Negli ultimi giorni sono stata piuttosto impegnata: innanzitutto a studiare, e in secondo luogo a tentare di sconfiggere la mia temutissima pazzia di primavera.
Piccoli disturbi fisici, umore nero improvviso, emotività, desiderio di riempirmi di carboidrati come una mongolfiera, impulso a gettare i libri all'aria, istinti omicidi, tendenza all'apatia e cose del genere. Nella norma, come ogni anno.
Sto tentando di non lasciarmi sopraffare ma purtroppo risento della tensione e non riesco a gestire la mia vita proprio come la vorrei.
Mi sto però dedicando, con discreto successo, a progetti a lungo termine: la realizzazione della compostiera e l'autoproduzione degli assorbenti di stoffa.
Per quanto riguarda i secondi (vi ricordo, se avete la pazienza di leggere tutto, che se ne era già parlato: post uno, due, tre, e quattro), finalmente ho trovato la stoffa, e da un mesetto taglio e cucio a tutto spiano. Una dozzina di assorbenti sono stati già completati, manca solo il bottone a pressione che dovrò applicare al più presto andando in merceria (già mi immagino di che colore diventerà la mia faccia ).
Il rodaggio è previsto per la prossima settimana, se tutto filerà liscio posterò istruzioni più dettagliate (comprese foto di Tarty, che ha scoperto che sulla flanella di cotone si dorme particolarmente bene e ci ha tenuto a farmi compagnia durante le operazioni ).
Per quanto riguarda il compostaggio, la situazione è un po' più complicata.
La mia compostiera è in funzione, ma prima di tre mesi non saprò se tutto sta davvero procedendo bene come sembra; dato che non ho seguito istruzioni da un sito particolare, non so che link consigliare per l'autocostruzione. Sto andando, come mio solito, a occhio, basandomi sulla vasta letteratura letta in materia, ma consultata ahimé tre o quattro anni fa.
Dato, tuttavia, che l'argomento è vasto e complesso, possiamo iniziare almeno a riscaldarci.
Wikipedia ci aiuta con le definizioni di compost e compostaggio domestico.
Per parte mia, posso dirvi che il compostaggio domestico è una sorta di "decomposizione controllata" dei rifiuti organici; vi permette di alleggerire il lavoro alle discariche e ottenere, con uno sforzo molto piccolo, un terriccio fertile per coltivare piante d'appartamento, o anche frutta e verdura.
Gli ingredienti magici di questo processo sono il giusto equilibrio tra scarti umidi e secchi; il grado ottimale di temperatura e umidità; una buona aerazione e un ottimo drenaggio.
Avrò imbroccato la formula giusta? Prima o poi lo scoprirò...
In attesa di scoprire se il mio metodo funziona, e vagliare le infinite possibilità di questo processo, vi propongo delle istruzioni di base; le trovate sul sito della provincia di Torino e qui. Istruzioni più dettagliate, ma gradevoli ed intuitive, le trovate su rifiutinforma e giardinaggio.it. Potete poi scaricare degli opuscoli sul sito fareverde e arpa.
Personalmente, ho preso un bidoncino bianco di plastica (tipo da biancheria) capienza 50 litri, l'ho sforacchiato ben bene col trapano (punta da 5mm) sui lati e sul coperchio, ho posizionato delle piccole stecche di canna sul fondo per favorire il drenaggio, approntato un letto di strisce di giornale (il Manifesto, come consigliato da Marinella Correggia nel libro Il balcone dell'indipendenza), e da allora aggiungo scarti di verdura e piante, ben sminuzzati, e fogli di giornale a seconda dell'ispirazione. Termino sempre con uno strato di giornale e una manciata di terriccio di compost, che copre gli odori e facilita il processo di degradazione.
E' passato quasi un mese da quando ho cominciato, il bidoncino è pieno di moscerini della frutta che però non sono dannosi e non danno fastidio. Ogni volta che alzo il coperchio esce un buon odore, misto di terriccio e frutta matura. Tengo il tutto umido ma non troppo, e rivoltando sembra che i giornali inizino a sparire.
Speriamo bene!
Piccoli disturbi fisici, umore nero improvviso, emotività, desiderio di riempirmi di carboidrati come una mongolfiera, impulso a gettare i libri all'aria, istinti omicidi, tendenza all'apatia e cose del genere. Nella norma, come ogni anno.
Sto tentando di non lasciarmi sopraffare ma purtroppo risento della tensione e non riesco a gestire la mia vita proprio come la vorrei.
Mi sto però dedicando, con discreto successo, a progetti a lungo termine: la realizzazione della compostiera e l'autoproduzione degli assorbenti di stoffa.
Per quanto riguarda i secondi (vi ricordo, se avete la pazienza di leggere tutto, che se ne era già parlato: post uno, due, tre, e quattro), finalmente ho trovato la stoffa, e da un mesetto taglio e cucio a tutto spiano. Una dozzina di assorbenti sono stati già completati, manca solo il bottone a pressione che dovrò applicare al più presto andando in merceria (già mi immagino di che colore diventerà la mia faccia ).
Il rodaggio è previsto per la prossima settimana, se tutto filerà liscio posterò istruzioni più dettagliate (comprese foto di Tarty, che ha scoperto che sulla flanella di cotone si dorme particolarmente bene e ci ha tenuto a farmi compagnia durante le operazioni ).
Per quanto riguarda il compostaggio, la situazione è un po' più complicata.
