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27 dicembre 2010

Come autocostruirsi un albero di Natale

Forse è un po' tardi per cominciare a scrivere qualcosa sui temi delle feste di Natale, ma le idee si conservano da un anno all'altro, no? Tenetevi buono per il 2011 questo suggerimento su come autocostruire un "albero" di Natale in maniera molto ecologica e molto economica. Leggere per credere.

Premessa: a partire dalla metà di novembre, sul forum Sai cosa ti spalmi (dove i discorsi a tema etico sono all'ordine del giorno) si è cominciato a parlare di albero di Natale. Quale comprare? Quello finto, di plastica e quindi di derivazione petrolifera, ma che dura per anni, non spoglia le foreste e non fa soffrire alcuna pianta a causa di trattamenti sbagliati? Quello vero, che per molte ragazze incarna lo spirito delle feste e senza il quale non è Natale?
In quest'ultimo caso, ci sono due problemi da risolvere: la provenienza dell'albero e il suo successivo smaltimento. Qualcuno suggeriva di scegliere le cime di alberi abbattuti per motivi indipendenti dal Natale, oppure gli alberelli giovani tagliati per diradare i boschi; basta accertarsi dell'origine di queste piante, che devono essere certificate. Chi non può ripiantare l'albero in piena terra, dopo l'epifania deve smaltirlo correttamente, o riconsegnarlo a chi l'ha venduto perché lo smaltisca. La querelle tra albero vero e finto è interessante e completamente aperta; potete approfondirla online, ad esempio qui.
Molte ragazze sono state tentate dall'albero dell'IKEA, e come dar loro torto? Dal 19 novembre era possibile acquistare un piccolo abete rosso (circa 1.70 m) al costo di 12.99 €; riportandolo all'IKEA tra il 5 e il 12 gennaio insieme allo scontrino, si riceve un buono dello stesso valore, spendibile entro circa un mese. Inoltre, per ciascun albero restituito IKEA dona 3 € al WWF per la creazione di un'area provvista di arbusti da frutto nell'Appennino centrale, territorio dell’orso bruno marsicano e di innumerevoli animali selvatici. E con gli alberi restituiti, pare che all'IKEA ci facciano i mobili, quindi il "sacrificio" non è vano.

Il mancino ci sbavava letteralmente dietro, ma gli alberi veri tenuti in appartamento mi fanno tristezza, necessitano giustamente di tante cure e non ci sono abituata; a casa mia l'albero è sempre stato finto, ne abbiamo avuto uno per quasi 20 anni, adesso ce n'è un altro che ci accompagna fedelmente da almeno 5 e promette di durare un'eternità, nonostante il peso degli addobbi e Tarty che ci dorme dentro. Come fare a portare comunque un po' di agognato spirito natalizio nella triste dimora romana? Facile: basta allestire un Ramo di Natale!


Occorrente:

1) Uno o più rami d'albero, raccattabili in qualsiasi parco cittadino. Non importa il tipo di albero, basta che vi piacciano i rami, ma che non siano troppo sottili e delicati: dovrete sbatacchiarli un po' e devono reggere il peso, seppur piccolo, delle decorazioni. Togliete i rametti spezzati, assicuratevi che non abbiano parti marce e fate attenzione agli insetti! Andando a cercare i rami dopo una nottata particolarmente ventosa, avrete l'imbarazzo della scelta.

2) Un vaso in cui sistemare i rami, di dimensioni adeguate; io ho raccolto una specie di foresta e usato il portaombrelli! Lo svantaggio è che se piove non posso prendere l'ombrello (ci dovevo pensare prima di usarlo per tenere incastrati i rami), ma il mio "vaso", decorato con un nastro rosso, fa una discreta figura.

3) Decorazioni riciclate. Comprendono: palline regalate da amici impietositi perché spaiate o non più nuovissime (oppure le veterane delle fotografie del menù di Natale 2009, le riconoscete?); decorazioni natalizie conservate dagli anni precedenti, come fiocchetti di stoffa, alberelli di cartone, stelline di rattan eccetera; nastri, preferibilmente larghi e in tessuto abbastanza rigido, da annodare ai rami, perfetti se rossi o dorati; piccoli pacchetti regalo creati incartando e infiocchettando scatoline di cartone, ovviamente con carta e materiali riciclati; fiorellini di stoffa tipo quelli che accompagnano le bomboniere o fungono da chiudipacco; fili di rafia e simili per appendere le decorazioni; qualsiasi altra cosa vi suggerisca la fantasia... in questo caso avere la mania di conservare tutto si rivela utilissimo!

4) Per sostituire i festoni, basta avere delle bustine lucide, del tipo "a sacchetto", quelle piatte con tre lati saldati insieme. Se ne tagliano delle strisce sottili, ottenendo degli anelli da intrecciare l'uno con l'altro, fino ad avere delle catenelle della lunghezza voluta da avvolgere intorno ai rami. Farlo è più facile che spiegarlo!

Adesso basta mixare il tutto assecondando il vostro gusto e... il ramo di Natale è pronto!



Purtroppo la foto non gli rende giustizia, l'ho scattata in condizioni estreme e con il cellulare... Dal vivo è davvero bello, semplice ma in qualche modo poetico, i rami spogli fanno risaltare le poche decorazioni, e l'effetto natalizio è assicurato. Tutto è stato fatto con materiali di recupero, senza spendere un solo euro. Realizzarlo è stato divertente e mi piace molto; e a voi, che ne pare?

12 gennaio 2010

Eco font, ovvero risparmiare inchiostro ma stampando bene

Vi aspettavate un post mangereccio, ma confesso, non ho avuto il tempo di prepararlo e quindi "ripiego" su un argomento che ero convinta di aver già trattato qui, ma evidentemente mi sbagliavo perché il search mi ha risposto picche... però scrivendo queste righe ho davvero una sensazione di déjà vu, siamo sicuri che non ne ho mai parlato prima?
Va beh, sarò davvero breve anche perché Marco ha già spiegato tutto brillantemente su Eco font. Si tratta di un carattere che consente di risparmiare fino al 20% di toner durante la stampa, grazie all'inserimento di pallini bianchi (quindi "vuoti") all'interno delle lettere. Posso confermare che stampando con una dimensione del carattere di 9 o 10 la leggibilità è buona, i pallini non si vedono per niente e la grandezza dello scritto, nel complesso, è adeguata.
Usando eco font le cartucce dureranno di più, il che significa risparmio economico e minori "ricambi" delle cartucce, con conseguente riduzione dei rifiuti. Essendo una maniaca delle stampe risicate, lo apprezzo moltissimo e vi consiglio di provarlo; ci vuole davvero poco per installarlo e potrete rendervi subito conto della sua validità. Che aspettate a scaricarlo?

15 dicembre 2009

La "vera" ecologia domestica

Finché sono rimasta a vivere con i miei genitori, ero rassegnata al proliferare di flaconi su flaconi di detersivi e altri prodotti per la pulizia della casa, che a me sembravano un abominio ma per mia madre erano la norma. Non ho mai sopportato la puzza dell'ammoniaca e so che la candeggina è uno scempio ambientale, tanto per dire le prime cose che mi vengono in mente, e non è che il resto dell'ambaradan fosse molto meglio...

Ora sono determinata ad invertire la rotta e usare il più possibile (se non totalmente) prodotti ecologici, ancora meglio se autoprodotti. Per esempio, conoscendo le meravigliose doti dell'aceto bianco ho fatto sparire completamente tutto il calcare incrostato nel lavandino della cucina, a costo quasi zero. Ed era una situazione davvero spaventosa.

Sto usando detersivi ecologici per la lavatrice e i pavimenti mentre quello per i piatti sarà messo in uso una volta terminata la confezione attuale. Per il futuro mi prefiggo due obiettivi: imparare (e mettere in pratica) qualcosa in più sui detersivi e le pulizie fai-da-te, e trovare i detergenti ideali per le normali pulizie, per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo.

Sto per buttarmi a capofitto nella consultazione del manuale sui detersivi bioallegri, e ovviamente delle varie branche di Sai cosa ti spalmi. Privatamente Erbaviola mi ha dato altri suggerimenti, ma se avete ricette testate e garantite, facili da realizzare, oppure conoscete siti affidabili in tema, fatemelo sapere.

Sperimenterò e poi, ovviamente, mi toccherà scrivere tutto!

22 novembre 2009

Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti (leggere fino in fondo)

E' cominciata ieri la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Avevo letto la notizia sul blog dell'attentissima Lo, ma se non me l'avesse ricordato Lievito e spine lasciandomi un commento probabilmente adesso non starei qui a fare la mia parte!

