28 febbraio 2007

Riepilogo di febbraio

Ricette di febbraio: pan di stelle, mostruosità di seitan, seitan con salsa di funghi, la soia, crocché di okara, ragù di okara, il punto sulla ricotta di soia, yogurt di soia e derivati, palline di yogurt, chiacchiere, castagnole, latte di soia, tortellini di seitan, maionese di soia, seitanburger, frittate di ceci.

Ricette dei lettori: con l'okara (di Kham), seitan alla messicana (di pleiadi), mousse al cioccolato (di pleiadi), crepes vegan (di lakura), funghi e tofu (di Milla), spaghetti di mare (di Marina), tofu nascosto nel cavolo (di lunabee).

Altri argomenti: segnalazioni uno e due; autoprodurre gli assorbenti di stoffa; giornata di posta; henné e tinta chimica.

Da visitare questo mese: il nuovo blog vegan di Eleonora; il blog rinnovato di Marzia; quello di erbaviola che ho scoperto da poco; Languorino, blog di cucina quasi vegana; Tabatuga e Celidonia.
Il sito dei detersivi bioallegri dedicato ai detergenti ecologici; e quello del NEIC, il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione che studia gli impatti delle scelte alimentari relativamente alla salute, all'ambiente, alla società e all'economia.

Per finire, il riepilogo di gennaio.

Beh, che altro vi aspettavate? Non lo sapete che febbraio quest'anno ha solo 28 giorni?

27 febbraio 2007

Tofu nascosto nel cavolo (di lunabee)

Ingredienti per 4 persone: 4 grosse foglie di cavolo (quelle più dure ed esterne), 400 g di tofu (al naturale o altro tipo, dipende dalle preferenze), pan grattato, olio extravergine d'oliva, sale. A piacere: erbette aromatiche, salsa di soia, salsa di chili dolce.

Sbollentate per pochi minuti le foglie di cavolo, per renderle più morbide. Tagliate il tofu a piccoli cubetti, aggiungendo eventualmente erbette e sale o del peperoncino.
Adagiate su ciascuna foglia il tofu, e richiudete a forma di fagotto o involtino. Cospargete con del pan grattato; oliate leggermente il fondo di una teglia (o ricopritela con carta da forno); scaldate il forno a 180° e infornate per circa 20 minuti. Servite i fagottini caldi.
Se temete che il tofu possa asciugarsi troppo, prima di farcire il cavolo amalgamatelo con salsa di soia o, se amate i sapori più forti, salsa di Chili dolce.

26 febbraio 2007

Spaghetti di mare (di Marina)

Anche questa mi è stata lasciata nei commenti... ma stavolta mi sono ricordata in quale post fosse, e quindi so che è di Marina, che ringrazio della condivisione.

Ciao Vera, in tema di alghe ti giro una mia ricetta per gli spaghetti di mare. Io li trovo ottimi, se non fosse che le hiziki costano un capitale me li farei tutti i giorni.

Spaghetti di mare (che lasciano in pace pesciolini e crostacei )
Ingredienti per 2 persone: 200 g di spaghetti, 1 manciata di alghe hijiki (sembrano degli spaghettoni neri), 1 piccola cipolla di Tropea, 1 piccolo scalogno, olio extravergine d’oliva, 1 peperoncino oppure poche gocce di olio al peperoncino, salsa di soia.

Sciacquate velocemente le alghe sotto l'acqua corrente e mettetele a bagno, per mezz'ora, in poca acqua fredda.
Riscaldate 4 cucchiai d'olio in un wok o in una padella andiaderente; stufate la cipolla e lo scalogno tritati con il peperoncino o l'olio aromatizzato, finché le verdure diventano tenere. Aggiungete le alghe scolate e tagliate a striscioline di 3 cm, fate insaporire qualche minuto a fuoco vivo, quindi versate l'acqua di ammollo delle alghe e proseguite la cottura per una decina di minuti. Spruzzate con la salsa di soia e fate restringere il sughetto a fuoco vivo.
Nel frattempo cuocete gli spaghetti al dente, scolateli e trasferiteli nel wok, facendo insaporire per 1 minuto.

