Ieri pomeriggio mi sentivo così sola, terrorizzata e triste che mi sono buttata, finalmente, sulla cucina.
Era da un po' che volevo provare queste tagliatelle dolci, in tema carnevalizio. Avevo comprato la semola, finita tutta per i ravioli di Natale; mi ero finalmente decisa ad affrontare il noioso lavoro di impastare, impastare, impastare, quando ho scovato nel freezer una terrina contenente una palla di pasta già pronta da stendere, surgelata proprio in occasione della preparazione del menù di natale. Cioè, a dir la verità l'ho scovata nel frigo: l'avevo trovata in freezer il giorno prima, l'avevo messa in frigorifero perchè si scongelasse e potessi farci le tagliatelle dolci e poi mi ero dimenticata tutto. Insomma, stavo per rifare la pasta ex novo senza minimamente accorgermi che ce l'avevo già pronta nel frigorifero, ma un intervento provvidenziale ha salvato la situazione. Ed eccomi soddisfatta!
Ingredienti: 250 g di semola di grano duro, 50 g di farina di ceci, la punta di un cucchiaino di curcuma, un pizzico di sale, un cucchiaino di olio di mais, 4 cucchiai di zucchero integrale di canna, olio di semi di arachidi (per friggere), malto, acqua q.b..
Mescolate la semola, la farina di ceci, la curcuma, il sale, l'olio di mais, lo zucchero, e impastate con acqua sufficiente ad ottenere un impasto omogeneo e compatto, ma abbastanza morbido. Lasciatelo riposare per mezz’ora.
Tirate la pasta col mattarello, tagliatela in lunghi rettangoli e poi passateli nella macchina per la pasta, riducendoli allo spessore di circa 3 mm. Infarinateli se necessario, passateli nel'apposito rullo per le tagliatelle, e stendetele allineate su un vassoio.
Riscaldate in una padella un mezzo dito di olio di semi di arachidi, friggetevi le tagliatelle (potete dare loro una forma particolare, se lo preferite), sgocciolatele per bene e asciugatele su carta assorbente.
Trasferitele in un contenitore adeguato, cospargetele di malto molto dolce e con le codette biologiche di Hinikko.
Piccola nota sulla macchina per la pasta. Secondo me è un'invenzione stupenda. Io non sarei mai in grado di tirare una sfoglia tanto sottile, senza, e invece fare la pasta in casa è troppo divertente per rinunciarvi. Non serve la macchina Imperia col motore elettrico, ne basta una qualsiasi che funzioni a manovella; io ne ho una tale e quale a questa (che è un'Imperia a mano, appunto) ma di marca ignota, pagata circa 15 euro, quindi il costo è davvero sostenibile. Va beh, la mia è importata dalla Cina il che non è proprio l'ideale, ma spero che si riesca a trovare qualcosa di simile, economico e fabbricato in Italia!
Piccola nota sul mio esame di storia dell'arte medievale. Dalla Domus ecclesiae di Dura Europos ad Altichiero da Zevio, con tutto quello che c'è di mezzo, in 8 giorni. Non c'è male, anche se adesso ho una confusione in testa indescrivibile, mi pare di averci dentro più nomi di quelli contenuti nella Commedia, ma mi sono impegnata, lo giuro, ho fatto quello che potevo e tutto sommato devo anche riconoscere di essere soddisfatta: sono riuscita a interpretare i deliri del manuale trasformandoli in qualcosa di sensato e comprensibile anche per chi non parla l'assurdo gergo tecnico tipico della storia dell'arte.
Non dimentichiamoci che mi sono consumata gli occhi per quasi tre mesi, a prendere appunti in un'aula illuminata solo dal fioco bagliore delle presentazioni in power point proiettate 15 metri più avanti; e che ho saltellato allegramente per duomi, chiese e basiliche col sole, con la pioggia, con la sindrome premestruale e con gli stivali troppo piccoli; e che non ho saltato neanche una, e dico una, ora di lezione.
In poche parole, o anonimo professore di storia dell'arte, fammi passare l'esame, ti posso assicurare che me lo sono meritata.
Piccola nota sul correre con i lupi. Ieri sera, inaspettatamente, dopo più di un anno di assenza, la mia Lupa data in prestito è tornata a casa. Per adesso sta ancora riposando al calduccio nella coperta di Tarty, ma credo che abbiamo di nuovo molto, molto da dirci.
