Me l'hanno chiesto in un post precedente e la risposta è semplice: dovevo frequentare la lezione su
Buffet e piatti delle feste alla Sana gola, che purtroppo non si trova alle Maldive... Anche se forse, tutto sommato, preferisco così
perché a Milano c'è
Kathay, un
Naturasì enorme e vicino alla Stazione centrale, c'è
Mens@sana, ci sono i distributori di strada di Terre di mezzo (peccato che il
temporary shop sia chiuso di sabato!), ci sono tantissime cose da fare e da vedere... e soprattutto, c'è tanta gente interessante da incontrare. Ma andiamo con ordine.
Quando sono partita, il Vesuvio mi ha sorpresa mostrandosi avvolto da un candido manto di neve che lo abbracciava fin quasi alle pendici... Questo mi ha fatto ben sperare per il soggiorno a Milano: ho visto le probabilità di morire di freddo calare rapidamente!
Mi hanno detto che il tempo è stato clemente rispetto ai giorni scorsi, e infatti sono stata abbastanza bene; comunque, avrei delle difficoltà ad abituarmi al clima milanese, odio il freddo, l'umidità e soprattutto il vento.
Vedere così tante signore impellicciate è stato impressionante, ce n'erano davvero tantissime rispetto a quante ce ne sono qui! Per combattere il freddo, piuttosto che scuoiare poveri mammiferi, come suggeriva Antaress (resa romantica, immagino, dal fatto che
il suo moroso sta per andare a fumare oppio nel sud-est asiatico) mi sono stretta forte a qualcuno... Qualcuno che ha ripetutamente cercato di accecarmi con il flash della macchina fotografica, ma invano, salvo poi farsi perdonare a suon di caldarroste e regalandomi il Pappamondo.
Purtroppo non avevo con me molti soldi. Ho fatto compere al Naturasì, ma mi sono dovuta contenere, lasciando sullo scaffale il koji (per l'amasake) e il suribachi (lo desidero da quando ho scoperto quanto sia comodo per tritare, sminuzzare, spiaccicare e quant'altro, perfino rispetto al mortaio). Da Kathay, mi sono limitata a prendere solo qualche prodotto, anche per non trascinarmi dietro buste pesantissime...
I soldi non danno la felicità, vero, però ti permettono di comprare delle cose che desideri da taaaaanto tempo... e
questo dà la felicità, sì. Sigh.
Ho pranzato in uno dei vari mens@sana, e devo purtroppo dire che l'ambiente non è lo stesso ovunque. Il cibo, stavolta, non era ottimo e il servizio, ehm, rasentava la maleducazione. Ma quando fuori piove a dirotto viene spontaneo restare all'asciutto il più a lungo possibile, magari vicino a un bel termosifone, piluccando una fetta di torta vegan... o anche due!
Avere la pancia piena tira sempre su di morale, così non mi sono irritata più di tanto per la brutta esperienza e ho tirato dritto, felice, per la mia strada.
Strada che mi ha condotta alla vana ricerca del
Centro botanico, introvabile rivenditore dell'agognatissimo mascara ecobio
Rosaluna, che comunque, per i motivi detti sopra, non avrei potuto comprare (almeno, non avendolo stretto tra le mie manine, non ho sofferto ulteriormente!).
Quindi sono partita sparata alla volta di
Papisco, che viene segnalato dal sito
randagio lifestyle come punto vendita dei suoi fantastici
capi di abbigliamento, e invece niente: pare che la collaborazione non sia ancora stata ufficializzata, e dei prodotti non c'era traccia...
Al calare delle tenebre (metà pomeriggio, quindi) sono tornata alla stazione centrale per poter salutare
Arame, in partenza per casa dopo aver seguito una lezione alla SG. E' stato un incontro velocissimo ma molto interessante, del quale sono contenta, perché finalmente posso dare un volto (e che bel volto!) alla persona che sta dall'altro lato del pc.
