27 giugno 2008

Foto della Sojafit

Avrei voluto fotografare la mia Sojafit subito dopo l'acquisto, quando era bella, immacolata e senza un graffio. Adesso, dopo qualche settimana di utilizzo, sembra... giudicate voi! Sono certa che con una passata di aceto o acido citrico tornerebbe a splendere, ma dato che non la faccio partecipare alla sfilata nazionale delle Sojafit mi evito volentieri questa fatica. E' già abbastanza impegnativo darle una nomale "pulita"!
Ora per favore ignorate le opacità dell'aggeggio e l'orribile riflesso del mio top arancione sulla superficie dello stesso, e concentratevi sulla descrizione delle componenti. Grazie.

Questo è l'aspetto della Sojafit montata di tutto punto (manca solo il cavo elettrico che dovrebbe sporgere dalla parte posteriore del cervellone, ma mi ero dimenticata di inserirlo).
Il cervellone è la parte elettronica dell'aggeggio, contenente il micro-computer (o qualsiasi cosa sia) che regola le diverse funzioni, e non va assolutamente bagnato (anche se io lo bagno lo stesso, sui lati, per scrostare la pappa di soia - ma facendo tanti tanti scongiuri ed evitando accuratamente che entri acqua "dentro". Essendo tutto sigillato, non penso sia un problema). A sinistra c'è la feritoia attraverso la quale, tolto il tappo, si introducono i semi.

Questa è la parte superiore della Sojafit. Al centro, le lame che tritano i semi (molto affilate, non vi tagliate le dita quando le pulite); in alto a sinistra il sensore che controlla il livello dell'acqua e impedisce che il liquido trabocchi; a destra, il sensore per la temperatura. La serpentina invece è la resistenza che scalda l'acqua e tiene il latte vicino all'ebollizione. Si intravede anche l'attacco del cavo elettrico del cervellone, in quella che io considero la sua "parte posteriore".
Quando il liquido è troppo o troppo poco, oppure la serpentina non funziona e non scalda l'acqua a dovere, la macchina emette un segnale di allarme (verificate periodicamente l'effettivo funzionamento dei sensori).

Qui ho montato il filtro alla macchina, avvitandolo nelle apposite scanalature. Dopo aver compiuto questa operazione, si possono "caricare" i semi, rigorosamente dall'alto (non mettete i semi nel cestello, altrimenti urteranno contro le lame e non riuscirete ad agganciarlo... e poi la carica dall'altro è così comoda! C'è un unico inconveniente: dato che la feritoia è un po' stretta i fagioli si potrebbero accumulare tutti nello stesso punto creando un blocco, ma basta inclinare l'apparecchio per sparpagliarli e torna tutto regolare).

I due filtri messi a confronto: a sinistra il filtro A (per i fagioli di soia), a destra il filtro B (per gli altri tipi di semi).
La differenza di trama non è enorme, ma si rivela sostanziale nella preparazione del latte. Il filtro A ha davvero i buchi troppo stretti e non riesco a capire come pretendano di farlo funzionare con i fagioli di soia... Comunque sia, lavate accuratamente il filtro con uno spazzolino da denti o qualcosa di simile, oltre che col sapone e la spugnetta, perché è molto importante tenere i buchi pulitissimi e assolutamente liberi da impurità e incrostazioni.
A proposito di spugnette, avete presente la parte verde delle spugne per piatti, quella che serve per scrostare? In dotazione vi viene dato un panno di quel materiale... mamma l'ha usato per pulire le pentole e si è disintegrato, quindi trattatelo bene, era molto utile.

A sinistra, il misurino fornito in dotazione per calcolare la quantità di semi o fagioli da utilizzare. Non so per quale motivo ci sia un segno anche a 85 g dal momento che, se non sono impazzita, non c'è scritto da nessuna parte di usare 85 g di questo o di quello, neanche nel foglio di istruzioni per altri latti vegetali. La Sojafit è piena di misteri.
A destra, il tappo della feritoia attraverso la quale si introducono i semi. Come potete vedere, i buchi sono piuttosto piccoli e si otturano facilmente, quindi secondo me usarlo è controproducente. Forse, togliendolo, l'apparecchio fa più fatica a mantenere la temperatura, ma meglio questo che l'effetto geyser! E poi un minimo di sfiato ci vuole, altrimenti dopo il ciclo di preparazione del latte vi ustionate le mani sollevando la parte superiore (a me succede sempre).

L'ultima componente è questo contenitore, che arriva dentro la Sojafit ma va tolto quando essa è in funzione. Servirebbe come supporto per pulire la macchina: si riempie di acqua e ci si infila dentro la parte superiore. Io lo uso per appoggiarla, filtro con l'okara compreso, dopo aver fatto il latte, mentre raffredda; non riesco a usarlo per lavarla, anche perché se ci si infila la macchina non ci entrano più le dita (ma la Sojafit, l'ha progettata lo scienziato pazzo?). Tutto sommato, però, ha una finalità nobile: tenere in ammollo il tutto, così la soia non si incrosta!