Lo scopo di questa campagna è sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di ridurre la quantità di rifiuti prodotti ogni giorno dalla collettività. Si tratta quindi di un'opera di prevenzione: se la raccolta differenziata è una buona cosa, e il riciclaggio dei materiali raccolti è un'ottima cosa, il non plus ultra sta nel cercare di risolvere il problema alla radice, diminuendo appunto la quantità di rifiuti prodotti e in ogni caso privilegiando quelli ecocompatibili, anche per i loro imballaggi.

Tanti consigli utili li trovate qui e rimbalzando dall'uno all'altro dei link proposti; è molto utile anche leggere l'esperienza di Danda sul tema Rifiuti Zero.

Per quanto mi riguarda, che posso dire?
Innanzitutto vi invito a parlare, parlare, parlare con chiunque di questo argomento. Moltissime persone desiderano saperne di più sull'ecologia ma non sanno dove trovare le informazioni; e poi diciamocelo, avere qualcuno con cui parlare a quattr'occhi cambia davvero le cose. Quindi non abbiate paura di attaccare bottone con chi vi sta intorno e far "spuntare" l'argomento se si crea l'occasione; probabilmente la reazione del vostro interlocutore sarà una bella sorpresa per voi.

In secondo luogo mi impegno a ripristinare al più presto la colonna dei link qui di fianco. Forse non lo sapete, ma da quando ho cambiato il template del blog (Luglio 2008) non ho più reinserito i collegamenti presenti nella precedente versione del sito; mancano proprio tutti quelli riguardanti l'ecologia, e probabilmente anche diversi blog a tema vario nati nell'ultimo anno.

Dato che finalmente mi sono decisa a metterci le mani, nel caso curiate o conosciate un blog/sito/forum che tratta argomenti affini al mio (e basta guardare i tag per capire quali siano) segnalatemi l'indirizzo nei commenti, per favore: lo scopo della Rete è proprio "fare rete", e anche se non garantisco di linkarli tutti sicuramente darò loro un'occhiata!

Ps: per oggi salto l'elenco puntuale di tutte le mie azioni "antirifiuti", ma l'appuntamento, promesso, è solo rinviato!

28 ottobre 2009

"Contro Corrente"

"Ci sono elettrodomestici che continuano a consumare anche da spenti. Si chiama stand-by, ed ogni watt alla fine dell'anno ci costa circa 2 euro. E se calcoliamo che in media in ogni casa di stand-by ci sono circa 100 watt, il calcolo è presto fatto. Se n'è accorto Luca Soccodato, un giovane perito elettromeccanico di Cesena. E da allora è partita la sua crociata. Le sue armi: delle ciabatte dotate di interruttore e una macchinetta comprata su internet che serve a calcolare il consumo elettrico dei nostri elettrodomestici. Noi l'abbiamo seguito in casa di 3 volontari, ed oggi possiamo affermare che il metodo Soccodato funziona davvero."

Il metodo è semplicissimo e pratico, e si traduce in una riduzione media delle bollette del 40%. Per i dettagli, andate a vedere il servizio di Giuliano Marrucci realizzato per Report; dura poco, meno di 7 minuti. Qui c'è la sinossi della puntata, da cui sono tratte anche le prime righe del post.
A proposito, nel caso vogliate comprare anche voi "l'aggeggino" per misurare i consumi degli elettrodomestici, dovete cercare un wattmetro, ce ne sono di tutti i prezzi. Non è indispensabile, ma è utile per capire quali apparecchi elettrici consumano veramente per il solo fatto di avere la spina inserita, e quali invece no. Meglio controllare, per evitare di staccare inutilmente tutte le spine di casa.
Buona visione!

25 settembre 2009

27 settembre, Napoli, raccolta dell'olio usato



(Organizzato dal meet-up Beppe Grillo di Napoli)

29 giugno 2009

Mondo bimb-allegri: un nuovo manuale di MondoNuovo

Ricevo da Mondo Nuovo, e giro molto volentieri:

La cura del bebè
Come prendersi cura del bambino piccolo?
Quali prodotti comprare per la pelle e il bagnetto?
Di quali oggetti ha veramente bisogno?

QUELLO CHE VORREMMO SAPERE su
  • il bagnetto e l’igiene del sederino
  • le creme da evitare e quelle da comprare anche al supermercato
  • il fasciatoio, i marsupi e le fasce portabebè
  • i pannolini, i vestitini e le scarpe
  • l’allattamento e le prime pappe
  • la nanna
  • i giocattoli e i trucchetti casalinghi
  • l’igiene quando in casa c’è un bambino e il “suo” bucato
  • una guida alle letture per genitori consapevoli
  • una mappa di forum e siti web su
  • · parto naturale e sostegno all'allattamento
  • · creatività e fai da te
  • · prodotti eco-bio
  • · … e altro ancora !

...tre anni di ricerche e diversi bimbi cresciuti, decine di marche sperimentate, tanti manuali letti e forum consultati... per un’altra guida di MondoNuovo, frutto di lunghe ricerche e consultazioni tra mamme attente ai prodotti biologici e ai metodi naturali, utile sia a chi è già genitore sia a chi desidera diventarlo!

Scaricabile gratuitamente online su Mondo Bimb-Allegri:
http://biodetersivi.altervista.org/allegati/mondo_bimbao.pdf

MondoNuovo
http://biodetersivi.altervista.org
http://biodetersivi.blogspot.com/


Diffondete il più possibile, ok? E anche se non siete genitori... tenetelo da parte, prima o poi potrebbe "capitare", a voi o a qualcuno di vostra conoscenza!

02 febbraio 2009

Guida ai Detersivi Bioallegri - II edizione

Siamo felici di annunciare che è uscita
la seconda edizione della
"Guida ai detersivi bioallegri"
aggiornata e integrata con nuove ricette :
più pagine, più illustrazioni!
(I diritti d'autore saranno devoluti al
Centro pediatrico di Goderich
gestito da Emergency)

Visitate il sito
http://biodetersivi.altervista.org/
completamente rinnovato !
MondoNuovo


Ps: Sì, sono tornata, sto stendendo il resoconto del mio ultimo viaggio a Milano. Un po' di pazienza, e poi vi racconterò tutto!

17 giugno 2008

Mamme napoletane e pannolini lavabili

Qualche tempo fa mi ha scritto Laura, una mamma napoletana che cercava altre mamme napoletane per un confronto sui pannolini lavabili per neonati. Non riuscendo a trovare molti contatti, Laura ha aperto un blog, quindi se siete interessate all'argomento scrivetele, e se potete, spargete la voce!

28 marzo 2008

Sempre più eco-bio!

Due ottime notizie sul fronte eco-bio!

A tutti gli amici vicini e lontani che hanno visto nascere e crescere questo lavoro dai primi ciclostilati a manovella di 7 pagine alle ripetute edizioni del manuale diffuso via web:

DETERSIVI BIOALLEGRI prossimamente IN LIBRERIA!!!!

ISBN 978-88-307- 1738-1 – pp. 128 – Anno 2008 – E. 7,50





Il libro si può già ordinare inviando il buono d'ordine via rete (http://www.emi.it/)

oppure per TELEFONO al numero: 051 32.60.27
per FAX (+31-51) 32.75.52
per POSTA in busta chiusa a: EDITRICE MISSIONARIA ITALIANA Via di Corticella 179/4 - 40128 BOLOGNA
per E-MAIL: ordini@emi.it
Il ricavato sarà devoluto in beneficenza
Gruppo MondoNuovo quinta.cosa.sacra chiocciola gmail.com


Inoltre... Nasce il PODCAST di Sai cosa ti spalmi, dove potrete ascoltare spiegazioni sull'uso dei cosmetici in vendita nel negozio on line di Barbara, suggerimenti per trattare i vari tipi di pelle, e ragionamenti sulla cosmesi ecobio!
Ci sono tante domande a cui vorrei rispondere, tante cose di cui vorrei scrivere, ma poco, pochissimo tempo!
Allora tenterò di parlarvi a pillole.
Se qualcuno ha domande a cui desidera che io risponda con un podcast, può farmele qui oppure per email.
Ed infine, importantissimo: se sapete registrare un mp3 con la vostra voce, potete mandarmi brevi testimonianze su com'è cambiato il vostro rapporto con i cosmetici da quando usate l'ecobio, o sulle difficoltà che avete avuto. Potete mandarmi anche i vostri complimenti Razz (le referenze sono importanti!). Smile
Questi sono i contatti di Barbara: il .com, il .org, il forum, il podcast!
Ne approfitto per riproporre alcune riflessioni sul tema cosmesi, che chiariscono la mia posizione in merito.