Dopo una cena improvvisata a casa di
Bea e Cris di
happy vegan, e una bella dormita, mi sono immersa per sei ore e mezza nel corso tenuto da Ramona.
Questo i piatti previsti per il menù festivo.
Blinis (pancakes alla russa) di grano saracenoCaviale di hijiki (o arame)
Salsa acida allo yogurt
Cornucopia di pasta briseè farcita con insalata russa
Maionese senza uovaZucca in carpione
Tofumini alle erbe aromatiche
Formaggio di tofu alle noci
Consommè
Stelline di miglio al limone e mandorle
Gnocchetti sardi allo zafferano e tofu affumicato in cestino croccante
Pilaf di riso venere su specchio di dhal profumato
Tempeh con verdure saltate al cartoccio
Bocconcini di seitan allo zenzero e limone
Insalata di arance e finocchi pressati
Purè di sedano rapa al cardamomo
Torta al cioccolato con glassa all'arancia
Apple crisp con salsa alla vanigliaCome se non bastasse, tronchetto di Natale.
Nel corso della giornata abbiamo preparato tutto, tranne l'insalata russa da servire con la maionese, perché quest'ultima non ha voluto saperne di addensarsi; l'insalata di arance e finocchi pressati; e il purè di sedano rapa al cardamomo... Per mancanza di tempo, la loro preparazione è stata sacrificata a vantaggo delle altre.
Tutto il resto è stato preparato, cucinato e mangiato; sono uscita dalla scuola camminando a 10 cm dal marciapiede, immersa in un'estasi mistica, col sorriso beato sulle labbra e la pancia piena da scoppiare.
I blinis erano molto buoni, e resi interessanti dalla farina di grano saraceno; l'accostamento col caviale di arame l'ho trovato azzeccato (anche se perfino queste alghe sono un po' forti, per i miei gusti), così come l'accompagnamento di salsa acida allo yogurt, che non sapeva per niente di yogurt!
Della cornucopia siamo riusciti ad assaggiare soltanto la pasta briseè, per mancanza di collaborazione da parte dell'insalata russa: era deliziosa, leggera e croccante.
La zucca (hokkaido) in carpione, neanche a dirlo, è stata fenomenale, peccato solo averne cotta poca. Quando riuscirò a mettere le mani su un'altra hokkaido, penso che la mangerò tutta quanta preparata così!
I tofumini alle erbe aromatiche sono stati una vera scoperta, assolutamente da rifare; un po' meno soddisfacente il formaggio di tofu alle noci, ma per gusto personale. Sono molto curiosa di provarlo in versione paté, probabilmente lo gradirei di più.
Il consommè è riuscito delicatissimo; data la quantità di alga kombu contenuta, mi aspettavo il peggio, invece me ne sono servita
tre ciotole. Le stelline di miglio, oltre ad essere molto saporite, contribuivano a rendere natalizia l'atmosfera!
Gli gnocchetti sardi li ho soltanto assaggiati perché ormai non ce la facevo più; il cestino nel quale avrebbero dovuto essere serviti era fatto con un impasto diverso dalla brisé, buonissimo; la pasta forse mancava di sale, ma con un simile menù penso che perdersi qualcosa per strada sia normale!
Il pilaf di riso con dhal ha trionfato, non solo per il gusto sublime, ma anche per la composizione curatissima nella forma e nel colore. Penso di rifarlo presto col riso venere regalatomi da Manu qualche tempo fa.
Il tempeh con verdure saltate al cartoccio era perfetto: saporito e marinato divinamente, così da esaltarne il sapore... mmm... mi basta ripensarci per cominciare a sbavare!
I bocconcini di seitan allo zenzero e limone non sono venuti benissimo, perché lo zenzero era sparito e il limone alla fine si sentiva troppo, ma credo che nessuno ci abbia fatto caso: ormai le nostre forze erano allo stremo e lo stomaco chiedeva pietà.
