Anche quest'anno vi proponiamo il nostro consueto Menù di Natale con tante proposte ricche e irresistibili!Il vero spirito del Natale non è quello del consumismo, ma è soprattutto quello dello spirito della vita, per cui sarebbe davvero bello che venisse celebrato nel pieno rispetto della vita di tutti gli esseri senzienti: il nostro invito per le prossime feste è dunque quello di adottare un menù cruelty-free. Come sempre vi invitiamo caldamente a stampare e diffondere il più possibile il Menù di Natale che abbiamo preparato e a proporlo voi stessi in occasione delle prossime feste, grazie!
Buone Feste a tutti!!!
Menù di Natale 2007 (volantino in pdf, a colori, formato A4 fronte/retro) e versione on line (senza fotografie).
Vi ricordiamo che sul sito vegan3000 nella sezione Menù per le Feste ci sono numerosi altri menù festivi e per tante occasioni speciali. Per chi ancora non lo sapesse, ho curato io il Menù di Natale 2007. Qui sopra potete scaricarne la versione fèscion, ma io vi devo anche raccontare un po' di retroscena...
Sabato pomeriggio. Dopo essere tornata distrutta dall'università, mi aggiro per Castellammare come una pazza psicopatica e insonnolita, riuscendo a sembrare contemporaneamente in preda a intossicazione da caffeina e sul punto di cadere addormentata sul bancone del fruttivendolo. O meglio, dei fruttivendoli, perché nella foga degli acquisti uno solo non mi basta e me ne giro almeno tre o quattro, svolazzando di qua e di là per acquistare le verdure più disparate (la metà di esse non rientra in questo menù, tranquilli, ma ce le dovevo avere in frigorifero, per sicurezza).
Torno a casa e trascorro la serata, carta e matita alla mano, parlando da sola: "e se in questo ci metto questo? no, poi non va bene con questo... e se facessi quello? uhm, però devo togliere quell'altro...". Il gatto, con i suoi occhi dorati e beffardi, mi osserva; poi mi fa l'occhiolino, si stiracchia e si mette a ronfare. Mi addormento e ancora non so cosa cucinerò e soprattutto se cucinerò, perché sto aspettando di sapere se un impegno più importante, previsto per l'indomani sera, mi è stato spostato o meno.
Domenica mattina. L'impegno mi è stato rimandato e allora, con tranquillità, inizio a preparare qualcosa per la cena, cullandomi nell'illusione che ci sia tempo a sufficienza per fare tutto. Telefono alle mie amiche per confermare l'invito e pam!, mi ritrovo già con una commensale in meno. Ma resto speranzosa.
Domenica pomeriggio. Svuoto il frigorifero sul tavolo e inizio a fare dei mucchi di verdure e altri ingredienti, suddividendoli per portata. Se distolgo gli occhi dal tavolo non mi ricordo più cosa avevo deciso di cucinare e quindi resto a fissarlo ad occhi sgranati.
Drammatico problema: alcuni ingredienti sono in comune a diverse preparazioni, e un principio di dissociazione della personalità viene risolto in extremis creando una serie di piccoli sottogruppi di ingredienti. C'è comunque talmente tanta di quella roba sul tavolo che non mi ricordo a cosa mi serviva e a nulla serve chiedere aiuto a mia madre, non ha la più pallida idea di quale catastrofe stia per abbattersi su di lei. Io inizio a chiedermi se riusciremo mai a mangiare tutto. Mah.
Poco dopo. Ho bisogno di sgombrare il mio campo visivo così inizio a pulire le verdure e tagliarle; preparo quelle da friggere e le metto da parte sul piano cottura; divido equamente i funghi per il rotolo e quelli per la salsa e inizio a lavarli, con un panno bagnato, uno per uno. Per evitare di romperli, l'operazione deve essere condotta con calma e delicatezza. Ci metto tre quarti d'ora, poi mi domando chi me l'ha fatto fare: tanto li devo comunque tagliare a fettine! Mi vendico sui funghi tagliandoli a fettine
sottilissime. Magra consolazione, sono solo una spietata assassina di funghi ed è maledettamente TARDI.
