Le castagne sono sexy.
Assolutamente.
E sono molto più sexy se ve le raccogliete da voi, invece di comprarle. E adesso vi spiegherò perché.
Stamattina avrei voluto chiedere a mio padre di accompagnarmi sul monte Faito, ma il tempo non è molto incoraggiante e magari rimanderemo alla settimana prossima.
Adoro andare per castagne sul Faito. Saliamo abbastanza in alto, parcheggiamo vicino al nostro posto speciale (che nel caso mi legga qualcuno della zona non rivelerò ) e poi discendiamo un po' il fianco del monte. Niente da fare, le castagne raccolte in strada sono certamente un facile bottino, ma il vero tesoro, come sempre, è più difficile da raggiungere.
Bisogna addentrarsi, incuranti del freddo e dell'umidità (mai andare per castagne se il sole non splende!!), degli insetti che cercano di attaccare bottone, e di tutte quelle simpatiche "erbette" che graffiano, pungono o irritano.
Trovo assolutamente magico stare tanto tempo in quel bellissimo bosco, chinarmi a frugare con cautela tra le foglie cadute, smuovere il terreno e scoprire i posti dove le castagne si rannicchiano a farsi compagnia. A volte, non so come, si nascondono tra le radici degli alberi. Oppure sotto un mucchio di ricci secchi, caduti lo scorso anno.
Sembrano incredibili e impensabili i posti che le castagne migliori, quelle grosse, bombate e lucide, marrone scuro, scelgono per giocare a nascondino. Io adoro scoprirli, scovare un riccio e separarne i lembi con un legnetto, raccogliere il frutto stando attenta a non pungermi; adoro ancor più estrarre una castagna dalla terra umida, che odora di vita, sfregarmela sui jeans per lucidarla bene, controllare che non sia bacata e metterla poi nel sacco.
Adoro sentire la fatica nel mio corpo, il sudore sulla nuca, vedere il fiato condensarsi leggermente nelle zone d'ombra, dove la temperatura improvvisamente cala, stare da sola ma con la rassicurante presenza di mio padre qualche metro più in là... minuti che si dilatano, e nel frattempo la mente vaga, serenamente, in pace, e io continuo a raccogliere col pilota automatico, e una parte di me assorbe invece tutto ciò che mi circonda, tutto il verde e il marrone e le mille sfumature della natura.
Impossibile descriverlo bene a parole, spero che comprendiate tutto ciò che lascio inespresso, avendolo voi stessi sperimentato.
Ve lo auguro.
Certezze matematiche. Vi succederà almeno una volta di:
Infilarvi aghi di riccio in mani/piedi/caviglie o peggio vi ci siederete sopra durante un passaggio particolarmente delicato di discesa vicino a una profonda scarpata (tra scendere col baricentro basso beccando un sacco di ricci e morire scivolando in un canalone di solito preferisco trasformarmi in un puntaspilli).
Aggrapparvi in un disperato tentativo di mantenere l'equilibrio all'unica pianta nel raggio di 7 metri che è stata presa d'assedio dalle formiche rosse assassine, oppure è ricoperta da rampicanti spinosi che non avevate notato, o ancora semplicemente si rivela essere un albero seccatosi prima della rivoluzione industriale e dotato di radici poco salde. In ciascuno di questi casi, mollate la presa, franate, e vi ritrovate col sedere a terra.
Beccarvi una castagna in testa. Se mentre state facendo gli affari vostri sentite "cric, cric, TRACK, schiopp" mettetevi le mani in testa (questo vi farà mollare la presa dall'albero e cascare col sedere a terra, ma almeno la castagna non vi colpirà. Forse non sapete quanto faccia male una castagna che ti cade in testa direttamente dall'albero, o forse le castagne di Faito hanno una particolare cazzimma), altrimenti al "cric, cric, TRACK, schiopp" seguirà un BOOM e la bizzarra sensazione di avere la vista annebbiata. Simpaticissimo.
Ovvio che tornerete a casa con la schiena a pezzi. Quando raccogliete castagne per tre ore tenendovi costantemente rannicchiati, accovacciati, piegati in due, perdete completamente la sensibilità. Ciò vi indurrà a illudervi che sia tutto a posto, e quando proverete a rialzarvi tornando alla stazione eretta, vi verrà qualcosa di molto simile a un colpo della strega. Evitate di esibirvi nell'urlo Tarzaniano di base, potreste spaventare le castagne e vi cadrebbero in testa (BOOM!).
