11 luglio 2007

Latte solare alla Carota

Non so di preciso in quale fototipo rientro, suppongo il secondo: pelle chiara, capelli biondi, occhi verdi, non solo mi scotto con facilità ridicola ma dopo 20 minuti di esposizione al sole inizio pure a dare i numeri. Mi si surriscalda la testa e mi sento rincretinita come se non bevessi da quattro giorni.

Odio stare ferma a prendere il sole, detesto camminare al sole, scendo in spiaggia alle 8 del mattino e alle 9 mi sento già arrostita e vado a nascondermi al fresco. Prima delle 17 non esco dalla mia tana ombrosa - e comunque stare in spiaggia mi annoia terribilmente.

Mi sforzo comunque di prendere un po' di sole perché serve a sintetizzare la vitamina D, che fissa il calcio nelle ossa; purtroppo, come se fosse una inevitabile legge di natura, mi metto la mia bella protezione totale, protezione cento, protezione quindicimila o scafandro da palombaro, mi espongo al sole per 15 minuti (dalle 8 alle 8.15) e mi prendo la mia bella scottatura.

Almeno, questo accadeva fino allo scorso anno, quando ho letto per la prima volta dell'esistenza dei filtri fisici.

"Innanzitutto, bisogna sapere che i raggi solari capaci di arrivare fino a noi sono gli UVA e gli UVB. Sinora si è posta l’attenzione prevalentemente sui secondi, perché, nonostante non penetrino a fondo, sono eritematogeni, ovvero provocano eritemi. Solo recentemente si è cominciato a capire che anche gli UVA hanno la loro bella responsabilità, poiché raggiungono gli strati di collagene ed elastina, danneggiandoli. In altre parole: fanno invecchiare più rapidamente la pelle! Ecco quindi la necessità di utilizzare prodotti contenenti filtri per ripararsi dai raggi solari. I filtri solari utilizzati nei prodotti attualmente in commercio sono di due tipi: chimici e fisici.

I filtri chimici hanno nomi come octyl methoxycinnamate, benzophenone, ethylhexyl methoxycinnamate, butyl methoxydibenzoylmethane, octyldodecylneopentanoate. Sono molecole sintetiche. Come funzionano? In realtà il meccanismo è ancora poco chiaro. Si sa, in generale, che agiscono assorbendo e scomponendo le radiazioni del sole, trattenendone il calore. Più di un dermatologo, supportato da studi di settore, sta avanzando l’ipotesi che sul lungo periodo l’azione di tali molecole, molto complesse, sia più dannosa che benefica e sia responsabile di numerose allergie. Anche perché, mentre la loro azione è testata per i raggi UVB, risulta ancora difficoltoso testare la protezione anti-UVA. Gli UVA infatti non generano rossore cutaneo, che è il parametro per calcolare gli indici di protezione. Così si può affermare che i prodotti più diffusi, se a base di soli filtri chimici, proteggano dagli UVB nelle misure indicate dal fattore di protezione solare (SPF), ma raramente facciano altrettanto per gli UVA.

I filtri fisici, invece, sono costituiti da minuscole particelle minerali. I più conosciuti sono zinc oxide, titanium dioxide, argille. A differenza di quelli chimici, i filtri fisici hanno un meccanismo di azione molto chiaro. Le particelle di cui sono costituiti, infatti, non fanno altro che riflettere i raggi solari, impedendo loro di raggiungere l’epidermide. Non trattengono il calore né innescano alcun procedimento di scomposizione delle radiazioni, e respingono allo stesso modo sia le frequenze UVA, sia quelle UVB. A seconda della quantità presente nel singolo prodotto, esso fornirà un grado di protezione più o meno elevato. I filtri fisici sono quindi raccomandati soprattutto alle persone soggette ad allergie, dalla pelle particolarmente sensibile che si scotta facilmente. E naturalmente ai bambini."