Sono le 17 e le mie amiche arriveranno due ore dopo. Non ho preparato praticamente nulla, ma ho i ceci sul fuoco, i funghi che friggono e le verdure sul tavolo mi fanno ciaociao con la manina, sadiche.
Prendo la semola e inizio a impastare. Poi mi ricordo di aver dimenticato di scongelare il seitan, imbratto il freezer di pastella e lo metto sulla pentola calda (il seitan, non il freezer) per guadagnare tempo. Poi mi ricordo anche di aver dimenticato di preparare la pastella per le verdure, finisco di impastare la semola e metto mano alla pastella.
Ormai metà della cucina è cosparsa di pastella, semola, farina e pasta e ho ancora il tavolo pieno di verdure che fanno ciaociao.
Sono le 18 e mi metto a passare i ceci per il rotolo. Mentre con le dita sto schiacciandoli sul fondo del passaverdure, telefona l'altra mia amica e mi chiede se mi dispiace tanto se non viene. Non so, mi chiedete sempre quando vi preparerò una cena "vega", ne ho parlato per due settimane, ci ho
pensato per due settimane, ho comprato quintali di roba e sto cucinando da ore e ore... Certo che non mi dispiace! Rispondo con cortesia ed educazione, riaggancio elegantemente mordendomi la lingua e poi, desolata, giro lo sguardo sulla cucina. La verdura fa ancora ciaociao, il fritto misto ingombra il piano di marmo, sparso in ciotole e ciotoline, le bucce dei ceci sono volate dovunque, il seitan sgocciola scongelandosi in un angolo, e i funghi stanno per attaccarsi alla padella. Ma non è il momento di perdersi d'animo.
Telefono all'amica numero 3 e l'avverto che se intende tirarsi indietro... ora o mai più! Per fortuna la sua fedeltà non viene meno, neanche alla prospettiva di trascorrere una intera serata con mia mamma, mio padre, mio fratello e Tarty. Vado a informare i suddetti familiari che quella sera cucino io e quindi qualsiasi cosa avessero in mente di mangiare, se la scordino... Il mestolo agitato minacciosamente li persuade "di buon grado".
Sono le 18.30, estraggo l'impasto di semola dal frigorifero, stendo le sfoglie, preparo il seitan e inizio a formare ravioli su ravioli alla velocità della luce. Li metto su un vassoio e lo poggio su una sedia (perchè sul tavolo, sì, ci sono sempre le verdure ciaociao). Inizio a sudare freddo mentre l'orologio ticchetta implacabile.
Alle 19, il ripieno del rotolo di ceci è pronto; i funghi per la salsa quasi, i ravioli ci sono... insomma, ho il primo e il secondo, ma non l'antipasto né le verdure del contorno. Niente panico, l'antipasto si prepara sempre alla fine, vero? VERO?
Ore 19 e rotti, suona il citofono. Faccio salire la mia amica che mi trova vestita con abiti leggeri (perché cucinare mi fa venire caldo), i capelli raccolti sobriamente in una treccia, con addosso il
grembiule della VegPyramid (perché se cucino indossando qualcosa di carino, mi rovescio addosso di tutto) e cosparsa di farina, bucce di ceci e pezzi di verdura. Sospetto di sembrare una psicolabile mentre farfuglio "in alto mare, ciccia, sono ancora in alto mare!" ma l'amica non ci fa caso (le piace
Oceano mare). Come se non bastasse, il suono del campanello sveglia Tarty, la quale, non essendole consentito di uscire per le scale, parte in esplorazione del tavolo, zigzagando agilmente tra le verdure, il pacco della semola e le stoviglie sporche. Fortuna che nel tempo necessario a farla scendere non le parta uno dei suoi poderosi starnuti.
45 secondi dopo, i miei tornano dalla Messa; mio padre fortunatamente si eclissa, mamma trascorrerà la serata pronunciando esclusivamente queste due frasi, alternandole tra loro:
1) Posso darti una mano?
2) Perché quello non lo fai domani?
Inizio a dare i primi segni di cedimento nervoso e strutturale (ho il braccio destro addormentato e sono insensibile dalla vita in giù).