Tantissimi complimenti al Gruppo Mondo Nuovo e un abbraccio energico a Barbara!

09 marzo 2008

Cambiare pannolino


oltre un anno di studio e lavoro
migliaia di pannolini lavati
centinaia di e-mail e telefonate
decine di pannolini e salviette sperimentati
tre bimbi partoriti e un numero scaramanticamente segreto
di altri bimbi in arrivo...
TUTTO QUELLO CHE AVREMMO VOLUTO SAPERE
SUI PANNOLINI PER BIMBO
(tradizionali, biologici, di stoffa, fai da te,
metodo "senza pannolino"...e molto di più!)
RACCOLTO IN UN MANUALE UNICO E PREZIOSO
utilissimo sia per chi è già genitore
sia per chi desidera diventarlo
scaricabile gratuitamente online
il vero momon
biodetersivi

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è un'iniziativa MondoNuovo
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15 ottobre 2007

Blog action day... ovvero considerazioni ecologiche su vegetarismo e veganismo

Stavolta ce la faccio, stavolta ce la faccio!
Per fortuna Miss Piperita mi ha ricordato che il blog action day 2007 è domani! (Ehm, questo ovviamente lo scrivevo ieri ). Quest'anno l'evento è dedicato al tema "ambiente" e capita proprio a fagiolo, perchè già da un po' volevo scrivere un post sulle implicazioni ambientali dei regimi alimentari, ma visti gli ultimi sviluppi del mio rapporto con la blogsfera avevo accantonato l'idea. Però adesso mi metto sotto e vediamo cosa riesco a tirare fuori dal mio magico cappello a cilindro. Sostanzialmente non potrò dirvi nulla di nuovo, riciclerò informazioni già presenti in rete, ma cercherò almeno di dirlo con parole mie e non farvi annoiare...

Comincio con una considerazione: perché la gente non mi crede, quando illustro le molteplici ricadute che l'essere vegan ha non solo sulla mia salute, ma anche sull'ambiente? Perché non mi ascolta, quando cerco di parlare di fame nel mondo e distribuzione non equa delle risorse? Perché pensa che siano tutte fandonie per cercare di "convertire nuovi adepti", e non ipotesi, teorie (per non dire verità dimostrate) basate sull'osservazione della realtà?
Perché la persona media non vuole credere di avere potere, che le sue stesse azioni abbiano delle conseguenze, che la massa è fatta di singoli e quindi le scelte del singolo possono influenzare la direzione presa dalla massa?

Allevare animali per l'alimentazione umana ha un impatto ambientale "pesante" e il consumo di carne allarga l'impronta ecologica dell'individuo che la consuma. Se ci si pensa su per qualche minuto, mi sembra anche un dato di fatto piuttosto evidente.
Probabilmente, se questo aspetto della crisi ambientale viene sottaciuto e sottovalutato, è perché la maggior parte delle persone non ha ancora rovesciato il paradigma che senza carne non si può vivere: se si è convintissimi di dover mangiare carne e derivati animali per restare in piedi, a che pro dibattere del disastro ecologico causato dagli animali d'allevamento? E' una pratica indispensabile, no?

Ma se si riesce a mettere da parte questa convinzione, forse si può osservare la questione con più onestà, e si capirà allora che mantenere un regime alimentare onnivoro non è un diritto, ma un privilegio; non è una scelta, ma un sopruso verso i più deboli. Animali umani e non umani.


Gli animali presenti negli allevamenti, finché restano in vita, mangiano (è piuttosto ovvio!). Ma probabilmente molti non si rendono conto di quanto mangino, prima di essere macellati.
Un vitello necessita di 13 kg di mangime per metter su 1 kg di carne; un vitellone ne mangia 11, un agnello 24, un pollo 3 - per ogni chilo di peso corporeo guadagnato (ho letto che un vitello, quando viene macellato, può pesare dai 240 ai 300 chili. Moltiplicate per 13...). Se è vero che attualmente in tutto il mondo sono allevati un miliardo e mezzo di bovini, un miliardo di suini, 13 miliardi di polli, un miliardo di pecore e capre, ci rendiamo conto della enorme quantità di cibi vegetali consumati da questi animali.
(C'è da dire che l'indice di conversione di questo procedimento è disastroso: nel 1979, 145 milioni di tonnellate di cereali e soia furono utilizzate negli USA come mangime per gli animali. Solo 21 milioni furono rese nuovamente disponibili per l'alimentazione umana in forma di carne, latte e uova. Gli altri 124 milioni di tonnellate di vegetali - sprecati - avrebbero fornito una porzione di cibo per tutti gli esseri umani della Terra, ogni giorno, per un anno - e sappiamo che un'alimentazione interamente composta di cibi vegetali può essere adeguata sotto il profilo nutrizionale).

Ma tornando all'impatto ecologico... abbiamo detto che questi animali mangiano, e abbiamo verificato che mangiano molto. Abbiamo anche scoperto che il numero di animali allevati è davvero alto, ma allora dove si trova lo spazio per farli pascolare e per coltivare i vegetali destinati alla loro alimentazione? Semplice: la si sottrae a chi non la può difendere. La si ruba alla foresta pluviale, per esempio (ogni anno ne scompaiono a questo scopo 17 milioni di ettari; l'88% dei terreni disboscati della foresta Amazzonica è adibito a pascolo. Ogni hamburger importato dall'America Centrale comporta l'abbattimento di sei metri quadrati di foresta).
Nelle zone semiaride dell'Africa lo sfruttamento dei suoli per l'allevamento estensivo (destinato all'esportazione nei paesi ricchi) porta alla desertificazione completa delle terre, impossibilitate a rigenerare la propria fertilità. Secondo le Nazioni Unite, in tutto il mondo il 70% dei terreni attualmente adibiti a pascolo è in via di desertificazione; e lo stesso sta accadendo nelle Grandi Pianure del "West" americano.

Gli animali d'allevamento stanno mangiandosi il polmone verde del pianeta, ma si stanno anche bevendo la nostra acqua: la bevono direttamente (una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, 50 litri un bovino o un cavallo, 20 litri un maiale e circa 10 una pecora), e indirettamente (il 70% dell'acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall'agricoltura, i cui prodotti, come abbiamo visto, servono per la maggior parte a nutrire gli animali d'allevamento; all'acqua impiegata nelle coltivazioni si aggiunge quella necessaria, per esempio, per pulire le stalle - e i macelli).

Oltre allo spreco di cibo ed acqua necessari per il funzionamento dell'organismo degli animali, va calcolata l'energia necessaria per la coltivazione del loro cibo e per il funzionamento degli allevamenti stessi: per "produrre" ciascuna caloria di carne bovina si bruciano 78 calorie di combustibile fossile, per ogni caloria di latte ne servono 36.
E non sono questi gli unici prodotti di sintesi coinvolti nell'allevamento di animali "da carne": l'abuso di prodotti chimici per l'agricoltura, comprendenti fertilizzanti, pesticidi ed erbicidi (altamente inquinanti) nei paesi più "sviluppati" è evidente (Germania, Giappone e Gran Bretagna, ne usano più di 300 kg per ettaro; l'Italia 104), ed è un fenomeno correlato strettamente alla pratica dell'allevamento.
L'agricoltura finalizzata al consumo animale implica spesso il ricorso alla monocoltura, che consente la standardizzazione massima del lavoro, ma come ben sappiamo espone il terreno agli attacchi di insetti ed erbe infestanti e lo impoverisce di alcuni elementi, a scapito della fertilità. Se i suoli fossero destinati a coltivazioni a rotazione per uso diretto umano, il suolo rimarrebbe spontaneamente fecondo. L'80% dei prodotti chimici utilizzati in agricoltura negli USA è impiegato nell'agricoltura destinata al consumo animale.

Ma i problemi non finiscono qui: ci sono le deiezioni (perché si sa, dopo aver mangiato e bevuto...). In Italia gli animali da allevamento producono ogni anno 19 milioni di tonnellate di deiezioni a scarso contenuto organico, non adatte come fertilizzante. Attualmente, lo smaltimento dei liquami avviene per spandimento sul terreno: l'eccesso di sostanze azotate inquina le falde acquifere, i corsi d'acqua e i mari (con gravi fenomeni di eutrofizzazione).
Le deiezioni animali producono inoltre una tale quantità di metano (per ogni kg di carne, 3 etti di metano emessi durante la ruminazione) da contribuire per il 15%-20% all'effetto serra globale. L'80%-90% dell'ammoniaca immessa nell'atmosfera (causa delle piogge acide) proviene dagli animali.