(Estrapolato da questo articolo sui filtri solari)

Ed ecco spiegato perché nessuna protezione solare riusciva a impedirmi di surriscaldarmi come un peperone... Adesso uso soltanto filtri fisici, che hanno inoltre il vantaggio di non degradarsi da un anno all'altro (tuttavia è meglio controllare odore, colore e consistenza prima di adoperare la crema: se sembra rancida, meglio non usarla).

Tra le varie creme solari disponibili, io sto usando il Latte solare alla Carota alta protezione di Fitocose (ecobio e non testato su animali). Il prodotto è vegan anche per gli ingredienti e non tornerei indietro per nulla al mondo!

6 commenti:

  1. E' OT ma ti volevo lasciare una ricettina semplice semplice che mi son fatta oggi...

    POLPETTE DI SEITAN AL FORNO

    Ingredienti:
    seitan
    prezzemolo (abbondante)
    pangrattato
    mezza cipolla
    sale alle erbe o gomasio
    un cucchiaino di tahin
    un po’ di latte di riso per aggregare il tutto

    Mescolare tutti gli ingredienti nel frullatore, formare delle polpettine, passarle nel pangrattato e cuocerle in forno per 20 minuti facendole gratinare.


    Non è il massimo dell'originalità, ma te la volevo postare lo stesso!!! Sono i miei primi esperimenti!!! :D
    Ho cotto il seitan in un brodo con cipolle e curry, ed è venuto un gusto particolare.

    p.s. ottimo il post "solare". Ma quante ne sai???

    RispondiElimina
  2. caspita!!! super precisa !!!ottimo ...però ora il dubbio che mi affrange è ... ormai sono due anni che uso i solari della helan...ohh cavolo non è che hanno solo i filtri chimici e non quelli fisici...vado li leggo e torno....

    RispondiElimina
  3. ohhh noooooo non ho più le scatole ma ho solo i flaconi e gli ingredienti erano scritti sulle scatole...nooooooooo!!!!!!!!!!!!!
    beh...che dire dopo questa notiziona...per quest'estate li userò fingendo di non sapere ma l'estate prox seguirò il tuo ottimo consiglio e via con FITOCOSE!!! thanx superV!!! : ) ...come al solito un passo avanti!!!

    RispondiElimina
  4. Lauretta, se ti va la pubblico nel blog nei prossimi giorni! :)
    Non ho mai fatto le polpette di seitan...

    Quante ne so? Beh, ultimamente mi sento curiosa cme un bandar-log e non ne ho mai abbastanza...

    Carmen, cerca gli INCI sul sito della helan... ;-) Secondo me hai qualche possibilità che siano fisici e non chimici. ;-)

    Comunque non c'è solo fitocose... io uso quello perchè è quello che ho trovato! :D
    Informatevi... ^-^

    RispondiElimina
  5. Beh se la pubblicassi sarei... onorata!!!

    E ce n'ho anche un'altra: in un negozio di alimentari naturali vicino a casa mia vendono anche i cibi fatti da loro, tipo rosticceria. L'altro giorno ho comprato dei peperoni ripieni di cereali, mi hanno spiegato la ricetta: riso e farro macinati (non ho capito se li hanno cotti prima ma immagino di si), verdure macinate, un pizzico di paprika e immagino altre cosette per "aggiustare". Riempiono i peperoni e li cuociono in forno. Allo stesso modo, con il ripieno, preparano una specie di polpettone che loro chiamano "arrosto di cereali" e che fanno cuocere un'ora in forno.
    Non ho ancora provato ma la vorrei sperimentare. Io amo le polpette di qualunque tipo (s'era capito eh!) :D

    p.s. sto invadendo il tuo blog??? E' che in famiglia non mi capiscono e mi devo sfogare con qualcuno della mia nuova vita vegana :DDD

    RispondiElimina
  6. Yum, io ho un sacco d iricette vegan di polpette e polpettoni, ma devo aspettare l'inverno per prepararle... e alla fine per vari motivi non riesco mai! :(

    RispondiElimina

Non dimenticate di firmarvi! ^_^