Alle 20 faccio bollire il brodino, che deve essersi preparato da solo perché io non ricordo quando l'ho fatto; preparo anche il rotolo perché ci vuole tempo per la cottura, accendo il forno per scaldarlo e sento un rumore strano. Un rumore tipo... tip tip tip, ma felpato. Tap tap tap?
Mi volto e vedo Tarty accanto al vassoio che zampetta in direzione dei ravioli, ne rompe uno e fugge col seitan in bocca.
Inizio furiosamente a togliere tutto il possibile dalla "portata di gatto", ma avete idea di dove riesca a saltare un gatto? Dategli un appiglio o un minimo di pendenza e ve lo ritroverete in cima a un armadio.
Il brodo bolle e io mi accorgo di non avere pronto l'antipasto. Mentre mamma lava le insalate io arrostisco il radicchio, poi inizia una gara spontanea a "buttaci dentro quello che vuoi": si scelgono delle verdure a caso dal tavolo e si infilano nel vassoio insieme all'insalata. Io impreco in occitano ma non posso lasciare i fornelli e per limitare i danni incarico l'amica di occuparsi della coreografia (e togliere gli ingredienti più pericolosi dalle mani di mamma). Cerco di distrarre quest'ultima affidandole qualche incombenza, ma è impossibile. E' sempre lì, che ignora le mie direttive e fa cose che non le ho chiesto di fare. Di mamma ce n'è una sola... per fortuna!
Mi ricordo di aver preparato in anticipo la maionese veg; la tiro fuori dal frigo e mia madre, che ne è golosissima, se ne appropria (mamma ha un animo vegan-friendly, frustrato da 25 anni di convivenza con un uomo che mette il formaggio anche sulle cozze e quando vuole uno spuntino, alle undici di sera, apre il frigorifero e si fa fuori qualche fetta di salame).
20.30, calo i ravioli e faccio partire il cronometro, imponendo la distruzone totale dell'antipaso entro 10 minuti.
Non c'è tempo per gli indugi!Scolo la pasta, faccio le porzioni distribuendo anche il brodo, e inizio con una mano a preparare la salsa di funghi mentre con l'altra mangio la mia pasta.
Frattanto, scende la quiete e dagli sguardi beati dei commensali intuisco che le prime portate stanno sortendo il loro effetto; inizio a tagliare le carote cercando di non mozzarmi qualche dito e mamma continua a ripetere: perché non le fai domani? Perché non le fai domani? Dopo aver risposto per la ventesima volta che è un Menù completo e quindi va servito tutto di fila, comincio ad avere degli strani tic nervosi...
Ore 21.30 circa, sforno il polpettone, chiedo a mia madre di tagliarlo e vado a prendere la salsina. Quando torno, inspiegabilmente trovo il ripieno da una parte del vassoio e la sfoglia dall'altra. Anche il mio rotolo è dissociato! Lo ricompongo dignitosamente fulminando mamma con lo sguardo, preparo delle porzioni pantagrueliche e spando salsa di funghi nei piatti.
Tarty salta sulla mia sedia, pretende di annusarmi e dopo un po' mi guarda con pietà. Odoro di funghi, insalata, aglio, mandarini, pasta fresca, brodino di verdure e carota, in una parola puzzo e lo si capisce dal fatto che il gatto inizia a leccarmi le mani.
Me le vado a lavare, profondamente offesa e irritata dalla maniacale pulizia dei gatti.
Dopo. Preparo il contorno di spinaci e quello di carote contemporaneamente, e i miei non ne vogliono sapere di mangiarlo. "Domani", bofonchia mamma, in stato di semincoscienza, mentre la mia amica pure prende il largo, dondolando con calma verso la porta ed emanando serenità e soddisfazione.
Il disfacimento generale regna nella cucina mentre i miei parenti si accasciano qua e là; ma io resisto e assaggio tutto, e mi cimento anche nella frittura delle ultime verdure rimaste.
Alle 23 finalmente ho finito, ho preparato tutto, servito tutto, mangiato tutto e la cucina è ridotta in uno stato pietoso... Mamma generosamente inizia a lavare i piatti (penso proprio di non avere una faccia molto collaborativa, in quel momento); il mio unico desiderio è di camminare fino al divano, caderci sopra e addormentarmi, a faccia in giù, sperando che il grembiule non mi si attorcigli intorno al collo...