Ad ogni modo, dopo aver trascorso 190 minuti della vostra vita in una sorta di trance animalesca concentrati sul meccanismo "guarda, scarta, raccogli", vi ritrovate con i jeans pieni di terra, le scarpe punteggiate di aghetti, un certo numero di colonie di insetti nelle maniche e una quantità piuttosto variabile di castagne.
Il record personale della squadra Vera/Papà è di 18 chilogrammi in poco meno di 4 ore.
Va beh, a dir la verità, se si escludono le castagne bacate erano solo 10 chili (non vi azzardate a portarvi a casa castagne bacate: molto meglio raccoglierne meno, ma perfettamente sane; tanto, anche così, ve ne sfugge qualcuna e sarete costretti tutti i giorni a ricontrollarle una per una per evitare proliferazioni inconsulte di vermetti bianchi e grassocci). Le regalammo a destra e a manca, le mangiammo arrostite e lesse e alla fine, comunque, c'erano sempre altre castagne in attesa di essere gustate!
Spulciando un ricettario sulle conserve, incappai in una preparazione che mi stuzzicò non poco e mi diede un'ottima idea per far fuori quasi tutte le castagne avanzate.
Marmellata di castagne al rum.
Trascorsi una serata estremamente stancante ma che in seguito mi diede molta soddisfazione preparandone una quantità ingente; vi consiglio di ridurre le dosi e prepararne poca per volta, altrimenti vi ritroverete distrutti, garantisco.
Gli ingredienti sono: 1.5 kg di castagne fresche (oppure 800g di castagne secche); 800g di zucchero, scorze di arancia e limone, 200g di acqua, un pizzico di sale, 1 bicchierino di rum.
Se si usano le castagne secche, bisogna tenerle a mollo per 12 ore. Si procede poi, sia con le castagne secche sia con quelle fresche, cuocendole con le bucce di agrumi finché diventano tenere (io uso la pentola a pressione e mi sembra ci vogliano 3/4 d'ora). Poi bisogna sbucciarle e togliere la pellicina interna (compito odioso), setacciarle e unire alla purea lo zucchero e l'acqua. Si porta a bollore, schiumando le impurità che salgono in superficie; quando si è addensata al punto giusto si unisce il rum, si versa nei vasi ben puliti e leggermente riscaldati, li si chiude e li si conserva.
Trovo questa marmellata buonissima, e le castagne sexy.
Sexy come le ciliegie appena colte dall'albero, come il pomodoro gustato staccandolo dalla pianta, come il profumo della camomilla nei prati quando ci infilate il naso dentro, sporcandolo di polline, e tirate su.
Sexy perché sensuale, e sensuale perchè risveglia i sensi, tutti, durante il rituale che inizia quando la sveglia suona e calzo gli scarponcini salendo in macchina, e culmina col sapore schietto e farinoso del frutto che mi porto, dopo tanta fatica, alla bocca.
Assolutamente.
E sono molto più sexy se ve le raccogliete da voi, invece di comprarle. E adesso vi spiegherò perché.
Stamattina avrei voluto chiedere a mio padre di accompagnarmi sul monte Faito, ma il tempo non è molto incoraggiante e magari rimanderemo alla settimana prossima.
Adoro andare per castagne sul Faito. Saliamo abbastanza in alto, parcheggiamo vicino al nostro posto speciale (che nel caso mi legga qualcuno della zona non rivelerò ) e poi discendiamo un po' il fianco del monte. Niente da fare, le castagne raccolte in strada sono certamente un facile bottino, ma il vero tesoro, come sempre, è più difficile da raggiungere.
Bisogna addentrarsi, incuranti del freddo e dell'umidità (mai andare per castagne se il sole non splende!!), degli insetti che cercano di attaccare bottone, e di tutte quelle simpatiche "erbette" che graffiano, pungono o irritano.
