27 dicembre 2010

Come autocostruirsi un albero di Natale

Forse è un po' tardi per cominciare a scrivere qualcosa sui temi delle feste di Natale, ma le idee si conservano da un anno all'altro, no? Tenetevi buono per il 2011 questo suggerimento su come autocostruire un "albero" di Natale in maniera molto ecologica e molto economica. Leggere per credere.

Premessa: a partire dalla metà di novembre, sul forum Sai cosa ti spalmi (dove i discorsi a tema etico sono all'ordine del giorno) si è cominciato a parlare di albero di Natale. Quale comprare? Quello finto, di plastica e quindi di derivazione petrolifera, ma che dura per anni, non spoglia le foreste e non fa soffrire alcuna pianta a causa di trattamenti sbagliati? Quello vero, che per molte ragazze incarna lo spirito delle feste e senza il quale non è Natale?
In quest'ultimo caso, ci sono due problemi da risolvere: la provenienza dell'albero e il suo successivo smaltimento. Qualcuno suggeriva di scegliere le cime di alberi abbattuti per motivi indipendenti dal Natale, oppure gli alberelli giovani tagliati per diradare i boschi; basta accertarsi dell'origine di queste piante, che devono essere certificate. Chi non può ripiantare l'albero in piena terra, dopo l'epifania deve smaltirlo correttamente, o riconsegnarlo a chi l'ha venduto perché lo smaltisca. La querelle tra albero vero e finto è interessante e completamente aperta; potete approfondirla online, ad esempio qui.
Molte ragazze sono state tentate dall'albero dell'IKEA, e come dar loro torto? Dal 19 novembre era possibile acquistare un piccolo abete rosso (circa 1.70 m) al costo di 12.99 €; riportandolo all'IKEA tra il 5 e il 12 gennaio insieme allo scontrino, si riceve un buono dello stesso valore, spendibile entro circa un mese. Inoltre, per ciascun albero restituito IKEA dona 3 € al WWF per la creazione di un'area provvista di arbusti da frutto nell'Appennino centrale, territorio dell’orso bruno marsicano e di innumerevoli animali selvatici. E con gli alberi restituiti, pare che all'IKEA ci facciano i mobili, quindi il "sacrificio" non è vano.

Il mancino ci sbavava letteralmente dietro, ma gli alberi veri tenuti in appartamento mi fanno tristezza, necessitano giustamente di tante cure e non ci sono abituata; a casa mia l'albero è sempre stato finto, ne abbiamo avuto uno per quasi 20 anni, adesso ce n'è un altro che ci accompagna fedelmente da almeno 5 e promette di durare un'eternità, nonostante il peso degli addobbi e Tarty che ci dorme dentro. Come fare a portare comunque un po' di agognato spirito natalizio nella triste dimora romana? Facile: basta allestire un Ramo di Natale!


Occorrente:

1) Uno o più rami d'albero, raccattabili in qualsiasi parco cittadino. Non importa il tipo di albero, basta che vi piacciano i rami, ma che non siano troppo sottili e delicati: dovrete sbatacchiarli un po' e devono reggere il peso, seppur piccolo, delle decorazioni. Togliete i rametti spezzati, assicuratevi che non abbiano parti marce e fate attenzione agli insetti! Andando a cercare i rami dopo una nottata particolarmente ventosa, avrete l'imbarazzo della scelta.

2) Un vaso in cui sistemare i rami, di dimensioni adeguate; io ho raccolto una specie di foresta e usato il portaombrelli! Lo svantaggio è che se piove non posso prendere l'ombrello (ci dovevo pensare prima di usarlo per tenere incastrati i rami), ma il mio "vaso", decorato con un nastro rosso, fa una discreta figura.