Invece vengo qui, mi siedo pazientemente e inizio a buttar giù le ricette prima di dimenticarmele, a vostro beneficio.
Quindi, finalmente, ecco a voi il Menù, con i suggerimenti per la preparazione dettati dal senno di poi. Credetemi, è molto, molto meglio applicarli.
Entrée di cruditésIngredienti: 1 lattuga, 200 g di spinaci, 1/2 finocchio tagliato a strisce, 300 g di carote tagliate a fiammifero, 2 clementine (mandarini senza semi). A piacere, potete aggiungere altri tipi di verdure a foglia verde.
Per l'insalata di radicchio: 1 cespo di radicchio, 5 cucchiai d'olio, 2 spicchi d'aglio tritati, 2 cipollotti tagliati a strisce, 100 g di noci sgusciate e tritate, succo di limone.
Preparate su un vassoio un letto di lattuga e spinaci ben lavati, scolati e spezzettati; aggiungetevi il finocchio e le carote ben pulite ed eventualmente le altre verdure.
Disponetevi sopra l'insalata di radicchio: affettate sottilmente il radicchio ben lavato, ricavandone delle striscioline; saltatelo in padella con l'olio, l'aglio, i cipollotti; dopo 5 minuti versate il succo di limone e cuocete ancora per 5 minuti, finché sarà tenero ma ancora croccante.
Condite il tutto con succo di limone e, a piacere, con qualche fiocchetto di maionese vegan.
Per risparmiare tempo: sarebbe opportuno preparare l'insalata al momento, ma le verdure crude possono essere preparate in anticipo e conservate in frigorifero per qualche ora, purché non siano state condite.
Maionese veganIngredienti: 100 ml di latte di soia non aromatizzato, 50 g di olio extravergine d'oliva, 50 g di olio di mais (o altro olio dal sapore neutro), sale, succo di limone.
Versate il latte di soia nel frullatore, azionatelo e aggiungetevi, a filo, l'olio d'oliva e quello di mais, un pizzico di sale e il succo di limone.
Per risparmiare tempo: preparate la maionese con qualche ora di anticipo e conservatela in frigorifero.
Ravioli di seitan in brodoIngredienti per la sfoglia: 500 g di semola di grano duro, la punta di un cucchiaio di curcuma, un cucchiaino di sale, due cucchiai di olio extravergine d'oliva.
Per il ripieno: 400 g di seitan tritato (o frullato), un cucchiaino di pepe macinato, un cucchiaino di cannella in polvere.
Per il brodo: 2 porri a pezzettini, 2 cipolle tagliata in quattro, 2 rape a rondelle, 4 spicchi d'aglio, 4 grosse carote a pezzetti, 2 gambi di sedano, un cucchiaino di sale fino.
Mescolate gli ingredienti per la sfoglia e impastateli, a mano, con acqua sufficiente (circa 350 ml) ad ottenere un impasto omogeneo e compatto. Lasciatelo riposare in frigorifero per mezz’ora, coperto da un panno perché non asciughi.
Nel frattempo preparate il brodo: cuocete tutte le verdure, accuratamente lavate e mondate, in abbondante acqua (circa 4 litri) per 45 minuti; se usate una pentola a pressione basteranno 15 minuti. Filtrate il brodo; potete utilizzare le verdure per ottenere una saporita crema, frullandole insieme a due patate lessate e sbucciate e aggiungendo eventualmente della panna di soia.
Sminuzzate il più possibile il seitan, oppure frullatelo; insaporitelo in una ciotola con il pepe e la cannella, aggiungendo del sale solo se necessario.
Togliete la pasta dal frigorifero, tiratela col mattarello, tagliatela in lunghi rettangoli e poi passateli tra i rulli della macchina per la pasta, fino allo spessore di 2 mm (potete anche tirare la sfoglia soltanto col mattarello, ma risulta più difficile). Utilizzate la rotella taglia pasta per ricavare un rettangolo lungo e non molto largo di sfoglia, e lasciatela asciugare all'aria per circa mezz'ora.
