08 febbraio 2007

Il punto sulla ricotta di soia

Mi è stato chiesto ripetutamente se, durante la produzione della ricotta di soia, bisogna aggiungere il limone senza filtrare la "mistura" di acqua e fagioli tritati; e tutte le volte ho risposto, convintissima, di sì.
Eppure adesso mi state facendo venire dei dubbi.

Il punto è che l'ho preparata l'ultima volta molti mesi fa, e l'ho surgelata tutta, quindi è un pezzo che non la preparo. E non vi so dire con assoluta certezza se il succo l'avevo aggiunto senza aver filtrato oppure avendo filtrato il tutto. Sono mortificata.

Però mi ricordo che, quando ho provato a far cagliare il latte di soia (Alpro), ho ottenuto più o meno lo stesso prodotto, e quello era sicuramente filtrato...
Morale della storia? Direi che tanto vale filtrarlo!

Aggiungo, per esperienza mia e di altri, che far cagliare il latte di soia con limone produce un cibo diverso da quello ottenuto col cloruro di magnesio: nel primo caso i fiocchi coagulano ma restano separati, nel secondo basta comprimerli per ottenere un solidissimo panetto (il tofu).

3 commenti:

  1. beh, seguendo il tuo vecchio consiglio io ho provato a fare la ricotta con l'aceto di mele lasciando l'okara tritata fine fine dentro al latte ed e' venuta bene!
    insomma, perfetta per le torte salate e le lasagne, e non mi ha lasciato il dubbio "e mo' che me ne faccio dell'okara" ;-P

    (uso l'aceto di mele perche' il retrogusto dolciastro del limone mi da fastidio)

    (e anche: mi chiedevo "ma chi e' dora?" poi ho capito... ero io :-D in realta' ZDORA e' la parola romagnola che significa piu' o meno "donna di casa" ;-P)

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  2. Vado a nascondermi dietro al divano (e mi cospargo di ghiaccio per evitare autocombustione). :P

    Comunque più ci penso più mi pare di ricordare che non avevo filtrato il pastone... boh! :(

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  3. ottimo risultato sia con il latte filtrato che con quello non filtrato

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