Sul finire di agosto io e il Mancino ci siamo regalati un viaggio a Ravenna, via Bologna. Lo so, non ho detto niente a nessuno e così probabilmente ho perso l'occasione di incontrare qualcuno di voi... ma volevamo starcene per conto nostro, una volta tanto, godendoci una totale autonomia di spostamenti e la libera scelta su cosa fare e quando farlo. Sappiate subito che Ravenna mi è piaciuta tantissimo, quindi ci sono forti probabilità di ritornarci, anche se non a breve.
Come dicevo, sia all'andata che al ritorno siamo passati per Bologna, città il cui nome basta a causare l'orticaria alla mia amica Laura ma che a me non è dispiaciuta.
È piccola, ma proprio tanto. Si gira a piedi senza difficoltà, infatti tutti si sconvolgevano quando chiedevamo informazioni sugli autobus... altro che Roma! Avendo lasciato i bagagli in deposito in stazione, gli spostamenti sono stati facilissimi; purtroppo, la città sembrava moribonda. Capisco che d'estate gli studenti scarseggino, ma per essere il sabato dell'ultima settimana di agosto, mi aspettavo un po' di vita in più...
Tralascio l'elenco di quello che abbiamo visto e fatto, per raccontarvi alcune delle cose che ci hanno colpito.
Innanzitutto, tanto di cappello a tutti i vegetariani e vegan che vivono in Emilia Romagna: dovunque ci girassimo, i menù erano infarciti di carne (e a Ravenna anche di pesce); in alcuni casi le verdure non c'erano neppure come contorno. Alla fine abbiamo mangiato al ristorante cinese: come sempre, una garanzia di cibo vegan a poco prezzo. Veramente a un passo dalla stazione c'era una specie di tavola calda (google mostra una tabaccheria, ma adesso c'è una tavola calda) che serviva i piatti pronti Bioappetì, però all'ora di cena non eravamo in zona. Siamo anche incappati in una piadineria che offriva una sedicente piadina vegetariana, col formaggio, e fin qui ci siamo... c'era scritto vegetariano, non vegan. Ma qualcuno dovrebbe proprio spiegare a Mr Piadina che lo strutto presente nell'impasto NON è un ingrediente vegetariano!
Pazienza. Ci siamo rifatti la bocca con il sorbetto 100% vegetale di Grom, piacevole scoperta fin dai tempi della gita a Siena (quella in cui ho imparato a svuotare la mooncup nei bagni pubblici). Nelle gelaterie trovate una tabella con l'elenco dei gusti adatti alle varie intolleranze; i prezzi sono un po' alti, ma ne vale decisamente la pena!
Passeggiando per la città, ci siamo imbattuti in una delle sedi di Eataly, così siamo entrati a dare un'occhiata. Che dire? I prezzi, ovviamente, sono altissimi e quei pochi prodotti vegan sono comunque così "improbabili" che perfino io sono uscita a mani vuote. Però è stato divertente. Vedere espositori su espositori di pregiata pasta di Gragnano mi ha fatto sorridere. Gragnano confina con Castellammare e la sua pasta si trova sulla tavola di tutti gli stabiesi quotidianamente - e non certo a quei prezzi! Ma immagino che sia lo stesso, che so, per i capperi a Salina o cose del genere. Comunque, non voglio giudicare Eataly, sono solo osservazioni buttate lì... ad avere un po' di soldi da spenderci, deve essere bello concedersi qualche sfizio in un posto del genere.
Per esempio, portando a casa qualche libro. A destra potete vedermi mentre mi cimento in una posa "Nigella Lawson style"; pregasi notare la mia fantastica abbronzatura, duramente conquistata con 15 giorni di esposizione al sole cilentano!**
Un' ultima cosa da dire su Bologna, poi chiudo perché a scrivere tutto ci vorrebbero ore.
Ci sono un sacco di biciclette in giro, non quante a Ravenna, ma comunque in numero impressionante! Purtroppo pare ci sia anche un discreto traffico di bici rubate, come dimostrano iniziative di questo tipo, ma fa veramente effetto vedere tante persone che pedalano... Approfondirò il discorso nel prossimo post in cui, oltre a straparlare di Ravenna, sarete messi al corrente dei miei tentativi di entrare in possesso di una bici... con annessi e connessi!