Poggiate sulle strisce delle piccole porzioni seitan (la punta di un cucchiaio), distanziando i mucchietti di circa 3-4 cm; sovrapponete un'altra striscia di pasta e tagliate i ravioli con l'apposita rotella frastagliata, che sigillerà i bordi.
Qui potete trovare le istruzioni per realizzare altri formati di pasta, che richiedono però una lavorazione più lunga e laboriosa. Cuocete i ravioli nel brodo bollente per circa 12 minuti (la cottura dipenderà dallo spessore della pasta e dalle dimensioni di ciascun pezzo) e servite col brodo stesso.
Per risparmiare tempo: potete acquistare della
pasta fresca ripiena già pronta nei negozi di alimentazione naturale; oppure, potete prepararla in casa in anticipo, congelandola o conservandola in frigorifero (in questo caso per non più di un paio di giorni) fino al momento di utilizzarla.
Per congelarla, disponete la pasta su un vassoio, distanziando bene ciascun raviolo, e quando risulteranno congelati sovrapponeteli in un contenitore per alimenti; tuffateli direttamente nel brodo bollente al momento di cuocerli, senza scongelarli.
Per conservarla in frigorifero, disponete la pasta, distanziando bene ciascun raviolo, su un vassoio spolverizzato di amido o farina di riso, in modo che la sfoglia non si attacchi alla superficie del vassoio, lacerandosi.
Anche il seitan può essere acquistato nei negozi di alimentazione naturale, oppure preparato in casa in anticipo, e conservato in frigorifero o congelato, a pezzettoni o già frullato.
Polpettone di ceci in crosta, con salsa di funghiIngredienti per il polpettone: 800 g di ceci secchi, 200 g di noci sgusciate e tritate (oppure 450 g di noci da sgusciare), 150 g di pangrattato, 150 g tra germe di grano e lievito alimentare in scaglie, 4 spicchi d'aglio, 2 cucchiai di coriandolo in polvere, un cucchiaio raso di sale, 200 g di funghi champignon freschi, 2 confezioni di pasta sfoglia pronta da 250 g l'una (facoltativo), brodo vegetale avanzato dai ravioli q.b.
Per la salsa ai funghi: 400 g di funghi champignon freschi, 250 ml di brodo vegetale, 2 spicchi d'aglio, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, due cucchiai di amido o di farina.
Mettete i ceci a bagno per 12 ore, sciacquateli e lessateli finché saranno teneri (40 minuti circa in pentola a pressione, un'ora e più in pentola normale). Passateli al passaverdure, mescolateli con il lievito alimentare, il germe di grano, le noci, il coriandolo e il pangrattato.
Lavate e affettate i funghi; saltateli in padella con l'olio e l'aglio per qualche minuto, finché saranno morbidi. Frullateli e aggiungeteli al composto di ceci; aggiustate di sale,
ed aggiungete brodo per amalgamare, se necessario.
Stendete i due rotoli di pasta, versate metà del ripieno su ciascuna sfoglia compattando bene e riunite i lembi, sigillando. Capovolgete le sfoglie, praticate delle incisioni in diagonale sulla superficie e infornate a 200° per circa 40 minuti. Potete infornare il polpettone anche senza avvolgerlo nella sfoglia, ma copritelo a metà cottura con un foglio di alluminio per evitare che asciughi troppo.
Nel frattempo, scaldate l'olio in una padella, rosolate i funghi finché inizieranno ad ammorbidirsi e aggiungete l'aglio tritato, il brodo e se lo gradite, due bicchieri di vino bianco. Incorporate l'amido o la farina setacciati, mescolate finché inizia ad addensare, e servite caldo con il polpettone.
Per risparmiare tempo: per questa ricetta, potete utilizzare ceci precotti o cuocerli in anticipo; potete anche preparare il ripieno in anticipo e conservarlo in frigorifero per un paio di giorni, aggiungendo il brodo e gli ingredienti secchi prima di infornare.
La salsa, invece, deve necessariamente essere preparata sul momento.