25 febbraio 2007

Funghi e tofu (di Milla)

Ingredienti per due persone: 20 champignons, 100 g di tofu fresco, olio extravergine di oliva, prezzemolo, aglio, vino bianco secco (mezzo bicchiere), una macinata di pepe rosa.

Pulite per bene i funghi e tagliateli a rondelle. Tagliate il tofu a cubettini.
In una padella scaldate l'olio con l'aglio e il peperoncino, badando di toglierlo dopo averlo fatto rosolare per pochissimi minuti. Aggiungete i funghi e rosolate mescolando velocemente; versate il vino e alzate la fiamma per farlo evaporare, sempre mescolando.
Quando il vino si è dimezzato, aggiungete i cubetti di tofu, abbassate la fiamma, mescolate e coprite col coperchio. Di tanto in tanto rigirateli controllando la cottura; se necessario, aggiungete un mestolo d'acqua. Quando i funghi saranno teneri, cospargete di prezzemolo tritato e servite, accompagnato dallo stesso vino bianco usato per la cottura.

24 febbraio 2007

Crepes vegan (non mi ricordo di chiiiiii)

Posto ancora una ricetta che mi è stata lasciata nei commenti un bel po' di tempo fa... e non ricordo da chi...

Ingredienti: farina di ceci e farina di farro in parti uguali, acqua, un pizzico di sale.
Mescolate le due farine e aggiungete acqua fino a ottenere una pastella piuttosto liquida; aggiungete il sale e sbattete bene con la frusta.
Cuocetele in una padellina stendendole molto sottili: dovrebbero risultare setose e morbide. Con la marmellata o la nutella vegan sono fantastiche!

Io invece ho preparato le mie crepes con due cucchiai di farina di ceci, due di manitoba, un pizzico di sale, un cucchiaio di zucchero di canna e un cucchiaino di rum. Ho aggiunto acqua a sufficienza, cotto la crepe in una padella appena unta di olio e poi spolverizzato con Equik. Posso confermare che sono una delizia!

23 febbraio 2007

Mousse al cioccolato (di pleiadi)

Questa è davvero da provare... adoro il cioccolato al peperoncino!

Per cena ho inventato un dessert, o meglio, esiste già la mousse al cioccolato ma per renderla più stuzzicante e afrodisiaca ci ho messo il peperoncino.

Ingredienti: 100 g di cioccolato fondente equosolidale, latte di soya (massimo 1 bicchiere), 1 confezione di panna di soia per dolci da montare, zucchero di canna q.b. e peperoncino in polvere q.b.
Sciogliete la barretta di cioccolato, spezzettata, in un pentolino messo a bagnomaria, mescolando con del latte di soya. Aggiungete lo zucchero e il peperoncino (assaggiate durante la preparazione per equilibrare piccante e dolce), e incorporate la panna montata, mescolando bene.
Versate il composto in 4 coppette e tenete in frigo per 2 ore circa. Mezz'ora prima di servire togliete la mousse dal frigo, in modo che resti cremosa, e servite decorando con un ciuffetto di panna. Che buona!

22 febbraio 2007

Frittate di ceci

Riprendo un articolo scritto qualche giorno fa per veganitalia... è il sunto delle mie sperimentazioni sulla frittata di ceci.


E' una delle ricette alternative della cucina vegana, la versione vegetale della frittata di uova.
Si ispira alla farinata ligure, che però si cuoce al forno; la frittata di ceci invece viene cotta in padella, e conserva la stessa forma rotonda dell'originale. Il sapore è buono e nuovo: ha un gusto suo particolare... come i ceci, ma meglio dei ceci. Con le patate, poi, è la fine del mondo!