La mia compostiera è in funzione, ma prima di tre mesi non saprò se tutto sta davvero procedendo bene come sembra; dato che non ho seguito istruzioni da un sito particolare, non so che link consigliare per l'autocostruzione. Sto andando, come mio solito, a occhio, basandomi sulla vasta letteratura letta in materia, ma consultata ahimé tre o quattro anni fa.
Dato, tuttavia, che l'argomento è vasto e complesso, possiamo iniziare almeno a riscaldarci.
Wikipedia ci aiuta con le definizioni di compost e compostaggio domestico.
Per parte mia, posso dirvi che il compostaggio domestico è una sorta di "decomposizione controllata" dei rifiuti organici; vi permette di alleggerire il lavoro alle discariche e ottenere, con uno sforzo molto piccolo, un terriccio fertile per coltivare piante d'appartamento, o anche frutta e verdura.
Gli ingredienti magici di questo processo sono il giusto equilibrio tra scarti umidi e secchi; il grado ottimale di temperatura e umidità; una buona aerazione e un ottimo drenaggio.
Avrò imbroccato la formula giusta? Prima o poi lo scoprirò...
In attesa di scoprire se il mio metodo funziona, e vagliare le infinite possibilità di questo processo, vi propongo delle istruzioni di base; le trovate sul sito della provincia di Torino e qui. Istruzioni più dettagliate, ma gradevoli ed intuitive, le trovate su rifiutinforma e giardinaggio.it. Potete poi scaricare degli opuscoli sul sito fareverde e arpa.
Personalmente, ho preso un bidoncino bianco di plastica (tipo da biancheria) capienza 50 litri, l'ho sforacchiato ben bene col trapano (punta da 5mm) sui lati e sul coperchio, ho posizionato delle piccole stecche di canna sul fondo per favorire il drenaggio, approntato un letto di strisce di giornale (il Manifesto, come consigliato da Marinella Correggia nel libro Il balcone dell'indipendenza), e da allora aggiungo scarti di verdura e piante, ben sminuzzati, e fogli di giornale a seconda dell'ispirazione. Termino sempre con uno strato di giornale e una manciata di terriccio di compost, che copre gli odori e facilita il processo di degradazione.
E' passato quasi un mese da quando ho cominciato, il bidoncino è pieno di moscerini della frutta che però non sono dannosi e non danno fastidio. Ogni volta che alzo il coperchio esce un buon odore, misto di terriccio e frutta matura. Tengo il tutto umido ma non troppo, e rivoltando sembra che i giornali inizino a sparire.
Speriamo bene!
Vera, questo librino "Il balcone dell'indipendenza" voglio leggerlo anche io!
RispondiEliminaComunque sono passata per dirti che TI ODIO.
Ieri sera ho fatto i tuoi bocconcini di cioccolato e cocco e ne ho razzati via più della metà #^____^#
Attentatrice alla linea altrui!
Già che ci sono, una ricettina vegan buonerrima: sofriggere cipolla, unire cuori di carciofo lessati prima o cotti a vapore e un dado biologico (o altro per insaporire), mescolare bene, aggiungere una confezione di cannellini. Mescolare ancora. Seervire caldo! Gnam!
Anche noi in famiglia facciamo il compostaggio, ormai da anni! Abbiamo un metro cubo in giardino...ed è così che lo chiamiamo..."butta tutto nel metro cubo" =D ai miei piace dedicarsi al giardinaggio, io per ora sono ancora pigra sotto questo punto di vista!
RispondiEliminaBarbara, se non riesci a trovarlo fammi un fischio, troverò un modo per fartelo avere... :)
RispondiEliminaGrazie della ricettina, e anche dell'odio. ^.^
Ti abbraccio!
Ery, il compostaggio in giardino non è poi una rarità, ma io mi sono incaponita a farlo sul balcone e ci devo riuscire!
Grazie per aver citato il mio aiuto su Consapevolmente.org... mi sono scervellato per studiare il modo di compostare sul giardino e tu nemmeno mi nomini! ;-6
RispondiEliminaComunque Marinella ci metteva anche i lombrichi... Se ha un odore gradevole probabilmente sta andando tutto per il meglio.
Riccardo, sarai senz'altro citato quando riuscirò a dare un senso a quello che sto facendo!
RispondiEliminaMa poi scusa, la citazione te la devi guadagnare, vuol dire che mi stai autorizzando a romperti ulteriormente le scatole? :)
Magari quando il cumulo sarà cresciuto metterò qualche limbrichino, è una cosa da valutare; secondo me ha un buon odore, mio padre ovviamente dice che puzza (che ne capirà di puzze uno che fuma??).
^.^
Grazie di tutto!
Sono sempre a disposizione! Fra l'altro sto tentando un esperimento di compostaggio alternativo anch'io... se funziona sarai la prima ad esserne informata!
RispondiEliminaCompostaggio alternativo? :o
RispondiEliminaciao Vera, ho spulciato nel tuo blog, mille cose interessanti, e che condivido... e mi fa sorridere vedere una piu' invasata di me...ahahaha e via con detersivi bioallegri, il compost...l'ho fatto anche io ma per fortuna ho l'orto, ho fatto tentativi di pasta madre e sto aspettando giugno per iniziare a farla di nuovo perche' c'è la temperatura costante, che dire brava e non perdere la voglia di proseguire nel blog, scrivi in modo divertente, è un piacere leggere, ciao una bacio tania
RispondiEliminaGrazie! ^_^
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