Carote glassateIngredienti: 500 g di carote piccole e tenere, 4 cucchiai di acqua, 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 2 cucchiai di gomasio oppure di semi di sesamo tostati, un cucchiaino di malto, un pizzico di sale.
Lavate e sbucciate le carote; tagliatele a pezzi e poi divideteli a metà o in quarti. Sciogliete il malto nell'acqua, aggiungete l'olio ed emulsionate con una forchetta. Mettete le carote in una pentola dal fondo spesso, irrorate con l'emulsione e cuocete, coperto, a fiamma bassa, per circa 10 minuti. Scoperchiate, lasciate evaporare il liquido di cottura e servite cospargendo col gomasio o con i semi di sesamo.
Per risparmiare tempo: le carote glassate vanno servite calde, e andrebbero preparate sul momento; tuttavia potete tagliarle con qualche ora di anticipo.
Spinaci in crema di latteIngredienti: 1 kg di spinaci già puliti, 100 g di latte di soia non aromatizzato, 50 g di panna di soia da cucina (facoltativa), sale.
Sciacquate gli spinaci e cuoceteli in padella senza aggiungere acqua. Salate e scolateli quando risulteranno appassiti. Versate il latte nella padella e aggiungete la panna, mescolando; potete sostituire la panna con due cucchiai di farina o amido setacciati a pioggia per far addensare il latte. Aggiungete gli spinaci e rigirateli, cuocendo per 10 minuti.
Vanno serviti caldi e preparati sul momento.
Frittura mista di verdureIngredienti: 200 g di cipollotti, 1 grossa cipolla, 4 carciofi, 1 cavolfiore piccolo, 300 g di zucca già sbucciata, 200 g di broccoletti, 200 g di tofu al naturale, olio per friggere a volontà.
Per la pastella: 100 g di farina di ceci, 50 g di farina di frumento, 1 cucchiaio di succo di limone, un pizzico di sale, acqua q.b.
Preparate la pastella mescolando tutti gli ingredienti e aggiungendo acqua fino ad ottenere una pastella fluida, ma consistente. Lasciatela riposare per 1 ora.
Nel frattempo, eliminate le foglie esterne dei carciofi e tagliateli in 8 spicchi, immergendoli poi in acqua e il succo di un limone per almeno un'ora perché perdano l'amaro; pulite e tagliate a rondelle la cipolla e i cipollotti; tagliate a fettine sottili la zucca; sbollentate per qualche minuto il tofu tagliato a dadini; dividete cavolfiore e broccoletti in cimette il più piccole possibili.
Scaldate l'olio in una pentola alta e stretta; passate le verdure nella pastella, sgocciolatele e friggetele fino alla completa doratura: serviranno circa 7 minuti per carciofi, broccoli e cavolfiore; 5 minuti per la zucca; 3 minuti per cipolla, cipollotti e tofu.
Dite che una spruzzatina di limone ci sta bene?
Per risparmiare tempo: pulite e tagliate le verdure con qualche ora di anticipo e conservatele in frigorifero fino al momento di passarle nella pastella.
StruffoliIngredienti: 250g di farina, 75 g di zucchero di canna, 25 g di olio di mais, un pizzico di lievito per dolci, la buccia grattugiata di un limone, un paio di cucchiai di liquore all'anice, 2 cucchiai di amido di mais, un pizzico di sale, la punta di un cucchiaino di curcuma, malto (possibilmente di riso) e acqua tiepida q.b., olio per friggere a volontà.
Mescolate bene farina, zucchero, lievito, maizena, buccia di limone, sale e olio. Aggiungete il liquore e due cucchiai d'acqua tiepida in cui sia stata disciolta la curcuma.
Amalgamate gli ingredienti e formate un impasto omogeneo e morbido, aggiungendo altra acqua se necessario. Dividete la pasta in più pezzi e fateli rotolare col palmo della mano sul piano di lavoro infarinato, formando dei rotolini sottili. Con un coltello, tagliate i rotoli a pezzetti grandi circa 1 cm; con le mani infarinate lavorateli per formare delle palline e disponetele su un vassoio leggermente infarinato.