La ricetta di base prevede l'impiego di farina di ceci e poco più: si amalgama con acqua sufficiente a formare una pastella fluida, si aggiungono aromi a scelta (almeno sale e pepe) e un filo d'olio e, dopo un tempo di riposo di un'ora, si cuoce in padella su entrambi i lati, come una crepe.
Ho provato moltissime varianti di questo piatto: si può mescolare alla farina di ceci anche quella di farro, integrale, per avere un sapore più ricco e rustico; aggiungendo invece farina di mais, la frittata risulterà molto morbida e delicata.
Per dare colore, si può versare nella pastella una punta di cucchiaino di curcuma oppure della salsa di pomodoro; per rendere la frittata più alta e croccante si può impastare la farina con acqua minerale frizzante oppure un goccio di birra (accertandovi che sia vegan).
Al composto si possono incorporare anche delle verdure: una mia affezionata lettrice mi ha girato una ricetta da realizzarsi con farina di ceci, vino bianco, succo di limone, erba cipollina, sale, pepe, e carote cotte a vapore tagliate a tocchetti.
Io ho provato una versione con cipolla, patata e zucchina tagliate a pezzettini e ben rosolate; un'altra ancora con i fagiolini lessati e spezzettati, ma la mia preferita in assoluto è la frittata di patate.

Ingredienti per 2 persone: 100g di farina di ceci, un cucchiaio di olio extravergine d'oliva, sale, acqua. q.b.
Incorporate alla farina di ceci una quantità d'acqua tale da ottenere una pastella liquida, simile a quella delle crepes. Aggiungete del sale, mescolate con una frusta per eliminare i grumi e fate riposare per un'ora. Sbucciate e tagliate a dadi delle patate, friggetele in una padella piuttosto capiente (per farle restare croccanti, salatele a fine cottura), e quando saranno pronte versatevi sopra la pastella. Dorate bene il fondo e poi giratela per farla cuocere uniformemente.

Ne approfitto per inserire la ricetta di una frittatina di ceci che qualcuno di voi mi ha lasciato nei commenti... sono quasi certa che fosse una capellona, ma non riesco a ricordarmi chi!
Gli ingredienti sono quelli soliti, bisogna soltanto aggiungere pepe, semi di finocchio e un pochino di curry (in stile indiano).

Se avete dei suggerimenti, fatevi avanti!

21 febbraio 2007

Seitan alla messicana (di pleiadi)

Ingredienti: 200 g di seitan al naturale, 200 g di fagioli neri (o borlotti), 2 cipolle tagliate a rondelle, 3 spicchi d'aglio tritati, 350 ml di passata di pomodoro, chili (o peperoncino), shoyu, olio di mais (o di oliva), sale e pepe q.b.

Lessate i fagioli (messi a bagno per 24 ore), tagliate il seitan a pezzetti e irroratelo di shoyu.
In un tegame fate soffriggere cipolle e aglio, unite i fagioli cotti e scolati e la passata di pomodoro, salate e cospargete con 1/2 cucchiaino di chili. Dopo alcuni minuti aggiungete il seitan, proseguite la cottura per un po' e servite caldisssimo!

20 febbraio 2007

Henné su tinta chimica

Pensavo che henné e tinta chimica fossero assolutamente incompatibili tra loro, ma ho dovuto ricredermi. Su capelli di fata, Dafne ha postato questa spiegazione sul perché non andrebbero usati insieme, e mi ha sorpresa. Un'ottima motivazione per non comprare henné di bassa qualità!

M'è capitato di postarlo oggi sul forum di Lola, poi ho pensato che è un argomento che viene spesso tirato fuori e qui non è mai stato spiegato chiaramente.

Come mai si dice che non si devono usare tinture chimiche con l'hennè?
Molti "hennè" in commercio (e soprattutto quelli usati dai parrucchieri) non sono puri, contengono sali metallici che hanno funzione di coloranti e mordenti. Questi sali metallici reagiscono molto violentemente con acqua ossigenata e ammoniaca (contenute nelle tinte) causando reazioni di ogni genere.
Il più usato è l'acetato di piombo ma si possono trovare anche nitrato di argento, di rame, di nickel, cobalto, bismuto e sali di ferro.
L'hennè puro può essere usato con qualsiasi tintura chimica senza nessuna sorpresa.

Cosa succede quando sali metallici e ammoniaca reagiscono sui capelli?
Con il piombo i capelli cambiano subito colore (si possono ottenere nuance di ogni tipo), con il nitrato di argento appare un leggero riflesso verde (non c'è un cambiamento repentino di colore poichè l'argento riveste il capello, non lo penetra).
Con il rame, i capelli cominciano a bollire e ad emettere un odore molto sgradevole, diventano caldi e si disintegrano.