Era da un po' che volevo provare queste tagliatelle dolci, in tema carnevalizio. Avevo comprato la semola, finita tutta per i ravioli di Natale; mi ero finalmente decisa ad affrontare il noioso lavoro di impastare, impastare, impastare, quando ho scovato nel freezer una terrina contenente una palla di pasta già pronta da stendere, surgelata proprio in occasione della preparazione del menù di natale. Cioè, a dir la verità l'ho scovata nel frigo: l'avevo trovata in freezer il giorno prima, l'avevo messa in frigorifero perchè si scongelasse e potessi farci le tagliatelle dolci e poi mi ero dimenticata tutto. Insomma, stavo per rifare la pasta ex novo senza minimamente accorgermi che ce l'avevo già pronta nel frigorifero, ma un intervento provvidenziale ha salvato la situazione. Ed eccomi soddisfatta!
Ingredienti: 250 g di semola di grano duro, 50 g di farina di ceci, la punta di un cucchiaino di curcuma, un pizzico di sale, un cucchiaino di olio di mais, 4 cucchiai di zucchero integrale di canna, olio di semi di arachidi (per friggere), malto, acqua q.b..
Mescolate la semola, la farina di ceci, la curcuma, il sale, l'olio di mais, lo zucchero, e impastate con acqua sufficiente ad ottenere un impasto omogeneo e compatto, ma abbastanza morbido. Lasciatelo riposare per mezz’ora.
Tirate la pasta col mattarello, tagliatela in lunghi rettangoli e poi passateli nella macchina per la pasta, riducendoli allo spessore di circa 3 mm. Infarinateli se necessario, passateli nel'apposito rullo per le tagliatelle, e stendetele allineate su un vassoio.
Riscaldate in una padella un mezzo dito di olio di semi di arachidi, friggetevi le tagliatelle (potete dare loro una forma particolare, se lo preferite), sgocciolatele per bene e asciugatele su carta assorbente.
Trasferitele in un contenitore adeguato, cospargetele di malto molto dolce e con le codette biologiche di Hinikko.
Piccola nota sulla macchina per la pasta. Secondo me è un'invenzione stupenda. Io non sarei mai in grado di tirare una sfoglia tanto sottile, senza, e invece fare la pasta in casa è troppo divertente per rinunciarvi. Non serve la macchina Imperia col motore elettrico, ne basta una qualsiasi che funzioni a manovella; io ne ho una tale e quale a questa (che è un'Imperia a mano, appunto) ma di marca ignota, pagata circa 15 euro, quindi il costo è davvero sostenibile. Va beh, la mia è importata dalla Cina il che non è proprio l'ideale, ma spero che si riesca a trovare qualcosa di simile, economico e fabbricato in Italia!
Piccola nota sul mio esame di storia dell'arte medievale. Dalla Domus ecclesiae di Dura Europos ad Altichiero da Zevio, con tutto quello che c'è di mezzo, in 8 giorni. Non c'è male, anche se adesso ho una confusione in testa indescrivibile, mi pare di averci dentro più nomi di quelli contenuti nella Commedia, ma mi sono impegnata, lo giuro, ho fatto quello che potevo e tutto sommato devo anche riconoscere di essere soddisfatta: sono riuscita a interpretare i deliri del manuale trasformandoli in qualcosa di sensato e comprensibile anche per chi non parla l'assurdo gergo tecnico tipico della storia dell'arte.
Non dimentichiamoci che mi sono consumata gli occhi per quasi tre mesi, a prendere appunti in un'aula illuminata solo dal fioco bagliore delle presentazioni in power point proiettate 15 metri più avanti; e che ho saltellato allegramente per duomi, chiese e basiliche col sole, con la pioggia, con la sindrome premestruale e con gli stivali troppo piccoli; e che non ho saltato neanche una, e dico una, ora di lezione.
In poche parole, o anonimo professore di storia dell'arte, fammi passare l'esame, ti posso assicurare che me lo sono meritata.
Piccola nota sul correre con i lupi. Ieri sera, inaspettatamente, dopo più di un anno di assenza, la mia Lupa data in prestito è tornata a casa. Per adesso sta ancora riposando al calduccio nella coperta di Tarty, ma credo che abbiamo di nuovo molto, molto da dirci.
macumba macumba!!
RispondiElimina(la lupa... l'ho comprata...)
oioi...mi ricordo quando studiavo storia dell'architettura alle superiori....tra Bernini,Borromimi, Da Vinci,Gaudì, Bauhaus(che non è una cuccia per cani...)e tutti gli altri, non ti dico che confusione!!
RispondiEliminaVedrai che andrà benone :-) Ottima la ricetta!!
RispondiEliminaBauhaus... la mia prof del liceo ci ammoniva sempre a non dire "baubau"! :D
RispondiEliminaL'esame è andato alla stragrande!!