3) Decorazioni riciclate. Comprendono: palline regalate da amici impietositi perché spaiate o non più nuovissime (oppure le veterane delle fotografie del menù di Natale 2009, le riconoscete?); decorazioni natalizie conservate dagli anni precedenti, come fiocchetti di stoffa, alberelli di cartone, stelline di rattan eccetera; nastri, preferibilmente larghi e in tessuto abbastanza rigido, da annodare ai rami, perfetti se rossi o dorati; piccoli pacchetti regalo creati incartando e infiocchettando scatoline di cartone, ovviamente con carta e materiali riciclati; fiorellini di stoffa tipo quelli che accompagnano le bomboniere o fungono da chiudipacco; fili di rafia e simili per appendere le decorazioni; qualsiasi altra cosa vi suggerisca la fantasia... in questo caso avere la mania di conservare tutto si rivela utilissimo!

4) Per sostituire i festoni, basta avere delle bustine lucide, del tipo "a sacchetto", quelle piatte con tre lati saldati insieme. Se ne tagliano delle strisce sottili, ottenendo degli anelli da intrecciare l'uno con l'altro, fino ad avere delle catenelle della lunghezza voluta da avvolgere intorno ai rami. Farlo è più facile che spiegarlo!

Adesso basta mixare il tutto assecondando il vostro gusto e... il ramo di Natale è pronto!



Purtroppo la foto non gli rende giustizia, l'ho scattata in condizioni estreme e con il cellulare... Dal vivo è davvero bello, semplice ma in qualche modo poetico, i rami spogli fanno risaltare le poche decorazioni, e l'effetto natalizio è assicurato. Tutto è stato fatto con materiali di recupero, senza spendere un solo euro. Realizzarlo è stato divertente e mi piace molto; e a voi, che ne pare?

5 commenti:

  1. E' davvero carino e fantasioso, solo non avrei messo gli ombrelli :D

    RispondiElimina
  2. Rovinano l'estetica, ma nel mio caso erano indispensabili al mantenimento strutturale dell'insieme, non ho avuto modo di pensare a soluzioni alternative! :D

    RispondiElimina
  3. devo esser sincera,un albero di rami non è un albero per me.
    appoggio caso mai l'ikea,almeno è tutto un riciclo.
    convivo da tre anni e la prima cosa che ho preteso è stato un albero finto,quello dei miei ora ha 25 anni.come nuovo poi!mi pioace proprio l'idea di avere sempre quello!
    quello vero mi mette tristezza,e poi non mi sembra proprio logico mettersi un albero vero in casa,è come se dovessi mettere una zebra in giardino a natale sotto la neve e pretendere che sopravviva!
    assurdo!
    magari sbaglio,ma io la penso così.
    anche perchè l'albero che ho acquistato è riciclabile in futuro.pagato tanto,ma ne vale la pena no?

    RispondiElimina
  4. Guarda, con le dovute attenzioni credo che si possa far vivere abbastanza bene l'albero vero in casa. Bisogna metterlo in una stanza non riscaldata e comunque, tassativamente, lontano da fonti di calore; addobbarlo poco, con oggetti poco pesanti ed evitanto le lucine (sempre perché scaldano, il contatto può "bruciare" gli aghi dell'albero); mai, assolutamente, finta neve o spray colorati; e bisogna assicurargli la giusta umidità. In queste condizioni dopo si riesce a ripiantarlo in piena terra, magari nel proprio giardino...
    Comuque sono limitazioni non da poco per chi passa dall'albero finto a quello vero, bisogna abituarcisi.

    Non ho le idee molto chiare, non credo sia facile capire se veramente pesa di più (a livello di impronta ecologica) un albero vero o uno finto, dipende da tante cose, bisogna capire di quale albero vero e di quale albero finto si parla, non sono tutti uguali.

    RispondiElimina
  5. Il mio alberello ormai ha 9 anni, l'ho comprato quando ho messo su casa col marituz, e 9 anni fa la scelta della plastica che però deve durare una vita mi sembrava meglio dell'albero vero.
    Ora che la mia coscienza ecologica si è evoluta (e spero continuerà ad evolversi!) non so come avrei scelto, ma dato che ormai è andata così, mi farò durare i miei rametti plasticosi spero ancora per tanti e tanti natali.

    RispondiElimina

Non dimenticate di firmarvi! ^_^