Come sapere se l'hennè usato è puro?
Il modo migliore è provare a tingere una ciocca di capelli presa dalla spazzola, così non si avranno sorprese!

Fonte: hennaforhair

Terrificante... ma almeno, se usate quello puro, siete sicure di non combinare pasticci!

19 febbraio 2007

Posta!!

Non solo elettronica (ho la casella piena delle notifiche dei commenti che mi avete lasciato; aspetterò questa sera per iniziare a rispondervi, ma fin da subito vi ringrazio tutti per avermi scritto).
Stavolta però mi riferisco a un postino in carne ed ossa che ha bussato alla mia porta (uhm, veramente era il citofono!) per consegnarmi un pacco da parte di Agire ora edizioni, contenente i gadget che spettavano a me e mia sorella per aver partecipato all'Indagine sui vegetariani italiani promossa da SSNV.
Ehm, lo so, il questionario l'avevo compilato a settembre, ma l'ho spedito a dicembre perché prima non riuscivo mai a ricordarmi di farlo!
E così il mio pomeriggio è stato rallegrato da questo pacchetto contenente una bella T-shirt e un grembiule col logo di VegPyramid, nonché una serie di opuscoli assortiti (soprattutto sul veg*ismo) che sparpaglierò "indifferentemente" per casa.

Se non avete partecipato all'indagine... che aspettate? Non vi porterà via molto tempo, quindi fatelo!!

Segnalazioni, riflessioni e altro

Oggi ho un bel po' di cosette da dire...

Sono stata linkata dal blog Languorino e ho scoperto che la webmistress è vegetariana, quindi andate a sbirciare! Anche Tabatuga mi ha linkata... ha una bellissima "Tarty" anche lei; già che ci siete, fate un salto sul blog di Celidonia, che è davvero carinissimo (ma quanto è bella Emily??).

Sul blog di Lunabee ho trovato la recensione di un libro che mi sembra capitare proprio a fagiolo: è in tema col mio ultimo post sugli assorbenti di stoffa.
A proposito, lo sapete che erbaviola e wonderzdora sono tra i miei blog preferiti in assoluto? Quante idee fantastiche ci si trovano!

Qualche giorno fa il blog con le ricette di SSNV ha cambiato indirizzo; eccovi quello nuovo; invece il sito di Barbara saicosatispalmi.org ha avuto qualche problema ed è necessario ri-registrarsi per avere l'accesso.

E' veramente privilegio di un'élite usare detersivi biologici? Oppure si può ripensare un diverso modo di detergere, con un occhio all'economia e uno all'ambiente?
Abbiamo esplorato l'universo dei detersivi tradizionali, abbiamo studiato i loro effetti e come sostituirli in modo efficace, economico e soprattutto rispettoso dell'ecosistema umano e globale.
Visitate il sito dei detersivi bioallegri per saperne di più.

A questo indirizzo è disponibile gratuitamente un libro sull'henné (in inglese), che pare ricco di informazioni interessanti.

Arriva un po' in ritardo, ma meglio ora che mai: con un pizzico di fortuna alla bottega del commercio equo a voi più vicina potrete trovare una miscela di spezie per dolci abbastanza simile al pisto usato nei dolci natalizi napoletani. Non l'ho provata perché ho ancora conservate quattro buste di pisto... però gli ingredienti principali sono gli stessi.

Mattop mi segnala la nascita del NEIC, il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione, un comitato scientifico che studia gli impatti delle scelte alimentari relativamente alla salute, all'ambiente, alla società e all'economia. Mi sa che merita una visita.

Concludo con una segnalazione di SSNV:
Cari lettori,
dopo il piano alimentare del medico Joel Fuhrman, un nuovo piano dietetico va ad arricchire la sezione "Approfondimenti" del sito di SSNV, dedicato a chi vuole perdere peso in salute con una dieta a base di cibi vegetali.