Oltre alle deiezioni, occorre poi smaltire tutte le parti di "scarto" degli animali uccisi: testa, visceri, zoccoli, il contenuto dell'intestino, cartilagini, piume, ghiandole (quando non vengono infilate nelle scatolette di pet food!), sono parti delle quali bisogna disfarsi. Dopo il caso "mucca pazza" non è più possibile aggiungerli ai mangimi degli animali d'allevamento, e quindi vengono stoccate in attesa di un imprecisato destino...
La pelle viene riutilizzata nell'industria conciaria, una delle più inquinanti che esistano: le concerie acidificano i territori agricoli e rendono non potabili le acque della zona in cui sorgono.


Tutti questi aspetti potete approfondirli visitando la sezione "Scelta ecologica" del sito Sai cosa mangi, scaricando o acquistando l'opuscolo Ecologia della nutrizione su Agire Ora Edizioni, visitando il sito del NEIC (Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione) e leggendo l'articolo pubblicato su Repubblica lo stesso mese in cui sono diventata vegetariana, Carne amara di Daniela Condorelli.


Adesso, vogliamo fare invece qualche paragone con un'alimentazione basata sui vegetali?
Progetto Gaia ci fornisce qualche cifra.
Un italiano medio consuma annualmente 11,31 kg di carni.
Per produrre 11,31 kg di carne, sono necessari 96,7 kg fra cereali e soia.
Con lo stesso terreno necessario a produrre 11,31 kg di carne (400 m2) si possono coltivare, ad esempio, 1.360,7 kg di carote, 1.814,3 kg di patate, 2.267,9 kg di pomodori...
Per produrre 11,31 kg di carne sono necessari 581.509 litri d’acqua; con la stessa quantità d’acqua, si possono irrigare campi per avere 1.356 kg di pomodori, 1.308 kg di patate, 1.258 kg di frumento, 945 kg di carote.
L’energia necessaria per produrre 11,31 kg di carne (da animali nutriti con grano) è quella fornita da 85,5 litri di carburante. La percentuale di ritorno energetico (come energia alimentare per energia fossile consumata) del più efficiente allevamento per la produzione di carne è 34.5%. La percentuale di ritorno energetico (come energia alimentare per energia fossile consumata) della meno efficiente coltivazione di vegetali è 328%.


Sono dati piuttosto sconvolgenti per me... non trovate anche voi?

Io non posso garantire dell'esattezza di queste cifre, ma ho un metodo molto più semplice per vedere il problema: lo visualizzo letteralmente.
Mi immagino un campo, un bel campo di spighe dorate, oppure un terreno ricco di colture dai molti colori, forme e dimensioni: pomodori, melanzane, peperoni, fagiolini e fagioli, e carote, e molto altro a seconda della stagione. Mi immagino le piante cariche di frutti e vedo che ogni metro quadro di terreno ospita ortaggi in quantità tali da riempire intere casse. Questo terreno può sfamare decine di persone, con una varietà di prodotti, di sapori. A volte mi immagino zone coltivate a soia, e penso al tofu autoprodotto; altre invece vedo il grano, che immediatamente si trasforma in seitan; altre ancora, semplicemente immagino una grandissima grigliata di verdure estive, cotte sul barbecue.

Poi il paesaggio cambia, tutto il mio bel campo si trasforma in un prato, una distesa erbosa, sulla quale pascola una mucca, a volte due o tre, quasi mai di più. Una mucca in mezzo al prato, che rumina assorta la sua erba. E' inevitabile confrontare la massa ingombrante della mucca, che resta però isolata nel campo, con quella ben più grande degli ortaggi di prima; inevitabile pensare che quella mucca "servirà" a poco, dopo la sua triste morte, perché ci vorrebbero tanti altri campi, molto più campi di quelli esistenti sulla Terra, di quelli che la Terra potrebbe sostenere, per allevare tutte le mucche di cui sembra che oggi ci sia un così gran bisogno.

Mi mette tristezza, sapete? Per lei, per quella mucca assorta dagli occhi gentili. Per chi non ha nulla di cui vivere, e se non ha nulla è solo perché in questo modo qualcun altro può avere di più. Per quel povero terreno compattato dagli zoccoli, eroso dalle intemperie, calpestato fino a diventare una sola zolla pesta. Mi viene una grande tristezza, per tutto questo e per molto altro.

E allora so che ho il potere di cambiare, so che le mie azioni hanno delle conseguenze, so che posso influenzare la realtà, semplicemente chiedendo più campi colorati e meno distese erbose. Ho rinunciato volentieri al mio privilegio, e so che, a mio modo, anche se non posso vederlo, sto facendo la differenza.


Altri siti da visitare: la sezione di Progetto Gaia dedicata all'alimentazione vegetariana, il sito alimentazione sostenibile e il sito della Campagna Io faccio la mia parte.

01 settembre 2007

Mondo bimbo

Quanto segue è un bellissimo manualetto, stilato da diverse mamme che conosco poco, ma considero davvero speciali, e tratta di un argomento delicato: la cura del neonato.

Probabilmente, se leggete il mio blog avete una testa pensante e non vi accontentate di ricevere l'imbeccata dall'autorità di turno, sia essa la suocera impicciona, il medico incompetente, la voce del popolo o la pubblicità.

Ebbene, questo manualetto comprende molte utili indicazioni per prendersi cura in modo davvero naturale e rispettoso del neonato; vi consiglio di girarlo a tutti i possibili interessati e conservarlo gelosamente per future evenienze.

Anche se è in circolazione da un po' (l'ha pubblicato erbaviola, tra gli altri), non l'avevo ancora postato, non avendo trovato il tempo per scrivere una precisazione che ritenevo necessaria. Lo faccio adesso, inserendola dopo il manuale; nel frattempo, godetevelo pure.


LA CURA DEL BEBE'

Come prendersi cura del proprio bebé?

Quali prodotti comprare per la pelle e il bagnetto?

Ecco alcuni consigli, frutto di lunghe ricerche e consultazioni tra mamme attente ai prodotti biologici e ai metodi naturali. Consigliamo sia prodotti in vendita da noi valutati sicuri, sia metodi naturali e fai da te, molto meno dispendiosi e spesso altrettanto efficaci.
Sono consigli brevi perchè il neonato non ha bisogno di molto: bastano pochissimi prodotti per soddisfare le sue esigenze. È però importantissimo che la loro sicurezza sia garantita e provata, cosa che invece non si riscontra nei classici prodotti per bambini: purtroppo, infatti, non c'è da fidarsi delle molte certificazioni che non assicurano nulla: è sempre meglio valutare un prodotto dalla lista degli ingredienti che lo compongono, non dalle pubblicità o dalla seducente confezione.

Questo sintetico prontuario non è la sede adatta per spiegare esaustivamente il motivo per cui la quasi totalità dei prodotti specifici per bambini in commercio risultano spesso dannosi per i bimbi stessi; per avere ulteriori informazioni potete consultare i laboratori di seguito segnalati.

Basta comunque poco per accorgersi che la gran parte di essi, reperibili al supermercato o in farmacia, contengono ingredienti dannosi e sconsigliabili. Un esempio per tutti: i mineral oil, paraffina liquida e vaselina, scadenti derivati del petrolio, sono contenuti in quasi tutti i prodotti per bambini in commercio.
Un famosissimo olio pubblicizzato da decenni "per la cura del bambino" è pura paraffina liquida. Leggete l'etichetta e lo vedrete con i vostri occhi.
Dallo studio degli ingredienti di diversi prodotti per bambini e neonati (i più venduti), risulta che spesso i prodotti specifici "per la cura del neonato" sono peggiori di quelli per adulti; da ciò è scaturita la necessità di trovare prodotti veramente utili e naturali, realmente sicuri per la cura dei neonati.

Quanto segue è il frutto delle nostre ricerche.


