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28 maggio 2009

Palline di yogurt stranghistò

Ci avevo già provato tempo fa con risultati insoddisfacenti, ma stavolta è andata decisamente meglio, sarà che mi sto abituando ad una maggiore varietà di sapori! La ricetta è molto semplice, anche se la preparazione è lunga. Non lasciatevi scoraggiare.

Ingredienti per circa 20 palline: 400 g di yogurt Sojade (ovviamente, potete usarne una maggiore quantità e cambiare marca, ma restate su uno yogurt bianco di buona qualità, rigorosamente senza zucchero, tipo il Sojasun), sale fino, aromi a piacere.
Occorrente: un colino, un contenitore sul quale appoggiare comodamente il colino, un fazzoletto di stoffa leggera o una garza a trama fitta.

Poggiate il fazzoletto sul colino, appoggiatelo sul contenitore e versatevi lo yogurt. Riponete in frigorifero e lasciate sgocciolare per quattro ore.
A questo punto, prelevate lo yogurt dalle pareti con un cucchiaio, aggiungete un pizzico di sale fino e rimescolate il tutto (compreso lo yogurt staccato dalle pareti); poi rimettete in frigorifero.
Rimescolate ogni giorno per 3-4 giorni, senza aggiungere sale, limitandovi a rimescolare il tutto e rimettere in frigorifero (è importante, specialmente d'estate, per non far inacidire lo yogurt).
Lo yogurt perderà poco per volta il siero (che potete usare per panificare) e diventerà sempre più denso, fino a raggiungere la consistenza di una pasta semisolida.
Al termine delle operazioni, otterrete un composto malleabile: formate con le mani delle palline di yogurt del diametro di circa 2 cm, e fatele rotolare in aromi a vostra scelta. Potete usare spezie (paprika, peperoncino, pepe...), semi tritati (papavero, sesamo o altro), oppure erbe aromatiche fresche o secche (ottimi basilico, origano, erba cipollina, ma potete sbizzarrirvi).

Si possono mangiare subito, specialmente se le preparate con le erbe aromatiche (ne risulta un gusto fresco e molto estivo), oppure l'alternativa è riporle in un barattolo di vetro, coprirle d'olio d'oliva e consumarle nei giorni seguenti (si suggerisce un riposo di una settimana, in frigorifero). Ma se vi piacciono i sapori un po' aciduli, la pasta si può anche spalmare su fette di pane o crackers, aromatizzandola o meno, dipende dai gusti.

Sul sito e-bio trovate le fotografie dell'intero procedimento... Sono buone, e fanno proprio un bell'effetto!

25 marzo 2009

Tzatziki

Ingredienti per 2: 1 confezione da 250 g di yogurt di soia bianco Sojasun, 1 cetriolo, 1 spicchio d'aglio piccolo (se dovete intrattenere relazioni sociali) oppure 2 spicchi grandi (se prevedete ritiro ascetico dalla vita mondana per un po'), 2 pizzichi di sale, 1 cucchiaio di olio, 1 cucchiaino di aceto (quello che preferite).

Mescolate lo yogurt con un pizzico di sale e poi ponetelo a sgocciolare in un fazzoletto di stoffa per 2 ore.
Lavate il cetriolo, tagliatene le due estremità, tenete da parte qualche rondella per decorare e sbucciate il resto. Tagliatelo a dadini e poi, con un coltello o una mezzaluna, trituratelo. Cospargete con un pizzico di sale e ponete a sgocciolare in un colino.
Nel frattempo sbucciate l'aglio e tritatelo finemente; strizzate bene il cetriolo, versatelo in una ciotolina con l'aglio, unite lo yogurt recuperato dal fazzoletto, l'olio e l'aceto; emulsionate leggermente e rimettete in frigorifero per 1 ora prima di servire, decorando con le rondelle di cetriolo, ed eventualmente foglie di menta tritate o altre erbe aromatiche.

Non amo i sapori aspri ma questa crema mi è piaciuta. Mi ricordava terribilmente qualcosa di onnivoro che devo aver mangiato secoli fa, e purtroppo non riesco a definire... Secondo me è da provare, magari con più aglio, se la cosa non vi crea problemi.
Cercate di usare lo yogurt indicato (Sojasun), sia per la consistenza che per il sapore, infatti non è né troppo acido né dolce, in quanto non contiene zuccheri.

10 febbraio 2007

Palline di yogurt

Sempre seguendo la ricetta di dora, ho versato un barattolo di yogurt nel fazzoletto di stoffa, e l'ho lasciato sgocciolare in frigo per 3 giorni.
Ho spremuto il fazzoletto con le mani per far colare ulteriormente il siero e alla fine era diventato solido come una pasta!
Ho formato delle palline e le ho messe in un barattolo, coperte d'olio d'oliva aromatizzato con origano e peperoncino tritato.

Non le ho ancora assaggiate, ma appena lo farò vi aggiornerò...