L'articolo presenta il piano, totalmente vegan, del dottor John McDougall, riconosciuto esperto internazionale di nutrizione e salute che opera nella sua clinica di salute in California.

Il McDougall Program for Maximum Weight Loss è costruito per favorire una perdita di peso veloce ed efficace ed è quindi particolarmente indicato per chi deve perdere almeno 15 Kg e in più soffre di altri disturbi legati al sovrappeso e ad un'alimentazione non equilibrata, come diabete, ipertensione e problemi cardiovascolari.

E' inoltre possibile personalizzare il piano in base ai propri fabbisogni, al proprio dispendio energetico, e quindi è anche adatto a chiunque voglia semplicemente seguire una dieta salutare pur non dovendo perdere peso.

Come il piano Fuhrman, esso non prevede menù fissi e limitazioni di porzioni e calorie, ma lascia liberi di scegiere all'interno dei gruppi alimentari permessi, tutti a base di cibi vegetali. E' una dieta ad alto contenuto di carboidrati, che, come spiega l'articolo, assicurano sazietà e soddisfazione fisiologica e psicologica.

Nella sezione "Perdita di peso" è stata inoltre aggiornata la bibliografia con nuovi studi scientifici sull'alimentazione e i problemi correlati.

Potete leggere l'articolo a questa pagina.

Un'ultima cosa...
Il blog sta decisamente crescendo. Tra un mesetto, "Semplicemente Vera" compirà un anno: non solo le visite giornaliere sono aumentate parecchio, ma la mole di materiale inserito sta diventando incontrollabile. Giuro che inizio a dimenticare quello che già c'è o meno...

Il mio periodo di esami universitari è quasi terminato e potrò dedicarmi a un po' di riorganizzazione e tutto il resto. Ho moltissime bozze che attendono di essere portate a termine, e alcune sono ricette inviatemi dai lettori. Chiedo scusa di non averle inserite prima, lo farò prestissimo; "svuoterò" il mio archivio e poi si ricomincerà da capo, quindi tutti i contributi saranno bene accetti.

Perdonatemi se a volte rispondo un po' troppo brevemente ai vostri commenti, ma ho tempi ridotti al minimo. Spero che presto le cose cambieranno.
Sono grata a ciascuno di voi per venire a farmi visita, mi date molta forza e la voglia di proseguire negli esperimenti. So che mi aspetta un soffice cuscino accogliente nel caso questi dovessero andare male.

Soltanto un piccolo granello di polvere oscura tutto questo...

Vorrei tanto sapere se le persone che mi seguivano agli "esordi" sono ancora qui con me. Vorrei sapere se i miei amici ogni tanto passano a leggere cosa dico di bello. Vorrei che chi capita qui per la prima volta mi dicesse "ciao", e poter chiedere "come stai?" a chi è sempre presente.

Vi andrebbe di farlo?
Soltanto per oggi, lo lascereste, tutti voi, un salutino alla webmistress?

Comunque sia...
Grazie, dal profondo.

18 febbraio 2007

Seitanburger

Ometto la foto perchè il mio seitanburger si è sfracellato mentre lo rivoltavo. Per ovviare all'inconveniente, chissà se fungerebbe tenerlo in frigorifero per qualche tempo prima di cuocerlo?

Ingredienti per ciascun burger: 100g di seitan, 1 cucchiaio di farina di ceci, sale, 1 cucchiaio di acqua.
Frullate il seitan fino a farlo diventare una specie di macinato. Impastate la farina di ceci con l'acqua e un pizzico di sale e sbattete con la frusta; deve risultarne una pastella fluida ma consistente. Amalgamatevi il seitan e, se necessario, insaporitelo (ad esempio con salsa di soia).
Lasciate riposare per 15 minuti e dategli la forma di un burger. Spiaccicatelo in una padella leggermente unta sulla fiamma media, schiacciandolo con un mestolo (nel frattempo godetevi lo sfrigolio emesso dal seitan che cuoce - un suono dimenticato), rivoltatelo dopo 5-6 minuti (evitando di disintegrarlo - bravi se ci riuscite) e completate la cottura dall'altro lato.

Gnam!

