. Vanno usate ed espresse solo quando serve, in casi estremi e di estrema consapevolezza. Per il resto non sapere di averle significa lasciare agio e campo libero a una potenza terrificante che opera distruzioni di vario tipo, proprio perchè non ricononosciuta.
Possiamo parlarne per mille anni, ma quello che ci spetta credo sia incontrare e riconoscere queste parti di noi nel quotidiano
Elle
Dunque, il soffitto di vetro è il fenomeno per cui una donna molto difficilmente riuscirà ad arrivare a ricoprire il ruolo più importante all'interno di un'azienda e simili... uno sbarramento tacito che impedisce a una persona, seppur qualificata, di ottenere ruoli importanti per il semplice motivo di essere "femmina".
RispondiEliminaElle, il tuo messaggio mi stupisce non poco!
Non credevo di aver dato l'impressione di essere favolevole al dominio della donna sull'uomo... e appunto, proprio perché "uomo" non necessariamente è uguale a "maschile", e "donna" non necessariamente è uguale a "femminile"... tengo separate le due cose! Non c'è neanche bisogno di discuterne. ;-)
Femminile e maschile per me sono valori, parti del tutto, che devono trovare un equilibrio nell'intero genere umano, e all'interno di ogni singolo uomo o donna vivente.
Però, i principi femminili, quelli di cui si parla in questi testi, sono sostanzialmente principi positivi e, appunto, costruttivi, mirati a creare, piuttosto che distruggere, conservare e far crescere piuttosto che spazzare via. Sono probabilmente una parte di qualcosa di più vasto... trovo giuste le tue osservazioni sul lato ombroso, ovvero oscuro, della natura della donna, ma non credo che le autrici di quei testi si riferissero a questo aspetto; esso è certamente parte della donna, ma appunto, si stanno considerando come valori "femminili" e positivi soltanto una parte dei valori posseduti solitamente dalla donna.
Non so se sono stata chiara!
Comunque, hai scritto parole molto belle sull'elemento oscuro... oscuro e potente... perchè è nelle viscere della terra che si cova la nuova vita, l'energia, che poi viene portata alla superficie e alla luce...
tesoruccio, mi era assai piaicuto il tuo commento. Infatti non controbattevo a te ma allargavo il penziero mio a riguardo...
RispondiElimina:-)))
Comunque la cosa che più ricordo del fantasi di marion zimmer, è proprio la presenza e la tracciatura profondamente implacabile e di sovente nera della Dea Madre.. ragazzi se l'ha disegnata bene!
:)
RispondiEliminaMi incuriosisci, elle!
:-))
RispondiEliminaguarda questa foto http://www.picbasic.it/elena/img14.jpg
ero io qualche annetto fà, quando ero giovane e bella ;-)
ora sono la fotocopia di barbamamma, e non riesciurei a piegarmi nemmeno la metà di quello che vedi nella foto, figuriamoci la danza!!! ohhhhhhh mammaaaaa...
comunque sia, stavo partecipando a un cors di biodanza e shamanesimo, intitolato shakty la Splendente. Era tutto sulla ricerca e sulla connessione con il femminile. Del quale femminile s'intende proprio TUTTO, parti ombra comprese.
Credo che mai nella vita mi capiterà un'altra foto del genere- prima di tutto perchè sono sfotogenica in maniera incredibile e solo una foto su mille è decente!- ma in secondo tempo, per me questa foto mostra incredibilmente proprio la completezza della donna: la parte luminosa e la parte d'ombra, guarda come sono entrambe presenti nella stessa figura...
La bianca, la rossa, la nera.
Fu proprio in quel periodo che incontrai in me parti profonde e anche difficili da guardare del femminile. Ma se un senso di completezza, o una parvenza di completezza ho contattato, lo devo proprio a questo: al bianco, al rosso e al nero.
Foto bellissima, ma sono sicura che anche il pancione da barbamamma lo è. :)
RispondiEliminaIo ho esperito più di una volta l'aspetto distruttivo del mio essere; mi chiedo se saprò mai "prenderne il controllo" senza esserne schiacciata o danneggiata... e senza fare del male agli altri. :(
grazie :-)
RispondiEliminaè che il pancione da barbamamma rende più l'idea del mio aspetto pinguino che altro ;-)
Non credo che ci sia possibile immaginare di prendere il controllo degli aspetti profondi e terrifici della nostra psiche. Credo invece che l'averli incontrati, sapere che esistono e che sono potenzialmente pericolosi - molto pericolosi - sia una precauzione d'uso importantissima. Ci permette di essere coscienti di essere tanto distruttive quanto creative. Quindi in qualche maniera di... agire quando siamo in tempo direi. Una volta evocate le forze distruttive e messe in campo non si possono controllare più che tanto, ma molto si può fare per evitare che eruttino in maniera violenta e incontrollabile.
Stiamo parlando della Dea Kalì, che ha un suo senso compiuto, anche nella distruzione. Imparare a guardarla negli occhi è cosa assai dura, ma solo attraverso il riconoscimento e il rispetto, e l'onore che le si rende, si può pensare di instaurare un "sano" legame con le proprie forze, di luce e di ombra.
ahhhhhhhhh che discorso!
