05 febbraio 2008

Che fine ha fatto la sfogliatella?

Eh lo so, ogni tanto l'erogazione di informazioni sui miei esperimenti termina misteriosamente; sono evidenti i tentativi di insabbiamento di siffatte mostruosità, ma spesso c'è qualcuno che se lo ricorda e non me la fa passare liscia!

Che fine hanno fatto le mie sfogliatelle? Beh, sono allegramente finite nel pancino mio e di mamma (7-8 nel mio, 4-5 nel suo) in quanto ottime, ma non esenti purtroppo da incidenti di percorso.

Innanzitutto, ho seguito le ricette di Carmen postate sul blog Swan Cake (uno e due), fatte le debite sostituzioni. La più eclatante riguardava l'ingrediente per spennellare la sfoglia: probabilmente neanche da onnivora avrei usato la sugna, quindi ho provato con il burro di soia. Il risultato è stato buono, solo che alla fine è riuscito un po' salato...
Va beh, lasciamo stare per ora gli ingredienti, devo rifare tutto e perfezionarmi; per oggi vi spiego cosa è andato storto.

Mi sono massacrata per impastare la sfoglia, resistendo per ben venti minuti (il mio record personale, credo) a lavorare instancabilmente quel composto durissimo...
Ho eseguito delle acrobazie mai viste per stenderla, tutta sola, passandola nella macchina della pasta, dalla tacca 7 alla numero 1 (nelle tacche intermedie l'ho dovuta anche passare per due volte). Alla fine la sfoglia era più lunga del tavolo e devo aver utilizzato il terzo braccio estendibile per reggerla contemporaneamente alla fine del tavolo, davanti alla macchina per la pasta (uscita) e dietro la macchina suddetta (entrata). Anzi no, mi sa che le braccia erano quattro: la mano che girava la manovella dove la mettete?
La prossima volta schiavizzo mamma come manodopera, è sicuro.

Miracolosamente la pasta è diventata quasi trasparente e non si è bucata e tutto procedeva alla perfezione, se non che quando l'ho estratta, arrotolata, fuori dal frigo, si era appiccicata tutta diventando quasi un monoblocco.
Mi sa che l'ho lasciata in frigo per troppo tempo... più di mezza giornata... insomma, tagliando il rotolo a fette si vedevano ancora le strisce sovrapposte, ma alcune si erano proprio appiccicate. Sono riuscita ugualmente a farle scorrere, formando tante conchiglie, ma sono venute molto corte e troppo spesse.
Poi ho anche dimenticato di mettere la carta da forno, così sotto si stavano bruciando mentre sopra non erano ancora dorate; e la sfoglia era stranamente salata, ma nell'impasto di sale ce n'era un pizzico, quindi devo dedurne che il burro di soia fosse salato, anche se non mi sembrava proprio.

Per essere la prima volta, poteva andare peggio!

PS: scusate, ho scritto in una lingua che corrisponde all'italiano piuttosto vagamente, ma sono molto stanca!

12 commenti:

  1. troppo forte il racconto
    cmq 1° anch'io la prima volta ho fatto l'equilibrista mamma mia!!!!!!
    ci vuole un aiuto nel stenderla quando esce dalla macchinetta
    ma il sale che nn capisco,hai messo il miele?
    cmq da quello che vedo nn sono male un pò bianchine
    il forno era alto?
    al prossimo esperimento.
    baci
    come fai a mettere le faccine?nei post?

    RispondiElimina
  2. Ho messo il malto nell'impasto, e un pizzico minuscolo di sale, credo fosse salato il burro perchè era proprio l'esterno ad esserlo... Il forno era a 200 ma come ho detto ho scordato la carta!

    Per le faccine c'è questo sito:
    http://www.vocinelweb.it/faccine/

    Selezioni il pallino accanto a html, clicchi sulla faccina desiderata e poi copincolli la stringa nel post. ;-)

    RispondiElimina
  3. che carine, qua in svizzera non ho mai sentito parlare delle sfogliatelle... sono fatti solo con pasta sfoglia?

    Buona giornata

    Marta

    RispondiElimina
  4. ciao bellezza, ieri sera ho fatto i rustici e le patata duchessa al mio uomo carnivoro che ha gradito tantissimo e dei rustici non si è nememno accorto della differenza, wow.
    bacione

    RispondiElimina
  5. Marta, la pasta sì, diciamo che è sfoglia ma è senza grassi... invece il ripieno è semolino e ricotta che ovviamente è di soia. ;-)
    Dolce tipicissimo napoletano (non con la ricotta di soia! ^-^) e adesso in versione napovegana. :)

    Nefertari, mi fa molto piacere! :D
    Ma poi gli hai svelato il trucco? :)

    RispondiElimina
  6. Ti volevo ringraziare per aver segnalato il mio cheesecake vegan su forum etici, mi ha fatto estremamente piacere. E` molto affscinante il tema del forno solare. Sono ammirata dalla tua creativita` e perseveranza nel trovare alternative a basso impatto ambientale. Purtroppo credo sia
    fattibile solo in certi climi un minimo caldi, gia` qui a Como credo sarebbe possibile al massimo in estate. Ma se si riuscisse a "brevettare" un metodo si potrebbe poi impiegare in tantissime realta` di Paesi poveri ad esempio.

    RispondiElimina
  7. ...la sugna?!!! Bleeehhhh!!

    RispondiElimina
  8. PS: anni fa avevo trovato una ricetta di una torta per allergici ai latticini in cui sostituivano il latte con il succo di mela (quello trasparente>) e il burro con lo stesso peso di banane schiacciate. Chiaramente non ti servirà per questa ricetta, ma magari per qualche esperimento futuro...:)

    RispondiElimina
  9. Dai, l'aspetto è ottimo! E poi sono difficili da preparare!

    RispondiElimina
  10. Kja, di niente, noi vegan golosoni siamo sempre alla ricerca di nuove bontà. :D
    Sul forno solare per le popolazioni svantaggiate hai perfettamente ragione e infatti simili progetti sono già in atto, ad esempio in Italia c'è una iniziativa di Trezzano solidale per inviare queste cucine a chi ne ha bisogno. E' una magnifica soluzione anche se, come giustamente notavi, non è adatta a tutti i climi. Io me la cavo e andrebbe anche meglio se non fossi circondata da palazzi che mi tolgono molta luce (abito al primo piano).
    :)

    Antaress, conosco entrambe le soluzioni, ma so che la banana altera un po' i sapori dei cibi e non va bene in tutte le ricette. ;-)
    Per quanto riguarda la sugna, qui da noi si frigge a cubetti o qualcosa di simile, e si mangia così; li chiamano ciccioli... E' VOMITEVOLE!!! :\

    RispondiElimina
  11. Evviva la Napoveganità!

    RispondiElimina
  12. Aggià, dimenticavo che la provola affumicata qui viene da Caserta! :D

    RispondiElimina

Non dimenticate di firmarvi! ^_^