17 febbraio 2007

Maionese di soia

Non poteva mancare.
La maionese non mi piaceva e non l'ho mai mangiata "prima", però dovevo postarne la ricetta, per una questione di credibilità (vero Bea?).

E così, mi sono decisa a prepararla.

Ingredienti: latte di soia e olio extravergine d'oliva in pari quantità, un pizzico di sale, succo di limone.
Mettete il latte di soia nel frullatore e versate l'olio a filo attraverso l'apposita fessura. Dovrebbe addensarsi e diventare cremoso (a me c'è voluto un secolo; continuavo ad aggiungere olio e sembrava non succedesse nulla, ma poi è avvenuto il miracolo ). A quel punto aggiungete il succo di limone e frullate ancora per compattare.
Non posso paragonarla alla maionese tradizionale, non avendola mai assaggiata, ma è una cremina buonissima anche se un po' pesantuccia!

Per completezza, ho fatto qualche ricerca e sono emerse molte ricette. Si assomigliavano tutte, ma mi hanno colpita per l'originalità quella di Raidne con la senape, quella di allora cosa mangi all'olio di girasole, e quella di vegan3000 nelle sue numerose varianti. So che esiste anche una maionese di riso, ma non ho trovato ricette, anche se credo che il procedimento sia simile.

PS. L'ho assaggiata intingendoci dei bastoncini di carota cruda: che buonaaaaa!!!

16 febbraio 2007

Ricette con l'okara (di Kham)

Chi più ne ha più ne metta!

Ho mischiato l'okara con farina, pomodorini, sale e noce moscata.

Per la prima ricetta, le ho dato forma di polpette, le ho messe in una teglia oleata e cotte in forno a 180° per 30 minuti. Le ho tolte dal forno e messe nel wok dove stavo riscaldando le lenticchie avanzate il giorno prima (lessate e mescolare a un sugo di patate).

Per la seconda ricetta ho dato all'impasto la forma di una cotoletta. Dopo una notte in frigorifero l'ho fatta cuocere nella margarina di soia della provamel, l'ho tamponata con la carta assorbente e l'ho servita con sale e succo di limone.

Grazie Serena!

15 febbraio 2007

Autoprodurre gli assorbenti di stoffa

Traggo spunto da un commento di Chiara sugli assorbenti di stoffa per aggiungere un ulteriore tassello sull'argomento.

"Qualche tempo anno fa ero in Messico e conobbi un'americana o candese, non ricordo, che faceva gli assorbenti da sola e li vendeva. Aveva imparato su un sito in inglese che ha la silhouette dell'assorbente da tagliare, poi lei ci faceva anche l'astuccio con la clip. Erano fatti di flanella, e cotone o spugna, molto colorati.
Il sito da cui si può scaricare il modello dell'assorbente è sistersinblood, provate con com o org, non mi ricordo."

Ovviamente mi sono subito messa in cerca del sito e credo che sia questo: bloodsisters. Non ho ancora avuto il tempo di visitarlo da cima a fondo ma sembra molto interessante; la sagoma dell'assorbente si può scaricare da qui (è un pdf e il download mi ha richiesto un sacco di tempo, portate pazienza!).

ATTENZIONE! Tutte le volte che cliccherete sul collegamento a "Urban armor" (dove si possono acquistare assorbenti, keeper e altre cosette), comparirà l'avviso "pagina non trovata". Non so perché, ma il collegamento è sbagliato. L'indirizzo del sito è un altro e potete visitarlo qui.
Non sono riuscita a capire le condizioni di vendita (il "negozio" è a Montreal), ma sbirciarlo è stato divertente: ci sono ottimi spunti per realizzare assorbenti colorati.
Mi sono innamorata di quelli leopardati.

Chi si fa avanti per rodare il progetto?


PS. A proposito, sia che abbiate acquistato assorbenti di stoffa già fatti, sia che abbiate intenzione di autoprodurli, volevo condividere con voi un'idea.
Vi avevo detto che tendono a girarsi e spostarsi un po'... ebbene, mi è venuta in mente una soluzione: cucire una striscia di velcro all'assorbente e un'altra allo slip, in modo da immobilizzarlo perfettamente. Allo stesso modo, si può usare il velcro anche per fermare le ali: si adatteranno più facilmente alla diversa larghezza dello slip.