La torta al cioccolato è stata barbaramente trucidata appena uscita dal forno per essere servita in sala e quindi, non essendosi "assestata", non ha potuto dare il meglio di sé; invece l'apple crisp con salsa alla vaniglia, lasciato appena intiepidire, era ottimo.
A farla da padrone tra i dolci, però, è stato il tronchetto di Natale, portato già pronto da Ramona e buono da leccarsi i baffi. La presentazione era fantastica e il sapore... avete presente la girella Motta? Praticamente identica, ma più grande e più morbida!
Ho provato a rifarlo, ma ho steso l'impasto troppo spesso e così non ho potuto formare il rotolo, però l'ho ricoperto ugualmente di crema al cioccolato e il sapore... beh... è proprio lui! Spero che la prossima volta vada meglio!
Quella di Domenica è stata una lezione intensa e divertente, al termine della quale Ramona, commossa, ha regalato a ciascuno una bella candelina natalizia (io mi sono beccata un
alce con un palco piuttosto ampio... devo preoccuparmi?). Confesso che nonostante io sia a casa da qualche giorno non ho ancora ripreso il contatto con la realtà, e questo è un bel problema.
Non so con precisione che strada sto percorrendo... Da settembre ad oggi mi sembra di aver vissuto in un continuo limbo di incertezza, improvvisazione e impegni piazzati strategicamente qua e là, poi spostati o anticipati o annullati a seconda della necessità. Che fine ha fatto la ragazza organizzatissima che riusciva a gestire senza troppe difficoltà una vita piena zeppa di impegni? Adesso sto facendo molto meno, eppure boccheggio, fatico a tenermi a galla.
Passano i giorni e non concludo nulla, rimando, rinuncio, semplicemente dimentico le cose da fare. Non riesco a concentrarmi, quando sto studiando penso ai post che vorrei scrivere e quando sono al pc penso agli esami che dovrò sostenere...
Non ho più un interesse fortissimo per il mio corso di laurea e quindi fatico a riconnettermi con la vita da studentessa; mentre il treno divora i chilometri che mi separano da casa il mio cuore, la mia testa restano altrove, galleggiano in uno spazio tutto loro. E quando mi siedo alla scrivania con l'evidenziatore in mano, stanca e svogliata, mi domando "a che pro?" e inizio a sognare panettoni vegan, tofu al peperoncino, pasta ripiena e i mille diversi piatti che vorrei preparare.
Forse le lezioni di cucina della Sana gola mi stanno facendo scoprire chi sono davvero, ma mi stanno letteralmente spaccando il cuore in due, e lo sforzo di tenere insieme le due metà per il tempo necessario a terminare gli studi mi sta distruggendo.
Dopo essere uscita dalla Sana gola un'ora più tardi del previsto, ho raggiunto la combriccola di Happy vegan impegnata nello
Sportello etico al
Chiamamilano; ho avuto appena il tempo di rivolgere un saluto generale a tutti, prima di scoprire che un caro amico virtuale era nei dintorni per un presidio dell'
AIP. Non ho potuto fare a meno di andare a conoscerlo; purtroppo al mio ritorno al Chiamamilano gli Happy vegans se n'erano andati... In compenso c'era Puccina, con Puccione e dolcetti assortiti (
cioccolatini golosi e
baci perpuccina), che sono presto finiti nel mio pancino! Ho rischiato il collasso digestivo, ma erano troppo buoni per resistere.
Abbiamo trascorso una bella serata al ristorante cinese e poi sono andata a prendere il treno in Stazione centrale... finalmente non più ridotta ad un unico, grande scavo archeologico.
Quando sono tornata a casa, sul punto di liquefarmi, mi sono beccata una raffica di morsi da parte di Tarty, ed una serie di seccati miagolii. Mi stava proprio rimproverando per averla lasciata sola tanto a lungo! Beh, piccola mia, tranquillizzati: per almeno un mese non tornerò a Milano e dopo... non so davvero cosa succederà!