Trovo assolutamente magico stare tanto tempo in quel bellissimo bosco, chinarmi a frugare con cautela tra le foglie cadute, smuovere il terreno e scoprire i posti dove le castagne si rannicchiano a farsi compagnia. A volte, non so come, si nascondono tra le radici degli alberi. Oppure sotto un mucchio di ricci secchi, caduti lo scorso anno.
Sembrano incredibili e impensabili i posti che le castagne migliori, quelle grosse, bombate e lucide, marrone scuro, scelgono per giocare a nascondino. Io adoro scoprirli, scovare un riccio e separarne i lembi con un legnetto, raccogliere il frutto stando attenta a non pungermi; adoro ancor più estrarre una castagna dalla terra umida, che odora di vita, sfregarmela sui jeans per lucidarla bene, controllare che non sia bacata e metterla poi nel sacco.
Adoro sentire la fatica nel mio corpo, il sudore sulla nuca, vedere il fiato condensarsi leggermente nelle zone d'ombra, dove la temperatura improvvisamente cala, stare da sola ma con la rassicurante presenza di mio padre qualche metro più in là... minuti che si dilatano, e nel frattempo la mente vaga, serenamente, in pace, e io continuo a raccogliere col pilota automatico, e una parte di me assorbe invece tutto ciò che mi circonda, tutto il verde e il marrone e le mille sfumature della natura.
Impossibile descriverlo bene a parole, spero che comprendiate tutto ciò che lascio inespresso, avendolo voi stessi sperimentato.
Ve lo auguro.
Certezze matematiche. Vi succederà almeno una volta di:
Infilarvi aghi di riccio in mani/piedi/caviglie o peggio vi ci siederete sopra durante un passaggio particolarmente delicato di discesa vicino a una profonda scarpata (tra scendere col baricentro basso beccando un sacco di ricci e morire scivolando in un canalone di solito preferisco trasformarmi in un puntaspilli).
Aggrapparvi in un disperato tentativo di mantenere l'equilibrio all'unica pianta nel raggio di 7 metri che è stata presa d'assedio dalle formiche rosse assassine, oppure è ricoperta da rampicanti spinosi che non avevate notato, o ancora semplicemente si rivela essere un albero seccatosi prima della rivoluzione industriale e dotato di radici poco salde. In ciascuno di questi casi, mollate la presa, franate, e vi ritrovate col sedere a terra.
Beccarvi una castagna in testa. Se mentre state facendo gli affari vostri sentite "cric, cric, TRACK, schiopp" mettetevi le mani in testa (questo vi farà mollare la presa dall'albero e cascare col sedere a terra, ma almeno la castagna non vi colpirà. Forse non sapete quanto faccia male una castagna che ti cade in testa direttamente dall'albero, o forse le castagne di Faito hanno una particolare cazzimma), altrimenti al "cric, cric, TRACK, schiopp" seguirà un BOOM e la bizzarra sensazione di avere la vista annebbiata. Simpaticissimo.
Ovvio che tornerete a casa con la schiena a pezzi. Quando raccogliete castagne per tre ore tenendovi costantemente rannicchiati, accovacciati, piegati in due, perdete completamente la sensibilità. Ciò vi indurrà a illudervi che sia tutto a posto, e quando proverete a rialzarvi tornando alla stazione eretta, vi verrà qualcosa di molto simile a un colpo della strega. Evitate di esibirvi nell'urlo Tarzaniano di base, potreste spaventare le castagne e vi cadrebbero in testa (BOOM!).
Ad ogni modo, dopo aver trascorso 190 minuti della vostra vita in una sorta di trance animalesca concentrati sul meccanismo "guarda, scarta, raccogli", vi ritrovate con i jeans pieni di terra, le scarpe punteggiate di aghetti, un certo numero di colonie di insetti nelle maniche e una quantità piuttosto variabile di castagne.
Il record personale della squadra Vera/Papà è di 18 chilogrammi in poco meno di 4 ore.
Va beh, a dir la verità, se si escludono le castagne bacate erano solo 10 chili (non vi azzardate a portarvi a casa castagne bacate: molto meglio raccoglierne meno, ma perfettamente sane; tanto, anche così, ve ne sfugge qualcuna e sarete costretti tutti i giorni a ricontrollarle una per una per evitare proliferazioni inconsulte di vermetti bianchi e grassocci). Le regalammo a destra e a manca, le mangiammo arrostite e lesse e alla fine, comunque, c'erano sempre altre castagne in attesa di essere gustate!