PPS. [Segue riflessione scabrosa]

Immagino che forse, se gli assorbenti usa e getta hanno tanto successo, è anche perché mettono una distanza tra noi e il nostro corpo di donna - o meglio, le sue secrezioni.
Non ci faremmo problemi a strofinare col sapone ogni genere di macchia di cibo o grasso o erba dai vestiti, ma se si tratta di sangue, la cosa cambia. Perchè?

Qualche anno fa detestavo l'odore del mio sangue mestruale. Appallottolavo il mio lines in fretta e furia e senza respirare e se soltanto captavo una minuscola traccia odorosa diventavo letteralmente frenetica
.

Poi mi sono chiesta perché dovesse essere così. Perchè dovessi provare ribrezzo per qualcosa prodotto dal mio corpo (il mio stesso sangue), e necessariamente, di riflesso, per il corpo che produceva quel sangue. Mi sono chiesta se c'era qualche buon motivo per considerare il sangue tabù e, non avendone trovato alcuno, decisi di familiarizzarci.

Guardando le sfumature di rosso e di porpora e vermiglio e tutte le loro gradazioni, e la consistenza più o meno fluida e vischiosa, e il diverso modo di riflettere la luce. E trovandolo tutto sommato stranamente poetico.
Toccandolo, o se non altro, abbandonando il terrore di
essere toccata da quel rivoletto. Annusando in profondità, fino a farci l'abitudine e poter, infine, riconoscere come mio quell'odore. Intimo, personale, unico. Potente e inebriante e ancestrale, e senza dubbio degno di rispetto.

Non mi va più di gettarlo via come un rifiuto, neanche avessi deciso di rinnegarlo. E' la mia identità. Una parte di essa, una parte di me.
Sembrerà assurdo, ma usare assorbenti di stoffa mi sta costringendo ad entrare - tornare - in contatto con luoghi e funzioni del mio corpo che un po' tutte noi tendiamo a rimuovere, ma che probabilmente non dovremmo sottovalutare.[Fine riflessione scabrosa]

14 febbraio 2007

Tortellini di seitan

La ricetta è la stessa dei ravioli.

Ingredienti: 75 g di semola di grano duro, 25 g di farina di ceci, curcuma (la punta di un cucchiaino), sale (un pizzico), olio extravergine d'oliva (un cucchiaino).
Per il ripieno: seitan frullato, un pizzico di sale.

Mescolate gli ingredienti e impastateli con acqua sufficiente (circa 50 ml) ad ottenere un impasto omogeneo e compatto. Lasciatelo riposare in frigo per mezz’ora.
Tirate la pasta col mattarello, tagliatela in lunghi rettangoli e poi passateli nella macchina per la pasta, riducendoli allo spessore di 3 mm.
Quoto da gennarino.org:
Ottenuta quindi la striscia di sfoglia, andiamo a tagliarla in quattro parti longitudinalmente, poi trasversalmente faremo i tagli che definiranno i quadretti dei nostri tortellini. Ah, dite che la divisione della striscia in quattro disegna dei quadretti TROPPO piccoli?
Mi spiace, su questo non si puo' transigere. O se preferite, parafrasando le frasi celebri dei film "questo è il tortellino bellezza, ti piaccia o non ti piaccia".
La macchina per la pasta casalinga ha una larghezza di poco superiore ai 14 cm. Se tagliassimo a metà la striscia otterremmo degli involti di tortellini troppo grandi. Anzi, è la misura perfetta per i cosiddetti "tortelloni" che sono ripieni di ricotta e spinaci, tutt'altro piatto.
Qui si parla di tortellini, e il quadretto da piegare non puo' certo superare i 4 cm di lato. Non abbiate timore per le difficoltà della chiusura, esse non hanno nulla a che fare con la larghezza delle dita: mio padre li richiude tranquillamente pur non avendo certo le dita affusolate di un bambino o di un suonatore di flauto.
Si tratta di abitudine e ripetizione del gesto, quel gesto che viene poco alla volta, con la pazienza di tutte le cose nuove da imparare.
Ora avete i vostri quadretti, su cui depositerete con la mano (il gesto "a tre dita") o con il dorso di un cucchiaino, una piccola pallina di ripieno. Anche qui l'esperienza e l'apprendimento vi aiuteranno a definire la giusta misura. E siete pronti per l'ultimo passo: la chiusura.
La chiusura non è certo facile da descrivere. Quasi quasi vale la pena suggerire a chi possiede un minimo di spazio web di proporre un trenta secondi di filmato con le mani in primo piano.
Sostanzialmente bisogna innanzitutto ripiegare a triangolo il quadretto, per poi prendere tra le dita delle mani gli angoli della diagonale che forma la base. Questi due angoli vanno ripiegati all'indietro (dal lato opposto al vertice del triangolo) mentre la punta del triangolo grazie a questo movimento andrà a formare una piega che servirà a trattenere il ripieno. Continuate a ripiegare i due angoli della base sino a sovrapporli, e poi con due dita schiacciate lievemente per saldarli. QUESTO è il vostro tortellino.

