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13 marzo 2009

Autoproduzione del tofu (con Sojafit)

Nella giornata di Laboratorio in casa della Sana Gola, Ramona ci ha mostrato la tecnica di preparazione del tofu, utilizzando la macchina per il latte di soia (la VeganStar nello specifico) per sveltire il procedimento.

Innanzitutto, devo dire che sono rimasta colpita dal design della nuova VeganStar, è veramente piccola, compatta ed elegante... anche se, per quello che costa, e considerando che le funzioni sono più o meno identiche per tutti i tipi di Soy Milk Maker, sono contentissima della mia Sojafit.

In secondo luogo, ammetto che l'idea di utilizzare la Sojafit per preparare il tofu fa risparmiare tempo e fatica, oltre a consentirvi di arrivare al prodotto finito lasciando la cucina in condizioni abbastanza dignitose: non so voi, ma a preparare il latte di soia a mano, sporco tantissimo e mi stanco molto.

Terzo punto: non ho notato abissali differenze tra il procedimento che uso abitualmente per fare il tofu e quello di Ramona, ma ho imparato qualcosa di nuovo.

1) La temperatura alla quale si fa cagliare il tofu ne determina la consistenza.
Se si versa il caglio quando il latte si trova a circa 80°, esso rimarrà più morbido; a temperature più alte, caglierà in fretta e diverrà più compatto. Provare per credere!

2) Specialmente quando si utilizza una Soy milk maker, è importante strizzare l'okara per spremerne la maggior quantità possibile di grassi. La sojafit ha il pregio di macinare finemente il fagiolo di soia, ma il filtro a buchi piccoli trattiene molta della "sostanza" dei fagioli stessi.
Armatevi di guanti di gomma, di un fazzoletto di stoffa e strizzate bene l'okara sul latte, prima di cagliarlo.

3) Con una fuscella è tutto più facile. L'ideale sarebbe averne due, di identiche dimensioni; dopo aver "scolato" il tofu, la seconda si infila nella prima e poi vi si poggia un peso: incastrandosi alla perfezione, tengono in pressione il tofu a meraviglia.
Il massimo è usare la pressa per il tofu, magari fatta in casa, perché a differenza della maggior parte delle fuscelle è quadrata e permette, poi, di tagliare il tofu a pezzi più regolari.

Per il resto, il procedimento è semplice: si prepara il latte di soia con la macchina, si strizza l'okara e poi si mette il latte sul fuoco. Potete utilizzare il "termometro" della Sojafit per verificare la temperatura; se è scesa troppo tenete il latte sul fuoco per qualche minuto, prima di versare il cloruro (come dicevo sopra, deve arrivare ad almeno 80° prima di procedere).
La dose di cloruro di magnesio non è precisissima, di solito ne metto 1 cucchiaino sciolto in poco latte caldo, e se vedo che non caglia ne aggiungo altro.
Versatelo piano nell'acqua mescolando molto lentamente; a poco a poco si formeranno i fiocchi di tofu: raccoglieteli con una schiumarola o un colino, metteteli nella fuscella (potete aggiungere un pizzico di sale o erbe aromatiche a piacere) e poi coprite con l'altra fuscella e con un peso, da tenere per almeno 1/2 ora.

Con circa 80-100 g di semi di soia si ottengono da 1 litro a 1 litro e 1/2 di latte; e da questi, circa 150-200 g di soia (più una montagna di okara).

Prossimamente vorrei provare col nigari che vendono al naturasì. Si può far cagliare il latte con succo di limone, ma non è esattamente la stessa cosa: i fiocchi restano separati, anche schiacciandoli bene, e il risultato finale è più simile alla ricotta.

Il tofu si conserva in frigorifero per una settimana, immerso completamente in acqua fresca, da cambiare tutti i giorni. Si può anche congelare.
E il sapore di quello fatto in casa è molto diverso da quello della maggior parte delle marche in vendita: non dico che si possa mangiarlo al naturale, ma quasi. E' assolutamente da provare!

14 gennaio 2009

Latte di riso calmochi (col trucco)

Il riso calmochi è una varietà di riso, definita anche "dolce", che si utilizza in particolare per preparare l'amasake e i mochi (oltre a tante altre cose, immagino: questo bel dolce di stella di sale, per esempio).

