26 marzo 2007

Menù di pasqua

Tra un numero imprecisato di giorni sarà Pasqua... mi pare che sia l'8 Aprile, quindi per adesso siete al sicuro dalle mie riflessioni di annivegsario , ma possiamo iniziare a parlare di menù per le feste.

Il primo a "girare" è quello elaborato da vegan3000.

Quest'anno sono disponibili 3 Menù di Pasqua completi, cruelty-free, gustosi e differenti, preparati senza l’uso di alcun prodotto animale ed utilizzando ciò che di più buono ci offre la natura: cereali, legumi, verdura, frutta e semi!

Menù di Pasqua con piatti ricercati e irresistibili.
Menù di Pasqua con prodotti del Commercio Equo e Solidale.
Menù di Pasqua con piatti gustosi e salutari.
Potete trovare altri menù completi, per tutte le occasioni, qui.

Questi Menù li potete scaricare, stampare, usare o distribuire, citando la fonte. Sono stati preparati con cuore e passione da persone generose e disinteressate: aiutateci a diffonderli il più possibile!


Dunque... a quanto pare rientro nel novero delle persone generose e disinteressate: se cliccate sul primo menù noterete un collegamento al mio blog.
Infatti qualche sabato fa, "sobillata" simpaticamente da Emanuela Barbero, ho trascorso una mattinata intera a cucinare (crollando poi stremata sui fornelli); all'ora di pranzo avevo elaborato il seguente menù:
Antipasto di champignon ripieni
Tagliatelle alla crema di carciofi e pinoli
Vichyssoise
Pere ubriache

Le ricette sono tratte, veganizzate, dal libro di Isabel Allende Afrodita. Tuttavia garantisco che l'effetto afrodisiaco, se non siete in dolce compagnia, non si sente: i pranzi in famiglia ammazzano la libido.
Le dosi sono per 4 persone.

Champignon ripieni
16 champignon di medie dimensioni, il succo di 1 limone, 2 cucchiaini di panna di soia, 2 cucchiaini di olio di oliva (preferibilmente aromatizzato al tartufo), sale, pepe.
Pulite bene i funghi, staccate i gambi, e metteteli a bagno in acqua e limone per 10 minuti.
Scolateli, asciugateli e fateli colorire in pochissimo olio per 5 minuti su fiamma viva; asciugateli su carta assorbente.
Tritate i gambi, mescolateli alla panna, condite con sale, pepe e l'olio al tartufo. Farcite le teste usando una siringa, e servite tiepide o fredde.

Questo antipasto è il piatto più semplice e veloce da realizzare, quindi vi consiglio di prepararlo per ultimo! Ci penseranno vichyssoise e carciofi a farvi impazzire...

Tagliatelle alla crema di carciofi
300 g di tagliatelle vegan, 2 carciofi (varietà mammola), 1 limone, 2 cucchiai di panna di soia, un paio di manciate di pinoli sgusciati, sale, pepe.
Togliete le foglie esterne ai carciofi e tagliate la parte superiore. Metteteli a bagno in acqua e limone per 30 minuti.
Scolateli, sciacquateli e lessateli finché sono teneri. Tritate o frullate finemente i cuori di carciofo con la panna, un pizzico di sale, una spolverata di pepe, e la metà dei pinoli.
Cuocete le tagliatelle e conditele con la salsa; guarnite con i restanti pinoli.

Se la crema di carciofi risultasse troppo densa, diluite con poca acqua di cottura della pasta: altra panna di soia renderebbe la preparazione troppo "pesante".

Vichyssoise
1 grosso porro oppure 2 piccoli (solo la parte bianca, tritata finemente), 2 patate grandi tagliate a dadini, 1 grossa cipolla tritata, 2 cucchiai d'olio, 1 litro di brodo vegetale, salvia essicata in polvere, 8 cucchiai di panna acida, sale, pepe, aglio in polvere.
Soffriggete per 3 minuti il porro, le patate e la cipolla. Aggiungete il brodo, portate a bollore e cuocete a calore moderato finché la patata sarà morbida (circa 20 minuti).
Lasciate raffreddare, passate al frullatore o al passaverdure e condite con sale, pepe, salvia e aglio in polvere. Aggiungete la panna acida e mescolate delicatamente; servite fredda.