Spulciando un ricettario sulle conserve, incappai in una preparazione che mi stuzzicò non poco e mi diede un'ottima idea per far fuori quasi tutte le castagne avanzate.
Marmellata di castagne al rum.
Trascorsi una serata estremamente stancante ma che in seguito mi diede molta soddisfazione preparandone una quantità ingente; vi consiglio di ridurre le dosi e prepararne poca per volta, altrimenti vi ritroverete distrutti, garantisco.
Gli ingredienti sono: 1.5 kg di castagne fresche (oppure 800g di castagne secche); 800g di zucchero, scorze di arancia e limone, 200g di acqua, un pizzico di sale, 1 bicchierino di rum.
Se si usano le castagne secche, bisogna tenerle a mollo per 12 ore. Si procede poi, sia con le castagne secche sia con quelle fresche, cuocendole con le bucce di agrumi finché diventano tenere (io uso la pentola a pressione e mi sembra ci vogliano 3/4 d'ora). Poi bisogna sbucciarle e togliere la pellicina interna (compito odioso), setacciarle e unire alla purea lo zucchero e l'acqua. Si porta a bollore, schiumando le impurità che salgono in superficie; quando si è addensata al punto giusto si unisce il rum, si versa nei vasi ben puliti e leggermente riscaldati, li si chiude e li si conserva.
Trovo questa marmellata buonissima, e le castagne sexy.
Sexy come le ciliegie appena colte dall'albero, come il pomodoro gustato staccandolo dalla pianta, come il profumo della camomilla nei prati quando ci infilate il naso dentro, sporcandolo di polline, e tirate su.
Sexy perché sensuale, e sensuale perchè risveglia i sensi, tutti, durante il rituale che inizia quando la sveglia suona e calzo gli scarponcini salendo in macchina, e culmina col sapore schietto e farinoso del frutto che mi porto, dopo tanta fatica, alla bocca.
ciao ascolta sono interessato a sapere determinate cose su barefooters... se hai msn me lo lasci l'indirizzo kosi c sentiamo?? grazie Mauro
RispondiElimina1) potrei essere profondamente offesa x le mancate indicazioni sul luogo di raccolta castagne( offesa visto ke sn "una del luogo!!!hihi)
RispondiElimina2) mi hai fatto venire voglia di castagneeeeeeeeeeeee
3) piccolo accorgimento: ma le mani nn ti si fanno piene di "splilli da castagna" se usi i guanti!!!!
4) esperienza bella ma diventa stupenda se oltre alle castagne trovi rannikkiato come una pallina pelosa un topolino di montagna color arancio con un battuffolo bianco in cima alla coda! (credetemi era troppo bellillo!ma nessuno in famiglia ha capito di ke razza fosse!)
1) Devo abbattere la concorrenza!!
RispondiElimina2) Andiamo a raccoglierle insieme, no?
3) Ma se indossi i guanti si perde il contatto con laa natuuuuraaaaa!!
4) "Un topolino di montagna color arancio con un battuffolo bianco in cima alla coda" e non hai chiamato Alberto Angela? ;)
Lauré ma 'sti animali strani l itrovi tutti tu? :D
Ciao bella!
Ciao Mauro, grazie della visita; puoi trovare tutte le informazioni sui bare footers qui.
RispondiEliminaIn questo blog, per ora, si parla di altro. ;)
Più che sexy ho trovato tutto molto poetico :D
RispondiElimina:D
RispondiEliminaUffa, questa gentaglia che non comprende la sexycità delle castagne!
Neanche io la comprendo!:P
RispondiEliminaMi sa che ti sei bevuta il cervello!:-P
Smack
O.o
RispondiEliminaE su, un po' di delicatezza per la follia della webmistress!!
Da domani metto solo le ricette senza un filo di digressione.
Daiiiiiiiiiiiiiiiiii si scherza!:-)
RispondiEliminaCroce nera su Daniele e invece infiniti ringraziamenti a Lakura. :)
RispondiEliminaCi devo provare la prossima volta che preparo la marmellata! ^^