A me è venuta l'idea di prepararci il latte proprio a causa del procedimento necessario per ottenere l'amasake: mi sembrava il riso più adatto per mettere a frutto un trucco sul quale stavo meditando da un po'.

Detto in breve: per l'amasake, si aggiunge al riso un fermento (il koji) che in qualche ora lo rende semiliquido e zuccherino. Non so cosa accada aggiungendo koji al latte di riso, magari qualcuno che ce l'ha potrebbe provare e farci sapere; ma ho letto non so dove che gli enzimi presenti nel malto d'orzo e in quello di riso hanno lo stesso effetto, scindendo gli zuccheri complessi in zuccheri più semplici. Questo processo rende il latte di riso non solo bevibile, ma addirittura gradevole. Su questa pagina ho trovato una preziosa informazione riguardante la temperatura alla quale effettuare il processo, quindi ho deciso di tentare. Le dosi non sono definitive, ho provato solo una volta e temo di aver usato troppo poco malto, ma la differenza rispetto ai risultati precedenti è notevole!

Ingredienti per poco più di 1 litro di latte: 80 g di riso calmochi, 1 litro e 1/2 di acqua, 1 grosso cucchiaio di malto d'orzo (o di riso).

Innanzitutto, se ce l'avete, usate la sojafit (o apparecchi analoghi): è davvero molto comoda per questa ricetta.
Tenete il riso a bagno per circa 8 ore, versate l'acqua nella sojafit (riempitela fino alla tacca superiore: durante la produzione del latte ne evapora molta), attaccate il filtro al cervellone, versatevi il riso ben sciacquato e impostate la macchina sul programma 2 (triturazione a caldo).
A ciclo concluso spegnete, togliete il cervellone indossando dei guanti di gomma e stando attenti a non scottarvi, staccate il cestello con la polpa di riso e rimettete a posto il cervellone sulla sojafit, dopo avergli dato una pulita dai residui.
A questo punto premete il tasto 3 (programma di riscaldamento dell'acqua): quando la temperatura raggiunge i 75-80° circa staccate la spina, avvolgete la sojafit in numerosi strati di stoffa e versate nella caraffa il malto sciolto in poco latte di riso, mescolando bene. Poi mettete il tutto al riparo dalle correnti e lasciate riposare per qualche ora, incrociando le dita, finché si è raffreddato. Filtrate, imbottigliate e conservate in frigorifero per il minor tempo possibile (2-3 giorni al massimo).

L'ho assaggiato soltanto dopo 10 giorni e, miracolosamente, il latte (ovviamente tenuto in frigorifero) risultava ancora bevibile. Il gusto non era il massimo, quanto a dolcezza, ma era liquido come quelli confezionati. La prossima volta vorrei provare con più malto... e se riuscissi a trovare il koji sarebbe fantastico!
Se avete idee, commenti o curiosità, scrivete!

27 giugno 2008

Foto della Sojafit

Avrei voluto fotografare la mia Sojafit subito dopo l'acquisto, quando era bella, immacolata e senza un graffio. Adesso, dopo qualche settimana di utilizzo, sembra... giudicate voi! Sono certa che con una passata di aceto o acido citrico tornerebbe a splendere, ma dato che non la faccio partecipare alla sfilata nazionale delle Sojafit mi evito volentieri questa fatica. E' già abbastanza impegnativo darle una nomale "pulita"!
Ora per favore ignorate le opacità dell'aggeggio e l'orribile riflesso del mio top arancione sulla superficie dello stesso, e concentratevi sulla descrizione delle componenti. Grazie.

Questo è l'aspetto della Sojafit montata di tutto punto (manca solo il cavo elettrico che dovrebbe sporgere dalla parte posteriore del cervellone, ma mi ero dimenticata di inserirlo).
Il cervellone è la parte elettronica dell'aggeggio, contenente il micro-computer (o qualsiasi cosa sia) che regola le diverse funzioni, e non va assolutamente bagnato (anche se io lo bagno lo stesso, sui lati, per scrostare la pappa di soia - ma facendo tanti tanti scongiuri ed evitando accuratamente che entri acqua "dentro". Essendo tutto sigillato, non penso sia un problema). A sinistra c'è la feritoia attraverso la quale, tolto il tappo, si introducono i semi.