Per finire, e concludere questo lunghissimo post, questa bella bottiglia di latte di soia è il risultato delle ultime sperimentazioni. Ho usato fagioli di soia ammollati per 8 ore, non sbucciati (marca La finestra sul cielo) e poi il programma numero 1 (a caldo), come da istruzioni. Non ho aggiunto niente, né olio né dolcificante, ma la cosa più interessante è che la consistenza, di suo, non è acquosa ma fluida. Non l'ho assaggiato, perché mi serviva per preparare il tofu, ma da adesso in poi, risolti i problemi tecnici, si ricomincia a lavorare sul fattore gusto!

8 commenti:

  1. Finalmente ho l'occasione di vedere i due filtri a confronto: la mia SoyQuick ha un filtro solo ed e' quello a trama fitta.

    E' molto antipatico da pulire, ma non ho avuto problemi di "eruzioni"... ci ho fatto latte di soia, mandorle, nocciole, sesamo, avena e riso (sul manuale c'e' scritto che si possono fare tutti con il filtro in dotazione).

    A parte il gusto di alcuni (soia, riso e avena) sono venuti tutti bene. Riso e avena si impastano troppo per i miei gusti, e il latte e' troppo "colloso", per cui credo che li lascero' perdere. Il latte di sesamo e' qualcosa di stupendo :D. Quello di soia e' fagiolosissimo O.o anche dolcificato e' un gusto troppo intenso... pero' da qualche parte ho letto che il gusto fagioloso si puo' eliminare con le alte temperature... l'idea che mi e' venuta e' di passarlo 10 min nella pentola a pressione, ma devo ancora provare.

    Scusa per il commento chilometrico XD ma sono ancora in fase di sperimentazione :P

    RispondiElimina
  2. Oh, maya, hai fatto benissimo a scrivere il tuo commento, ben venga il confronto! :)

    Io non so proprio che dire del filtro, all'inizio funzionava e bene, poi non so cosa sia successo... sei sicura che i fori siano esattamente della stessa misura? Secondo me, anche se sono di pochissimo più grandi, è già una differenza importante. :|

    Con cosa hai preparato il latte di avena?
    Concordo sull'eccessiva vischiosità del latte di riso, del resto l'amido andrebbe scisso in zuccheri semplici, farò qualche tentativo col malto...

    Il latte di soia è difficile da far venire buono ma qualche progresso lo sto ottenendo, specie col mix soia 80g + fiocchi d'avena 20g + 2 cucchiai di agave a ciclo terminato.

    ;-)

    RispondiElimina
  3. Bella, la macchinetta, ma non si può proprio fare il latte vegetale "a mano"?
    Ci ho provato ed è imbevibile, ma ne uso troppo poco, per giustificare l'uso della macchinetta.
    Ciao
    Claudia

    RispondiElimina
  4. Claudia, puoi usare il procedimento manuale tenendo però conto delle esperienze accumulate con l'uso della sojafit, ovvero: emulsionare con l'olio appena prima di consumare il prodotto, dolcificarlo con l'agave subito dopo la preparazione, eccetera. Soprattutto secondo me è importante fare un po' soia e un po' fiocchi d'avena.
    Comunque ci sto lavorando!

    RispondiElimina
  5. Il latte d'avena l'ho fatto proprio con i chicchi... viene molto simile a quello di riso, ma il sapore e' piu' gradevole.

    Il filtro: sono abbastanza sicura che siano uguali, i fori. Ma se dici che all'inizio funzionava bene anche il tuo, mi vengono i brividi!

    RispondiElimina
  6. Maya, non so che dirti, anche a me sono venuti i brividi quando la macchina ha cominciato a impazzire, ma altre persone ce l'hanno, col filtro A, e non hanno problemi; altre purtroppo, invece, di problemi ne hanno avuti... io ovviamente ti auguro di non averne e spero che comunque con la Soyquick ci sia anche un'assistenza migliore di quella che ho ricevuto io...

    RispondiElimina
  7. Eh EH! Io sono tra quelle che non hanno avuto problemi! Uso il filtro per la soia anche per gli altri semi (compresa l'avena) e anche se è rognosissimo da pulire non mi si è mai intasato! Poi ne ho uno di ricambio, perchè ho quello di una prima macchina difettosa... Speriamo!!!
    Ciao Vera, sono contenta che col filtro nuovo vada tutto per il meglio! :)

    RispondiElimina
  8. ^-^ Non sai quanto lo sono io!

    RispondiElimina

Non dimenticate di firmarvi! ^_^