09 febbraio 2007

Yogurt di soia e derivati

Lo dico subito: per le ricette di oggi e domani mi sono ispirata al blog di dora. Mi sto dando a sperimentazioni culinarie che altrimenti sarebbero impensabili per me, dal momento che, prima di diventare vegan, mangiare mi faceva schifo e quindi sono rimasta al livello pasta con la salsa - carne grigliata - mozzarella per degli anni...
Non avevo mai preparato in casa la ricotta, o lo yogurt, o la pasta fresca, o una scaloppina, né tantissimi altri cibi, sostanzialmente perché non mi interessava mangiarli (e spesso mi faceva pure un po' impressione toccarli!).
Insomma, per farla breve, non disdegno affatto di trarre ispirazione qua e là e "fare un tentativo", qualsiasi cosa ne venga fuori.

Il tentativo di oggi, Dora l'ha definito "una specie di sour cream". Non sapendo assolutamente cosa fosse una "sour cream" ho raccattato informazioni e sono stata illuminata: trattasi della panna acida (vero?).
Seguendo le sue istruzioni, ho versato un paio di barattoli di yogurt in un fazzoletto di stoffa, l'ho sospeso con degli spiedini in un barattolo di vetro e l'ho lasciato sgocciolare in frigo per 4 ore. Ho ottenuto una crema densa e acida alla quale ho mescolato erbe aromatiche varie, dedicandomi poi a intingerci dentro delle patate...

Non amo i sapori acidi, anzi, in verità non mi piacciono per niente , ma sia mia madre che mio padre hanno molto gradito la cremina!

28 aprile 2006

Yogurt di soia

E' un pezzo che non lo preparo, e la mia yogurtiera Severin giace mestamente in un cassetto... Ma dato che potrebbe interessarvi, condividerò con voi la ricetta.

Per cominciare: la yogurtiera. Questa costa 10 euro, contiene 7 vasetti in vetro da 125ml adatti alla preparazione di un litro di latte, e funziona elettricamente.
Probabilmente non è molto ecologica (all'interno ci sarà una resistenza che produce calore e le resistenze non sono mai ecologiche), ma permette di risparmiare denaro, evitare quegli odiosissimi barattolini di plastica che altrimenti finirebbero nelle discariche, sapere quasi esattamente cosa state mangiando e personalizzare la vostra colazione/merenda/spuntino nel modo che preferite; quindi penso che il gioco valga la candela (anche perchè la tengo accesa solo per 7 ore, una volta alla settimana).
Inoltre, piccolo trucchetto: la uso per far lievitare gli impasti, che metto in un recipiente, poggio sulla yogurtiera accesa e copro con un panno o un coperchio di plastica.

Per quanto riguarda lo yogurt: io ho provato solo quello di soia, non so se riesca anche col riso o altri latti vegetali. Utilizzavo un comune latte di soia preso al supermercato, zuccherato; ho notato che con i latti arricchiti (di vitamine o minerali) però riusciva peggio. Optate per un latte il più semplice possibile.

I fermenti: non si capisce sempre facilmente se sono o meno vegan, in quanto possono provenire da coltura in latte vaccino... per maggiori informazioni leggete questa discussione, soprattutto pagina 3, su veganitalia.
Ad ogni modo, io li compravo in farmacia in bustine, si conservano per parecchi mesi e durano a lungo, perchè non è necessario riutilizzarle sempre: si usa un vasetto di yogurt bianco come starter per la nuova produzione, sciogliendolo nel latte a temperatura ambiente. Potete anche partire da uno yogurt vegan comprato in negozio, utilizzandolo come starter. Tuttavia, in entrambi i casi, quando noterete che il vostro yogurt non raggiunge più la consistenza desiderata, dovrete utilizzare un nuovo starter "fresco" (fermenti o yogurt comprato in negozio).
Personalmente, ero solita utilizzare sempre un vasetto del mio yogurt con un cucchiaino di fermenti per renderlo più attivo.

Bene, alla luce di queste considerazioni, eccoci pronti per preparare lo yogurt.
Sciogliete lo starter in un litro di latte di soia a temperatura ambiente e mescolate accuratamente. Versatelo nei vasetti (la quantità dipende dalle marche di yogurtiera, come ho già detto ogni vasetto della mia contiene 125 ml di liquido). Tappate i vasetti, inseriteli nella yogurtiera ed accendetela.
Più la terrete accesa, più lo yogurt si addenserà, ma diventerà più acido. Io mi trovavo bene con un tempo di fermentazione di 6-7 ore. Potreste provare a togliere un vasetto dopo 6 ore, uno dopo 6 ore e mezza e così via, per rendervi conto della consistenza che preferite.
Spegnete, svitate i coperchi dei barattolini ed asciugate l'acqua di condensa che si forma sotto di essi (altrimenti allungherà lo yogurt). Quando saranno raffreddati, riponeteli in frigorifero e consumateli entro una settimana.

Utilizzo: mangiato così, sembra uno yogurt bianco. Un sapore che non apprezzo molto, perchè lo trovo troppo acido. Per ovviare, si può dolcificarlo con zucchero di canna, marmellata o altro; vi si possono anche aggiungere pezzi di frutta, scagliette di cioccolato, cereali e qualsiasi altra cosa vi venga in mente.
Ancora una volta, sbizzarritevi; e non lasciatevi intimorire, è una preparazione semplicissima.