"Una volta evocate le forze distruttive e messe in campo non si possono controllare più che tanto, ma molto si può fare per evitare che eruttino in maniera violenta e incontrollabile."
RispondiEliminaEcco, stavo cercando di dire proprio questo!
^-^
Bè, senza distruzione non c'è rinascita no? ;)
RispondiEliminaTutto molto interessante, purtroppo adesso non mi sento all'altezza di dire la mia, sarà il caldo o la stanchezza..
Cmq, Vera ti consiglio fortemente di leggere Le Nebbie di Avalon, anche se è scritto sotto forma di romanzo non vuol dire che non sia in grado di comunicare qualcosa, anzi.
ciao!
Tank
Lo aggiungerò in coda alla mia interminabile lista dei desideri! :)
RispondiEliminaCiao, ritorno per un paio di giorni in rete...
RispondiEliminaHo fatto un salto...quante cose interessanti da leggere *_*
sull'argomento ti posso consigliere un recentissimo libro "Oscure madri splendenti" di luciana percovich pubblicato dalla Venexia.
Riassume, compare, collega, i "testi sacri" sull'argomento in modo semplice ma efficace, con le nuove scoperte archeologiche e fra di loro.
Per il resto tutti i libri della Gimbutas sono da possedere :P
Però è tutta archeologia e storia delle religioni :)
La Noble mi lascia sempre un po' perplessa, l'ho anche incontrata a Bologna alla presentazione del suo ultimo libro. boh è un po' "così"...
Basta mi dilungo troppo!
Ripasso quando torno dalle vacanze
Uhhhhhh un altro titolo da aggiungere alla mia interminabile wish list... :(
RispondiEliminaLo so che i libri della Gimbutas sono d'obbligo, ma non si troovanooo!
...la Noble... è un po' troppo oltre per starle dietro! :D
Baci!! ^-^
Lo so che sei in vacanza ma tantè...la Gimbu la trovi in biblioteca di sicuro. "le dee viventi" si dovrebbe è uscito da pochi anni quindi si dovrebbe trovare...azz se vuoi ti faccio un listone spaventoso AHAHHAHA
RispondiEliminama il libro che ti ho suggerito secondo me è un ottimo sunto ;)
buone ferie :)
Ciao Vera!!
RispondiEliminaSono arrivata al tuo blog da poco, cercando altri vegetariani come me che potessero dare qualche dritta ad una novellina (io) e....addirittura ho trovato una vegetriana interessata al culto della Dea!!
Io studio e pratico la WIcca da poco meno di un anno, è poco lo so, ma se hai qualche domanda da fare sarò felicissima di risponderti!
Nel frattempo, passa a "trovarci" nel forum di Wicca.it (sempre se non l'hai già fatto), troverai un sacco di informazioni al riguardo!
Un abbraccio!
Jessica
Ciao Jessica, verrò sicuramete a fare un giro sul sito da te indicato, appena avrò un po' di tempo... :)
RispondiEliminaChe bello, quindi anche tu sei vegetariana? :)
Già, da poco, ma spero possa valere il detto "meglio tardi che mai"!! =O)
RispondiEliminaIn pratica sono nella fase "revolution" del mio modo di vivere e grazie al tuo blog mi sto dando al likaggio pazzo di tutto ciò che indichi per trovare spunti e idee nuove!
Posso dire che, con questa decisione, sono finalmente sulla strada giusta per un mio equilibrio interiore....sono sempre stata alla ricerca di "qualcosa" che mi permettesse di sentirmi in armonia con la natura ed ho trovato la wicca, diventare vegetariana è stata la ciliegina sulla torta!
Un abbraccio
Jessica
Già, meglio tardi che mai!
RispondiEliminaE' fantastico sentirti così energica e piena di gioia e posso capire benissimo il perchè. ;-)
Per me è stato più o meno lo stesso! :)
Un abbraccio,
Vera
ciao vera,girando nel blog x le risposte al tuo quizzone(ma nn ci riuscirò,nn ho abbastanza tempo!)ho visto questo post e volevo dirti che anni fa ho letto un libro che forse ti piacerebbe:"i misteri della donna-un'interpretazione psicologica del principio femminile come è raffigurato nel mito,nella storia e nei sogni",di M.Esther Harding,ed astrolabio.parla di archetipi,popoli antichi,mondo psichico femminile e c'è un bel capitolo sulla relazione luna-donna,ciclo lunare-ciclo mestruale..è un libro vecchio, se ti interessa e non lo trovi ti spedisco volentieri il mio!ciao
RispondiEliminaEmi, credo di conoscerlo per sentito dire, mi piacerebbe leggerlo, ma tu sei sicura che non ti costa separartene? :o
RispondiEliminatranquilla,mi è piaciuto leggerlo ma non lo considero un libro,come dire,di consultazione!e per quando le mie bimbe saranno grandi ne saranno stati scritti molti altri,x ora neanche sanno leggere!se lo vuoi dammi dritte su come mandartelo.baci
RispondiElimina