Questa è la parte superiore della Sojafit. Al centro, le lame che tritano i semi (molto affilate, non vi tagliate le dita quando le pulite); in alto a sinistra il sensore che controlla il livello dell'acqua e impedisce che il liquido trabocchi; a destra, il sensore per la temperatura. La serpentina invece è la resistenza che scalda l'acqua e tiene il latte vicino all'ebollizione. Si intravede anche l'attacco del cavo elettrico del cervellone, in quella che io considero la sua "parte posteriore".
Quando il liquido è troppo o troppo poco, oppure la serpentina non funziona e non scalda l'acqua a dovere, la macchina emette un segnale di allarme (verificate periodicamente l'effettivo funzionamento dei sensori).

Qui ho montato il filtro alla macchina, avvitandolo nelle apposite scanalature. Dopo aver compiuto questa operazione, si possono "caricare" i semi, rigorosamente dall'alto (non mettete i semi nel cestello, altrimenti urteranno contro le lame e non riuscirete ad agganciarlo... e poi la carica dall'altro è così comoda! C'è un unico inconveniente: dato che la feritoia è un po' stretta i fagioli si potrebbero accumulare tutti nello stesso punto creando un blocco, ma basta inclinare l'apparecchio per sparpagliarli e torna tutto regolare).

I due filtri messi a confronto: a sinistra il filtro A (per i fagioli di soia), a destra il filtro B (per gli altri tipi di semi).
La differenza di trama non è enorme, ma si rivela sostanziale nella preparazione del latte. Il filtro A ha davvero i buchi troppo stretti e non riesco a capire come pretendano di farlo funzionare con i fagioli di soia... Comunque sia, lavate accuratamente il filtro con uno spazzolino da denti o qualcosa di simile, oltre che col sapone e la spugnetta, perché è molto importante tenere i buchi pulitissimi e assolutamente liberi da impurità e incrostazioni.
A proposito di spugnette, avete presente la parte verde delle spugne per piatti, quella che serve per scrostare? In dotazione vi viene dato un panno di quel materiale... mamma l'ha usato per pulire le pentole e si è disintegrato, quindi trattatelo bene, era molto utile.

A sinistra, il misurino fornito in dotazione per calcolare la quantità di semi o fagioli da utilizzare. Non so per quale motivo ci sia un segno anche a 85 g dal momento che, se non sono impazzita, non c'è scritto da nessuna parte di usare 85 g di questo o di quello, neanche nel foglio di istruzioni per altri latti vegetali. La Sojafit è piena di misteri.
A destra, il tappo della feritoia attraverso la quale si introducono i semi. Come potete vedere, i buchi sono piuttosto piccoli e si otturano facilmente, quindi secondo me usarlo è controproducente. Forse, togliendolo, l'apparecchio fa più fatica a mantenere la temperatura, ma meglio questo che l'effetto geyser! E poi un minimo di sfiato ci vuole, altrimenti dopo il ciclo di preparazione del latte vi ustionate le mani sollevando la parte superiore (a me succede sempre).

L'ultima componente è questo contenitore, che arriva dentro la Sojafit ma va tolto quando essa è in funzione. Servirebbe come supporto per pulire la macchina: si riempie di acqua e ci si infila dentro la parte superiore. Io lo uso per appoggiarla, filtro con l'okara compreso, dopo aver fatto il latte, mentre raffredda; non riesco a usarlo per lavarla, anche perché se ci si infila la macchina non ci entrano più le dita (ma la Sojafit, l'ha progettata lo scienziato pazzo?). Tutto sommato, però, ha una finalità nobile: tenere in ammollo il tutto, così la soia non si incrosta!

Per finire, e concludere questo lunghissimo post, questa bella bottiglia di latte di soia è il risultato delle ultime sperimentazioni. Ho usato fagioli di soia ammollati per 8 ore, non sbucciati (marca La finestra sul cielo) e poi il programma numero 1 (a caldo), come da istruzioni. Non ho aggiunto niente, né olio né dolcificante, ma la cosa più interessante è che la consistenza, di suo, non è acquosa ma fluida. Non l'ho assaggiato, perché mi serviva per preparare il tofu, ma da adesso in poi, risolti i problemi tecnici, si ricomincia a lavorare sul fattore gusto!

