04 dicembre 2008

LSG - Laboratorio in casa

Domenica scorsa, la lezione proposta dalla Sana Gola era intitolata Laboratorio in casa; si è trattato di una giornata particolare, per cui le dedico un post nonostante io non abbia ancora pubblicato nulla sul tema Energia del cibo...

Innanzitutto, se qualcuno degli "studenti" dovesse passare di qui, vi lascio un saluto!

Domenica sono arrivata in stazione prestissimo, e per quanto me la sia presa comoda, poco dopo le 9 ero già alla sede della Sana gola (con mani e guance, ormai, semi assiderate). Lì ho conosciuto l'insegnante, Ramona Saviola, con la quale ho trascorso una decina di minuti a tu per tu, prima che arrivassero i soccorsi ad aprirci la porta della scuola. Ramona mi ha subito fatto un'ottima impressione: è una persona solare, simpatica, e si è poi rivelata bravissima nello spiegare i passaggi delle varie ricette senza mai perdere il filo del discorso!

Il programma della giornata prevedeva la preparazione di tofu, seitan, tempeh, mochi, dado vegetale, germogli, amasake, e amido di frumento.

Non mangerò mai più i mochi in vita mia, credo; non dopo aver passato 20 minuti a pestare riso colloso in un mortaio. Il risultato non era male, ma la fatica per prepararli mi sembra eccessiva (e quelli comprati pronti, dicono, non sono la stessa cosa)!

Sul dado vegetale e sui germogli non ci siamo dilungati più di tanto, trattandosi di ricette abbastanza semplici (a proposito, il dado vegetale autoprodotto postato qualche tempo fa è riuscito profumatissimo, ma inutilizzabile in quanto troppo salato, e a sciacquare le verdure col colino perdeva troppa massa... ritenterò!).

Avevo già provato a recuperare l'amido "avanzato" dalla produzione del seitan, ma non c'ero riuscita; vedere quello di Ramona e ascoltare i suoi consigli mi ha spronata a riprovare, e spero di raggiungere presto un buon risultato!

Mi sono state utili alcune informazioni sulla preparazione del tofu, che metterò a frutto a breve; mentre per il seitan, personalmente, sono soddisfatta del mio metodo... anche se arricchisce sempre sentire pareri diversi, e neanche questo caso ha fatto eccezione.

Ho trovato estremamente interessante il procedimento per ottenere l'amasake, che tradurrò in pratica appena entrerò in possesso di tutto il necessario; e preziose le indicazioni per produrre il tempeh. A fine giornata Ramona ci ha regalato una dose di fermenti, graditissimi, dal momento che ho scoperto di essere drogata da questo ingrediente indonesiano, che però costa molto, e spesso non è nemmeno di ottima qualità...
Purtroppo, per ora, farlo in casa rimane un sogno; per prepararlo è necessario possedere un qualche tipo di incubatrice che mantenga la temperatura costantemente al livello giusto (intorno ai 30°, con minime variazioni). A me è venuto in mente open warm di ovosodo, ma non credo che il mio babbo avrà voglia di seguirmi nel progetto, avendomi già costruito un forno solare e un essiccatoio (peraltro li uso ancora, nonostante i miei mi chiedano puntualmente se possono gettarli via. Roba da matti!).
Dovrei chiedere all'altro babbo, Natale, di farmi trovare questa fantastica incubatrice sotto l'albero... che, a proposito, sarà attrezzato a breve, per la felicità di Tarty.

Insomma, la giornata di Laboratorio in casa è stata proficua e soprattutto divertente; confesso di essermi emozionata ai limiti dell'autocombustione quando mi sono presentata a Ramona e lei ha risposto "Ah, Vera di Semplicemente, Vera?", aggiungendo poi di leggermi spesso. Credo anche di dover strozzare Annalisa, o assumerla come PR, non ho ben deciso, per tutta la pubblicità che mi ha fatto con gli altri "studenti", tessendo sfacciatamente le mie lodi (incurante di ogni mia occhiataccia inceneritrice).

Tornare finalmente "in cucina" mi ha fatto battere forte il cuore, ma anche provare una sensazione dolorosa perché, sebbene una persona di mia conoscenza ritenga che l'unico limite delle mie giornate sia quello temporale, sto iniziando ad accusare il colpo di tutti questi spostamenti.
Ho la testolina ridotta a un colabrodo dal quale impegni e appuntamenti sfuggono di continuo, fisicamente sono piuttosto abbacchiata e il mio rendimento universitario è quanto mai incerto, soprattutto per difficoltà di concentrazione. I miei risparmi diminuiscono alla velocità della luce, e molto più del previsto, a causa di una serie di spese collaterali (dettagli trascurabili... come il dover pur mangiare, quando sono a Milano, o prendere i mezzi pubblici per spostarmi) che ingenuamente non avevo preventivato con esattezza...
Insomma, probabilmente dopo qualche giorno di vacanza natalizia mi torneranno energia e voglia di fare, ma per adesso non posso fare a meno di chiedermi come riuscirò a sostenere (ottenendo buoni voti, spero) gli esami previsti, scrivere la tesi, andare a Milano e mantenere pimpante quel minimo di vita sociale a cui sono abituata... e sono solo le cose alle quali proprio non posso rinunciare - ho accantonato altri progetti da un pezzo.