**No, non questo qui, ques'altro! Non siamo riusciti a vederlo, ma il titolo mi piaceva così!
*Chi non lascerà commenti sulla mia fantastica abbronzatura verrà bannato da questo blog vita natural durante...
Come dicevo, sia all'andata che al ritorno siamo passati per Bologna, città il cui nome basta a causare l'orticaria alla mia amica Laura ma che a me non è dispiaciuta.
È piccola, ma proprio tanto. Si gira a piedi senza difficoltà, infatti tutti si sconvolgevano quando chiedevamo informazioni sugli autobus... altro che Roma! Avendo lasciato i bagagli in deposito in stazione, gli spostamenti sono stati facilissimi; purtroppo, la città sembrava moribonda. Capisco che d'estate gli studenti scarseggino, ma per essere il sabato dell'ultima settimana di agosto, mi aspettavo un po' di vita in più...
Tralascio l'elenco di quello che abbiamo visto e fatto, per raccontarvi alcune delle cose che ci hanno colpito.
Innanzitutto, tanto di cappello a tutti i vegetariani e vegan che vivono in Emilia Romagna: dovunque ci girassimo, i menù erano infarciti di carne (e a Ravenna anche di pesce); in alcuni casi le verdure non c'erano neppure come contorno. Alla fine abbiamo mangiato al ristorante cinese: come sempre, una garanzia di cibo vegan a poco prezzo. Veramente a un passo dalla stazione c'era una specie di tavola calda (google mostra una tabaccheria, ma adesso c'è una tavola calda) che serviva i piatti pronti Bioappetì, però all'ora di cena non eravamo in zona. Siamo anche incappati in una piadineria che offriva una sedicente piadina vegetariana, col formaggio, e fin qui ci siamo... c'era scritto vegetariano, non vegan. Ma qualcuno dovrebbe proprio spiegare a Mr Piadina che lo strutto presente nell'impasto NON è un ingrediente vegetariano!
Pazienza. Ci siamo rifatti la bocca con il sorbetto 100% vegetale di Grom, piacevole scoperta fin dai tempi della gita a Siena (quella in cui ho imparato a svuotare la mooncup nei bagni pubblici). Nelle gelaterie trovate una tabella con l'elenco dei gusti adatti alle varie intolleranze; i prezzi sono un po' alti, ma ne vale decisamente la pena!
Passeggiando per la città, ci siamo imbattuti in una delle sedi di Eataly, così siamo entrati a dare un'occhiata. Che dire? I prezzi, ovviamente, sono altissimi e quei pochi prodotti vegan sono comunque così "improbabili" che perfino io sono uscita a mani vuote. Però è stato divertente. Vedere espositori su espositori di pregiata pasta di Gragnano mi ha fatto sorridere. Gragnano confina con Castellammare e la sua pasta si trova sulla tavola di tutti gli stabiesi quotidianamente - e non certo a quei prezzi! Ma immagino che sia lo stesso, che so, per i capperi a Salina o cose del genere. Comunque, non voglio giudicare Eataly, sono solo osservazioni buttate lì... ad avere un po' di soldi da spenderci, deve essere bello concedersi qualche sfizio in un posto del genere.
Per esempio, portando a casa qualche libro. A destra potete vedermi mentre mi cimento in una posa "Nigella Lawson style"; pregasi notare la mia fantastica abbronzatura, duramente conquistata con 15 giorni di esposizione al sole cilentano!**
Un' ultima cosa da dire su Bologna, poi chiudo perché a scrivere tutto ci vorrebbero ore.
Ci sono un sacco di biciclette in giro, non quante a Ravenna, ma comunque in numero impressionante! Purtroppo pare ci sia anche un discreto traffico di bici rubate, come dimostrano iniziative di questo tipo, ma fa veramente effetto vedere tante persone che pedalano... Approfondirò il discorso nel prossimo post in cui, oltre a straparlare di Ravenna, sarete messi al corrente dei miei tentativi di entrare in possesso di una bici... con annessi e connessi!
**No, non questo qui, ques'altro! Non siamo riusciti a vederlo, ma il titolo mi piaceva così!
*Chi non lascerà commenti sulla mia fantastica abbronzatura verrà bannato da questo blog vita natural durante...