26 giugno 2008

Sojafit - Il filtro B

Sono TROPPO felice!
Isabella mi ha gentilmente spedito il filtro B della sua Sojafit, dato che non lo usa, e finalmente ho risolto i miei problemi con la macchina del latte di soia.
Ho preparato il latte sia ieri che l'altro ieri ed è andato tutto liscio come non mai. Non ha eruttato, non si è otturato il filtro e non mi sono ritrovata la caraffa piena di acqua di cottura di fagioli, perché la trama larga ha lasciato passare polpa sufficiente a ottenere un bellissimo latte di soia, ma non tanta da dover filtrare tutto manualmente.

Io rimango sempre più perplessa: il venditore dice che non mandano più il filtro B (quello per il latte di semi) perché non è più in produzione, e quindi ora vendono questa macchina chiamandola "per il latte di soia" e non più "per il latte di soia ...e altri latti vegetali"; ma il filtro A, in realtà, si intasa facilmente. Che la vendessero solo col filtro B (che va bene per tutto), invece che con quello A (che non va bene per niente), no??

Presto posterò foto del latte di soia, e della Sojafit, immortalata in tutte le sue componenti. Nel frattempo continuo con le sperimentazioni!

14 giugno 2008

Sojafit, odio/amore

Di nuovo problemi.

Stavolta le eruzioni non c'entrano niente, ho appurato che facendola funzionare senza il tappino superiore (i cui fori tendono ad otturarsi con l'okara) fila tutto liscio, ma il problema si è spostato al cestello.
Ormai già da un po' invece del latte di soia mi trovo nella caraffa della macchina un litro e mezzo di acqua gialla trasparente, in quanto nel cestello resta tutta, ma proprio tutta, la polpa... il resto è acqua di cottura.

Ho rovesciato la polpa nella caraffa, rimestato vigorosamente e filtrato tutto attraverso un setaccio, ottenendo come di dovere latte di soia e okara.

Col latte ho fatto il tofu e anche il tofu mi sta dando dei problemi, ma non sono sicura che la Sojafit c'entri anche con questi ultimi. Indagherò.

Che dire? Sono sconcertata. A questo punto pregherei vivamente chiunque abbia un'altra macchina del latte di soia di qualsiasi marca di dedicarmi cinque minuti del proprio tempo e prendersi la briga di farmi sapere se anche altre marche danno problemi simili. Io sicuramente la Sojafit me la tengo, anche perché quello che mi secca del preparare il latte di soia è proprio cuocere e tritare i semi, e questo la macchina lo fa (per ora!) egregiamente: doverci mettere dei passaggi aggiuntivi non mi dispiace troppo.
Ma se è l'unico apparecchio a dare problemi, smetto subito di pubblicizzarlo!

Il cestello lo pulisco perfettamente, prima con la spugnetta per i piatti, poi con lo spazzolino da denti; con acqua e sapone e poi con acqua e aceto; e viene pulito perfettamente, tutti i buchi sono liberi. Ma allora perché adesso si ottura e non lascia passare neanche un po' di polpa? Mi sembra di fare tutto esattamente come prima!

21 maggio 2008

Come evitare eruzioni della Sojafit

Un mesetto fa la mia Sojafit aveva eruttato durante la preparazione del latte di soia e mi ero ripromessa di fare qualche prova, perché il venditore tedesco mi aveva raccomandato di usare solo soia Rapunzel per evitare il problema. Dato che non trovo facilmente la soia Rapunzel, e che comunque non si può comprare una macchina per fare il latte di soia che funziona solo con una marca di soia (già non va bene per il latte di riso perché manca il filtro apposito - e quando provai a farlo lo stesso, sì che fu una bella eruzione!) ho deciso di testare nuovamente le possibilità della Sojafit...

Non ho mai riprovato a fare il latte di riso perché non c'è davvero modo di evitare di intasare il filtro; invece ho provato il latte di mandorle ed è venuto bene, anche se in effetti, avendo usato il programma a freddo, potevo servirmi di un semplice frullatore.