E' un po' più facile a farsi che a dirsi e anche se esteticamente non saranno il massimo, l'importante è che siano buoni da mangiare. Ci sarà tempo per affinare la tecnica! Cuoceteli nel brodo vegetale per circa 8 minuti e servite.

13 febbraio 2007

Latte di soia fatto in casa

Premetto che è stato soltanto un piccolo esperimento... stavo preparando il latte di soia per farne yogurt e mi sono arrischiata ad assaggiarlo per vedere se fosse poi tanto cattivo... e non lo era!

Il latte era stato preparato seguendo la classica ricetta di IVU.

Ingredienti: 100 g di soia gialla da agricoltura biologica, 1 litro d'acqua (più quella di ammollo).
Occorrente: due pentole capienti, un frullatore, un recipiente forato, un fazzoletto per filtrare.
Procedimento: mettete in ammollo la soia per 24 ore; gettate l'acqua di ammollo. Riscaldate l'acqua fino all'ebollizione; frullate finemente la soia con l'acqua bollente. Trasferite la crema ottenuta in una pentola e fate bollire per almeno dieci minuti, mescolando.
Poggiate il recipiente forato sulla prima pentola, rivestite col fazzoletto e versate il liquido, strizzando. Mettete da parte l'okara. Fate bollire il latte per un'ora (magari in pentola a pressione), e poi lasciatelo raffreddare.

Note: il latte di soia non aveva un sapore di fagiolo... somigliava ad alcune marche che si trovano anche in commercio. Non me l'aspettavo affatto, ma potrei giurare che dopo aver bollito per un'ora, il sapore era cambiato.
Molti siti riportano una piccola modifica al procedimento: suggeriscono di far bollire il latte con un quadrato di alga kombu. Appena la troverò, proverò questa variante (credo serva a rendere il latte più digeribile). Si può inoltre aromatizzare, durante la cottura, con una stecca di vaniglia (dicono che il sapore migliori molto).
Sono indispensabili ulteriori esperimenti, ma mi sento incoraggiata!

12 febbraio 2007

Castagnole

La ricetta l'ho trovata in rete e poi veganizzata...

Ingredienti: 400 g di farina, 100 g di zucchero di canna, 2 cucchiai di maizena, 1/2 cucchiaino di curcuma, 80 g di margarina, 1 cucchiaino di lievito vanigliato, buccia di limone grattugiata, zucchero a velo, un pizzico di sale, olio per frittura.

Montate la margarina ammorbidita con lo zucchero. Intiepidite un bicchiere d'acqua e versatelo poco a poco in una terrina sulla maizena e la curcuma; sbattete con una frusta per evitare grumi.
Mescolate alla crema di margarina, aggiungete la buccia di limone, sale e la farina col lievito. Formate delle palline di pasta e friggetele nell'olio ben caldo. Sgocciolatele non appena diventano dorate e cospargete di zucchero a velo.
Le castagnole nella foto sono ripiene di crema pasticcera vegan , ma sono deliziose anche con lo zucchero a velo.