IL BAGNETTO

Contrariamente a quanto le pubblicità ci hanno insegnato, il bimbo non ha bisogno di essere lavato con particolari prodotti detergenti. Oltretutto, i profumi contenuti in molti di questi prodotti lo disorientano e infastidiscono. Soprattutto i neonati si orientano nel mondo e trovano conforto e sicurezza proprio tramite gli odori di mamma e papà, della casa, del fratellino, l’odore proprio, gli odori naturali. Qualunque tipo di profumo, anche quello di detersivi e ammorbidenti, lo disturba e lo disorienta, a volte fortemente: l'allattamento può essere reso difficoltoso se il contatto al seno è ostacolato da odori sconosciuti.

Il neonato ha invece bisogno che il suo odorato e la sua pelle vengano rispettati, senza che vi siano spalmate sostanze che lo inquinano, che non gli sono necessarie e che spesso si dimostrano nocive o controproducenti.

Per lavare il bambino la soluzione più semplice ma efficace è preparare un bagnetto in cui sia stato disciolto un cucchiaio di amido di mais (maizena) o amido di riso, e un cucchiaio di sale integrale.
L'amido deterge delicatamente la pelle del bambino, il sale reintegra i sali minerali persi durante l'immersione. Sono prodotti comuni, dal costo contenuto, raccomandiamo quindi di comprarli nei negozi biologici.

Se il bimbo ha pochi capelli, questi semplici ingredienti sono sufficienti a tenerlo pulito; se al contrario ne ha molti, si può utilizzare uno shampoo baby naturale, avendo cura di usarne molto poco e diluendolo in acqua al momento (se conservato già diluito, può andare incontro a deterioramento). Sconsigliamo vivamente i prodotti presenti sul mercato tradizionale, in primo luogo quelli "di marca" dei negozi specializzati per bimbi. Nessuno di essi passa l'esame del bio-dizionario.

Tra i prodotti in commercio, si può scegliere la saponetta alla calendula weleda, o qualsiasi altra contenga componenti sicuri al 100%; è sufficiente sciogliere pochissimo sapone sulla mano e frizionare con delicatezza i capelli del bimbo.



Dopo il bagno, consigliabile circa due volte alla settimana se non vi sono esigenze particolari, è opportuno massaggiare il bimbo con un olio, per idratarlo. Molto efficace risulta il semplice olio di mandorle dolci puro, da agricoltura biologica, dal costo contenuto. Non compratene quantità elevate, se ne consumate poco (ne bastano poche gocce): essendo privo di conservanti potrebbe irrancidire. Conservatelo in frigorifero, tranne una boccettina pronta all'uso.

In alternativa consigliamo l'olio specifico per bimbi della Weleda, meno economico, o altro olio di pari qualità e sicurezza. I prodotti Weleda si trovano nei negozi biologici, in alcune farmacie, in molti siti internet.
Precisiamo che non siamo sponsorizzati da Weleda: ne consigliamo i prodotti perchè la linea bimbo è ottima. Preferiamo acquistare e consigliare marche alternative ai prodotti tradizionali, coscienti di quanto questi ultimi siano dannosi per i bimbi.

Molte mamme sono poco propense ad usare semplici metodi casalinghi e preferiscono comprare prodotti confezionati; è necessario pertanto un accenno sui mineral oil, di cui purtroppo abbondano i prodotti per bimbi - e adulti.


• PETROLATUM, PARAFFINUM LIQUIDUM, MINERAL OIL

Sono derivati dalla raffinazione del petrolio, inquinanti, non biodegradabili, recentemente inseriti dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II.
Il paraffinum liquidum in particolare, non è realmente un derivato ma piuttosto una sua frazione, nella pratica “e’ petrolio”.
Ci interessiamo alla paraffina liquida, o olio di paraffina, poiché è presente in molti prodotti (soprattutto della Johnson&Johnson - avete presente l’Olio Baby?). La paraffina è stata dichiarata cancerogena dalla comunità europea; tuttavia a causa di un cavillo (è cancerogena per via delle impurità contenute, ma se un produttore sostiene che la sua è pura, può inserirla nel cosmetico) è ancora ampiamente utilizzata. Per quale motivo? Costa poco e non irrancidisce.
Nel prodotto ricopre la funzione di condizionante, solvente, emolliente.
Poiché non e’ possibile aggiungere materialmente acqua alla pelle, infatti, l’unico potere idratante esercitato da un cosmetico è limitare l’evaporazione dell’acqua presente sulla sua superficie, la paraffina “idrata” formando una vera barriera tra l'epidermide e l'ambiente.
Tale barriera però è innaturale, composta da molecole estranee a quelle dello strato idro-lipidico della pelle (la miscela di grasso e acqua distribuita sull'epidermide che costituisce il’idratazione naturale). La traspirazione ne risulta ostacolata, i germi presenti restano intrappolati dalla paraffina e provocando irritazioni e favorendo l'acne, specialmente su pelli predisposte. Sono pertanto composti comedogenici, che creano un "tappo" sui follicoli piliferi, facendo sì che cheratina, sebo, polvere si ossidino e formando gli odiosi "punti neri", ovvero i comedoni.
Spesso l’eccesso di untuosità della pelle è causata dal petrolio e dalla sua azione di "soffocamento": alcuni neonati soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolatum.
I prodotti per bambini sono quelli più a rischio, da questo punto di vista.

Ecco l'INCI del famoso olio baby johnson - DA EVITARE:
paraffinum liquidum, isopropyl palmitate, parfum PPT1397

Lettura semplificata INCI: paraffina per la quasi totalità del prodotto (le sostanze presenti in quantità maggiore sono poste all’inizio dell’elenco), un legante/emolliente/solvente, profumo sintetico (probabilmente allergizzante)



PULIZIA DEL SEDERINO

Recentemente pare diventato d'obbligo pulire il sederino del bambino con fazzolettini imbevuti di sostanze "pulenti”, mentre la pratica di detergerlo con acqua è stata relegata in cantina.
E’ opportuno sapere che quasi tutte le salviettine in vendita (anche quelle apposite per il bambino), sono imbibite di ingredienti che è assolutamente incredibile che siano permessi per legge:
Questi prodotti sono causa di inquinamento per la difficoltà di smaltire i rifiuti e provocano irritazioni anche serie alla delicata pelle dei neonati. La situazione peggiora valutando le classiche creme in commercio e degenera considerando le componenti del pannolino.

Da queste considerazioni nasce la necessità di salvare il salvabile: bisogna ripensare le proprie abitudini, tra queste è necessario che ritorni in auge quella di PULIRE IL BIMBO CON ACQUA.
Solo quando è realmente necessario, usate poco detergente o sapone delicatissimo; usandoli ad ogni cambio del bambino i troppi lavaggi seccherebbero e impoverirebbero la pelle.
Poiché il bimbo dovrà essere lavato molte volte lungo la giornata, raccomandiamo di fare anche attenzione agli sprechi idrici: usate la quantità necessaria evitando di scialacquare decine di litri di acqua al giorno. Pensiamo alle riserve idriche e al mondo futuro!

Suggeriamo qui una possibile routine di pulizia del sederino:
"Togliere il pannolino.Se il bimbo è sporco di cacca, con un fazzoletto di carta da casa e togliere il grosso (sempre con direzione da davanti a dietro).
Prendere in braccio il piccolo, sdraiandolo di pancia sul braccio sinistro, o il destro se siete mancini (con la testa verso la nostra spalla).
Tenete saldamente con la mano la gambina destra: in questo modo il culetto è in bella mostra.
Lavarlo con la mano [non metterlo mai direttamente sotto il getto dell'acqua: basta poco a sbagliare temperatura].
Solo se necessario usare pochissimo sapone naturale o detergente intimo delicato, entrambi diluiti in acqua.
Se il culetto non è arrossato non mettere creme allo zinco, piuttosto olio di mandorle o girasole."


Per sostituire le salviettine imbevute di prodotti chimici, utilizzate dei semplici fazzolettini imbevuti di olio di oliva, o olio di mandorla, o girasole, da aspergere sulla salviettina al momento.

L'olio è il prodotto migliore per la pulizia del bimbo. Ricordate che è importante usare solo ed esclusivamente oli naturali. Sia l'olio di oliva che l'olio di mandorle o di girasole rappresentano le migliori e più economiche soluzioni, acquistateli da agricoltura biologica (costano comunque molto meno dei prodotti di marca).
In alternativa all’olio di mandorle (che irrancidisce facilmente) si possono usare olio di girasole anche Esselunga ne ha uno bio), o olio di riso (olio di riso “Scotti” è valido, l’estrazione preserva in buona parte le qualità dell’olio, soprattutto il gamma-orizanolo). L'olio di girasole unge meno, e ha un odore meno forte.