Mi sono concentrata particolarmente su quello di soia e sta andando tutto di nuovo bene, a condizione di: pulire benissimo il filtro (usando uno spazzolino per sturare i buchi) e tutte le altre parti della macchina, specialmente la resistenza e i vari sensori (è una scocciatura, ma se lo si fa prima che la soia secchi è più facile); non riempire il cestello più del necessario e far scendere bene la soia nel cestello stesso; durante la preparazione del latte, togliere il "tappo" del buco in cui si inserisce la soia. Ho notato che è molto facile che i buchi di questo tappo si intasino ed è stato proprio questo, temo, a fare eruttare la sojafit, impedendo al vapore di uscire.

Non ho invece fatto altre prove per quanto riguarda il gusto del latte, ma dato che ho un bel po' di soia da smaltire credo che nei prossimi giorni mi sbizzarrirò con combinazioni varie.

Nonostante le difficoltà nella pulizia della macchina e qualche incidente di percorso, continuo ad essere molto felice dell'acquisto.

Comunque, volevo essiccare un po' di ciliegie ma piove, piove, piove e quindi niente da fare ma in compenso ho preparato il seitan e la cosa mi rende Very Happy.

29 aprile 2008

Brutte notizie

La mia sojafit ha eruttato mentre preparavo il latte di soia.

Dato che non sono la prima a cui succede, se stavate pensando di comprarla forse vi conviene aspettare ancora un po', prima di procedere. Pare che sia necessaio usare la soia Rapunzel "adatta per fare il latte" per evitare eruzioni dell'apparecchio, sapore fagioloso e così via... seguiranno esperimenti e approfondimenti. Sgrunt.

24 marzo 2008

Istruzioni latti vegetali

Finalmente! Mi hanno aiutata a tradurre le istruzioni per fare il latte di riso e di semi che erano allegate alla Sojafit! Purtroppo però, per ottenere questo tipo di latte serve un cestello filtro diverso, a trama larga, chiamato filtro B, che non è incluso nella confezione del mio apparecchio (come invece accadeva in precedenza). Un'altra persona che ha comprato la Sojafit e non ha ricevuto il secondo filtro ha scritto per avere spiegazioni, e questa è stata la risposta:

We are really sorry, but the machine you bought was only offered for making soya milk. Some time ago this machine was sold with a second filter B. But this filter is no more deliverable, therefore we did not mention the second filter in our ebay offer. This second filter is only necessary if you want to make rice or nut milk. To make soya milk it is not necessary. You can try to make other milk than soya milk with this machine but we give no guarantee. It can happen that the milk overcook. In case you want to try stay beside the machine during procedure and in case of overcooking interup energy. Best regards Soja-Fit

In pratica adesso vendono questa macchina solo come "macchina per il latte di soia", mentre qualche tempo fa la vendevano col filtro B (per latte di riso e di noci), che però non è più disponibile. Quindi, o ci si accontenta di fare solo il latte di soia, o si può provare con riso e noci, ma il risultato non è garantito... Io ho preparato il latte di riso, col filtro A, e mi ha intasato l'apparecchio, così ho dovuto staccare la corrente e ho faticato un po' a scrostare tutto perché si stava bruciando. Il latte è venuto, ma che disastro!
Adesso sto cercando di capire se si può comprare il cestello a parte... e se anche con il latte di noci succede questo guaio (col riso posso capirlo, a causa dell'amido, ma con le noci non dovrebbe succedere); nel frattempo, queste sono le istruzioni tradotte, utili anche per chi il latte lo fa a mano.

Versare nel filtro il riso e l'altro ingrediente; riempire d'acqua la brocca fino al livello indicato; inserire la spina e programmare la modalità 2. Non è necessario l'ammollo degli ingredienti, ma è consigliato per un risultato ottimale.
Nota: il programma 2 (necessario per la soia secca) dovrebbe comunque cuocere; quindi, se volete preparare il latte di semi a crudo, dovete usare il programma numero 4, che trita soltanto. Vi consiglio di sciacquare bene i semi, prima di utilizzarli.

1) Latte di sesamo.
Ingredienti: 80 g di sesamo, 80 g di riso.
Procedimento: tenere in ammollo il riso per 2/3 ore. Mettere nel filtro B sesamo e riso; inserire la spina e scegliere la modalità 2.