Panna acida (preparata secondo le istruzioni di wonderzdora): dopo averlo leggermente salato, versate un barattolino di yogurt di soia al naturale (preferibilmente autoprodotto, o comunque privo di addensanti, altrimenti il siero non si separa) in un colino ricoperto di garza o in un sacchetto di stoffa; lasciatelo a sgocciolare in frigorifero (all'interno di un recipiente) per circa 4 ore: otterrete una crema acidula, da montare con olio d'oliva per renderla più omogenea.
Volendo potete utilizzare anche la panna di soia normale: il gusto sarà diverso, ma ugulamente gradevole.

Pere ubriache
4 pere dolci e mature, 2 limoni, 4 cucchiai di ricotta di soia, 2 cucchiai di malto dolce, 1/2 cucchiaino scarso di noce moscata, 4 cucchiai di zucchero di canna, 2 bicchieri di vino rosso, 1 pizzico abbondante di cannella.
Sbucciate le pere, tagliatele a metà, togliete i semi e svuotate l'interno (mettete la polpa da parte); cospargete con succo di limone perché non anneriscano.
Tritate la polpa delle pere e mescolatela con la ricotta, il malto, la noce moscata e poca scorza di limone grattugiata. Tenete in frigorifero fino al momento di servire.
Nel frattempo, mescolate a fuoco moderato vino, zucchero e cannella fino a ottenere uno sciroppo denso, da versare sulle pere ben fredde al momento di servire.

La ricotta di soia si ottiene portando a bollore del normale latte di soia e cagliandolo con succo di limone: raccogliete i fiocchi che si separano dal siero. Per 4 cucchiai di ricotta serviranno circa 250ml di latte.
Non ho assaggiato questo dessert perché sono completamente astemia, ma a giudicare dal fatto che i miei genitori lo hanno fatto fuori in 10 minuti, devo dedurre che l'odore meraviglioso dello sciroppo ha mantenuto la sua promessa, e anche questa portata, come le altre, è riuscita squisita.


Dopo tutte queste bontà, nel caso vi resti un po' di spazio, potreste gustare una bella pastiera, o anche una dolcissima colomba vegan.

La ricetta è di Verdesperanza, l'ho sperimentata personalmente, e con gran successo, uno o due anni fa.

Per l'impasto: 600 g di farina manitoba, 25 g di lievito birra, 250 g di margarina, 2 cucchiai di maizena, 150 g di zucchero di canna, scorza grattugiata di un limone, 1 pizzico di sale, 1 dl di latte di soia tiepido, 1 fialetta di aroma di limone (facoltativa), 1 bustina di vaniglina, 100 g di canditi o uvetta, oppure 150 g di gocce di cioccolata.
Per la glassa: una manciata abbondante di mandorle spellate e nocciole, 2 cucchiai di zucchero di canna, 2/3 cucchiai di malto di orzo o sciroppo di acero.
Per la decorazione: granella di zucchero e mandorle.
Impastate 60 grammi di farina con il lievito sciolto in un dito di acqua tiepida, fate un panetto e mettetelo a lievitare coperto in una ciotola. Quando avrà raddoppiato di volume, toglietelo dalla ciotola e metteteci dentro 540 grammi di farina, 100 grammi di margarina a pezzetti e a temperatura ambiente, lo zucchero, la scorza grattugiata del limone, il sale, il latte, il panetto lievitato, la vaniglina. Impastate il tutto energicamente per almeno 10 min, aprendo la pasta con le mani, stropicciandola, fino a formare una palla liscia che non si attacca alle mani. Rimettetela nel contenitore e lasciatela lievitare tutta la notte.
Al mattino togliete la margarina dal frigo (150 grammi), lasciatela a temperatura ambiente e unitela all'impasto a pezzetti; unite anche i canditi o il cioccolato e lavorate la pasta ancora per un po'. Distribuitela in uno stampo per colomba, dividendo l'impasto in tre parti, uno per il corpo e due per le ali; lasciate lievitare di nuovo.
Preparate la glassa: tritate una manciata abbondante di mandorle spellate e nocciole nel mixer con lo zucchero e un goccio di acqua, 2/3 cucchiai di malto di orzo o sciroppo di acero. Distribuite sulla colomba, decorate con granella di zucchero e mandorle.
Infornate a 190 gradi per 1 ora. Se la glassa tende a scurirsi troppo coprite con un foglio di alluminio.
Si raccomanda VIVAMENTE l'uso di ingredienti di origine biologica certificata e, laddove necessario, del commercio equosolidale.