Suppongo, comunque, che assumere un atteggiamento disfattista non aiuti, e cercherò senz'altro di avere fiducia e restare ottimista, ma non per questo smetterò di guardare la realtà dei fatti... potrei accorgermi di aver commesso un errore quando ormai è troppo tardi per rimediare. Tirando le somme, non so proprio da quale parte penda il piatto della bilancia: io sto cercando disperatamente di mantenerla in equilibrio, solo il tempo mi dirà se i miei sforzi saranno ricompensati!

16 commenti:

  1. Ma è cambiato tutto qui! Bello il nuovo template, in verità era un po' che non sbirciavo da queste parti. Complimenti come sempre.
    Un bacione

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  2. L'amasake ti piace? A me tantissimo ma costa davvero troppo, proverei a farlo ma non trovo il fermento (koji)..

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  3. L'ho assaggiato qualche volta alla SG come dessert, mi sembra interessante!
    Il koji lo vende La finestra sul cielo, se riesco a trovarlo magari posso prendertene una confezione?

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  4. La finestra sul cielo dovrebbe esserci anche qua a torino, in genere vado da biobottega perchè costa meno quasi tutto ma x il koji farei un'eccezione! Se non lo trovo te lo chiedo senz'altro..grazie mille!

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  5. Ciao Vera,
    ti devo chiedere una cosa riguardo la mooncup.
    Ho letto da qualche parte nel blog che per inserirla non usi il metodo del ripiegamento a C, ma un altro metodo che non è indicato nel foglietto illustrativo.
    Quale?
    Scrivimi pure una mail in privato, quando hai tempo.
    Grazie!
    Neva

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  6. Scusami ma non riesco proprio a trattanere l'entusiasmo quando parlo di te !!! Non sai quanta pubblicità ti faccio anche tra i miei conoscenti.
    Si dai come PR non sono male e dopotutto ti costo solo qualche occhiataccia!
    Baci

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  7. Neva, veramente mi pare che l'altro metodo sia indicato nel foglietto illustrativo... c'è di sicuro nel video presente sul sito della bottega della luna. Consistere nello spingere il bordo della mooncup dall'esterno verso l'interno, ripiegandola insomma su se stessa. La parte superiore, così, prende una forma più o meno conica che la rende facilissima da inserire. Se trovi quel video dagli un'occhiata, è illuminante, l'avevo anche linkato in uno dei miei post.
    Se non lo trovi fammi sapere, così te lo cerco.

    Annalisa, se il prezzo è solo quello, affare fatto. :P

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  8. Vera, secondo me stai facendo delle grandi cose, per te e su di te. io credo che stai seminando bene, e dunque raccoglierai
    :)

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  9. Ciao! Non mi faccio mai sentire ma sono sempre qui a sbirciare :)
    Riguardo all'incubatrice stavo pensando... ma una yogurtiera no? Oddio, mi pare che quella mantenga la temperatura sui 40 gradi, ma forse lavorandoci un po'se ne viene fuori.

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  10. Ciao Azabel! :)
    Già, il problema è proprio quello, la yogurtiera dovrebbe tenere la temperatura sui 40° e ne servono 10 di meno per il tempeh!
    Piuttosto che pasticciare sulla yogurtiera a rischio di danneggiarla, preferisco un nuovo e apposito aggeggio... tra l'altro, l'incubatrice si può regolare su qualsiasi temperatura,e fungere così anche da yogurtiera! La vogliooooo!

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  11. Senti mi sono ricordata adesso che nel libro "cucinare per il corpo e lo spirito" di elena roggero guglielmo c'è una descrizione breve, chiara e precisa di come costruirsi una piccola scatola incubatrice. C'è il disegno.. non sembra complicato, anche i materiali sono reperibili su questa terra (polistirolo, lampadina, listelli di legno ecc.). Non so, se vuoi ti scrivo tutto per email. Magari se lo fai vedere a tuo papà.. alla peggio ti dirà di no!

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  12. Grazie cara, ma il problema non è quanto il progetto sia complicato... è l'idea stessa che io desideri un altro giocattolino, temo! ^-^

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  13. Cmq se hai la yogurtiera con un contenitore solo, cioè non quella coi barattolini singoli, io proverei a usarla col coperchio tenuto leggermente sollevato mettendoci un cucchiaio di legno in mezzo. Fai la prova con un termometro e vedi quanti gradi raggiunge, magari mettendola lontana da fonti di calore..

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  14. Ci avevo pensato, il problema è che la temperatura deve essere molto stabile, con questo metodo la prima corrente d'aria invece sballerebbe la temperatura compromettendo la fermentazione del tempeh...

    Se non ti spiace, comunque, vuoi ancora condividere con noi quelle istruzioni? :)

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  15. Preferisci che le metta in un commento o che ti mandi un'email con il disegno ( potrebbe volerci un po'di più )? Non so se si può copiare una pagina di libro pari pari disegno compreso, o forse basta citare la fonte?

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