2) Latte di arachidi.
Ingredienti: 50 g di arachidi, 60 g di riso.
Procedimento: come sopra.

3) Latte di noci.
Ingredienti: 30 g di noci della california, 70 g di riso.
Procedimento: come sopra.

4) Latte di riso.
Ingredienti: 80 g di riso bianco.
Procedimento: come sopra.

5) Latte di fagiolini (ehm... grune bohnen sono i fagiolini, confermate?)
Ingredienti: 40 g di fagiolini, 40 g di riso.
Procedimento: tenere in ammollo il riso per 2/3 ore e i fagiolini per 5/6 ore. Mettere nel filtro B; inserire la spina e scegliere la modalità 2.

6) Latte di soia.
Ingredienti: 30 g di fagioli di soia, 70 g di riso.
Procedimento: tenere in ammollo il riso per 2/3 ore e la soia per 5/6 ore. Mettere nel filtro B; inserire la spina e scegliere la modalità 2.

7) Latte di noci e arachidi.
Ingredienti: 20 g di noci, 40 g di arachidi, 40 g di riso.
Procedimento: tenere in ammollo il riso per 2/3 ore. Mettere nel filtro B; inserire la spina e scegliere la modalità 2.

8) Latte di sesamo e arachidi.
Ingredienti: 30 g di sesamo, 30 g di arachidi, 30 g di riso.
Procedimento: tenere in ammollo il riso per 2/3 ore. Mettere nel filtro B; inserire la spina e scegliere la modalità 2.

9) Latte di mandorle e arachidi.
Ingredienti: 50 g di mandorle, 40 g di arachidi, 60 g di riso.
Procedimento: tenere in ammollo il riso per 2/3 ore. Mettere nel filtro B; inserire la spina e scegliere la modalità 2.

Questo è quanto... adesso si prosegue con le prove e... se per caso vi avanza un cestello filtro B (o sapete dove comprarne uno) fatemelo sapere!

13 marzo 2008

Giudizio complessivo su Sojafit

Stranamente, da quando ho comprato la Sojafit mi stanno scrivendo molte persone per chiedermi precisazioni o opinioni su questo elettrodomestico.
Ciò mi spinge a ritenere innanzitutto che in Italia siano in pochi a possedere una macchina per il latte vegetale (o quanto meno, a farsi tampinare per fornire spiegazioni), e in secondo luogo a sospettare di non essere stata esaustiva nel mio primo post sull'argomento!

SOJAFIT - SOYA MILCH MACHINE
Dati tecnici:
Voltaggio 230V
Frequenza 50Hz
Motore da 300 watt
Forza di riscaldimento 800 watt

Capacità: 1500ml-1800ml (ci sono due tacche incise nella brocca per misurare il volume)
Capacità fagioli secchi: 100g (c'è un misurino apposito per i semi)
Controllo con micro-computer, quattro lame in acciaio, contenitore e filtro di acciaio.

Comprata su E-bay, dalla Germania, pagata 69 euro con consegna velocissima (pagata di lunedì, mi è arrivata di giovedì mattina).

Si presenta come la vedete nella foto, se sollevate la parte superiore (il cervellone elettronico) vedrete sporgere da essa la lama per triturare i semi (come fosse un frullatore a immersione), un sensore (una piccola asticella metallica) per la temperatura, uno per misurare il livello dell'acqua, la resistenza che si immerge in essa per scaldarla e il filtro dove si inseriscono i semi da spremere. La carica però è dall'alto, attraverso una feritoia apposita che conduce al "cestello filtro".

Mi è arrivata con le istruzioni d'uso (in tedesco e in inglese, facilmente comprensibili) e un foglietto con le ricette per fare i vari tipi di latte vegetale, compresi quelli di semi (in tedesco, ne ho fatto una scannerizzazione che trovate qui a destra, cliccate per ingrandire - e se sapete il tedesco, giratemi la traduzione, per favore!). Ad altre persone so che è arrivata senza istruzioni... In compenso la mia ha un filtro solo, mentre alcune ne hanno due (uno per la soia, più fitto, e uno per i semi).