Friggere gli struffoli in olio caldissimo finché saranno dorati; sgocciolateli su carta assorbente e tamponateli, disponeteli in un recipiente di dimensioni adeguate e cospargeteli di malto, guarnendo con confettini
diavolini.
Per risparmiare tempo: si possono preparare in anticipo, anzi, acquisteranno sapore dopo un riposo di una giornata.
RoccocòIngredienti: 500 g di farina, 200 g di zucchero di canna, 2.5 g di ammoniaca per dolci, 1 bustine di vanillina, 6 g di pisto (una miscela di spezie; se non lo trovate già pronto mescolate 2 g di pepe bianco, 5 g di noce moscata, 5 g di cannella, 2 g di chiodi di garofano; il tutto deve essere finissimamente macinato), 150 g di mandorle sgusciate, 100 g di nocciole tostate.
Mescolate bene farina, zucchero, ammoniaca e spezie; unite la frutta secca spezzettata grossolanamente. Aggiungete acqua tiepida poco a poco e lavorate a lungo il composto, deve risultare omogeneo. Sul tavolo infarinato formate dei salsicciotti spessi circa 1 cm e lunghi 8 cm; formate delle ciambelle, premendo bene le estremità l'una sull'altra, e appiattite leggermente i roccocò. Ungete una teglia da forno, poggiatevi i dolci ben distanziati; infornate alla temperatura minima (160°) per circa 20 minuti.
Per risparmiare tempo: si possono preparare in anticipo, anzi, acquisteranno sapore dopo un riposo di una giornata. Conservateli in scatole di latta.
MostaccioliIngredienti: 500 g di farina, 400 g di zucchero di canna, 2.5 g di ammoniaca per dolci, 1 bustina di vanillina, 6 g di pisto (una miscela di spezie dall'aroma inconfondibile; se non lo trovate già pronto mescolate 2 g di pepe bianco, 5 g di noce moscata, 5 g di cannella, 2 g di chiodi di garofano; il tutto deve essere finissimamente macinato), 50 g di cacao amaro in polvere.
Per la copertura: 125 g di cioccolato fondente, 50 di zucchero di canna, latte di latte di soia q.b.
Mescolate la farina, lo zucchero, le spezie, l'ammoniaca, il cacao e la vanillina. Aggiungete acqua tiepida e lavorate fino a ottenere una pasta morbida ed omogenea. Stendetela col mattarello fino allo spessore di circa 1/2 cm; tagliate la pasta a losanghe larghe circa 4 cm e infornate a 160°C per venti minuti in una teglia rivestita di carta da forno.
Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagno maria, aggiungete lo zucchero e diluite con poco latte di soia, mescolando accuratamente. Spennellate sui mostaccioli, lasciate solidificare e poi spennellate la cioccolata sulla parte posteriore.
Per risparmiare tempo: si possono preparare in anticipo, anzi, acquisteranno sapore dopo un riposo di una giornata.
Pullece e' monacoSono un dolce tipico della mia città.
Ingredienti: 500 g di farina, 200 g di zucchero di canna, 5 g di lievito per dolci, 1 cucchiaino di cannella macinata, 100 g di mandorle polverizzate, 100 g di nocciole tostate e polverizzate, 50 g di cacao amaro in polvere.
Per la copertura: 125 g di cioccolato fondente, 50 di zucchero di canna, latte di soia q.b.
Mescolate farina, zucchero, cacao, lievito e spezie; unite la frutta secca tritata. Aggiungete acqua tiepida poco a poco e lavorate a lungo la pasta, amalgamando il tutto. Infarinandovi le mani, staccate dei pezzi di impasto e formate delle palline delle dimensioni di una noce, schiacciandole leggermente. Infornatele sulla placca del forno finché risulteranno croccanti (circa 30 minuti a 170°).
Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagno maria, aggiungete lo zucchero e diluite con poco latte di soia. Spennellate sui dolcetti, prima che solidifichi cospargete di diavolini e quando sono asciutti ripetete l'operazione sull'altro lato dei dolci.
Per risparmiare tempo: si possono preparare in anticipo, anzi, acquisteranno sapore dopo un riposo di una giornata. Conservateli in scatole di latta.
Buone feste!