9 commenti:

  1. Data l'ora e il cervello in fumo non trovo di meglio da fare che chiederti:

    a) dove trovo uno stampo da colomba?

    b) dove dici di dividere l'impasto in 3 parti, una per il corpo e due per le ali... cosa intendi? Non basta versare l'impasto nello stampo??

    ok, è meglio che io torni sui libri, prima di farmi venire altre domande... :) :) ciauz!

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  2. Mm, come al solito, bisogna andare al malefico "negozio di articoli per pasticceria" e prendere uno stampo adatto al peso degli ingredienti... In questo caso dovrebbe essere quella da 1,5 kg se non sbaglio (perchè poi si calcola anche la lievitazione... o forse esiste una forma da 1,2 kg?).

    L'impasto va diviso nel senso che formi tre "palle", una allungata da inserire al centro, e due più tonde da mettere negli spazi per le ali... l'impasto non è così liquido da essere semplicemente versato dentro!

    Spero di averti risposto adeguatamente; un bacione!

    Vera

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  3. Grande Vera! Ma queste ultime ricette ci sono sul CD? In settimana passo in posta a fare il versamento!

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  4. No yari, non ci sono... il Cd stava proliferando, cresceva ogni giorno di più, era assimilabile quasi ad una forma di vita intelligente e quotidianamente mi veniva in mente qualcosa da aggiungere o da migliorare...
    Così ho deciso di mettere un freno, anche per non fare distinzioni tra chi l'ha preso prima e chi dopo; le ricette di questo secondo anno da blogger dovranno aspettare il 22 marzo 2008, dopodiché saranno sicuramente inserite in una nuova presentazione pro ADDA! :)

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  5. 'na colomba rotonda come la vedi? scherzi a parte, spero di trovare un negozio del genere. A roma ce ne sarà almeno uno no?? :P

    comunque stanotte, in udienza privata e personale con la colomba, lei mi ha detto che si sente umiliata in fondo al post... e che esige un link in primissimo piano per rendere felici tanti vegani decolombati da anni! :)))

    un abbraccio!

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  6. Una colomba tonda la vedo sicuramente molto BUONA da magnà! :D
    Chissenefrega della forma, a un certo punto. ;-)
    Però non ti scoraggiare, non è una cosa così assurda da trovare, anche nei supermercati o meglio ancora, in quei piccoli negozietti di articoli per la casa che Daniele adorerebbe. ;-)

    PS: ho capito, per il prossimo Natale ti regalerò una fornitura extra di stampi per colomba e panettone, pisto, grano per pastiera, diavolini per gli struffoli e acqua di fiori d'arancio. :)

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  7. per la ricetta dei funghi ripieni bisogno cuocere solamente i gambi? e il sopra dei champignon rimane crudo? ho proprio dei champignon in frigo da far fuori e questa ricetta mi ispira assai.
    ciao ciao
    marta

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  8. No Marta, bisogna far cuocere tutto fino a colorire, gambi e capoccette, poi i gambi si tritano. ;-)

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