Ha un programma a parte per i semi, che spreme a freddo; ne ha due per la soia, uno per quella secca e uno per quella reidratata... la soia viene spremuta a caldo, attraverso quattro cicli successivi di riscaldamento e triturazione. La resa di latte è di circa 1 litro e 500g o poco meno; l'okara risultante dal procedimento è finissima e quindi molto adatta per farci polpette e simili; ovviamente si può aggiungere il nigari appena terminata la "spremitura" dei semi e tolto il cervellone, così si ottiene il tofu (ma non ho ancora provato).

La prima volta che ci ho preparato il latte di soia, da bere non era il massimo, ma era comunque molto meglio di quello fatto a mano (ottimo invece per cucinare). Comunque, sto tenendo un diario dei miei esperimenti per ottenere il perfetto latte vegetale fatto in casa! Mi sto appuntando tutto con pazienza certosina per raggiungere lo scopo...

Latte di soia con sojafit #1.
Fagioli di soia ammollati in acqua fredda per 8 ore, non sbucciati. Marca La finestra sul cielo.
Ho usato il programma numero 1 (a caldo), come da istruzioni; poi ho aggiunto 1 cucchiaio di sciroppo d'agave nel latte caldo e lasciato raffreddare.
Risultato: molto meglio di quello fatto a mano, ma non molto buono da bere al naturale, perché troppo acquoso e un po' "fagioloso".

Latte di soia con sojafit #2.
Fagioli di soia ammollati in acqua fredda per 8 ore, non sbucciati (La finestra sul cielo) + circa 20 g di fiocchi d'avena (la marca non me la ricordo, ma erano bio).

Programma numero 1 e sempre 1 cucchiaio di sciroppo d'agave nel latte caldo (come consigliato dal produttore).

Risultato: Shocked dolce, dolce, dolce, si può bere anche da solo e non disgusta. Shocked Con aggiunta di un cucchiaio o due di olio di mais, e frullato per emulsionare, è ancora più buono. Shocked E' bianco-trasparente e più acquoso di quello che si compra, ma il sapore decisamente è buono!

Seguiranno aggiornamenti! Non so se con altre macchine riuscirebbe meglio, e soprattutto se sarebbe "oggettivamente" migliore; ho gusti un po' difficili e in generale neanche le marche disponibili in commercio mi piacciono da bere al naturale (tranne l'Alpro!). Comunque non penso che ci sia una gran differenza tra questa macchina e altre molto più costose come la Vegan Star, il principio di base è lo stesso: scaldare e tritare! Penso che non valga la pena di spendere tanti soldi in più, e che per la Sojafit il rapporto qualità/prezzo sia buono (non prendo percentuali sulla vendita di Sojafit). Probabilmente, bisogna lavorare sulla qualità dei semi e sulle aggiunte fatte al latte, piuttosto che sul macchinario.

Pare che attualmente la macchina arrivi sempre con un solo filtro, quello per la soia. Non so se questo sia un problema per il latte di semi, comunque per soia e soia+avena funziona bene; essendo a maglia sottilissima, credo che anche per i semi più piccoli come il sesamo vada bene. Vi farò sapere.

Il mio giudizio complessivo? L'ho usata solo due volte finora, ma sono soddisfatta.
E' veloce (circa 20 minuti per il latte di soia), silenziosa, la carica dall'altro è comoda (inserire il cestello già pieno sarebbe quasi impossibile).
Mi dicono che ci si stanchi dopo qualche utilizzo di pulire tutto... ma io lo trovo comunque molto più comodo! Lo ammetto, non è facilissima da pulire, non è maneggevole; il cervellone pesa molto e la soia si attacca dovunque e rischia di bruciare... ma per me è comunque meno seccante che dover lavare due pentole incrostate ben bene, un frullatore (con la brocca in plastica, che ho sempre paura di spaccare con l'acqua bollente) e un setaccio, oltre a svariati utensili e l'intero piano cottura. Così ci vogliono solo venti minuti, e la mia partecipazione è minima: nessun paragone con la faticaccia di prima... E non c'è paragone neanche col sapore! L'acquisto prima o poi si ripagherà, specie trattando bene la macchina e facendola durare a lungo, cosa sulla quale sono ottimista.

Per avere informazioni generali, c'è un thread sulla macchina per latte vegetale su forumetici, con link ulteriori; per i nostri esperimenti, c'è un laboratorio sul latte vegetale.