Per non sprecare enormi quantità di fazzolettini di carta possiamo confezionare o comprare delle salviette di stoffa su cui si versa l'olio. Queste possono poi essere lavate e rilavate e utilizzate per eventuali futuri fratellini. E’ probabile che nel tempo sulle pezzuole l'olio lasci sulle pezzuole delle impronte, che non andranno via completamente, ma la cosa non deve spaventarci: le pezzuole sono comunque pulite e igieniche, ecologiche ed economiche.
Si possono comprare pezzuole di tessuto da agricoltura biologica già fatte, nei siti ecologici o in negozi bio; oppure si possono confezionare a casa usando anche vecchi tessuti, purché siano molto morbidi: la pelle del piccolo viene facilmente irritata da tessuti granulosi e rigidi.

Per il bene del bebé e dell'ambiente, è importante usare le salviettine confezionate solo ed esclusivamente quando necessario (nelle trasferte o in momenti particolari) e comprarle di ottima qualità.
Le salviettine biologiche costano decisamente di più di quelle tradizionali, ma se si usano solo quando necessario la spesa sarà ammortizzata dall’uso sporadico.

Non è facile trovare delle salviettine con degli ingredienti approvati dal biodizionario; noi consigliamo tre marche, la prima è perfetta nella totalità dell' INCI, la seconda è buona e presta attenzione anche alle fibre impiegate, la terza ha un solo ingrediente moderatamente sconsigliato all' ultimo posto dell' INCI (quindi è buona).

SALVIETTINE ROSENMANDEL Confezione da 80 pezzi Euro 7,69
Naturalissime; il morbido foglio di cellulosa non sbiancata col cloro è imbevuto di olio di mandorle e di arachidi, e di olii essenziali di rosa, senza alcun addizionante chimico (né stabilizzatori, emulsionanti, PEG o derivati, coloranti, alcool, etc.). Tutti gli ingredienti sono giudicati consigliabili dall’accreditata rivista tedesca OEKO-TEST.

L'INCI è il seguente:
Glycine soja (olio di soja biologico-no ogm), prunus dulcis (olio di mandorla), tocopherol (vitamina E), ascorbyl palmitate, rosa canina, lecithin, glyceryl oleate, citric acid, parfum, citronellol, geraniol, linalool.

Sono in assoluto le migliori che abbiamo trovato, le profumazioni citronellol, geraniol, linalool sono da olii eterici e non da sostanze sintetiche; l’unico dubbio rimanente circa queste salviette è che queste essenze sono potenzialmente allergizzanti.
Il glicine soia risulta a bollino rosso nel biodizionario, ma essendo assicurato NO OGM il rosso diventa un doppio verde, quindi perfetto. Lasciano un leggero strato di olio di mandorle sul sederino, idratandolo.

Ne consigliamo 3 confezioni per tutto il periodo-pannolino del bimbo. Se usate con accuratezza, basteranno e forse avanzeranno.
Si possono trovare in alcuni negozi di prodotti bio, o sui cataloghi www.ipiccolissimi.it & www.bottegadeibimbi.it

NATURAE’ SALVIETTE BABY da 60pz
100% NATURAL BABY WIPES da 72 pz.

INCI: aqua, coco-glucoside glycerin (glicerina vegetale), chamomilla recutita, calendula officinalis, benzoic acid (conservante vegetale), phenoxyethanol (conservante), dehydroacetic acid (conservante).

Le salviette Naturaè da 60 pezzi vengono vendute da Natura Si e da Ecor a circa 5 Euro, quelle 100% Natural confezione da 72 pezzi a Eur 3,30 (acquistando il cartone da 12 confezioni si risparmia il 10%) si trovano ad esempio sul sito i piccolissimi e attraverso tanti GAS in Italia.

La soluzione detergente è per entrambe la stessa, ma diversa è la composizione del tessuto:
quelle a marchio Naturè sono in 100% cotone bio mentre le 100% Natural Baby sono in una fibra mista 70% lyocell (fibra interamente vegetale che si ricava dagli alberi di faggio) e 30% PLA (la stessa usata per i pannolini).
I materiali tessili e le soluzioni sono certificate ICEA e di alto profilo nell’Oeko Test, inclusi i conservati contenuti.

L’Azienda ci informa che per un errore di stampa, su di uno stock importante di salviette 100% Natural è stata stampata, dal fornitore, una formulazione CHE NON E’ DI WIP.
Una volta accortisi dell’errore, è stato deciso di applicare una etichetta con la formula giusta e le certificazioni; tuttavia alcuni stock di salviette sono stati diffusi prima che si potesse intervenire.

Gli unici dubbi possono restare sui 2 conservanti sintetici che vengono utilizzati per evitare il proliferare di muffe sulle fibre naturali, le quali a causa dell’umidità ed esposte all’ossigeno (quindi una volta aperto il pacchetto) possono infastidire sia per l’odore di marcio che emanano, sia per la salute, nel caso di proliferazioni batteriche.

Il bio-dizionario li classifica con un pallino giallo, considerando che sono in fondo alla lista degli ingredienti, quindi presenti in quantità minima, riteniamo il prodotto più che accettabile; non contengono allergeni (per es. le essenze profumate vegetali) perchè non vengono utilizzate profumazioni da oli essenziali bensì da estratti di erbe da agricoltura biologica.

SALVIETTINE BABY Euro 4,80 + iva (sul sito non è specificato il numero di salviettine)
Rinfrescanti, ipoallergeniche, senza alcool

INCI: aqua, glycerin, tilia cordata, potassium sorbate, sodium cocoyl, hydrolyzed wheat protein, sodium benzoate, sodium dehydroacetate, profumo, borotalco, malva sylvestris.

NON CONTIENE COLORANTI *da agricoltura biologica certificata
Cosmesi Bio-Ecologica AIAB Certificato ICEA n° 1T008BC-22
Lotto ABC 1234

Si trovano su bottega dei bimbi e in alcuni negozi biologici; esiste un numero verde da chiamare per sapere se c'è un punto vendita nella propria zona.



CREME PER IL SEDERINO

Vanno usate quando il bambino presenta arrossamenti. In condizioni di normalità, per tenerlo idratato basta l'olio che usate dopo il bagnetto, o quello delle salviettine imbibite.

Le famosissime e diffuse creme allo zinco presenti sul mercato, sia da supermercato che da farmacia, non passano l'esame della naturalità del prodotto; noi ci guardiamo bene dall' usarle e quando il bimbo ne ha bisogno usiamo l’ottima crema all'ossido di zinco della Weleda.
La consigliamo particolarmente perchè costituisce un'ottima alternativa alla pasta Fissan che tanti genitori vogliono avere in casa.

Abbiamo trovato anche una buona pasta in vendita nei supermercati, ad esempio all’Auchan:

Pilogen carezza - Bio bio Baby Pasta all'ossido di Zinco. 150ml prezzo: 7.80 €
Con Burro di Karitè, Olio di Riso, Olio di Mandorle, Bisabololo, Vitamina E, Ossido di Zinco al 15% ed estratto biologico di Calendula.

La sua ricca formulazione e la sua consistenza creano un sottile strato impermeabile che protegge il sederino dei piccoli dal contatto col pannolino bagnato; è ideale anche per tutte le zone del corpo arrossate. E’ un’alternativa ottimale alle solite paste all’ossido di zinco, piene di petrolati (controllate l’INCI delle normali creme per accorgervene).

DA EVITARE: PASTA FISSAN; se ne trova di due tipi:

PASTA FISSAN 'CLASSICA' (la produce Sara Lee)
INCI: lanolin, petrolatum, aqua, paraffinum liquidum, zinc oxide, cetearyl alcohol, hydrated silica, tocopheryl acetate, linseed acid, panthenol, bisabobol, chamomilla recrutita extract, parfum, maltodextrin, hydroxycitronellal, silica, linalool, coumarin, BHT, phenoxyethanol, methylparaben, propylparaben.

PASTA FISSAN 'DELICATA'
INCI: aqua, zinc oxide, paraffinum liquidum, petrolatum, metoxy PEG-22/dodecylglycol copolymer, propylene glycol, PEG-22/dodecyl glycol copolymer, hydrated silica, cetyl palmitate, hydroxyoctacosanyl hydroxystearate, lanolin, allantoin, tocopheryl acetate, linseed acid, panthenol, bisabobol, chamomilla recrutita extract, parfum, zinc sulfate, maltodextrin, citric acid, silica, methylparaben, propylparaben.

Lettura semplificata INCI: trattasi di qualche spuzzatina qui è la di estratto di camomilla e bisabobol in un mare di petrolio.
Gli ingredienti principali sono derivati del petrolio, che formano un film-barriera a scapito della normale 'respirazione' dell'epidermide. Altri ingredienti sono di origine sintetica, scarsamente biodegradabili. Il tutto è condito con estratti naturali, che si trovano alla fine dell’INCI, presenti quindi in scarse quantità immersi in sostanze sulla cui natura ed effetti nutriamo seri dubbi.



PRODOTTI VERDI CONSIGLIATI, in vendita anche nei SUPERMERCATI

Alcune mamme del forum Promiseland hanno nel tempo cercato e selezionato dei prodotti reperibili nei supermercati, dagli INCI verdi e affidabili.
Per non allungare questo documento in modo spropositato non inseriamo gli INCI di tutti i prodotti. Potete però trovarli e verificare che nel tempo non siano cambiati, cercandoli nel topic laboratorio.

Prodotti Bio Bio Baby (Pilogen carezza): si trovano anche all’Auchan.

Pilogen Carezza - Bio bio Baby Pasta all'ossido di Zinco.
E’ un’alternativa ottima alle solite paste all’ossido di zinco, piene di petrolati.

Pilogen Carezza Bio Bio Baby Sapone Liquido
E' un detergente con ingredienti ottimi, molto valido.

Pilogen Carezza Bio-Bio Baby Olio Detergente Emolliente
Olio detergente viso - corpo. Un insieme di oli e burro, senza aggiunte “inquinanti”.

Tutti questi prodotti Pilogen più altri della stessa linea:

Bio-Bio Baby Amido di Riso

Bio-Bio Baby Bagno Shampoo

Bio-Bio Baby Crema Lenitiva

Bio-Bio Baby Latte Detergente Emolliente

potete trovarli in vendita anche su un ottimo sito che vende solo prodotti naturali.

http://www.saicosatispalmi.com



PER BIMBI PIU’ GRANDI

Quando i bimbi sono più grandi e si sporcano di ogni cosa, non è sufficiente usare l’amido di mais; serve un vero detergente, ma è comunque importante che sia naturale.
Consigliamo le semplici saponette naturali da agricoltura biologica, evitando qualunque bagnoschiuma il cui INCI non sia riconosciuto più che naturale. Le saponette sono molto più economiche dei bagnoschiuma.
Sono anche più ecologiche perché sono solide, il che significa: imballaggi ridotti, riciclabili perchè in cartone (niente plastica); inoltre essendo solide possono derivare solo da olio e soda caustica. Invece i saponi liquidi, per essere tenuti nella formulazione “a miscela, fluido”, richiedono necessariamente altre sostanze.

Segnaliamo un bagnoschiuma che si può trovare nei supermercati, con un ottimo INCI e dal costo contenuto:

si tratta di "Baby Mild bagnoschiuma emolliente", in vendita presso supermercati come LIDL ed altri; da non confondere con "Baby Mild Balsamo Detergente", non altrettanto "verde" nell'INCI.

qui si può vedere il baby mild bagnoschiuma (quello da prendere)

mentre qui si può vedere il baby mild balsamo (quello da evitare)

Segnaliamo l'INCI di questo prodotto, poiché nel tempo le case possono cambiare le formulazioni; verificate che gli ingredienti non siano diversi, e magari meno naturali.

INCI: aqua, lauryl glucoside, cocamidopropyl betaine, disodium cocoamphodiacetate, sodium chloride, parfum, sodium benzoate, citric acid, hydrolyzed wheat gluten, coco-glucoside, glyceryl oleate, niacinamode, potassium sorbate.

Questo bagnoschiuma può essere usato anche come shampoo, ma poiché brucia a contatto con gli occhi si consiglia di stare molto attenti con i bimbi. Via libera per l'uso da parte dei grandi.



TELINI IMPERMEABILI PER IL CAMBIO PANNOLINO

Inutile dire che ci auguriamo che tutti si impegnino ad evitare i telini usa e getta il più possibile, come ogni altro prodotto usa e getta. È facilissimo sostituirli con pezze di stoffa - anche vecchi lenzuoli semplicemente orlati - da appoggiare sul fasciatoio e da portarsi anche in giro. In caso di trasferte su divani altrui è opportuno avere un pezzo di cerata da mettere sotto al telo.



VESTITINI

E' importante che i vestiti dei bimbi siano il più possibile "puliti" per quanto riguarda l' inquinamento sia dei componenti - tessuti e coloranti - sia dei detersivi usati per lavarli.
Per quanto riguarda i detersivi la soluzione è banale: usatene la quantità minima possibile, e se possibile scegliete detersivi ecologici.
Evitate assolutamente l'ammorbidente a meno che sia biologico: quelli tradizionali sono altamente allergenici e irritanti. Potete sostituirli efficacemente con 100ml di aceto bianco o 100ml di una soluzione di acido citrico e acqua (100-150 gr. di acido citrico in un litro d'acqua) da mettere nella vaschetta dell'ammorbidente. L’aceto bianco è più blando dell’acido citrico, ma assolve bene alla funzione ammorbidente e non lascia odore sui panni asciutti. L’acido citrico è più efficace, ma a volte difficile da reperire. In questa discussione ci sono informazioni su dove e come trovarlo.

Evitate tutti gli igienizzanti sbiancanti che contengono perborato (cercate quelli che contengono percarbonato).
Evitate di utilizzare quantità industriali di igienizzanti: non servono e creano danno ambientale.

Ulteriori e dettagliate informazioni sui detersivi tradizionali, ecologici e fai da te, sono disponibili sul sito www.biodetersivi.altervista.org
ove potete scaricare gratuitamente un manuale di 47 pagine e una semplice scheda pratica di 7 pagine.

Esistono in commercio vestiti ecologici. Si trovano nei negozi specifici e in siti internet specializzati.
Ecologici sono anche i vestiti riciclati: i molteplici lavaggi hanno già eliminato la tossicità dei tanti prodotti tossici usati per confezionarli.
Abbiate solo cura di lavarli un paio di volte se chi ve li ha prestati usa detersivi tradizionali, ammorbidenti e igienizzanti: usate la sola acqua per sciacquarli perfettamente dai residui nocivi.

Scegliete vestiti di fibre naturali, scartate quelli sintetici, quelli con applicazioni di materiali sintetici o stampe di plastica.
Più colori e più applicazioni sui vestiti significano più lavorazioni e più inquinamento.
Più il vestito è neutro, anche nel colore, meno è inquinato e inquinante.

Esistono in alcune catene di supermercati (es. esselunga, oviesse e altri ) dei vestiti dal costo contenutissimo - 6 euro una maglietta estate 2007 12 mesi, e 6,50 euro una tutina estiva 12 mesi- con il MARCHIO FIDUCIA NEL TESSILE OEKO TEX test sostante nocive. Si riconoscono per questa scritta e per un logo arcobaleno. Sono prodotti con una certificazione seria e affidabile, e dal costo veramente contenuto.

Lavate comunque e sempre i vestitini un paio di volte prima di farli indossare al bimbo; idem per copertine, lenzuolini e tutti i tessuti nuovi con cui il bimbo viene a contatto.

E' da notare come già dai 9-12 mesi, i vestiti per maschi e femmine siano fortemente differenziati: prima di questa età in genere si distinguono solo per il colore (rosa o azzurro); per il resto spesso si possono utilizzare gli stessi vestiti per maschi e femmine.
Dai 9-12 mesi in avanti avviene uno strano fenomeno: non abbiamo più a che fare con vestiti per bambini, bensì con abiti per piccole signorine e piccoli ometti; quasi tutti quelli da bimba sono improponibili per i maschi, mentre quelli da bimbo sono troppo maschili per le femmine. Questa imposizione commerciale sembra fatta apposta per costringerci a comprare più vestiti… e c’è inoltre da chiedersi se è corretto costringere i bambini a identificarsi e differenziarsi così fortemente fin dai primi mesi.

Un modo di aggirare queste imposizioni è comprare vestiti semplici, tipo tute, jeans, felpette, polo e altri capi che possono essere unisex (purché ovviamente la mamma non tenga eccezionalmente a far indossare a sua figlia solo vestiti evidentemente femminili).
L'altra possibilità è comprare le cose da alcuni marchi ecologici:
Lotties produce capi molto spartani, solo con cotone che cresce già colorato in pianta (dunque panna, beige, marroncino, verdolino); sono capi carini, semplici, che vanno bene un po’ per tutti. www.lotties.it
Otic, che troviamo stupenda (per qualità ed estetica) ha prezzi ottimi e fa tutto molto colorato (con colori vegetali o minerali, esenti da sostanze tossiche, e cotoni da agricoltura biologica); anche qui molti abiti possono andare bene per entrambi i sessi www.oticbiotex.it



MAGLIE ALLATTAMENTO

Esistono in commercio praticissime maglie da allattamento per le mamme: consistono di una parte superiore che può essere sollevata scoprendo il seno, senza dover togliere la maglia e quindi prendere freddo. Sono utilissime per allattamento in pubblico, però sono un po’ care. Per risparmiare si possono utilizzare cannotiere con le spalline sottili (in vendita a poco prezzo), da indossare sotto le normali magliette; al momento dell'allattamento si solleva la maglia e si sposta la canottiera sottostante, in modo da liberare prima un seno e poi l'altro.



PANNOLINI

Informazioni più ricche e articolate potremo darle in seguito; stiamo completando la stesura di un manuale sui pannolini per bambini, dove si potranno trovare precise e testate informazioni sui vari tipi di pannolini: dai tradizionali, ai monouso ecologici, ai pannolini di stoffa, fino ad arrivare a parlare dei metodi naturali per aiutare il bimbo a lasciare il pannolino nei giusti tempi, ovvero intorno ai 2 anni, e non ai 3 -4 attualmente in voga.

Per visionare il laboratorio e partecipare ai lavori:
Forum Promiseland

Per leggere la bozza in continuo aggiornamento:
Forum Promiseland

Per chiedere informazioni sul manuale completo e recapiti per scaricarlo (quando sarà pronto), scrivete a:
quinta.cosa.sacra CHIOCCIOLA gmail.com


Per chi fosse interessato ad acquistare i pannolini ecologici monouso, segnaliamo che in Italia le due marche più conosciute sono Wip con Naturaè e Moltex; il costo per pannolino è pressocché identico, la differenza è che Naturaè è biodegradabile ed ecosostenibile per circa l'80%, Moltex lo è per circa il 20%.
Delle varie altre proposte da mercati anche esteri non abbiamo trovato pannolino con caratteristiche migliori di Naturaè.



LIBRI

Un libro interessantissimo per genitori in attesa:
LA COMUNICAZIONE E IL DIALOGO DEI 9 MESI di G.Ferrari ed. Mediterranee

Un libro da leggere prima del concepimento e durante la gravidanza:
AMARLO PRIMA CHE NASCA di Relier Jean Pierre ed. Le Lettere

Due libri sul parto naturale
IL BEBE' E' UN MAMMIFERO
ECOLOGIA DELLA NASCITA entrambi di M. Oden Red Edizioni

Il prezioso libro sull'allattamento di La Leche League, acquistabile presso gli incontri di zona della lega, o sul sito
http://www.lllitalia.org/Sito/Pubblicazioni.html
L'ARTE DELL'ALLATTAMENTO MATERNO

L'arte del massaggio indiano per far crescere i bambini felici
SHANTALA di Frédérick Leboyer ed. Sonzogno

Un libro interessantissimo sul metodo "senza pannolino". Si acquista o sul sito di AAM Terra nuova, o nei Naturasì, o in altri negozi di prodotti biologici.
SENZA PANNOLINO Ed. AAM Terra Nuova



FORUM E SITI WEB

Forum di aiuto e discussione per genitori, dal concepimento in avanti:

Forum ANEP - Associazione Nazionale Educazione Prenatale

Forum CONSAPEVOLMENTE

Forum PROMISELAND

PARTO NATURALE E SOSTEGNO ALL'ALLATTAMENTO


La missione de La Leche League International è aiutare le madri di tutto il mondo ad allattare al seno attraverso il supporto di altre madri che hanno allattato, l'incoraggiamento, l'informazione e l'educazione, e di promuovere una migliore comprensione dell'allattamento al seno come elemento centrale per lo sviluppo e la salute del bambino e della madre. La Leche League produce opuscoli informativi e libri sull'allattamento al seno e gli argomenti connessi (svezzamento, alimentazione ecc.); inoltre organizza incontri (anche in Italia) in cui le madri possono confrontarsi o approfondire la questione con l'aiuto di un esperto, e fornisce contatti con consulenti specialisti di allattamento al seno. Tutto ciò che la Lega offre può essere trovato nel suo sito web (sezione italiana)

GRUPPO DI DISCUSSIONE SUL PARTO NATURALE

SITO WEB "CRESCERE SENZA PANNOLINO"
Educazione assistita al vasino precoce

MAILING LIST GRUPPO "SENZA PANNOLINO"

COME PREPARARE IL SENO ALL'ALLATTAMENTO
Un thread per capire se il seno và trattato o meno con prodotti e sfregamenti specifici

SITO DI INFO UTILI
Un interessantissimo sito che offre link e informazioni su:
gravidanza, parto, allattamento, educazione e motricità, pannolini riutilizzabili, portare i bebè, vendita prodotti, gruppi di discussione.

SITO INTERESSANTISSIMO SUL FAI DA TE PRODOTTI BIMBO
E' fatto con i menu "a tendina", perciò sarebbe troppo dare i link delle varie sezioni. Ne segnaliamo qualcuno per comodità:
realizzazione passo dopo passo dei pannolini in stoffa.
che materiale usare
galleria foto pannolini fai da te
realizzare un cuscino da allattamento

IL CREATIVO ANGOLO DELLA SARTA
Comprando svariati prodotti bimbo, ci siamo presto accorte di quanto possa essere semplice cucirne alcuni in casa, o farseli cucire dalla sarta. Il mercato è ricco di proposte interessanti, ma i costi sono spesso folli!
Abbiamo quindi deciso di sfoderare le nostre arti - anche quando parecchio scarse! – e ci siamo divertite a creare oggetti utili e a condividere informazioni e consigli. Ci auguriamo che questo laboratorio nel tempo cresca sempre più, con nuovi esperimenti e soluzioni.



NOTIZIE UTILI
ASSORBENTI DI STOFFA PER DONNA; MOON CUP

Forum Consapevolmente

Forum Promiseland

GRUPPO MONDO NUOVO
(con internet explorer)

Casella di posta: quinta.cosa.sacra CHIOCCIOLA gmail.com



Ciclostilato in proprio da Mondo Nuovo, Giugno 2007
È raccomandata la diffusione, non è necessario citare la fonte.



Tanto di cappello a questo lavoro!

Riprendo la parola per segnalare che anche Tippitappi ha scritto diversi post su pannolini lavabili per bambini e argomenti connessi, se siete interessati andate a sbirciare sul suo blog. Anche il vero momon merita una visita. Se avete altri blog del genere da segnalare, fatemelo sapere nei commenti!


E adesso, vorrei precisare una cosa.
Se avete letto il documento, probabilmente cliccherete sui collegamenti, approderete su promiseland e vi chiederete come mai un sito abbastanza in linea con le tematiche di cui parlo non sia segnalato su questo blog.

Già, è vero, nella colonna a destra non c'è. Ma quelli di voi che mi seguono dall'inizio dell'avventura (marzo 2006) ricorderanno forse che inizialmente promiseland, nei links, c'era eccome; ed era anche uno dei miei forum preferiti. Ero praticamente sempre connessa e mi ci divertivo da matti.

Ma poco più di un anno fa, su quel forum, a causa del suo fondatore e direttore responsabile sono successe cose davvero sgradevoli, e talmente dolorose da amareggiarmi profondamente, spingendomi ad abbandonarlo per sempre e metterci una pietra sopra.
Ho smesso di frequentarlo e ho dovuto tracciare una croce nera su un nome che per me significava la possibilità e il sostegno per realizzare il sogno di una vita diversa. Ho riaperto gli occhi piuttosto bruscamente, direi.

Mi spiace per l'accaduto e ancor più perché mi accorgo di quanto sia scarsa la traccia lasciata da quegli avvenimenti nella coscienza delle persone; poco è stato chiarito, allora e in seguito; quasi tutto è stato dimenticato... o forse piuttosto sepolto.

Io non ho potuto dimenticare, però, e non ho mai voluto linkare promiseland né incoraggiarne la frequentazione: per me non lo merita, non più.
Mi costa un sacrificio pubblicare Mondo Bimbo, ogni link è un boccone amaro da ingoiare, ma è un lavoro troppo splendido per lasciarlo passare inosservato.

Così, ecco a voi il manualetto, senza alcuna modifica; almeno, Elle, posso dirmi che ne vale la pena.